Noi crediamo in tutto ciò che Dio ha rivelato
Dio continua a rivelare il Suo volere all’umanità, così come ha fatto in tutte le epoche in cui ha avuto dei servi autorizzati sulla terra.
«Noi crediamo in tutto ciò che Dio ha rivelato, in tutto ciò che rivela ora, e noi crediamo che Egli rivelerà ancora molte cose grandi e importanti relative al Regno di Dio».1
Noi dichiariamo al mondo che i cieli non sono chiusi. Dio continua a rivelare il Suo volere all’umanità, così come ha fatto in tutte le epoche in cui ha avuto dei servi autorizzati sulla terra. Questo fatto dovrebbe essere noto a tutti i figli del nostro Padre in cielo, poiché le Scritture ne forniscono molte prove.
Talvolta definiamo la comunicazione del volere di Dio come rivelazione. A volte ci riferiamo a tale comunicazione chiamandola ispirazione. Rivelazione è comunque un termine più completo. Benché l’ispirazione possa essere considerata una rivelazione, quest’ultima può includere anche visioni, sogni, messaggi parlati o altre manifestazioni spirituali. L’anziano Talmage spiegò:
«Rivelazione significa rendere nota la volontà divina comunicandola dal cielo…
La parola ispirazione riveste talvolta un significato quasi identico a quello della parola rivelazione, nonostante avesse originariamente un significato diverso. Letteralmente ispirare significa infondere spirito. L’uomo è ispirato allorché si trova sotto l’influenza di un potere che non proviene da lui. L’ispirazione divina è un effetto dell’influenza spirituale sull’uomo, ma è… meno forte o meno direttamente intenso di quello della rivelazione. La differenza quindi sta più nel grado che nel genere».2
C’è ordine nel modo in cui il Signore rivela la Sua volontà all’umanità. Tutti abbiamo il diritto di pregare il Signore e ricevere ispirazione mediante il Suo Spirito nell’ambito della nostra chiamata. I genitori possono ricevere rivelazioni per i loro figli, un vescovo per i membri della sua congregazione e così via fino alla Prima Presidenza per la Chiesa intera. In ogni caso, non possiamo ricevere rivelazioni di competenza altrui. Il profeta Joseph Smith dichiarò:
«È contrario all’ordine di Dio che un membro della Chiesa, o chiunque altro, possa ricevere istruzioni per coloro che sono investiti di un’autorità superiore alla sua».3
«La Chiesa è guidata… dalla [Prima] Presidenza di cui il Signore si serve per rivelare i Suoi disegni e la Sua volontà. Questo è l’ordine del cielo, nonché il potere e il privilegio di questo Sacerdozio. Inoltre qualsiasi ufficiale di questa Chiesa ha il privilegio di avere delle rivelazioni attinenti alla sua particolare chiamata ed al suo specifico dovere nella Chiesa».4
Quanto più la nostra vita è in armonia con le direttive che il Signore ci ha dato per guidarci, tanto più saremo in sintonia con il Suo Spirito. Una persona che chiede la guida del Signore deve essere degna di riceverla. La sua vita deve essere in armonia con le norme stabilite dal Signore per i Suoi figli. Egli deve godere di buona reputazione davanti a Dio e al Suo popolo. Deve essere in armonia con gli insegnamenti delle Scritture, dei profeti e l’ordine della Chiesa.
Una persona potrebbe dire di aver ricevuto una rivelazione per migliorare disonestamente la propria situazione finanziaria. Un’altra potrebbe dire di aver ricevuto istruzioni per cui la Chiesa deve andare in una direzione diversa rispetto a quella indicata dal profeta. Allora noi sapremmo subito che tali affermazioni non vengono da Dio.
C’è grande forza e potere nel fatto che milioni di persone nel mondo hanno la stessa testimonianza di Dio, del Salvatore e della chiamata del profeta Joseph Smith. Non ci è mai stato chiesto di obbedire ciecamente; è un’obbedienza intelligente quella che distingue i membri della Chiesa.
Brigham Young ha affermato che la sua maggior paura era quella che i membri della Chiesa prendessero le sue parole come mente e volontà di Dio senza prima pregare e ottenere loro stessi una testimonianza.5
Nello stabilire il Suo regno sulla terra, il Signore ha fissato principi e leggi fondamentali per governare i Suoi figli qui. L’obbedienza a tali leggi e principi produce benedizioni che Egli ha fatto alleanza di conferire loro. Le violazioni sono soggette ai Suoi giudizi.
