Lo spirito di rivelazione
Lo spirito di rivelazione è reale, e può funzionare e funziona nella vita di ciascuno di noi e nella Chiesa.
Voglio esprimere la mia gratitudine per l’ispirazione che ha accompagnato la scelta dell’inno che seguirà il mio intervento: “Ho aiutato il mio prossimo in questo dì?” (Inni, 136). Seguirò questo consiglio.
Vi invito a prendere in considerazione due esperienze che tutti noi, o la maggior parte di noi, abbiamo vissuto con la luce.
La prima è avvenuta quando siamo entrati in una stanza buia e abbiamo premuto l’interruttore. Ricordate come in un istante un’improvvisa ondata di luce ha riempito la stanza e il buio è scomparso. Quello che fino a poco prima era impossibile e incerto da vedere è diventato evidente e riconoscibile. Questa esperienza è stata caratterizzata dal riconoscimento immediato e vivido della luce.
La seconda esperienza ha avuto luogo quando abbiamo guardato la notte che stava diventando mattina. Ricordate il lento e quasi impercettibile aumento di luce all’orizzonte? In contrasto con quello che è successo quando avete acceso la luce in una stanza buia, la luce del sole che sorge non ha illuminato tutto all’improvviso. Piuttosto, l’intensità della luce è aumentata gradualmente e progressivamente e la luce della notte è stata sostituita dallo splendore del mattino. Alla fine il sole è spuntato sulla linea dell’orizzonte. Ma la prova visiva dell’arrivo imminente del sole era evidente ore prima che il sole facesse effettivamente la sua comparsa all’orizzonte. Questa esperienza è stata caratterizzata dal discernimento impercettibile e graduale della luce.
Possiamo imparare molto sullo spirito di rivelazione da queste due comuni esperienze con la luce. Prego che lo Spirito Santo possa ispirarci e istruirci mentre ci concentriamo sullo spirito di rivelazione e sui modelli fondamentali in base ai quali la rivelazione viene ricevuta.
Lo spirito di rivelazione
La rivelazione è la comunicazione da Dio ai Suoi figli sulla terra, ed è una delle grandi benedizioni che accompagnano il dono e la compagnia costante dello Spirito Santo. Il profeta Joseph Smith insegnò: “Lo Spirito Santo è un rivelatore” e “nessuno può ricevere lo Spirito Santo senza ricevere le rivelazioni” (Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith [2007], 136).
Lo spirito di rivelazione è disponibile per ogni persona che riceve dalla debita autorità del sacerdozio, le ordinanze di salvezza del battesimo per immersione per la remissione dei peccati e l’imposizione delle mani per il dono dello Spirito Santo e che agisce con fede per adempiere l’ingiunzione del sacerdozio di “ricevere lo Spirito Santo”. Questa benedizione non è limitata alle autorità presiedenti della Chiesa; al contrario appartiene e deve essere esercitata nella vita di ogni uomo, ogni donna e ogni bambino che abbia raggiunto l’età della responsabilità e abbia stipulato le sacre alleanze. Il desiderio sincero e la dignità invitano lo spirito di rivelazione nella nostra vita.
Joseph Smith e Oliver Cowdery, mentre traducevano il Libro di Mormon, acquisirono una preziosa esperienza con lo spirito di rivelazione. Questi fratelli impararono che avrebbero potuto ricevere qualsiasi conoscenza necessaria per portare a termine il loro lavoro se avessero chiesto con fede, con cuore onesto, credendo che avrebbero ricevuto. Col tempo compresero sempre di più che lo spirito di rivelazione di solito si manifesta in forma di pensieri e sentimenti che giungono alla nostra mente e al nostro cuore mediante il potere dello Spirito Santo (vedere DeA 8:1–2; 100:5–8). Il Signore li istruì dicendo: “Ora ecco, questo è lo spirito di rivelazione; ecco, questo è lo spirito mediante il quale Mosè portò i figlioli d’Israele attraverso il Mar Rosso su terra asciutta. Questo è il tuo dono; dedicati ad esso” (DeA 8:3–4).
Vorrei sottolineare le parole “dedicati ad esso”, in relazione allo spirito di rivelazione. Spesso nelle Scritture l’influenza dello Spirito Santo è descritta come una “voce calma e sommessa” (1 Re 19:12; 1 Nefi 17:45; vedere anche 3 Nefi 11:3) e come una voce “di perfetta dolcezza” (Helaman 5:30). Poiché lo Spirito ci parla in modo gentile e delicato, è facile comprendere perché dobbiamo evitare spettacoli inappropriati, pornografia e sostanze e comportamenti dannosi che creino dipendenza. Questi strumenti dell’Avversario possono indebolire e alla fine distruggere la nostra capacità di riconoscere e rispondere ai sottili messaggi che Dio ci trasmette mediante il potere del Suo Spirito. Dobbiamo tutti considerare con responsabilità e riflettere con devozione su come possiamo respingere le lusinghe del diavolo e con rettitudine “dedica[rci] ad esso”, allo spirito di rivelazione, nella nostra vita e nella nostra famiglia.
