Giovani
O speranza d’Israele


61:35

O speranza d’Israele

Presidente Russell M. Nelson: Le parole sono inadeguate per esprimere la nostra gratitudine per il coro del Seminario. Caspita, siete stati bravissimi! Grazie. Grazie mille. Osservando questo Centro delle conferenze gremito di splendidi Santi degli Ultimi Giorni, mi sembra di aver finalmente avuto la famiglia numerosa che ho sempre sperato di avere. Siete in 22.000 qui stasera e vi sono molte altre migliaia di giovani che ci seguono tramite questa trasmissione.

La sorella Nelson e io siamo felicissimi di essere con voi questa sera. Amiamo stare insieme a voi, i giovani della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, ai vostri insegnanti e ai vostri genitori.

Vorremmo poter ascoltare da ciascuno di voi le esperienze che avete vissuto nel prepararvi alla nostra riunione a livello mondiale leggendo il Libro di Mormon ogni giorno e pregando di poter udire ciò che il Signore è ansioso di insegnarvi.

Desidero ringraziare di nuovo il coro del Seminario per aver cantato l’inno di apertura con così tanto trasporto. Questo inno, “Ti siam grati, o Signor, per il Profeta”, con le sue parole, volge sempre il nostro cuore al profeta Joseph Smith. Quanto siamo in debito con lui! Egli è il profeta di questa ultima dispensazione! Immaginate! Aveva la vostra età quando fu ispirato dalle parole dell’apostolo Giacomo: “Che se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio”.

Quelle parole spinsero il giovane Joseph a recarsi in un bosco adiacente, nel quale egli aprì tutto il suo cuore a Dio.

I cieli si aprirono! Joseph vide il Padre e il Figlio e imparò personalmente a chi potersi rivolgere per ottenere risposte alle sue domande.

Ora imploro ognuno di voi di fare ciò che fece l’adolescente Joseph. Rivolgete le vostre domande direttamente al vostro Padre Celeste, in preghiera. Chiedetegli — nel nome di Gesù Cristo — di guidarvi. Potete sapere in prima persona — proprio ora, alla vostra età — come ricevere la rivelazione personale, e nient’altro farà una differenza più grande nella vostra vita!

Io ti prometto — non a chi ti siede accanto, ma a te — che ovunque tu sia nel mondo, ovunque ti trovi sul sentiero dell’alleanza — anche se, in questo momento, non stai camminando al centro del sentiero — ti prometto che, se compirai con sincerità e costanza il lavoro spirituale necessario per sviluppare la vitale capacità spirituale di imparare come udire i sussurri dello Spirito Santo, riceverai tutta la guida di cui avrai mai bisogno nella vita. Ti saranno date le risposte alle tue domande alla maniera del Signore e secondo i Suoi tempi. E non dimenticare i consigli dei tuoi genitori e dei tuoi dirigenti della Chiesa. Anche loro sono alla ricerca di ricevere rivelazione in tuo favore.

A prescindere dalle sfide e dalle delusioni che potrebbero arrivare e che arriveranno, proverai gioia e pace quando saprai che la tua vita è guidata da Dio.

Ora vorremmo parlare con te della sfida più grande, della causa più grande e dell’opera più grande che ci siano sulla terra, e vogliamo invitare te a farne parte!

Ho chiesto alla sorella Wendy Nelson di fornire un po’ di contesto a questo importante messaggio. Prego, sorella Nelson.

Sorella Wendy W. Nelson : Miei cari fratelli e sorelle, che amiamo e in cui crediamo, vorrei cominciare raccontandovi quello che io e mio marito abbiamo visto, un giorno, attraversando le colline dello Utah su un fuoristrada.

Era una splendida giornata d’autunno. Ci piaceva tantissimo trovarci in mezzo ad alberi dorati e meravigliosi, alti e diritti, tutti protesi verso il cielo.

bosco

Poi abbiamo svoltato e ho visto un albero che mi ha ricordato me stessa e i sentimenti che spesso provo in numerose situazioni.

un tronco storto

Avete presente questa sensazione? Vi guardate intorno e tutti gli altri sono alti, diritti e protesi verso il cielo, per così dire.

Tutto fila alla perfezione per loro. Indossano i vestiti perfetti, sembra sempre che dicano le cose giuste, non hanno problemi, sono perfettamente obbedienti… e pare che non abbiano mai commesso un errore nella loro vita.

E poi, beh, ci siamo noi!

