2010–2019
Una testimonianza viva
Aprile 2011


20:31

Una testimonianza viva

La testimonianza richiede nutrimento tramite la preghiera di fede, tramite il desidero di conoscere la parola di Dio contenuta nelle Scritture e l’obbedienza alla verità.

Mie care giovani sorelle, voi siete la luminosa speranza della chiesa del Signore. Il mio scopo stasera è di aiutarvi a credere che sia così. Se questa convinzione si trasformerà in una profonda testimonianza che proviene da Dio, essa plasmerà le vostre scelte in ogni ora di ogni giorno. E allora il Signore vi condurrà verso la felicità che desiderate a partire da quelle che a voi sembreranno delle scelte insignificanti. Tramite le vostre scelte Egli sarà in grado di benedire innumerevoli persone.

La scelta che avete fatto di essere con noi stasera è un esempio di scelte che contano. Sono state invitate più di un milione tra giovani donne, madri e dirigenti. Di tutte le altre cose che avreste potuto scegliere di fare, avete scelto di essere qui con noi e lo avete fatto a motivo di ciò in cui credete.

Voi credete nel vangelo di Gesù Cristo. Ci credete abbastanza da venire qui ad ascoltare i Suoi servitori e da avere fede sufficiente per sperare che qualcosa che udrete o proverete vi possa condurre a una vita migliore. Avete sentito nel vostro cuore che seguire Gesù Cristo era la strada verso una felicità più grande.

Forse questa non vi è apparsa come una scelta consapevole di grande importanza. Forse lo avete fatto per stare con delle amiche o con la vostra famiglia. Oppure, semplicemente, avete accettato perché qualcuno vi ha invitate con gentilezza. Ma anche se non ci avete fatto caso, avete sentito riecheggiare flebilmente l’invito del Salvatore: “Vieni e seguitami”.1

Nell’ora che abbiamo trascorso assieme, il Signore ha reso più profonda la fede che avete in Lui e ha rafforzato la vostra testimonianza. Avete sentito qualcosa di più di parole e musica; avete sentito lo Spirito testimoniare al vostro cuore che ci sono sulla terra, nella vera Chiesa del Signore, dei profeti viventi, e che il sentiero che porta alla felicità si trova nel Suo regno. La vostra testimonianza è cresciuta e ora sapete che oggi questa è la sola Chiesa vera e vivente sulla faccia della terra.

Non abbiamo provato tutti esattamente le stesse cose: alcuni hanno ricevuto la testimonianza dello Spirito che Thomas S. Monson è un profeta di Dio, mentre altri hanno sentito che l’onestà, la virtù e il fare il bene a tutti gli uomini sono veramente caratteristiche del Salvatore e, per questo motivo, hanno provato un desiderio più intenso di essere come Lui.

Tutte voi desiderate che la vostra testimonianza del vangelo di Gesù Cristo diventi più forte. Il presidente Brigham Young previde le vostre necessità molti anni orsono. Era un profeta di Dio e, con discernimento profetico 142 anni fa, vide voi e le vostre esigenze. Egli era un padre affettuoso e un profeta vivente.

Egli poté vedere l’influenza del mondo scendere sulle sue figlie. Vide che queste influenze mondane le stavano trascinando lontano dal sentiero che conduce alla felicità, indicato dal Signore. Ai suoi tempi queste influenze raggiungevano Salt Lake City tramite la nuova ferrovia transcontinentale che collegava con il mondo i Santi, fino a quel momento isolati e protetti.

Forse non vide le meraviglie tecnologiche dei nostri giorni quando, con un aggeggio che si tiene in mano, potete scegliere di collegarvi con innumerevoli idee e persone in tutta la terra. Tuttavia, vide il valore che aveva allora per le sue figlie, e che ha per voi oggi, il fatto di compiere delle scelte in base ad una possente testimonianza di un Dio vivente e affettuoso, e in base al Suo piano di felicità.

Quello che segue è il consiglio ispirato e profetico che rivolse alle sue figlie e che oggi è per voi.

Esso è al centro del mio messaggio di questa sera. In una stanza della sua casa, che si trova a meno di un chilometro dal luogo in cui ora questo messaggio viene trasmesso alle figlie di Dio in tutte le nazioni del mondo, egli disse: “C’è bisogno che le giovani figlie d’Israele ottengano una testimonianza viva della verità”.2

Creò poi un’associazione di giovani donne che è diventata ciò che noi nella Chiesa del Signore chiamiamo l’organizzazione delle “Giovani Donne”. Stasera avete assistito ad alcune delle meravigliose conseguenze della scelta che egli fece in quella riunione tenuta nel salotto di casa sua quella domenica sera.