Modelli di rivelazione
Le rivelazioni vengono ricevute in vari modi, inclusi, per esempio, sogni, visioni, conversazioni con messaggeri celesti e ispirazione. Alcune rivelazioni sono ricevute immediatamente e con impeto; altre vengono riconosciute gradualmente e in modo delicato. Le due esperienze con la luce che ho descritto ci aiutano a comprendere meglio questi due modelli fondamentali della rivelazione.
Accendere la luce in una stanza buia è come ricevere davvero, velocemente e all’improvviso, un messaggio da Dio. Molti di noi hanno provato questo modello di rivelazione quando hanno ricevuto una risposta alle preghiere sincere o sono state date loro istruzioni o la protezione necessarie, secondo la volontà e il tempo di Dio. Possiamo leggere nelle Scritture la descrizione di manifestazioni simili, così immediate e intense; sono raccontate in dettaglio nella storia della Chiesa e rese manifeste nella nostra vita. Questi possenti miracoli avvengono veramente. Tuttavia, questo modello di rivelazione è più raro che comune.
L’aumento graduale della luce che si irradia dal sole che sorge è simile a ricevere un messaggio da Dio “linea su linea, precetto su precetto” (2 Nefi 28:30). Più frequentemente, la rivelazione ci perviene poco alla volta, col tempo e ci è accordata a seconda del nostro desiderio, dignità e preparazione. Queste comunicazioni del Padre Celeste, che arrivano a poco a poco e con delicatezza, si distilleranno “sulla [nostra] anima come una rugiada del cielo” (DeA 121:45). Questo modello di rivelazione è più comune che raro ed è evidente nelle esperienze vissute da Nefi quando tentò diverse volte di avvicinarsi alle tavole di bronzo di Labano, prima di agire con successo (vedere1 Nefi 3–4). Alla fine, fu guidato dallo Spirito a Gerusalemme “non sapendo in anticipo” ciò che avrebbe fatto (1 Nefi 4:6). E non imparò come costruire una nave di singolare fattura tutto in una volta; invece il Signore gli mostrava “di tanto in tanto in che modo dovev[a] lavorare il legname della nave” (1 Nefi 18:1).
La storia della Chiesa e la nostra vita sono piene di esempi in cui la rivelazione è ricevuta secondo il modello del Signore “linea su linea, precetto su precetto”. In effetti le verità fondamentali del vangelo restaurato non furono consegnate al profeta Joseph Smith tutte in una volta quando era nel Bosco Sacro, ma quei preziosi tesori furono rivelati quando le circostanze lo richiedevano e al momento giusto.
Il presidente Joseph F. Smith spiegò come questo modello di rivelazione si era manifestato nella sua vita. “Quando ero ragazzo… spesso ero solito andare a… chiedere al Signore di mostrarmi qualche prodigio affinché potessi ricevere una testimonianza. Ma il Signore mi negava i prodigi e mi indicava la verità, linea su linea …, finché non mi fece conoscere interamente la verità, fugando definitivamente ogni mio dubbio e ogni mio timore. Egli non ebbe bisogno di mandarmi un angelo del cielo per fare questo, né di parlare con la tromba di un arcangelo. Per mezzo dei consigli della tranquilla, piccola voce dello Spirito dell’Iddio vivente, Egli mi dette la testimonianza che ora posseggo, il principio e potere mediante i quali darà a tutti i figli degli uomini la conoscenza della verità che li accompagnerà sempre e li metterà in condizione di conoscere la verità, come la conosce il Signore, e di fare la volontà del Padre come fa Cristo: a tutto ciò non si perverrà mai attraverso nessuna manifestazione superiore” (Relazione sulla conferenza, aprile 1900, 40–41).
Come membri della Chiesa siamo così inclini a dare risalto alle manifestazioni spirituali, prodigiose e teatrali che a volte non apprezziamo e persino trascuriamo i modelli consueti tramite i quali lo Spirito Santo compie la Sua opera. La grande semplicità (1 Nefi 17:41) del modo usato per ricevere a poco a poco piccoli suggerimenti spirituali, che col tempo nell’insieme formano la risposta che aspettavamo o le indicazioni di cui avevamo bisogno, può portarci a “guardare al di là del segno” (Giacobbe 4:14).
