L’Espiazione:
la nostra più grande speranza
La nostra salvezza dipende dal credere nell’Espiazione e accettarla. Una tale accettazione richiede uno sforzo continuo per comprenderla più pienamente.
Miei cari fratelli, sorelle e amici, questa mattina salgo su questo pulpito con umiltà perché desidero parlare del più grande evento di tutta la storia. Questo evento unico è l’incomparabile Espiazione del nostro Signore e Salvatore, Gesù il Cristo. Questo è l’atto più trascendente che sia mai avvenuto, eppure è anche il più difficile da comprendere. Il motivo per cui desidero apprendere tutto quello che posso sull’Espiazione è in parte egoistico: la nostra salvezza dipende dal credere nell’Espiazione e accettarla.1 Una tale accettazione richiede uno sforzo continuo per comprenderla più pienamente. L’Espiazione promuove il nostro ciclo di apprendimento terreno rendendo possibile alla natura umana il raggiungimento della perfezione.2 Tutti noi abbiamo peccato e dobbiamo pentirci per pagare appieno la nostra parte di debito. Quando ci pentiamo con sincerità, l’Espiazione magnifica del Salvatore salda il resto del debito.3
Paolo ci spiegò con semplicità il motivo per cui abbiamo bisogno dell’Espiazione: “Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati”4. Gesù Cristo fu incaricato e preordinato per essere il nostro Redentore prima che il mondo fosse formato. Quale Figlio divino, con la Sua vita senza peccato, lo spargimento del Suo sangue nel Giardino di Getsemani, la Sua atroce morte sulla croce e successiva risurrezione fisica dalla tomba, Egli divenne l’autore della nostra salvezza e portò a termine un’Espiazione perfetta per tutto il genere umano.5
Comprendere al meglio delle nostre capacità l’Espiazione e la risurrezione di Cristo ci aiuta a conoscere Lui e la Sua missione.6 Aumentare la nostra comprensione del Suo sacrificio espiatorio ci avvicina di più a Lui. Letteralmente, l’Espiazione significa essere “tutt’uno” con Lui. La natura dell’Espiazione e i suoi effetti sono così infiniti, così insondabili e così profondi che superano la conoscenza e la comprensione dell’uomo mortale. Sono profondamente grato per il principio della grazia salvatrice. Molte persone pensano che basti solo confessare che Gesù è il Cristo per essere salvati solo per grazia. Non possiamo essere salvati solo per grazia, “poiché sappiamo che è per grazia che siamo salvati, dopo aver fatto tutto ciò che possiamo fare”7.
Qualche anno fa, il presidente Gordon B. Hinckley raccontò “una specie di parabola” riguardo “una piccola scuola formata da un’unica aula” tra le montagne della Virginia, i cui studenti erano così difficili che nessun insegnante era stato in grado di controllarli.
“Poi un giorno un giovane insegnante senza esperienza fece domanda per andarvi. Gli fu detto che tutti i precedenti insegnanti erano stati brutalmente picchiati, ma il giovane maestro accettò di correre il rischio. Il primo giorno di scuola l’insegnante chiese alla classe di stabilire le regole e la punizione per chi le avesse infrante. La classe stessa decise dieci regole che furono scritte alla lavagna. Poi l’insegnante chiese: ‘Che cosa faremo a chi infrange le regole?’.
‘Lo batteremo dieci volte sulla schiena senza la giacca’, fu la risposta.
Qualche giorno dopo, venne rubato il pranzo di uno degli alunni più grandi, di nome Tom. Fu trovato il colpevole: un ragazzino affamato di dieci anni.
Mentre il piccolo Jim si faceva avanti per ricevere la punizione, continuava a implorare di poter tenere la giacca. ‘Togliti la giacca’, disse l’insegnante. ‘Anche tu hai contribuito a fissare le regole!’.
Il ragazzo si tolse la giacca. Non indossava la camicia e aveva un corpicino esile e gracile. Mentre l’insegnante esitava a colpirlo, il grande Tom saltò in piedi e si offrì volontario per ricevere i colpi che spettavano al piccolo Jim.
‘Molto bene, c’è una certa legge per cui una persona può sostituirne un’altra. Siete tutti d’accordo?’, chiese l’insegnante.
Dopo cinque colpi sulla schiena di Tom. il bastone si spezzò. La classe singhiozzava. Il piccolo Jim aveva buttato le braccia al collo di Tom. ‘Tom, mi dispiace di aver rubato il tuo pranzo, ma avevo una fame terribile. Tom, ti vorrò bene finché muoio per aver preso le bastonate al posto mio! Sì, ti vorrò bene per sempre!’”8.
Il presidente Hinckley poi citò Isaia:
“E nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato […].
Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione”9.
Nessun uomo conosce tutto il carico che il nostro Salvatore portò, ma grazie al potere dello Spirito Santo possiamo conoscere qualcosa riguardo al supremo dono che Egli ci offrì.10 Usando le parole dell’inno sacramentale:
Egli soffrì molto dolore, “indescrivibile tormento” e “insopportabili torture”12 per amor nostro. La sua intensa sofferenza nel Giardino del Getsemani, dove da solo prese su di Sé tutti i peccati degli altri esseri mortali, fecero sì che Egli “[tremasse] per il dolore e [sanguinasse] da ogni poro, e [soffrisse] sia nel corpo che nello spirito”13. “Ed essendo in agonia, egli pregava vie più intensamente”,14 dicendo: “Padre mio, se non è possibile che questo calice passi oltre da me, senza ch’io beva, sia fatta la tua volontà”15. Egli fu tradito da Giuda Iscariota e rinnegato da Pietro. Egli fu schernito dai capi sacerdoti e dagli scribi; Egli fu spogliato, percosso, Gli sputarono addosso e venne fustigato nel pretorio.16
Egli fu condotto sul Golgota, dove Gli vennero conficcati dei chiodi nelle mani e nei piedi; rimase appeso in agonia per ore su una croce di legno che riportava il titolo scritto da Pilato: “GESÙ IL NAZARENO, IL RE DE’ GIUDEI”17. Divenne buio e “verso l’ora nona, Gesù gridò con gran voce: Eli, Eli, lamà sabactani? cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”18. Nessuno poteva venirGli in soccorso; Egli stava calpestando il tino da solo.19 Poi “Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rendé lo spirito”20. “Uno de’ soldati gli forò il costato con una lancia, e subito ne uscì sangue ed acqua”21. “La terrà tremò” e “il centurione e quelli che con lui facean la guardia a Gesù, visto il terremoto e le cose avvenute, temettero grandemente, dicendo: Veramente, costui era Figliuol di Dio”22. Usando le parole dell’inno: “Non lasciar che ci scordiamo che fu grande il Tuo dolor”23. Mi chiedo quante gocce di sangue furono versate per me.
Ciò che Egli portò a termine poteva essere fatto solo da una Divinità. Quale Unigenito Figlio del Padre nella carne, Gesù ereditò attributi divini. Egli era l’unica persona mai nata sulla terra che potesse portare a termine questo atto tanto importante e supremo. Quale unico Uomo senza peccato che sia mai vissuto sulla terra, Egli non era soggetto alla morte spirituale. Grazie alla Sua divinità, Egli aveva anche potere sulla morte fisica. Pertanto Egli fece per noi quello che noi non potevamo fare per noi stessi. Egli ruppe la fredda stretta della morte. Egli fece anche in modo che noi potessimo avere il supremo e sereno conforto del dono dello Spirito Santo.24
L’Espiazione e la Risurrezione hanno numerosi effetti. L’Espiazione ci purifica dai peccati a condizione del nostro pentimento, e il pentimento è la condizione in base alla quale viene estesa la misericordia.25 Dopo aver fatto tutto quello che possiamo fare per pagare fino all’ultimo centesimo e riparare ai nostri errori, la grazia del Salvatore viene attivata nella nostra vita attraverso l’Espiazione che ci purifica e ci rende perfetti.26 La risurrezione di Cristo vinse la morte e ci assicurò la vita dopo la morte. Egli disse: “Io son la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà”27. La risurrezione è incondizionata e si applica a tutti coloro che siano mai vissuti o che mai vivranno.28 È un dono gratuito. Il presidente John Taylor lo descrisse bene quando disse: “Le tombe saranno aperte e i morti ascolteranno la voce del Figlio di Dio e verranno fuori, quelli che hanno operato bene nella risurrezione dei giusti e quelli che hanno operato male nella risurrezione degli ingiusti”29.
Riferendosi alle nostre azioni terrene e all’Espiazione, il presidente J. Reuben Clark jr fece questa profonda osservazione quando disse:
“Sento che [il Salvatore] darà la minima punizione richiesta dalla nostra trasgressione. Credo che nella Sua giustizia Egli terrà conto di tutto l’amore, di tutte le benedizioni, di tutta la misericordia, la gentilezza e la comprensione infiniti che Egli possiede. […]
D’altro canto, credo che quando arriverà il momento di assegnarci la ricompensa per le nostre buone azioni, Egli ci darà il massimo che sarà possibile dare, tenendo presenti le offese che abbiamo commesso”30.
Come scrisse Isaia, se ritorneremo al Signore, Egli sarà “largo nel perdonare”31.