Più di cento anni dopo, le figlie di Israele in tutto il mondo sentono questo desiderio di ricevere per conto proprio una testimonianza viva della verità. Ora, per il resto della vostra vita, avrete bisogno che quella testimonianza, viva e sempre in crescita, vi rafforzi e guidi il vostro cammino verso la vita eterna. In questo modo trasmetterete la luce di Cristo ai vostri fratelli e alle vostre sorelle in tutto il mondo e nelle generazioni a venire.

In base alla vostra esperienza sapete cos’è una testimonianza. Il presidente Joseph Fielding Smith insegnò che una testimonianza “è una conoscenza convincente data per rivelazione [ad una persona] che cerca umilmente la verità”. Parlando della testimonianza e dello Spirito Santo, che porta questa rivelazione, disse che “il suo potere di convincimento è così grande che non ci possono essere dubbi nella mente quando lo Spirito parla. È l’unico modo in cui una persona può sapere con certezza che Gesù è il Cristo e che il Suo vangelo è vero”.3

Voi stesse avete sentito quest’ispirazione. In alcuni casi, com’è accaduto a me stasera, essa ha confermato una porzione del Vangelo; quando ho udito le parole tratte dal tredicesimo Articolo di fede sull’essere “onesti, fedeli, casti [e] benevoli” mi è sembrato che il Signore stesso le pronunciasse. Ho sentito nuovamente che queste sono le Sue caratteristiche. Ho sentito che Joseph Smith era un Suo profeta, quindi per me non sono state solo parole.

Ho visto nella mia mente le strade polverose della Giudea e il Giardino di Getsemani. Nel mio cuore ho percepito almeno in parte come deve essere stato inginocchiarsi, come fece Joseph, dinanzi al Padre e al Figlio in un bosco dello stato di New York. Non ho visto nella mia mente una luce più brillante del sole a mezzogiorno come accadde a lui, ma ho sentito il meraviglioso calore della testimonianza.

La testimonianza vi giungerà a pezzi, man mano che riceverete conferma delle diverse parti che compongono tutta la verità del vangelo di Gesù Cristo. Per esempio, leggendo il Libro di Mormon e meditando su di esso, versetti che avete già letto vi sembreranno nuovi e faranno scaturire in voi nuove idee. La vostra testimonianza crescerà in forza e profondità, quando lo Spirito Santo vi confermerà che queste cose sono vere. La vostra testimonianza viva crescerà tramite lo studio, la preghiera e la meditazione delle Scritture.

Quella che a mio avviso è la migliore descrizione di come si possa acquisire e mantenere questa testimonianza è già stata menzionata. Si trova nel 32° capitolo di Alma nel Libro di Mormon, che probabilmente avete già letto molte volte. Ogni volta che lo leggo vi trovo nuova luce. Ancora una volta, questa sera, ripassiamo la lezione che viene insegnata qui.

Questi passi ispirati ci insegnano che dobbiamo cominciare la nostra ricerca della testimonianza con “una particella di fede” e con il desiderio che essa cresca.4 Stasera avete provato la fede e quello stesso desiderio mentre ascoltavate discorsi ispirati che parlavano della gentilezza del Salvatore, della Sua onestà e di quella purezza resa a noi accessibile grazie ai Suoi comandamenti e alla Sua Espiazione.

Perciò, un seme di fede è già stato piantato nel vostro cuore. Forse l’avrete anche in parte sentito gonfiarsi nel vostro petto come promesso in Alma. Per me è stato così.

Tuttavia, proprio come una pianta che sta crescendo, essa deve essere nutrita o avvizzirà. Nutrienti cruciali e necessari sono le preghiere di fede frequenti e sincere. L’obbedienza alla verità che avete ricevuto manterrà viva la vostra testimonianza e la rafforzerà. L’obbedienza ai comandamenti fa parte del nutrimento che dovete fornire alla vostra testimonianza.

Ricordate la promessa del Salvatore: “Se uno vuol fare la volontà di lui, conoscerà se questa dottrina è da Dio o se io parlo di mio”.5

Questo ha funzionato per me e funzionerà per voi. Una delle dottrine del Vangelo che mi fu insegnata da bambino è che il dono più grande fra tutti i doni di Dio è la vita eterna.6 Appresi che vita eterna significa anche vivere insieme alle nostre famiglie per sempre e con amore.