Analizzando la storia umana si trovano esempi di obbedienza che hanno portato a delle benedizioni e di disobbedienza che hanno condotto a dolore e distruzione. La strada che dobbiamo seguire è rivelata tramite i Suoi santi profeti, che ci dicono di essere obbedienti alle istruzioni date dal Signore.
Un esempio si trova nelle direttive del Signore ai figli di Israele mentre viaggiavano del deserto. Perché essi avessero un luogo in cui rendere il culto, il Signore istruì Mosè di costruire un tabernacolo, che fu un precursore del tempio ed era portatile, in modo che potessero portarselo dietro con facilità.
«L’Eterno [disse] a Mosè…
ma affida ai Leviti la cura del tabernacolo della testimonianza, di tutti i suoi utensili e di tutto ciò che gli appartiene. Essi porteranno il tabernacolo e tutti i suoi utensili, ne faranno il servizio, e staranno accampati attorno al tabernacolo.
Quando il tabernacolo dovrà partire, i Leviti lo smonteranno; quando il tabernacolo dovrà accamparsi in qualche luogo, i Leviti lo rizzeranno…
I figliuoli d’Israele pianteranno le loro tende ognuno nel suo campo, ognuno vicino alla sua bandiera, secondo le loro schiere.
Ma i Leviti pianteranno le loro attorno al tabernacolo della testimonianza, affinché non si accenda l’ira mia contro la raunanza de’ figliuoli d’Israele; e i Leviti avranno la cura del tabernacolo della testimonianza».6
Quel tabernacolo divenne il centro del loro accampamento mentre viaggiavano verso la terra promessa. Lì si potevano celebrare riti sacri. Il giorno in cui il tabernacolo fu completato, una nuvola lo coprì. La nuvola veniva rimossa quando dovevano proseguire il loro viaggio. Quando la nuvola sovrastava il tabernacolo, non dovevano viaggiare.
Durante il viaggio il Signore disse loro di accamparsi ai piedi del Monte Sinai. Lì Mosè fu istruito di salire sul monte e comunicare con il Signore. Lì ricevette istruzioni su come i figli d’Israele sarebbero stati governati nel deserto. A Mosè furono inoltre date «due tavole della testimonianza, tavole di pietra, scritte col dito di Dio».7
Mosè fu lontano dal popolo per un lungo periodo di tempo. «Or il popolo, vedendo che Mosè tardava a scender dal monte, si radunò intorno ad Aaronne e gli disse: ‹Orsù, facci un dio, che ci vada dinanzi; poiché, quanto a Mosè, a quest’uomo che ci ha tratto dal paese d’Egitto, non sappiamo che ne sia stato›».8
Aaronne cedette alla volontà del popolo e disse loro di raccogliere tutto il loro oro, argento e cose preziose e di fonderle per fare un vitello d’oro: un idolo che potessero adorare e portare con loro durante il viaggio. Nel frattempo, Mosè stava ricevendo le due tavole della testimonianza che contenevano i comandamenti di Dio per il Suo popolo. Con le tavole in mano, Mosè discese dal monte.
«E come fu vicino al campo vide il vitello e le danze; e l’ira di Mosè s’infiammò, ed egli gettò dalle mani le tavole e le spezzò appiè del monte».9
A causa della disobbedienza dei figli d’Israele, «Mosè prese la tenda [il tabernacolo], e la piantò per sé fuori del campo».10
In quel momento il loro punto di riferimento, il tabernacolo, era lontano da loro. Non potevano più essere guidati e protetti dalla sua presenza. Allora solo i fedeli furono ammessi nel tabernacolo. Una cosa che il Signore non avrebbe tollerato era che adorassero altri dei. A causa dei molti anni di cattività in Egitto, questa fu una prova per i figlioli d’Israele.
Dopo un periodo in cui implorarono il perdono del Signore, Mosè fu istruito di «taglia[re] due tavole di pietra come le prime»11 e salire sul monte. Mosè trascorse quaranta giorni e quaranta notti sulla vetta del Monte Sinai, senza cibo o acqua, e il Signore lo istruì:
«‹Scrivi queste parole; perché sul fondamento di queste parole io ho contratto alleanza con te e con Israele›…
E l’Eterno scrisse sulle tavole le parole del patto, le dieci parole».12
E così i dieci comandamenti furono dati all’umanità perché li seguisse e li usasse per tutta la vita. Alla fine l’obbedienza portò la legge del Signore ai figli d’Israele. La disobbedienza non fece altro che ritardare l’avanzata dei figli d’Israele verso la loro terra promessa. Dovevano essere degni di ricevere la legge del Signore.