Miei cari fratelli e sorelle, è il momento di smetterla di paragonarci agli altri. È il momento di mettere da parte queste prospettive errate su noi stessi e sugli altri. La verità è che non siamo così irrimediabilmente imperfetti come potremmo pensare e gli altri non sono così perfetti come potrebbero apparire — ovviamente, tutti eccetto il nostro Salvatore, Gesù Cristo.

L’unica cosa che conta davvero è che stiamo rispettando esattamente l’impegno — persino l’alleanza — che abbiamo stretto con il Padre Celeste nella vita preterrena riguardo a ciò che avremmo fatto durante la nostra permanenza qui sulla terra.

Quindi, lasciate che vi chieda: Qual è lo scopo per cui voi siete nati?

Come vorrei che poteste guardare su YouTube un video di dieci minuti della vostra vita preterrena.

Il profeta Joseph Smith disse che se poteste guardare in cielo per cinque minuti conoscereste di più su un dato argomento di quanto potreste fare studiandolo per tutta la vita. Quindi, immaginate solo se poteste dare un’occhiata di dieci minuti alla vostra vita preterrena!

Ovviamente sappiamo che il Signore ha saggiamente posto un velo su questi ricordi. Tuttavia, immaginate solo per un momento che effetto avrebbe adesso sulla vostra vita se vi fosse concesso di guardare dieci minuti della vostra vita preterrena.

Io credo che se poteste vedervi in compagnia dei vostri Genitori Celesti e di Gesù Cristo; se poteste osservare ciò che avete fatto nella vita preterrena e vedere voi stessi assumervi degli impegni — anzi, fare delle alleanze — con altre persone, come i vostri mentori e insegnanti; se poteste vedere voi stessi rispondere con coraggio agli attacchi mossi alla verità ed ergervi valorosi dalla parte di Gesù Cristo, credo che ciascuno di voi avrebbe un maggior potere, una maggior determinazione e una più ampia prospettiva eterna che vi aiuterebbero a superare completamente il vostro senso di smarrimento, i vostri dubbi, le vostre difficoltà e i vostri problemi. Completamente!

Credo che, se poteste ricordare chi diceste che avreste aiutato qui sulla terra o quali esperienze dolorose accettaste di affrontare, in qualunque situazione davvero difficile vi troviate ora — o vi troverete in futuro — direste: “Oh, ora ricordo. Ora capisco. Questa situazione difficile ha senso per me, adesso. Con l’aiuto del Signore posso farcela!”.

Ora, c’è un’altra cosa su cui vi invito a riflettere. Mi piace immaginare che ciascuno di noi sia venuto sulla terra con una pergamena attaccata al proprio spirito intitolata: “Cose da fare sulla terra”.

Parliamo di cosa potrebbe esserci scritto su quella pergamena. Parliamo di cinque delle cose che, secondo il vangelo di Gesù Cristo, sono sicuramente scritte sulla vostra pergamena.

Primo, siete venuti per ricevere un corpo mortale. E questo, amici miei, è una cosa importantissima.

Secondo, siete venuti per essere messi alla prova.

A proposito, vi siete accorti che una parte delle nostre prove spesso consiste nell’imparare a controllare gli appetiti e le passioni del nostro corpo, che a volte possono andare troppo fuori controllo? Se attualmente state combattendo con gli strascichi di dipendenze di qualunque tipo o di peccati gravi di cui non vi siete pentiti, vi esorto a liberarvi di questo fardello parlando oggi con il vostro vescovo, il quale detiene delle chiavi del sacerdozio in grado di aiutarvi.

Una terza cosa da fare mentre siete sulla terra: scegliete di seguire Gesù Cristo e di stare dalla Sua parte, proprio come avete fatto nella vita preterrena.

Quarto, scegliete di pentirvi ogni giorno e di prendere il sacramento ogni settimana. Così facendo, sarete guariti spiritualmente, rafforzati e resi migliori e, alla fine, santificati e raggiungerete l’Esaltazione, tutto questo tramite l’Espiazione di Gesù Cristo.

Ora, c’è un quinto punto sul vostro elenco: individuate e portate a termine le vostre missioni terrene. Miei cari amici, a ciascuno di noi, nella vita preterrena, sono state affidate delle missioni meravigliose da portare a termine qui sulla terra.