Fin dalla prima volta che ho udito queste verità e ne ho ricevuto conferma nel mio cuore, mi sono sentito obbligato a fare ogni scelta che mi permettesse di evitare le contese e di ricercare la pace nella mia casa e nella mia famiglia.

Solo dopo questa vita potrò godere della pienezza della più grande di tutte le benedizioni, la vita eterna; ma in mezzo alle sfide di questa vita, sono almeno riuscito a immaginare come la mia famiglia potrà essere in cielo. A partire da queste esperienze, la mia testimonianza della realtà del potere di suggellamento esercitato nei templi è cresciuta ed è diventata più forte.

Nel guardare le mie due figlie essere battezzate nel tempio per i loro antenati, ho sentito il mio cuore volgersi verso di loro e verso i nostri avi di cui avevamo trovato i nomi. Ci è stato concesso ciò che è contenuto nella promessa di Elia, cioè che i cuori dei familiari sarebbero stati ricondotti gli uni verso gli altri.7 In questo modo, come promesso nel libro di Alma, la fede si è per me tramutata in conoscenza perfetta.

Ho provato, almeno in parte, la gioia che sentirono i miei antenati quando il Salvatore andò nel mondo degli spiriti dopo il Suo ministero mortale. Ecco la descrizione che ne viene data in Dottrina e Alleanze:

“E i santi gioirono della loro redenzione, piegarono il ginocchio e riconobbero il Figlio di Dio come loro Redentore e loro Liberatore dalla morte e dalle catene dell’inferno.

Il loro volto risplendeva, e la radiosità dalla presenza del Signore si posò su di loro, ed essi cantarono lodi al suo santo nome”.8

La mia partecipazione alla loro gioia è derivata dall’agire in base alla mia testimonianza che le promesse del Signore relative alla vita eterna sono reali. Come promesso dal Salvatore, questa mia testimonianza è stata rafforzata dalla mia scelta di agire in base ad essa.

Egli ci ha anche insegnato che, oltre a scegliere di essere obbedienti, dobbiamo chiedere in preghiera di ricevere una testimonianza della verità. Il Signore ce l’ha insegnato dandoci il comandamento di pregare riguardo al Libro di Mormon. Egli disse tramite il profeta Moroni:

“Ecco, vorrei esortarvi, quando leggerete queste cose, se sarà nella saggezza di Dio che le leggiate, che vi ricordiate quanto misericordioso sia stato il Signore verso i figlioli degli uomini, dalla creazione di Adamo fino al tempo in cui riceverete queste cose, e che le meditiate nel vostro cuore.

E quando riceverete queste cose, vorrei esortarvi a domandare a Dio, Padre Eterno, nel nome di Cristo, se queste cose non sono vere; e se lo chiederete con cuore sincero, con intento reale, avendo fede in Cristo, egli ve ne manifesterà la verità mediante il potere dello Spirito Santo.

E mediante il potere dello Spirito Santo voi potrete conoscere la verità di ogni cosa”. 9

Spero che ognuna di voi abbia messo alla prova per conto proprio questa promessa o che lo faccia presto. Magari la risposta non giungerà in un’unica e possente esperienza spirituale. All’inizio, io l’ho ricevuta in modo calmo, ma essa è stata confermata con maggiore forza ogni volta che ho letto il Libro di Mormon e ho pregato riguardo ad esso.

Io non faccio affidamento su ciò che è accaduto in passato e per mantenere viva e salda la mia testimonianza del Libro di Mormon, mi rifaccio spesso alla promessa fatta da Moroni. Non do per scontata la benedizione della testimonianza come se fosse un diritto perpetuo.

La testimonianza richiede nutrimento tramite la preghiera di fede, tramite il desidero di conoscere la parola di Dio contenuta nelle Scritture e l’obbedienza alla verità che abbiamo ricevuto. È pericoloso trascurare la preghiera. È pericoloso per la nostra testimonianza studiare e leggere le Scritture solo occasionalmente. Si tratta di nutrienti necessari per la nostra testimonianza.

Ricordate l’ammonimento di Alma:

“Ma se trascurate l’albero e non vi date pensiero per il suo nutrimento, ecco, non metterà nessuna radice, e quando viene il calore del sole e lo secca, avvizzisce perché non ha radici, e voi lo estirpate e lo gettate via.