Ho parlato con molte persone che mettono in dubbio la forza della loro testimonianza personale e sottovalutano la loro capacità spirituale perché non ricevono suggerimenti frequenti, prodigiosi o forti. Se pensiamo alle esperienze vissute da Joseph nel Bosco Sacro, da Paolo sulla strada per Damasco e da Alma il Giovane, a volte arriviamo a credere che ci sia qualcosa di sbagliato o che manchi in noi se nella nostra vita non viviamo esperienze ben note e straordinarie come queste. Se avete avuto pensieri o dubbi simili, sappiate che siete abbastanza normali. Non dovete fare altro che continuare a seguire con obbedienza e fede il Salvatore. E se lo farete “non potrete sbagliare” (DeA 80:3).
Il presidente Joseph F. Smith diede il seguente consiglio: “Fatemi vedere dei Santi degli Ultimi Giorni che devono nutrirsi di miracoli, segni e visioni per rimanere saldi nella Chiesa e io vi mostrerò membri… che non godono di buona reputazione davanti a Dio, che percorrono strade scivolose. Non è ricevendo manifestazioni meravigliose che siamo radicati nella verità, ma grazie all’umiltà e all’obbedienza fedele ai comandamenti e alle leggi di Dio” (Relazione sulla conferenza, aprile 1900, 40).
Un’altra esperienza comune con la luce ci aiuta ad apprendere un’ulteriore verità sul modello di rivelazione “linea su linea, precetto su precetto”. A volte il sole sorge in un mattino nuvoloso o nebbioso. A causa delle condizioni atmosferiche, percepire la luce è più difficile e non è possibile stabilire il momento preciso in cui il sole sorge all’orizzonte. Nonostante questo, in un mattino simile la luce è sufficiente per riconoscere un nuovo giorno e svolgere le nostre cose.
Allo stesso modo, molte volte riceviamo la rivelazione senza riconoscere con precisione come o quando la riceviamo. Un episodio importante tratto dalla storia della Chiesa illustra questo principio.
Nella primavera del 1829 Oliver Cowdery insegnava in una scuola a Palmyra, New York. Avendo sentito parlare di Joseph Smith e del lavoro di traduzione del Libro di Mormon, Oliver si sentì spinto a offrire il suo aiuto al giovane profeta. Perciò viaggiò fino a Harmony, in Pennsylvania, e divenne lo scrivano di Joseph. Il momento del suo arrivo e l’aiuto fornito furono fondamentali per la venuta alla luce del Libro di Mormon.
Il Salvatore successivamente rivelò a Oliver che ogni volta che aveva pregato per ricevere una guida, aveva ricevuto istruzioni dallo Spirito del Signore. “Se non fosse stato così”, dichiarò il Signore, “non saresti arrivato dove sei in questo momento. Ecco, tu sai che mi hai chiesto ed io ho illuminato la tua mente; ed ora ti dico queste cose affinché tu possa sapere che sei stato illuminato dallo Spirito di verità” (DeA 6:14–5).
Oliver ricevette una rivelazione tramite il profeta Joseph Smith che lo informava che aveva ricevuto rivelazioni. Apparentemente Oliver non aveva riconosciuto come e quando aveva ricevuto una guida da Dio e aveva bisogno di queste istruzioni per migliorare la sua comprensione dello spirito di rivelazione. In sostanza, Oliver aveva camminato nella luce mentre il sole sorgeva in un mattino nuvoloso.
Per molte delle incertezze e prove che incontriamo nella vita Dio ci chiede di fare del nostro meglio, di agire e non di subire (vedere 2 Nefi 2:26) e di confidare in Lui. Forse non vediamo angeli, non sentiamo voci celestiali né riceviamo impressioni spirituali grandiose. Spesso forse ci spingiamo innanzi con la speranza e la preghiera, ma senza la certezza assoluta, che stiamo agendo secondo la volontà di Dio Ma se facciamo onore alle nostre alleanze e osserviamo i comandamenti, se ci sforziamo con sempre maggiore costanza di fare il bene e di diventare migliori, possiamo camminare con la sicurezza che Dio guida i nostri passi e possiamo parlare con la certezza che Dio ispira le nostre parole. Questo è in parte il significato del versetto che dichiara: “Allora la tua fiducia si rafforzerà alla presenza di Dio” (DeA 121:45).
Se cercherete e metterete in pratica in modo corretto lo spirito di rivelazione, io vi prometto che camminerete “alla luce dell’Eterno” (Isaia 2:5; 2 Nefi 12:5). A volte lo spirito di rivelazione opera immediatamente e con intensità, altre volte impercettibilmente e gradualmente, spesso così delicatamente che non riuscite a riconoscerlo consciamente. Ma indipendentemente dal modello con cui riceverete questa benedizione, la luce che fornirà illuminerà e dilaterà la vostra anima, illuminerà il vostro intelletto (vedere Alma 5:7; Alma 32:28) e guiderà e proteggerà voi e la vostra famiglia.
Rendo la mia testimonianza apostolica che il Padre e il Figlio vivono. Lo spirito di rivelazione è reale, e può funzionare e funziona nella vita di ciascuno di noi e nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Di queste verità rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.