Abilità per lo sviluppo dell’insegnante
Principi per una preparazione efficace delle lezioni


Preparazione delle lezioni

Principi per una preparazione efficace delle lezioni

Risorse per la preparazione delle lezioni

Le Scritture

scritture

Tutti e quattro i corsi del Seminario e la maggior parte dei corsi dell’Istituto studiano le opere canoniche. Le fonti principali per stabilire cosa insegnare in questi corsi sono le Scritture stesse. Parlando agli insegnanti di Seminario e Istituto il presidente Ezra Taft Benson ha dichiarato: “Ricordate sempre che non c’è un sostituto soddisfacente delle Scritture e delle parole dei profeti viventi. Queste devono essere le vostre fonti originali” (“The Gospel Teacher and His Message” [discorso tenuto agli insegnanti di religione del CES, 17 settembre 1976], 3).

Alcuni corsi dell’Istituto si concentrano su argomenti evangelici piuttosto che sullo studio delle opere canoniche. Gli insegnanti di questi corsi devono considerare quale fonte primaria per la loro preparazione il materiale suggerito nel manuale (come pure le Scritture). Gli insegnanti dovrebbero sempre cercare delle occasioni per usare le Scritture e le parole dei profeti per chiarire e illustrare le dottrine e i principi insegnati in questi corsi.

Manuali del Seminario e dell’Istituto

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I manuali dei corsi di studio del Seminario e dell’Istituto vengono forniti come risorsa principale per aiutare gli insegnanti a preparare e insegnare lezioni efficaci. Questi manuali offrono informazioni generali sulle Scritture e il loro contesto, spiegano parole e frasi difficili, riportano commenti delle Autorità generali sulle dottrine e i principi insegnati nelle Scritture e suggeriscono quale contenuto, dottrina e principio insegnare. Inoltre, suggeriscono idee su come insegnare. Quando l’insegnante utilizza il materiale dei corsi di studio, unitamente allo studio personale del blocco scritturale, lo Spirito Santo può ispirarlo ad adattare la lezione alle necessità dei suoi studenti.

Il presidente Henry B. Eyring ha dato questa spiegazione riguardo alla preparazione e all’uso del materiale dei corso di studio: “Coloro che sono chiamati dal profeta per assicurare la correttezza della dottrina insegnata nella Chiesa ripassano ogni parola, ogni immagine, ogni diagramma del manuale del corso di studio che ricevono. Possiamo liberare il potere dei manuali semplicemente avendo fede che sono ispirati da Dio. […]

Attenersi al contenuto dei manuali e alla loro sequenza attiverà i nostri particolari doni per insegnare piuttosto che soffocarli” (“The Lord Will Multiply the Harvest” [una serata con l’anziano Henry B. Eyring, 6 febbraio 1998], 4–5).

Ulteriori risorse

L’insegnante può utilizzare ulteriori risorse, come le riviste della Chiesa (soprattutto gli insegnamenti della Conferenza generale) se contribuiscono a chiarire meglio il blocco scritturale. Non bisogna usare altre risorse per fare speculazioni o sensazionalismi né insegnare idee che non sono state fermamente stabilite dalla Chiesa. Anche se qualcosa è stato verificato o pubblicato in precedenza, potrebbe comunque non essere appropriato usarlo in classe. Le lezioni dovrebbero rafforzare la fede e la testimonianza degli studenti.

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Decidere cosa insegnare e come farlo

Mentre prepara una lezione, ogni insegnante deve decidere: “Che cosa insegnerò?” e “Come lo insegnerò?”. Il cosa insegnare comprende il contesto (come storia, cultura e circostanze), il contenuto (come racconti, persone, eventi, sermoni e spiegazioni ispirate) e le importanti verità evangeliche presenti nel blocco scritturale. Il come insegnare comprende i metodi, le presentazioni e le attività utilizzate da un insegnante per aiutare gli studenti ad apprendere (come discussioni, audiovisivi, esercizi scritti e lavori in piccoli gruppi). Decidere cosa insegnare deve essere stabilito prima del come insegnare, in modo da mantenere il focus principale sulle Scritture piuttosto che sui metodi o sulle tecniche.

