2017
Il Libro di Mormon: un vero miracolo
Settembre 2017


Fino al giorno in cui ci rivedrem

Il Libro di Mormon: un vero miracolo

Tratto da “It Was a Miracle!”, Ensign, novembre 1977, 11–13.

Dalla prima all’ultima pagina, il Libro di Mormon è una rivelazione, una traduzione ispirata, l’opera di Dio e non dell’uomo.

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Colore dello sfondo di Getty Images

Rendo testimonianza della divina chiamata del profeta Joseph Smith e […] dichiaro la mia fede nel miracolo grazie al quale il Libro di Mormon fu tradotto e pubblicato. […]

Il 22 settembre 1823, vicino a Palmyra, New York, un angelo di Dio rivelò il posto in cui giaceva il libro a un ragazzo di [diciassette] anni che si chiamava Joseph Smith. […]

Esaminiamo per un momento la traduzione di questi annali. Joseph Smith dice di averli tradotti per dono e potere di Dio. […] Poco istruito com’era a quel tempo, egli non poteva averlo fatto in alcun’altra maniera. […]

Come possono i critici [allora] dire che Joseph Smith, da ragazzo, era così istruito da poter o voler deliberatamente prendere passi della Bibbia e far abilmente sembrare che fossero passi del manoscritto del Libro di Mormon?

Sua madre disse che, nei primi anni della sua vita, Joseph non aveva neanche letto tutta la Bibbia. Allora come poteva selezionare con cura passi scelti e trasformarli nel Libro di Mormon in modo così consono e abile?

Non avendo letto tutta la Bibbia da piccolo, non possedeva la conoscenza adeguata con cui svolgere un tale lavoro di adattamento anche se fosse stato esperto di scrittura o revisione, non possedendo, a quella giovane età, nessuna delle due capacità.

[Eppure] il Libro di Mormon è un capolavoro letterario e religioso ed è superiore anche alle più lontane speranze o alle capacità di un ragazzo di campagna. […]

Leggete, ad esempio, alcuni dei meravigliosi sermoni contenuti nel libro. Notate che il Signore cita profeti della Bibbia. Diremo forse che l’illetterato Joseph Smith ebbe l’audacia o la capacità di riscrivere i sermoni del Salvatore e di inserirvi passi [della Bibbia], pensando di migliorare ciò che Gesù disse?

[…] [Joseph Smith] non alterò l’opera di Mormon, i sermoni di Gesù, la meravigliosa difesa di Abinadi o gli scritti di Malachia o di Isaia. Egli fu interamente un traduttore, non un revisore o un compositore; non fu neanche un ladro plagiatore di un’opera altrui. […]

Dalla prima all’ultima pagina, il Libro di Mormon è una rivelazione, una traduzione ispirata, l’opera di Dio e non dell’uomo. Dalla prima all’ultima pagina, è vero.