Parte 1: “Chiamate a dirigere” – L’influenza delle presidenze di classe delle Giovani Donne
Inserito da Sorella Carol F. McConkie della presidenza generale delle Giovani Donne
Punti salienti dell’articolo
- Aiuta le giovani dirigenti a capire la fiducia e la responsabilità che accompagnano le chiamate in posizioni di dirigenza.
- Mantieni aspettative alte ma amorevoli per le giovani che ricoprono ruoli da dirigenti.
- Dedica del tempo assieme alle presidenze di classe a studiare i principi di dirigenza contenuti nel Manuale 2.
“La preparazione spirituale per il nostro servizio e l’amore per coloro a cui insegniamo sono due principi che invitano lo Spirito del Signore e benedicono l’impegno delle giovani donne nell’essere dirigenti”. — Carol F. McConkie della presidenza generale delle Giovani Donne
Collegamenti correlati
- Parte 2: La preparazione spirituale fondamentale per le giovani donne dirigenti
- Parte 3: “Eppoi venite, e discutiamo assieme”
- Parte 4: Ministrare al prossimo è un comandamento e un’alleanza
- Parte 5: Insegnare il vangelo di Gesù Cristo
- Parte 6: Esercizi di apertura – Un momento per imparare a essere dirigenti e per benedire gli altri
• Questo è il primo di una serie di articoli sulle presidenze di classe.
Uno degli attributi più importanti che un dirigente chiamato nella Chiesa può acquisire è quello di servire gli altri come faceva il Salvatore, con umiltà e con carità. Il Salvatore ha insegnato: “Chiunque vorrà esser grande fra voi, sarà vostro servitore; chiunque fra voi vorrà esser primo, sarà vostro servitore” (Matteo 20:26–27). Con amore cristiano e con il loro esempio di discepolato, i dirigenti chiamati aiutano gli altri a diventare “veri seguaci di […] Cristo” (Moroni 7:48) dirigendo alla maniera del Salvatore.
Le giovani donne che servono in presidenze di classe sono chiamate a dirigere e a ricoprire determinate responsabilità in relazione alla loro chiamata. In Manuale 2 – L’amministrazione della Chiesa (2010) 10.3.5, troviamo questo elenco di doveri relativi alle presidenze di classe:
• Vegliano sulle giovani della classe, specialmente sui nuovi membri, su quelle meno attive e su quelle con necessità particolari. Pregano per loro, dedicano loro del tempo e diventano loro amiche sincere.
• Aiutano le giovani della classe a stabilire fra loro rapporti di amicizia, a imparare come essere buone dirigenti e a mettere in pratica il Vangelo.
• Aiutano ogni giovane donna a sentirsi benvenuta.
• Sostengono le giovani della classe nel programma Progresso personale.
• Tengono regolarmente le riunioni di presidenza di classe.
• Dirigono le riunioni domenicali delle loro classi.
• Aiutano nella programmazione delle attività, comprese quelle congiunte.
• Le presidentesse di classe servono nel comitato dei giovani del vescovato.
Le dirigenti delle Giovani Donne sono chiamate a insegnare alle presidenze di classe abilità e qualità dirigenziali che permettano loro di adempiere queste responsabilità. Potrebbero chiedersi: “Che cosa sto facendo per far sì che le giovani donne siano in grado di adempiere i loro doveri?”. “Hanno delle opportunità significative per operare pienamente nelle loro chiamate?”. Le dirigenti delle Giovani Donne sono chiamate ad aiutare le giovani donne a imparare come dirigere alla maniera del Salvatore.
Alcuni anni fa, il fratello Tad R. Callister, presidente generale della Scuola Domenicale, ha insegnato che i dirigenti possono applicare tre principi basilari per aiutare i giovani a sviluppare abilità cristiane di dirigenza (vedi “Il potere del sacerdozio nel ragazzo,” Liahona, maggio 2013). Vorrei applicare quegli stessi principi alle giovani donne.
1. Ci fidiamo di loro
Recentemente, a una riunione di addestramento delle Giovani Donne, una dirigente ha affermato: “Quando prendiamo noi in mano le responsabilità delle presidenze di classe, è come se le rilasciassimo, e non abbiamo il diritto di farlo”. Quella dirigente delle Giovani Donne aveva ragione!