Ora, questo non avviene perché il seme non era buono, né perché il suo frutto non fosse desiderabile, ma è perché la vostra terra è sterile e non volete nutrire l’albero; perciò non potete averne il frutto”.10

Nutrirsi abbondantemente della parola di Dio, pregare sinceramente e obbedire ai comandamenti del Signore sono tutte cose da mettere in pratica con regolarità e costanza affinché la vostra testimonianza possa crescere e prosperare. Tutti ci troviamo a volte in circostanze al di fuori del nostro controllo che ostacolano il nostro schema di studio delle Scritture. Ci sono periodi in cui scegliamo per qualche ragione di non pregare e ci possono essere dei comandamenti che per un po’ di tempo scegliamo di ignorare.

Ciononostante, non vedrete esaudito il vostro desiderio di una testimonianza viva se dimenticate l’ammonimento e la promessa di Alma:

“E così, se non volete nutrire la parola, guardando in avanti al suo frutto con l’occhio della fede, voi non potrete mai cogliere il frutto dell’albero della vita.

Ma se nutrirete la parola, sì, se nutrirete l’albero mentre comincia a crescere, mediante la vostra fede, con grande diligenza e con pazienza, attendendone il frutto, esso prenderà radice; ed ecco, sarà un albero che crescerà fino alla vita eterna.

E mediante la vostra diligenza, la vostra fede e pazienza con la parola nel nutrirla, affinché possa prendere radice in voi, ecco, in breve ne coglierete il frutto che è preziosissimo, che è dolce più di tutto ciò che è dolce e che è bianco più di tutto ciò che è bianco, sì, e puro più di tutto ciò che è puro; e farete un banchetto di questo frutto, fino a che sarete sazi, cosicché non avrete più fame né sete.

Allora… raccoglierete la ricompensa della vostra fede e della vostra diligenza, pazienza e longanimità nell’attendere che l’albero vi portasse frutto”.11

L’espressione “guarda[re] in avanti al suo frutto”, contenuta in questo versetto, ha ispirato i saggi insegnamenti che avete ricevuto questa sera. Ecco perché siete state esortate a volgere i vostri occhi a quel giorno, nel futuro, in cui vi troverete in una sala dei suggellamenti del tempio. Ecco perché stasera siete state invitate a visualizzare la catena di luce, apparentemente infinita, riflessa negli specchi appesi gli uni di fronte agli altri sui muri delle sale di suggellamento dei templi di Dio, in cui un giorno potrete sposarvi.

Se riuscirete a guardare innanzi a quel giorno con sufficiente desiderio, desiderio che scaturisce dalla testimonianza, riceverete la forza per resistere alle tentazioni del mondo. Ogni volta che decidete di provare a vivere un po’ di più come il Salvatore, la vostra testimonianza ne viene rafforzata. Col tempo, scoprirete personalmente che Egli è la Luce del mondo.

Sentirete la luce crescere nella vostra vita. Ciò non accadrà senza sforzo, ma avverrà nella misura in cui cresce la vostra testimonianza e in cui voi scegliete di nutrirla. Ecco la promessa certa contenuta in Dottrina e Alleanze: “Ciò che è da Dio è luce; e colui che riceve la luce e continua in Dio riceve più luce; e quella luce diventa sempre più brillante fino al giorno perfetto”.12

Voi sarete una luce per il mondo quando condividerete la vostra testimonianza con gli altri. Sarete per gli altri il riflesso della luce di Cristo che opera nella vostra vita. Il Signore farà in modo che quella luce tocchi coloro a cui volete bene e, attraverso la fede e le testimonianze congiunte delle Sue figlie, con la Sua luce Dio toccherà la vita di milioni di persone nel Suo regno e in tutto il mondo.

Nella vostra testimonianza e nelle vostre scelte risiede la speranza della Chiesa e delle generazioni che seguiranno il vostro esempio e accetteranno l’invito del Signore che ci dice di venire a Lui. Il Signore vi conosce e vi ama.

Vi lascio il mio affetto e la mia testimonianza. Voi siete figlie di un amorevole Padre che vive nei cieli. So che il Suo Figlio risorto, Gesù Cristo, è il Salvatore e la Luce del mondo. Attesto che lo Spirito Santo questa sera vi ha inviato dei messaggi per confermare la verità nel vostro cuore. Il presidente Thomas S. Monson è il profeta vivente di Dio. Di questo rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.