Abbiamo la possibilità di compiere le nostre missioni terrene, ma non siamo obbligati a farlo. Nessuno ci costringerà. Abbiamo il nostro arbitrio per scegliere come utilizzare il nostro tempo, le nostre energie, i nostri talenti e le nostre risorse. Di fatto, che cosa scegliamo di fare è, in realtà, parte della nostra prova.

La scelta spetta a noi. Sceglieremo di fare qualunque cosa sia necessaria per portare a termine le meravigliose missioni per le quali siamo stati mandati sulla terra?

Mentre questa domanda decanta nella vostra mente, cambiamo argomento e parliamo del motivo per cui siete qui sulla terra in questo specifico periodo di tempo, un periodo di tempo davvero unico nella storia della terra.

Perché siete qui sulla terra proprio adesso?

Perché non siete nati nel 1880? Oppure nel 2050?

Permettetemi di raccontarvi un’esperienza personale che mi ha insegnato qualcosa su quanto siano storici i tempi in cui viviamo.

Spesso parliamo del fatto di vivere negli ultimi giorni. Dopotutto, siamo Santi degli Ultimi Giorni. Forse, però, questi giorni sono più “ultimi” di quanto abbiamo mai immaginato.

Ho visto concretizzarsi questa realtà durante l’arco di tempo di ventiquattro ore che ebbe inizio il 15 giugno 2013. Io e mio marito ci trovavamo a Mosca, in Russia.

Mentre il presidente Nelson era in riunione con i dirigenti del sacerdozio, io ho avuto il privilegio di incontrarmi con circa cento delle nostre sorelle. Voglio molto bene alle nostre sorelle russe. Sono fantastiche!

Quando sono salita sul pulpito per parlare, mi sono trovata a dire qualcosa che non avrei mai preventivato. Ho detto: “Vorrei conoscervi in base al vostro lignaggio. Vi prego di alzarvi in piedi quando viene menzionata la tribù d’Israele che rappresenta il lignaggio dichiarato nella vostra benedizione patriarcale”.

“Beniamino?”. Si sono alzate un paio di donne.

“Dan?”. Altre due.

“Ruben?”. Si sono alzate ancora altre donne.

“Neftali?”. Altre ancora.

Mentre venivano pronunciati i nomi delle dodici tribù d’Israele — da Ascer a Zabulon — e mentre le donne si alzavano in piedi, eravamo tutte attonite a motivo di ciò a cui stavamo assistendo, dei sentimenti che stavamo provando e di ciò che stavamo imparando.

Secondo voi, quante delle dodici tribù di Israele erano rappresentate in quel piccolo gruppo di meno di cento donne riunite quel sabato a Mosca?

Undici! In quell’unica stanza erano rappresentate undici delle dodici tribù di Israele! L’unica tribù che mancava era quella di Levi. Ero sbalordita. È stato un momento spiritualmente commovente per me.

Subito dopo quelle riunioni io e mio marito ci siamo recati direttamente a Yerevan, in Armenia. Le prime persone che abbiamo incontrato appena scesi dall’aereo sono stati il presidente di missione e sua moglie, la quale, in qualche modo, aveva sentito parlare di questa esperienza a Mosca e disse con grande gioia: “Ho trovato Levi!”.

Immaginate soltanto la nostra emozione quando, il giorno seguente, io e mio marito abbiamo incontrato i loro missionari, tra cui un anziano della tribù di Levi che guarda caso proveniva da Gilbert, nell’Arizona.

Quando da bambina andavo in Primaria a Raymond, nell’Alberta, in Canada, imparai che negli ultimi giorni — prima della seconda venuta del Salvatore — le dodici tribù di Israele sarebbero state radunate. Questa verità mi emozionava e, allo stesso tempo, era troppo grande per me da comprendere. Immaginate quindi cosa ha significato per me trovarmi insieme a membri di tutte e dodici le tribù di Israele nell’arco di sole ventiquattro ore!

Da allora ho imparato che probabilmente non avrei dovuto chiedere a quelle sorelle di presentarsi dichiarando il proprio lignaggio, perché le benedizioni patriarcali sono sacre e il lignaggio che vi viene dichiarato è qualcosa di personale. Tuttavia, sono molto grata per il privilegio che ho avuto di vedere in prima persona i frutti del raduno di Israele. L’impatto di questa esperienza non si è mai affievolito nel mio cuore o nella mia mente.

Miei cari fratelli e sorelle, questi sono davvero gli ultimi giorni! Non c’è mai stata un’epoca come questa nella storia di questo mondo. Mai! Nella vita preterrena, voi ed io ci siamo assunti l’impegno di compiere una grande opera qui sulla terra e, con l’aiuto del Signore, lo faremo! Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Presidente Nelson: Grazie, Wendy. Ti amo! Non è meravigliosa?