Durante la preparazione della lezione, l’insegnante deve dedicare una sufficiente porzione di tempo e di energie a decidere cosa insegnare e come insegnarlo. Se nel preparare la lezione il cosa insegnare assorbe quasi tutta l’attenzione dell’insegnante, questi non avrà tempo sufficiente per pensare a come aiutare gli studenti ad apprendere attivamente. Spesso le lezioni risulteranno noiose o troppo incentrate sull’insegnante. Quando invece un insegnante si concentra troppo sul come insegnare, le lezioni possono diventare incoerenti, senza scopo e deboli.

Decidi che cosa insegnare

Ci sono quattro fasi fondamentali che gli insegnanti affrontano quando preparano ciò che insegneranno: primo, cercano di comprendere il contesto e il contenuto del blocco scritturale. Secondo, individuano e comprendono le dottrine e i principi presenti nel blocco scritturale. Terzo, decidono quali principi è più importante che gli studenti imparino e mettano in pratica. Quarto, decidono quale enfasi dare a ogni segmento del blocco scritturale.

1. Comprendere il contesto e il contenuto del blocco scritturale che viene insegnato.

L’insegnante deve cercare di conoscere il contesto del blocco scritturale e di immergersi in quel passo delle Scritture fino a conoscerne bene il contenuto. Immergersi nelle Scritture significa leggere, studiare, meditare e pregare per ricevere ispirazione e comprensione di ciò che si legge.

Una delle cose più utili che un insegnante può fare per capire il contenuto è osservare i punti in cui il blocco scritturale si interrompe naturalmente per via di un cambiamento di argomento o di azione. Usando i manuali e facendo le proprie considerazioni, l’insegnante può dividere il blocco in segmenti più piccoli o in gruppi di versetti in base a queste interruzioni naturali. Questi segmenti più piccoli diventeranno elementi o componenti importanti che l’insegnante utilizzerà durante la preparazione per organizzare il flusso della lezione e per assicurarsi di prestare una qualche attenzione a tutto il contenuto del blocco scritturale.

Mentre delinea il blocco scritturale nel modo sopra descritto, l’insegnante deve anche cercare di sviluppare la conoscenza di personaggi, luoghi, avvenimenti e relazioni causa-effetto che appaiono importanti, come pure il significato di parole o frasi difficili. Conoscere il contenuto a sufficienza spesso richiede di dover leggere più di una volta il blocco scritturale.

2. Individuare e comprendere le dottrine e i principi.

Oltre a conoscere il contesto e il contenuto, l’insegnante deve individuare con attenzione e comprendere le dottrine e i principi del blocco scritturale e vedere quali sono quelli suggeriti nel manuale. Se non è già stato fatto dal manuale, l’insegnante dovrebbe scrivere le dottrine e i principi sotto forma di dichiarazioni concise e chiare. Questo aiuta a cristallizzare i principi e il loro significato nella mente dell’insegnante e guiderà le attività per l’apprendimento durante la lezione, consentendo una migliore comprensione e applicazione da parte degli studenti.

3. Decidere quali sono i principi e le dottrine più importanti che gli studenti dovrebbero imparare e mettere in pratica.

Di solito, in un blocco scritturale c’è sempre più materiale di quanto possa essere discusso in una lezione. Una volta che l’insegnante ha studiato le Scritture e il manuale, deve decidere quali dottrine e principi è più importante che i suoi studenti comprendano e mettano in pratica. Nel prendere questa decisione, l’insegnante deve tenere in considerazione:

I suggerimenti dello Spirito Santo. Per decidere a quali principi e dottrine dare risalto nella lezione, l’insegnante deve cercare continuamente la guida dello Spirito Santo.

Mormon riassume le tavole

L’intento dell’autore ispirato. L’insegnante deve cercare di valutare ciò che l’autore desiderava comunicare profeticamente. Il presidente Ezra Taft Benson ha detto: “Se essi videro i nostri giorni e scelsero le cose che sarebbero state di maggior valore per noi, in quale modo dovremmo studiare il Libro di Mormon? Dovremmo costantemente chiederci: ‘Perché il Signore ispirò Mormon (o Moroni, o Alma) ad includere queste parole nel suo compendio? Quale lezione posso ricavare da queste parole che mi può essere d’aiuto ai nostri giorni, in questo momento?’” (“Il Libro di Mormon: la chiave di volta della nostra religione”, La Stella, gennaio 1987, 4). Gli insegnanti dovrebbero porsi domande simili per la preparazione delle lezioni di qualsiasi corso di Scritture insegnino.