Ci è comandato di ricordare gli eventi unici della mediazione, della Crocifissione e dell’Espiazione prendendo il sacramento tutte le settimane. Secondo lo spirito delle preghiere sacramentali, prendiamo il pane e l’acqua in ricordo del corpo e del sangue sacrificati per noi, e dobbiamo ricordarci di Lui e osservare i Suoi comandamenti in modo da avere sempre con noi il Suo Spirito.
Il nostro Redentore prese su di Sé tutti i peccati, i dolori, le infermità e le malattie di tutti coloro che siano mai vissuti o che mai vivranno.32 Nessuno ha mai sofferto qualcosa di simile a quello che Egli soffrì. Egli conosce le nostre prove terrene in prima persona. È un po’ come se provassimo a scalare il monte Everest salendo solamente i primi metri. Ma Egli ha scalato tutti gli oltre ottomila metri fino alla cima della montagna. Egli ha sofferto più di quanto potrebbe fare qualsiasi altro essere umano.
L’Espiazione non beneficia solo il peccatore, ma anche coloro contro i quali è stato commesso il peccato, ossia le vittime. Attraverso il perdono di chi pecca contro di noi, l’Espiazione porta pace e conforto a coloro che sono stati vittime innocenti dei peccati altrui. La fonte principale per la guarigione dell’anima è l’Espiazione di Gesù Cristo. Questo è vero che si tratti del dolore di una tragedia personale oppure di una tremenda disgrazia nazionale come avvenuto recentemente a New York, a Washington, D.C., e nei pressi di Pittsburgh.
Una sorella, coinvolta in un doloroso divorzio, scrisse come riuscì ad attingere dall’Espiazione. Disse: “Il divorzio […] non mi liberò dall’obbligo di perdonare. Intendevo veramente farlo, ma era come se mi fosse stato comandato di fare qualcosa di cui ero semplicemente incapace”. Il suo vescovo le diede questo consiglio: “Lascia nel tuo cuore un posto per il perdono e, quando arriva, accoglilo”. Trascorsero molti mesi nei quali la battaglia per perdonare continuò. Ella raccontò: “Durante quei lunghi momenti di preghiera […] attinsi dalla sorgente di vita e conforto del mio amorevole Padre Celeste. Sentivo che Egli non stava accanto a me condannandomi per non essere ancora riuscita a perdonare; piuttosto, stava soffrendo con me mentre piangevo. […]
In ultima analisi, quello che accadde nel mio cuore è per me un’incredibile e miracolosa dimostrazione dell’Espiazione di Cristo. Avevo sempre considerato l’Espiazione come un modo per far funzionare il pentimento per il peccatore. Non mi ero resa conto che esso rende anche possibile alla vittima del peccato ricevere nel cuore la dolce pace del perdono”33.
Le vittime devono fare quello che possono per superare le loro prove e il Salvatore “[soccorrerà] il suo popolo nelle [sue] infermità”34. Ci aiuterà a portare i nostri fardelli. Alcune ferite sono così dolorose e profonde che non possono guarire senza l’aiuto di un potere superiore, senza sperare in una giustizia perfetta e in una restituzione nella vita a venire. Dal momento che ha sofferto qualsiasi cosa e ogni cosa che mai sentiremo o proveremo,35 il Salvatore può aiutare i deboli a rafforzarsi. Egli ha provato tutto ciò in prima persona. Comprende la nostra sofferenza e camminerà accanto a noi anche nei nostri momenti più tetri.
Desideriamo con tutto il nostro cuore ricevere il beneficio supremo dell’Espiazione: diventare uno con Lui, essere alla Sua divina presenza, chiamati individualmente per nome quando ci accoglierà calorosamente a casa con un radiante sorriso, invitandoci a braccia aperte a essere circondati dal Suo amore infinito.36 Quanto sarà gloriosa e sublime questa esperienza, se potremo sentirci abbastanza degni di essere alla Sua presenza! Il dono gratuito del Suo grande sacrificio espiatorio per ognuno di noi è l’unico modo in cui possiamo ricevere l’Esaltazione in modo da stare al Suo cospetto e vederLo faccia a faccia. Il grandioso messaggio dell’Espiazione è l’amore perfetto che il Salvatore prova per ognuno di noi singolarmente e collettivamente. È un amore pieno di misericordia, pazienza, grazia, equità, longanimità e, soprattutto, perdono.
L’influenza maligna di Satana cerca di distruggere tutte le speranze che abbiamo di superare i nostri errori. Egli vorrebbe che ci sentissimo persi e che non vi fosse alcuna speranza. Gesù, invece, si china per rialzarci. Grazie al nostro pentimento e al dono dell’Espiazione, possiamo prepararci a essere degni di stare alla Sua presenza. Di questo rendo testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.