I santi in Brasile sono i pilastri della Chiesa, afferma l’anziano Christofferson
Inserito da Jason Swensen, redazione di Church News
Punti salienti dell’articolo
- Il Brasile è uno dei pilastri principali della Chiesa, con un potenziale in crescita.
- I membri in Brasile sono entusiasti di vivere il Vangelo e di condividerlo con chi hanno attorno.
“Il Brasile è uno dei pilastri principali della Chiesa e possiede uno straordinario potenziale”. — Anziano D. Todd Christofferson del Quorum dei Dodici Apostoli
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SAN PAOLO, BRASILE
La Chiesa in Brasile riflette la cultura brasiliana: calda e ricca di colori, tradizione e opportunità.
I fedeli Santi degli Ultimi Giorni qui, nella più grande nazione del Sud America, amano il Signore e le loro famiglie. Trovano gioia nel condividere il Vangelo con i loro vicini. E si appassionano raccontando a familiari e vicini delle benedizioni derivanti dal condurre vite devote e ricche di speranza.
Oggi, non è possibile parlare dell’impronta globale della Chiesa senza parlare del Brasile.
“Il Brasile è uno dei pilastri principali della Chiesa e ha uno straordinario potenziale”, ha affermato l’anziano D. Todd Christofferson del Quorum del Dodici Apostoli.
Recentemente, l’anziano Christofferson ha osservato la Chiesa in Brasile nelle sue fondamenta in occasione dell’annuale revisione dell’Area Brasile. Alla revisione hanno partecipato anche l’anziano L. Whitney Clayton della Presidenza dei Settanta e il vescovo Gérald Caussé, primo consigliere del Vescovato Presiedente.
Durante il periodo trascorso in Brasile, dal 24 aprile al 3 maggio, i Fratelli in visita hanno presieduto a varie riunioni con altri membri, fra cui conferenze per i dirigenti del sacerdozio; riunioni per missionari, giovani e coppie sposate e serate familiari con i giovani adulti non sposati.
Nel complesso, hanno fornito consigli e supporto a circa ventimila Santi degli Ultimi giorni.
L’anziano Christofferson ha incontrato anche i dirigenti religiosi di una moschea di San Paolo, dove, parlando in portoghese, ha tenuto un discorso sulla libertà religiosa.
Con oltre un milione di membri e la presenza di sei templi e due annunciati, l’Area Brasile è emersa, negli ultimi decenni, come potenza nella Chiesa. “Ma c’è ancora spazio per crescere”, ha commentato l’anziano Christofferson.
I Fratelli in visita hanno posto l’enfasi sul crescente numero di missionari provenienti dal Brasile e sul miglioramento dell’efficienza dei missionari che servono nel paese.
Il vescovo Caussé ha dichiarato al Church News che, negli ultimi anni, un numero da record di brasiliani ha risposto alle richieste di svolgere una missione a tempo pieno, il che comprende un aumento di sorelle missionarie.
L’anziano Clayton ha inoltre sottolineato l’integrazione di membri allontanatisi dalla regolare attività nella Chiesa. “È un’opera di soccorso quella di cui il presidente Monson parla così spesso”.
I dirigenti del sacerdozio e della Società di Soccorso in Brasile si sono dimostrati pieni di risorse nell’individuare le persone che si erano allontanate dall’attività nella Chiesa. I dirigenti sono dediti, devoti e metodici nei loro sforzi.
Aiutare gli individui e le famiglie a chiedere le benedizioni del tempio resta l’obiettivo centrale dell’integrazione, ha aggiunto il vescovo Caussé.
Un altro tema fondamentale degli insegnamenti dei Fratelli è l’applicazione dei principi di autosufficienza.
“La presidenza dell’Area sta lavorando a stretto contatto con i dirigenti locali per assicurarsi che tutti i membri comprendano a pieno la legge della decima e la legge del digiuno”, ha detto l’anziano Elder Clayton.
Ha aggiunto che i membri fedeli sono stati il fattore catalizzatore di uno straordinario aumento di offerte di digiuno in tutta l’area.
Il vescovo Caussé ha affermato che molti “gruppi di auto-sufficienza” patrocinati dalla Chiesa stanno aiutando, nel paese, le persone a trovare lavoro, a sviluppare le proprie aziende e a migliorare la loro formazione.
“Spiritualità e vita terrena sono sempre correlate”, ha detto. “Lo scopo dell’auto-sufficienza non è soltanto, ad esempio, trovare un lavoro migliore: si tratta di costruire la fede e di rafforzare il proprio rapporto con il Signore”.
C’è ancora molto da fare in Brasile, ma i membri sono pronti ad agire.
“È interessante osservare l’attuale generazione di dirigenti in Brasile”, ha detto l’anziano Christofferson. “È molto forte, ci sono molti membri di seconda e terza generazione. Sono pronti a lavorare con maturità e competenze”.
L’anziano Clayton è rimasto impressionato dalla forza della Chiesa in Brasile. “Si avverte in ogni riunione”, ha detto. “I membri arrivano presto e partecipano in gran numero. Sono felici di essere presenti quando richiesto e, naturalmente, sentono la presenza dello Spirito. Hanno desiderio di apprendere il Vangelo e di ricevere le sue benedizioni. Più generazioni di famiglie crescono nella Chiesa in tutto il paese. Si avverte che la Chiesa è destinata a una crescita e una forza ancora maggiori nel futuro”.
Il vescovo Caussé ha lasciato il Brasile con un senso di profondo rispetto verso i giovani della Chiesa. “Sono partecipi, rispettosi, positivi e molto desiderosi di apprendere”, ha osservato. “I giovani ci hanno offerto una visione di ciò che il Brasile sta per diventare”.
Il Brasile è un paese enorme e la Chiesa opera attraverso dozzine di pali e numerose missioni. Ma la forza della Chiesa qui resta ancorata alle case di famiglie e persone fedeli.
Nelle riunioni con le coppie, l’anziano Christofferson ha insegnato che l’unità familiare può essere realizzata quando i singoli pongono Dio al primo posto. “Quando [mariti e mogli] si avvicinano sempre più al Padre Celeste, si avvicinano maggiormente l’uno all’altra”.