Le giovani donne che sono chiamate e messe a parte come componenti di una presidenza di classe sono state chiamate per rivelazione. Sotto la direzione del vescovo, che detiene le chiavi del sacerdozio per il rione, a ogni giovane donna sono state poste le mani sul capo per metterla a parte per svolgere doveri specifici nell’opera di salvezza. L’anziano Dallin H. Oaks ha spiegato in maniera meravigliosa: “Chiunque serva in un ufficio o in una chiamata ricevuta da chi detiene le chiavi del sacerdozio esercita l’autorità sacerdotale nel portare a termine i compiti assegnati” (“Le chiavi e l’autorità del sacerdozio”, Liahona, maggio 2014). Una giovane donna chiamata e messa a parte per servire in una presidenza di classe opera nella sua chiamata con un’autorità del sacerdozio delegata.
Le dirigenti aiutano le giovani donne a comprendere il potere, la benedizione e la responsabilità della sua autorità. Ogni giovane donna è chiamata da Dio per rivelazione. Il Signore e il vescovo l’hanno sostenuta e hanno avuto fiducia di lei. Le dirigenti delle Giovani Donne possono assicurarsi che ogni giovane donna chiamata a servire sappia e comprenda la fonte della sua chiamata e che le è stata affidata una grande responsabilità.
2. Abbiamo aspettative elevate ma amorevoli verso di loro
“[Le giovani dirigenti] in genere si elevano o si abbassano al livello di aspettativa [delle loro dirigenti]. Se ci si aspetta semplicemente che conducano [gli esercizi di apertura] e si rechino alle riunioni del comitato dei giovani del vescovato, allora questo è tutto quello che faranno. Ma voi dirigenti potete dare loro una visione più grande — la visione del Signore. E perché la visione è così essenziale? Perché con una visione maggiore giunge una motivazione maggiore” (Tad R. Callister, “Il potere del sacerdozio nel ragazzo”, Liahona, maggio 2013).
Dobbiamo far sì che siano loro a dirigere! La stessa presidentessa delle Giovani Donne di palo ha anche insegnato: “Niente premio di consolazione!”. Lasciamo che facciano cose difficili. Non lo facciamo al posto loro. Le amiamo, le incoraggiamo e ricordiamo loro il premio. Le aiutiamo a capire che hanno diritto alla rivelazione e che, se vivono vicine allo Spirito, riceveranno guida. Quando riconoscono questi suggerimenti e li mettono in atto, sviluppano fiducia e assistono a miracoli nell’opera di salvezza.
A volte possono sbagliare. Le aiutiamo a imparare dall’esperienza avuta e a fare meglio la prossima volta. Con questa assistenza fornita loro lungo il percorso, però, i genitori e le dirigenti le vedranno innalzarsi e prendere il proprio posto nel regno di Dio come presidenze delle rispettive classi.
3. Addestriamo continuamente le giovani donne ad adempiere le aspettative con eccellenza
Per aiutare le ragazze a diventare delle dirigenti di successo, le dirigenti delle Giovani Donne aiutano ciascuna componente della presidenza di classe a imparare e a mettere in pratica abilità e qualità dirigenziali. Le lezioni sulla dirigenza per le presidenze di classe, chiamate “Dirigere alla maniera del Salvatore”, insegnano i principi fondamentali di dirigenza che si trovano nel Manuale 2, capitolo 3: prepararsi spiritualmente, consigliarsi, servire gli altri e insegnare il Vangelo. Le 18 lezioni sono brevi, circa 5 minuti ciascuna, e possono essere insegnate all’interno della riunione della presidenza di classe o in altre circostanze da una dirigente adulta o da un membro della presidenza di classe.
Queste lezioni sulla dirigenza insegnano abilità specifiche, come creare unità in una presidenza di classe e redigere e usare un ordine del giorno. Le lezioni sul servire le giovani donne e le loro famiglie e sul dare un esempio cristiano aiutano le giovani donne a imparare come rafforzare ogni membro della classe. La preparazione spirituale per il nostro servizio e l’amore per coloro a cui insegniamo sono due principi che invitano lo Spirito del Signore e benedicono l’impegno delle giovani donne nell’essere dirigenti.
Quando si fidano delle giovani donne, stabiliscono aspettative elevate e le addestrano ad adempiere efficacemente le loro chiamate, le dirigenti delle Giovani Donne diventano dirigenti fedeli che amano gli altri e li portano a Cristo in chiesa, nella comunità e a casa.
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