Miei cari giovani fratelli e sorelle, questi sono certamente gli ultimi giorni, e il Signore sta affrettando la Sua opera per radunare Israele. Questo raduno è la cosa più importante che sta avvenendo sulla terra oggi. Non c’è nient’altro di altrettanto grande, nient’altro di altrettanto importante, nient’altro di altrettanto maestoso e se lo scegliete, se lo volete, voi potete esserne una grande parte. Potete essere una grande parte di qualcosa di grande, qualcosa di grandioso, qualcosa di maestoso!

Quando parliamo del raduno, stiamo semplicemente affermando questa verità fondamentale: ciascuno dei figli del nostro Padre Celeste, da entrambi i lati del velo, merita di ascoltare il messaggio del vangelo restaurato di Gesù Cristo. Sta a loro decidere se vogliono saperne di più.

Le persone il cui lignaggio appartiene alle varie tribù d’Israele sono coloro il cui cuore si volgerà con maggior probabilità al Signore, che disse: “Le mie pecore ascoltano la mia voce, e io le conosco, ed esse mi seguono”. Le persone che appartengono al casato d’Israele sono coloro che più facilmente riconosceranno il Signore Gesù Cristo come loro Salvatore e desidereranno essere radunati nel Suo gregge. Vorranno diventare membri della Chiesa, stringere alleanze con Lui e con il Padre Celeste e ricevere le proprie ordinanze indispensabili.

Il Signore disse al profeta Joseph Smith che adesso, ovvero ai nostri giorni, siamo nell’undicesima ora e che questa è l’ultima volta in cui Egli chiamerà degli operai nella Sua vigna con il preciso intento di radunare gli eletti dai quattro canti della terra.

Stasera, la mia domanda per ognuno di voi tra i dodici e i diciotto anni è questa: vi piacerebbe essere una parte molto importante della sfida più grande, della causa più grande e dell’opera più grande sulla terra al giorno d’oggi?

Vi piacerebbe contribuire a radunare Israele durante questi preziosi ultimi giorni? Sareste disposti, voi che siete gli eletti, a prestare aiuto per trovare gli eletti che non hanno udito il messaggio del vangelo restaurato? Vi piacerebbe essere tra i “veloci messaggeri” di cui parlò il profeta Isaia?.

Ora, prendere parte al raduno d’Israele richiederà qualche sacrificio da parte vostra. Potrebbe persino richiedervi di fare dei cambiamenti nella vostra vita. Certamente richiederà parte del vostro tempo, delle vostre energie e dei talenti che Dio vi ha dato. Vi interessa?

Pensate solamente all’entusiasmo e al senso di urgenza associati a tutto questo: ogni profeta da Adamo in poi ha visto i nostri giorni e ogni profeta ha parlato del nostro giorno, quello in cui Israele sarebbe stata radunata e il mondo sarebbe stato preparato per la seconda venuta del Salvatore. Pensateci! Di tutti coloro che sono mai vissuti sul pianeta terra, noi siamo quelli che hanno la possibilità di partecipare a questo grandioso raduno finale. Quanto è entusiasmante tutto questo!

Il nostro Padre Celeste ha riservato molti dei Suoi spiriti più nobili — la Sua squadra migliore, potrei forse dire — per questa fase finale. Questi spiriti nobili — questi giocatori straordinari, questi eroi — siete voi!

Rendo testimonianza che il raduno sta avvenendo ora e che è reale. L’anno in cui sono nato la Chiesa aveva meno di 600.000 membri in tutto e nessuno in Sud America. Oggi ci sono più di sedici milioni di membri in tutto il mondo; di questi, circa tre milioni sono in Sud America.

Lasciate che vi racconti un’esperienza che ho vissuto nel 1979. A quel tempo servivo come presidente generale della Scuola Domenicale. Fui invitato a partecipare a una riunione di dirigenti della Chiesa durante la quale parlò il presidente della Chiesa, il presidente Spencer W. Kimball, il quale ci affidò il compito di pregare affinché le porte delle nazioni si aprissero così che il vangelo di Gesù Cristo potesse essere portato a tutti i popoli della terra. Menzionò in modo specifico la Cina e ci chiese di pregare per il popolo cinese. Egli disse anche: “Dovremmo rendere servizio ai cinesi. Dovremmo imparare la loro lingua. Dovremmo pregare per loro e aiutarli”.