Notate che il Signore comunicò la Sua parola a Mosè, il Suo profeta. Il Signore sa che cosa benedirà i Suoi figli e, a questo fine, Egli dà delle leggi al popolo tramite i Suoi profeti. Se osservate, queste leggi ci ricondurranno a Dio. Non siamo noi a decidere quali sono queste leggi. Esse sono date da Dio all’uomo.
Il Salvatore adempì la legge di Mosè,13 e simili istruzioni divine furono rivelate ai nostri giorni tramite il profeta Joseph Smith, come contenuto nella sezione 59 di Dottrina e Alleanze. Il Signore comandò:
«Pertanto io do loro un comandamento, dicendo così: Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutte le tue facoltà, mente e forza; e servilo nel nome di Gesù Cristo.
Ama il prossimo tuo come te stesso. Non rubare; non commettere adulterio, non uccidere, e non fare alcunché di simile.
Ringrazia il Signore tuo Dio in ogni cosa.
Offri un sacrificio al Signore tuo Dio in rettitudine, sì, quello di un cuore spezzato e di uno spirito contrito.
E affinché tu possa più pienamente mantenerti immacolato dal mondo, va’ alla casa di preghiera e offri i tuoi sacramenti nel mio santo giorno;
Poiché, in verità, questo è il giorno che ti è assegnato per riposarti dai tuoi lavori e per rendere le tue devozioni all’Altissimo;
Nondimeno, che i tuoi voti siano offerti in giustizia tutti i giorni e in ogni momento;
Ma ricorda che in questo giorno, il giorno del Signore, devi offrire le tue oblazioni e i tuoi sacramenti all’Altissimo, confessando i tuoi peccati ai tuoi fratelli e dinanzi al Signore.
E in questo giorno non fare nient’altro se non preparare il tuo cibo con semplicità di cuore, affinché il tuo digiuno sia perfetto, ossia, in altre parole, affinché la tua gioia sia completa».14
Notate che il canale della comunicazione arriva dal Signore a noi. Molte volte nella storia, nel tentare di giustificarci, abbiamo cercato di invertire questo canale e cambiare le leggi di Dio. E non ci sono prove che abbia funzionato.
Vediamo, però, che ogni qualvolta i figli di Dio hanno agito in modo contrario alle Sue leggi, la coerenza e l’ordine divini sono stati interrotti con la disobbedienza e la distruzione. Il sistema del Signore funziona. L’obbedienza alle Sue leggi e comandamenti porterà sempre le benedizioni da Lui promesse.
A Nefi fu comandato dal Signore di prendere le tavole di bronzo e portarle durante il loro viaggio nel deserto. Labano resistette a ogni sforzo fatto per ottenere le tavole, allora il Signore lo consegnò nelle mani di Nefi. Riguardo all’uccisione di Labano, a Nefi fu insegnato: «È meglio che un sol uomo perisca, piuttosto che una nazione degeneri e perisca nell’incredulità».15
Questa rivelazione aiutò Nefi a ricordare qualcosa che il Signore gli aveva precedentemente promesso nel deserto: «Inquantoché la tua progenie obbedirà ai miei comandamenti, essa prospererà nella terra di promessa».16
Allora Nefi scrisse:
«Sì, e pensai pure che essi non avrebbero potuto obbedire ai comandamenti del Signore secondo la legge di Mosè, se non avessero avuto la legge.
E sapevo anche che la legge era incisa sulle tavole di bronzo».17
Ripetutamente le Scritture dichiarano che il Signore dà i Suoi comandamenti ai figli degli uomini mediante i profeti viventi. Nessun comitato, assemblea o altra autorità ha il diritto di dettare a Lui le dottrine che sono contrarie alla Sua legge. Le eterne benedizioni di Dio si basano sulla nostra obbedienza e osservanza della parola del Signore che ci viene rivelata attraverso i Suoi santi profeti.
Dio ci accordi che possiamo avere sempre la volontà e il coraggio di essere obbedienti a Lui, il nostro Padre eterno, e a Suo Figlio, il nostro Signore e Salvatore, affinché possiamo godere delle Loro benedizioni qui e nell’eternità a venire. Nel nome del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. Amen.