Le parole di Cristo: la nostra Liahona spirituale
Instilliamo con fede le parole di Cristo nella nostra mente e nel nostro cuore.
È un onore e un privilegio potermi unire ai membri della Chiesa in tutto il mondo per sostenere la Prima Presidenza e il Quorum dei Dodici Apostoli come profeti, veggenti e rivelatori. Noi dichiariamo umilmente che essi sono «testimoni speciali del nome di Cristo in tutto il mondo» (DeA 107:23). Testimoniamo che essi «parl[a]no come sono sospinti dallo Spirito Santo. E qualsiasi cosa diranno quando saranno sospinti dallo Spirito Santo sarà Scrittura, sarà la volontà del Signore, sarà la mente del Signore, sarà la parola del Signore, sarà la voce del Signore ed il potere di Dio per la salvezza» (DeA 68:3–4). Il Salvatore disse: «Che sia dalla mia propria voce o dalla voce dei miei servitori, è lo stesso» (DeA 1:38). Noi dichiariamo al mondo che questi servitori del Signore degli ultimi giorni proferiscono le parole di Cristo.
Il Salvatore disse: «Voi investigate le Scritture, perché… esse son quelle che rendon testimonianza di me» (Giovanni 5:39). L’apostolo Paolo scrisse al suo amico fidato Timoteo: «Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia» (2 Timoteo 3:16). Noi dichiariamo al mondo che il Libro di Mormon è Scrittura, rivelato mediante ispirazione di Dio. Anch’esso è utile ad insegnare, a riprendere, a correggere e a educare alla giustizia.
Noi dichiariamo con fervore che il Libro di Mormon è la parola di Dio, tradotta da antichi annali per dono e potere di Dio. Gli annali antichi furono scritti e conservati per venire alla luce, in adempimento della profezia, quale Scrittura parallela alla Sacra Bibbia, per essere entrambe usate insieme nelle mani del Signore (vedere Ezechiele 37:16–20). Nel Libro di Mormon veniamo esortati: «Nutritevi abbondantemente delle parole di Cristo; poiché ecco, le parole di Cristo vi diranno ogni cosa, tutte le cose che dovrete fare» (2 Nefi 32:3). Testimoniamo che il Libro di Mormon è un secondo testimone della vita e della missione del Salvatore. È invero «un altro testamento di Gesù Cristo». Dichiariamo che il Libro di Mormon contiene la parola di Cristo.
Seicento anni prima della nascita di Cristo, il Signore istruì l’antico profeta Lehi di lasciare Gerusalemme con la sua famiglia e partire per un viaggio meraviglioso che li avrebbe portati dall’altra parte dell’oceano, in una terra che sarebbe stata per loro la «Terra promessa». Il Libro di Mormon è il resoconto scritturale del soggiorno di questi popoli sull’antico continente americano. Esso contiene gli scritti dei profeti e le rivelazioni date a quei popoli. Comprese tra queste comunicazioni divine troviamo molte profezie riguardanti la nascita del Salvatore, il Suo ministero e il Suo grande sacrificio espiatorio. Esse descrivono la Sua suprema crocifissione e risurrezione e anticipano la Sua venuta tra la civiltà dell’antica America. Nel Libro di Mormon leggiamo che dopo la Sua risurrezione, e poco dopo la Sua ascensione al cielo, Gesù Cristo si manifestò veramente a loro. Ascoltate e immaginate con me la descrizione di questo meraviglioso evento della storia:
«Ed ora avvenne che c’era una grande moltitudine del popolo… riunita…
E conversavano… di questo Gesù Cristo, della cui morte era stato dato un segno.
E… mentre stavano così conversando l’uno con l’altro, udirono una voce come se venisse dal cielo; e… non comprendevano la voce che udivano; e non era una voce dura, né era una voce forte; nondimeno, nonostante fosse una voce lieve, essa trafiggeva fino al centro coloro che la udivano, tanto che non v’era una sola parte del loro essere che essa non facesse tremare; sì, li trafiggeva fino all’anima e faceva ardere i loro cuori.