Tornai a casa da mia moglie, Dantzel (che è venuta a mancare più di tredici anni fa) e le dissi: “Durante la riunione il presidente Kimball ci ha chiesto di imparare il cinese! E non l’ho sentito dire: ‘Tutti tranne il fratello Nelson!’. Quindi, saresti disposta a studiare il cinese mandarino insieme a me?”. Ovviamente lei accettò e prendemmo lezioni di cinese mandarino.

Sei settimane dopo il compito affidato dal presidente Kimball stavo partecipando al convegno annuale dell’Associazione americana di chirurgia toracica. Era a Boston, nel Massachussetts. Quella mattina, nella mia camera di albergo, avevo pregato per il popolo della Cina, proprio come aveva richiesto il presidente Kimball. Andai alla prima riunione della giornata e mi sedetti dove mi sedevo sempre durante questi convegni di lavoro: in prima fila. Durante la riunione, però, cominciai a sentirmi sempre più scomodo sulla mia sedia. Quando le luci vennero spente per mostrare delle diapositive, sgattaiolai via dalla mia sedia e andai in silenzio in fondo alla stanza, un posto in cui di solito non mi sarei mai seduto. Quando le luci vennero nuovamente accese, mi ritrovai seduto accanto a un medico cinese, che si presentò come il professor Wu Ying-Kai di Pechino!

Dopo una piacevole conversazione, lo invitai a visitare Salt Lake City e a tenere una lezione alla Facoltà di Medicina della University of Utah. Accettò con grande piacere e tenne una lezione eccezionale, poi tornò in Cina.

A poca distanza di tempo dal suo ritorno in Cina, mi invitò a diventare professore a contratto di chirurgia presso la Shandong Medical University di Jinan, in Cina. Questo portò ad altri inviti a fungere da professore a contratto presso altre due università cinesi.

Queste meravigliose esperienze professionali — antecedenti la mia chiamata nei Dodici — raggiunsero il culmine quando dei chirurghi cinesi mi chiesero di effettuare un intervento a cuore aperto per salvare la vita del loro cantante d’opera più famoso. Così feci, e sono grato del fatto che l’intervento riuscì benissimo. Tra l’altro, è stato l’ultimo della mia vita lavorativa.

Sono ormai quarant’anni che prego per il popolo della Cina. Gioisco dei rapporti che ho instaurato con colleghi medici e altri cari amici in Cina. È una grande gioia per me adesso essere ufficialmente nominato “vecchio amico della Cina”.

Ho una testimonianza del fatto che, quando mettiamo in pratica quello che il profeta di Dio ci chiede di fare — qualunque cosa sia — si aprirà la strada davanti a noi e delle vite cambieranno.

A questo punto spero che vi stiate chiedendo: “Che cosa posso fare io, come adolescente, per contribuire a radunare Israele?”. Ebbene, io e la sorella Nelson abbiamo posto questa stessa domanda, e altre ancora, a un gruppo di giovani tra i dodici e i diciotto anni, molti dei quali sono qui questa sera.

Per prima cosa abbiamo chiesto: “Che cos’è il raduno di Israele e che cosa significa per te?”. Le loro risposte sono state variegate, ma la maggioranza ha detto di non sapere esattamente che cosa sia. Stasera vogliamo che sappiate che, in sostanza, radunare Israele significa offrire il vangelo di Gesù Cristo ai figli di Dio da entrambi i lati del velo che non hanno stretto alleanze essenziali con Dio né hanno ricevuto le proprie ordinanze indispensabili.

Ogni figlio del nostro Padre Celeste merita di avere la possibilità di scegliere di seguire Gesù Cristo, di accettare e ricevere il Suo vangelo con tutte le sue benedizioni, sì, tutte le benedizioni che Dio ha promesso al lignaggio di Abrahamo, Isacco e Giacobbe, il quale, come sapete, è anche conosciuto come Israele.

Miei cari, straordinari giovani, voi siete stati mandati sulla terra proprio in questo tempo, il periodo più cruciale nella storia della terra, per contribuire a radunare Israele. Non c’è alcun avvenimento attualmente in corso su questa terra che sia più importante di questo. Non c’è nulla che abbia un impatto più grande. Assolutamente nulla.

Questo raduno dovrebbe significare tutto per voi. Questa è la missione per cui siete stati mandati sulla terra.

Pertanto, la domanda che vi faccio è: “Siete disposti ad arruolarvi nel battaglione di giovani del Signore per contribuire a radunare Israele?”. Vi prego di rifletterci. Non rispondete subito.

Ritorniamo alle altre domande che io e la sorella Nelson abbiamo posto ai nostri giovani amici. Abbiamo chiesto: “Se il profeta invitasse ogni persona della Chiesa dai dodici ai diciotto anni ad arruolarsi per contribuire a radunare Israele, tu che cosa saresti disposto a fare?”.

I giovani hanno risposto con osservazioni che ispirano, come ad esempio: “Se il profeta ci invitasse ad arruolarci per contribuire a radunare Israele, io parteciperei senza alcun dubbio”. Un altro ha detto: “Interromperei qualsiasi cosa stessi facendo e darei una mano!”. Un altro ancora: “Andrei e farei qualunque cosa egli mi chiedesse di fare, perché il profeta è un predicatore che viene da Dio”.

Alcune altre loro risposte sono state: “Sarei disposto a fare di più riguardo al lavoro di storia familiare. Sarei più aperto nel parlare del Vangelo agli altri e mi impegnerei di più a farlo. Sarei un buon esempio nel mostrare le qualità cristiane. Farei più battesimi per i morti, cambierei degli aspetti della mia vita e le mie scelte, andrei ovunque Dio avesse bisogno che io andassi, imparerei una nuova lingua, incontrerei nuove persone, presterei la mia copia del Libro di Mormon a coloro che non l’hanno mai letto, e sarei la persona più gentile possibile”.

Abbiamo anche chiesto a questi giovani che cosa sarebbero disposti a sacrificare per poter contribuire a radunare Israele. Ancora una volta, i giovani ci hanno emozionato. Hanno risposto: “Dedicherei meno tempo agli sport in modo da poter aiutare una persona che ha bisogno della verità. Sacrificherei le uscite con gli amici e li inviterei piuttosto a venire al tempio. Sicuramente ridurrei il tempo che passo a usare il telefono. Rinuncerei a un po’ del tempo che trascorro davanti a uno schermo. Sarei [persino] disposto a sacrificare i pisolini della domenica pomeriggio!”.

Abbiamo chiesto: “Se volessi arruolarti per contribuire a radunare Israele, che cosa vorresti cominciare a fare o smettere di fare?”. I giovani hanno dato risposte come: “Studierei di più e con più attenzione le Scritture in modo da poter rispondere alle domande che le persone potrebbero farmi. Passerei meno tempo sui social media; sarei più attivo nel compiere semplici atti di lavoro membro-missionario, compresi atti quotidiani di servizio. Trascorrerei meno tempo a usare il telefono e, quando lo uso, posterei sui social media dei versetti o degli altri messaggi spirituali. Studierei i discorsi della Conferenza generale perché sono super importanti. Mangerei cibi sani per potermi tenere in forma. Smetterei di pensare di essere al centro dell’universo”. Grazie, fratelli e sorelle, per le vostre risposte alle nostre domande.

Miei cari giovani fratelli e sorelle, pensate a questo: proprio in questo momento mi sto preparando per il giorno in cui dovrò rendere conto al profeta Joseph Smith, al presidente Brigham Young e ad altri — e, in ultima analisi, al Signore — della mia intendenza quale profeta di Dio sulla terra oggi. Non voglio che mi venga chiesto: “Fratello Nelson, perché non sei stato più chiaro con i giovani riguardo alla loro parte nel raduno di Israele? Perché non sei stato più diretto nell’esortarli a prendervi parte?”.

Pertanto, ora invito ogni giovane donna e ogni giovane uomo della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni di età compresa tra i dodici e i diciotto anni ad arruolarsi nel battaglione di giovani del Signore allo scopo di contribuire a radunare Israele.

Che cosa vi sarà di aiuto? Continuando a leggere ogni giorno il Libro di Mormon, imparerete la dottrina del raduno, delle verità su Gesù Cristo, sulla Sua Espiazione e sulla pienezza del Suo vangelo che non si trovano nella Bibbia. Il Libro di Mormon è di importanza fondamentale per il raduno di Israele. Di fatto, se non ci fosse il Libro di Mormon, il raduno promesso d’Israele non avverrebbe.

Inoltre, ora vi invito a prepararvi facendo altre cinque cose, cinque cose che vi cambieranno e che vi aiuteranno a cambiare il mondo.