E… udirono nuovamente la voce, e non la compresero.
E di nuovo, per la terza volta, essi udirono la voce ed aprirono le loro orecchie per ascoltarla; e i loro occhi erano rivolti verso il suono; e guardavano con insistenza verso il cielo, da dove veniva il suono.
Ed ecco, la terza volta essi compresero la voce che udivano; ed essa diceva loro:
Ecco il mio Figlio beneamato, nel quale io mi compiaccio, nel quale ho glorificato il mio nome: ascoltatelo.
E… quando compresero, alzarono di nuovo gli occhi verso il cielo; ed ecco, videro un Uomo che scendeva dal cielo; ed era vestito di una veste bianca; e scese e stette in messo a loro…
E avvenne che egli stese la sua mano e parlò al popolo dicendo:
Ecco, io sono Gesù Cristo, di cui i profeti attestarono che sarebbe venuto nel mondo.
Ed ecco, io sono la luce e la vita del mondo: ed ho bevuto da quella coppa amara che il Padre mi ha dato ed ho glorificato il Padre prendendo su di me i peccati del mondo, e in questo ho accettato la volontà del Padre in tutte le cose, fin dal principio.
E avvenne che quando Gesù ebbe pronunciato queste parole, tutta la moltitudine cadde a terra; poiché si ricordarono che era stato profetizzato fra loro che Cristo si sarebbe manifestato a loro dopo la sua ascensione al cielo» (3 Nefi 11:1–12).
Il Salvatore benedisse il popolo e insegnò loro il Suo glorioso vangelo, proprio come aveva fatto a Gerusalemme. Siamo fortunati ad avere tra le pagine del Libro di Mormon le Sue parole, le parole stesse di Cristo, così come proferite a quella civiltà antica.
Quando fu comandato a Lehi e alla sua famiglia di abbandonare Gerusalemme, fu dato loro uno strumento sacro che funzionava come una bussola per loro, indicando la rotta da seguire. Leggiamo che funzionava soltanto in base alla loro fede in Dio. Alma, un profeta del Libro di Mormon, disse a suo figlio Helaman che la bussola era chiamata «Liahona». Egli disse:
«Ed ora, figlio mio, io vorrei che tu comprendessi che queste cose non sono prive di simbolismo; poiché quando i nostri padri erano indolenti nel prestare attenzione a questa bussola (e queste cose erano materiali), essi non prosperavano; e così è con le cose che sono spirituali.
Poiché ecco, è tanto facile prestare attenzione alla parola di Cristo, che ti indicherà una via diritta verso l’eterna felicità, quanto era facile per i nostri padri prestare attenzione a questa bussola, che avrebbe indicato loro una via diritta verso la terra promessa.
Ed ora io dico, non vi è forse un simbolo in questo? Poiché, proprio come questo indicatore condusse i nostri padri alla terra promessa seguendone il corso, così le parole di Cristo, se seguiamo il loro corso, ci porteranno oltre questa valle di dolore, in una ben migliore terra promessa.
O figlio mio, non siamo indolenti a motivo della facilità del cammino» (Alma 37:43–46).
Così vediamo, fratelli e sorelle, che le parole di Cristo possono essere una Liahona per ognuno di noi e indicarci la via. Non siamo indolenti a motivo della facilità del cammino. Instilliamo con fede le parole di Cristo nella nostra mente e nel nostro cuore così come sono riportate nelle sacre Scritture e come vengono proferite dai profeti, veggenti e rivelatori viventi. Nutriamoci con fede e diligenza delle parole di Cristo, poiché le parole di Cristo saranno la nostra Liahona spirituale e ci diranno tutte le cose che dobbiamo fare. Di questo porto solenne testimonianza. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.