Primo, staccatevi dalla costante dipendenza dai social media in modo da ridurre l’influenza mondana che esercitano su di voi.

Vorrei parlarvi di un giovane della vostra età che è nipote di un mio caro amico. È popolare con i suoi amici ed è un leader nella sua scuola superiore. Di recente, i suoi genitori hanno scoperto nel suo telefono delle cose inappropriate per un seguace di Gesù Cristo. Hanno insistito affinché si allontanasse dai social media per un po’. Hanno scambiato il suo smartphone con un cellulare a conchiglia, e lui è andato nel panico. Come sarebbe rimasto connesso con i suoi amici?

All’inizio era furioso con i suoi genitori, ma dopo solo pochi giorni li ha ringraziati di avergli tolto lo smartphone. Ha detto: “Mi sento libero per la prima volta dopo tanto tempo”. Ora chiama gli amici con il suo cellulare a conchiglia per mettersi in contatto con loro. Ora parla davvero con i suoi amici invece di mandare sempre messaggi!

Quali altri cambiamenti si sono verificati nella vita di questo giovane? Ora dice che ama essere libero dalla vita fittizia creata dai social media. Vive attivamente la vita invece di avere costantemente la testa nel telefono. Partecipa ad attività ricreative all’aria aperta invece di giocare ai videogiochi. Ha un atteggiamento più positivo e aiuta in casa. Cerca delle occasioni per servire. Ascolta meglio in chiesa, ha un volto più luminoso, è molto più felice e si sta preparando attivamente per andare in missione! Tutto questo perché ha staccato la spina dall’influenza negativa dei social media.

Pertanto, il primo invito che vi rivolgo oggi è quello di staccarvi dalla costante dipendenza dai social media astenendovi per sette giorni dal farne uso. Sono consapevole che vi sono degli aspetti positivi legati ai social media. Tuttavia, se state prestando ai feed dei social media più attenzione di quella che dedicate ai sussurri dello Spirito, allora state correndo un rischio spirituale, oltre al rischio di depressione e di provare un acuto senso di solitudine. Sia voi che io conosciamo dei giovani che sono stati spinti tramite i social media a fare e a dire cose che non avrebbero mai fatto o detto di persona. Il bullismo ne è un esempio.

Un altro aspetto negativo dei social media è che creano una falsa realtà. Tutti postano le loro immagini più divertenti, avventurose ed emozionanti, il che crea l’errata impressione che tutti tranne voi stiano conducendo una vita divertente, avventurosa ed emozionante. Gran parte di ciò che compare nei vostri feed dei social media è distorto, se non finto. Quindi, fate una pausa di sette giorni dalla finzione!

Scegliete sette giorni consecutivi e cominciate! Vedete se durante questi sette giorni notate qualche differenza riguardo a come vi sentite, a ciò che pensate e persino a come pensate. Dopo sette giorni, notate se ci sono delle cose che volete smettere di fare e delle cose che ora volete cominciare a fare.

Questo digiuno dai social media può essere una questione semplicemente tra voi e il Signore. Sarà il segno che date a Lui del fatto che siete disposti ad allontanarvi dal mondo per arruolarvi nel Suo battaglione di giovani.

Il mio secondo invito è quello di offrire ogni settimana del tempo come sacrificio al Signore — per tre settimane consecutive — per dirGli che volete più di qualunque altra cosa far parte del Suo battaglione di giovani. Per tre settimane, rinunciate a qualcosa che vi piace fare e usate quel tempo per contribuire a radunare Israele.

Ogni volta che fate qualcosa che aiuta qualcuno — che sia da questo lato del velo o dall’altro — a fare un passo verso la stipula di alleanze con Dio e il ricevimento delle proprie essenziali ordinanze battesimali e del tempio, voi state contribuendo a radunare Israele. È davvero molto semplice.

Quando pregherete riguardo a questo sacrificio di tempo, lo Spirito vi guiderà cosicché saprete sia ciò a cui potete rinunciare quella settimana sia ciò che invece potrete fare per contribuire a radunare Israele. Ad esempio, un giovane giocatore di golf potrebbe rinunciare a una partita di golf e trascorrere quel tempo nel battistero del tempio.

Il mio terzo invito è che voi facciate una valutazione approfondita della vostra vita con il Signore e, magari, con i vostri genitori e il vostro vescovo, per assicurarvi che i vostri piedi siano saldamente piantati sul sentiero dell’alleanza. Se vi siete allontanati dal sentiero, oppure se ci sono alcune cose di cui dovete liberarvi per aiutare la vostra mente e il vostro cuore a essere più puri, oggi è il momento perfetto per cambiare.

Se non sapete esattamente come pentirvi, parlate con il vostro vescovo, con i vostri genitori o con entrambe queste figure. Vi aiuteranno a capire l’Espiazione di Gesù Cristo. Vi aiuteranno a provare la gioia che accompagna sempre il vero pentimento.

Vi prego di non restare fuori dal sentiero dell’alleanza per un minuto di più. Tornate sul sentiero tramite il vero pentimento. Fatelo adesso. Abbiamo bisogno di voi in questo battaglione di giovani del Signore. Non è la stessa cosa senza di voi!

Il mio quarto invito è che preghiate ogni giorno affinché tutti i figli di Dio possano ricevere le benedizioni del vangelo di Gesù Cristo. Nella nostra vita, voi ed io stiamo vedendo — e continueremo a vedere — Israele che viene radunata con grande potere, e voi potete far parte del potere che rende possibile questo raduno!

Il mio quinto invito è che vi distinguiate; siate diversi dal mondo. Voi ed io sappiamo che dovete essere una luce per il mondo. Pertanto, il Signore ha bisogno che voi siate veri discepoli di Gesù Cristo nell’aspetto, nel parlare, nel comportamento e nel vestire. Sì, state vivendo nel mondo, ma avete norme molto diverse da quelle del mondo allo scopo di aiutarvi a evitarne gli effetti negativi.

Con lo Spirito Santo come vostro compagno potete vedere la verità riguardo alla cultura della celebrità che ha colpito la nostra società. Potete essere più intelligenti di quanto lo siano mai state le generazioni precedenti. Se poi a volte venite definiti “strani”, fate di questa etichetta un motivo di vanto e gioite del fatto che la vostra luce sta brillando luminosa in questo mondo sempre più buio!

Date l’esempio al resto del mondo! Abbracciate il fatto di essere diversi! Il libretto intitolato Per la forza della gioventù dovrebbe essere la vostra norma. È la norma che il Signore si aspetta che tutti i Suoi giovani osservino. Ora, quale Suo umile servitore, vi imploro di studiare nuovamente questo libretto. Leggetelo devotamente come non l’avete mai letto prima. Sottolineatelo. Parlatene. Discutete con i vostri amici delle norme che contiene. Decidete come potete mettere in pratica queste norme, le vostre norme, in modo ancora più scrupoloso.

Ne avete una copia personale. Stasera, quindi, al termine della riunione, se scegliete di arruolarvi, prendete una copia di Per la forza della gioventù e datela a un amico che magari non conosce le vostre norme o che magari non le mette in pratica.

Pregate per sapere chi ha bisogno di questo libretto. Sarete guidati, e sarà emozionante.

Permettetemi ora di ripassare i cinque inviti che vi ho fatto riguardo all’arruolarvi nel battaglione di giovani del Signore per contribuire a radunare Israele:

  1. Fate un digiuno di sette giorni dai social media.

  2. Ogni settimana, per tre settimane, offrite in sacrificio del tempo al Signore.

  3. Rimanete sul sentiero dell’alleanza. Se ve ne siete allontanati, pentitevi e tornate sul sentiero.

  4. Pregate ogni giorno che tutti i figli di Dio possano ricevere le benedizioni del vangelo di Gesù Cristo.

  5. Distinguetevi. Siate diversi. Siate una luce. Date a un amico una copia del libretto Per la forza della gioventù.

Miei amati fratelli e sorelle più giovani, voi siete tra le persone migliori che il Signore abbia mai mandato in questo mondo. Avete la capacità di essere più intelligenti, più saggi e di avere un impatto maggiore sul mondo di qualunque altra generazione precedente!

In conclusione, vi invito ad alzarvi con i giovani di tutto il mondo e a provare l’emozione di far parte del battaglione di giovani del Signore, parte dell’“esercito di Sion”, cantando il nostro inno di chiusura, “O speranza d’Israele”, perché questo inno parla di voi!

Rendo testimonianza dal profondo della mia anima che questa è l’opera dell’Iddio onnipotente. Egli vive. Gesù è il Cristo. Questa è la Sua Chiesa, restaurata per compiere il suo destino divino, tra cui il promesso raduno d’Israele.

Voi siete la speranza d’Israele, “figli del promesso dì”!. Di questo rendo testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.