Dovrebbero anche ricordare che l’intento principale dei profeti nelle Scritture è sempre stato quello di testimoniare di Gesù Cristo. Come ha detto Nefi: “Il mio pieno intento è che io possa persuadere gli uomini a venire al Dio di Abrahamo, al Dio d’Isacco e al Dio di Giacobbe, per essere salvati” (1 Nefi 6:4). Pertanto, l’insegnante dovrebbe chiedersi: “Che cosa insegna questo blocco scritturale riguardo a Gesù Cristo che potrebbe aiutare i miei studenti a comprendere e ad affidarsi ai Suoi insegnamenti e alla Sua Espiazione?”.

Quando si cerca di scoprire l’intento dell’autore ispirato, si deve fare attenzione a non andare oltre quanto è evidente nel testo. Il presidente Henry B. Eyring ha ammonito: “Non devo fingere di sapere tutto ciò che gli autori intendevano, o ciò che essi non intendevano” (“‘And Thus We See’: Helping a Student in a Moment of Doubt” [Una serata con un’Autorità generale, 5 febbraio 1993], 6).

Principi che convertono e argomenti dottrinali. Nel decidere cosa insegnare, l’insegnante dovrebbe chiedersi: “Di tutte le verità che si potrebbero trarre da questo blocco scritturale, quali aiuteranno i miei studenti ad avvicinarsi di più al Padre Celeste, al Salvatore e alla salvezza?”. Il presidente Henry B. Eyring ha affermato: “Quando preparate una lezione, cercate i principi che convertono. […] Un principio che converte è quello che conduce a obbedire alla volontà di Dio” (“Converting Principles” [in L. Tom Perry, Una serata con un’Autorità generale, 2 febbraio 1996], 1).

Necessità e capacità degli studenti. Meglio l’insegnante conosce i suoi studenti, più sarà facile individuare e concentrarsi su principi importanti che essi possono mettere in pratica nell’immediato. Mentre studia il blocco scritturale, l’insegnante può trovare delle idee o dei concetti per lui entusiasmanti o di particolare importanza, ma che possono andare oltre la preparazione spirituale e la comprensione degli studenti (vedere, per esempio, il commento di Paolo a proposito della carne e del latte in 1 Corinzi 3:2). Alcuni principi che non sono nuovi o interessanti per l’insegnante possono essere di grande importanza per gli studenti. Gli insegnanti devono ricordare che stanno insegnando agli studenti, non semplicemente tenendo una lezione; stanno creando delle esperienze di apprendimento, non solo preparando degli schemi di lezione. I manuali possono essere di particolare aiuto nel decidere quali principi e dottrine possono essere più utili per gli studenti.

L’anziano Richard G. Scott ha insegnato: “Stabilite, secondo le capacità e le necessità individuali dei vostri studenti, qual è la priorità principale. Se un concetto chiave viene compreso, interiorizzato ed entra a far parte del manuale di vita degli studenti, allora l’obiettivo più importante è stato raggiunto” (“Comprendere e mettere in pratica la verità” [una serata con l’anziano Richard G. Scott, 4 febbraio 2005], 2–3).

Mentre decide su quali verità concentrarsi, l’insegnante può anche programmare di trattare brevemente un principio o una dottrina su cui non prevede di soffermarsi nel corso dell’analisi del blocco scritturale. Questo può permettere allo Spirito Santo di personalizzare un principio che, benché non essenziale per la lezione, potrebbe essere importante per un singolo studente. Si deve anche tenere presente che gli studenti potrebbero scoprire o desiderare di discutere una verità evangelica che l’insegnante non aveva notato o di cui non aveva pianificato di discutere.

Per tutte queste considerazioni, l’insegnante deve cercare la conferma dello Spirito. Lo Spirito lo aiuterà a comprendere meglio l’intento dell’autore ispirato dei versetti, le necessità degli studenti e quali verità evangeliche aiuteranno gli studenti ad avvicinarsi al Padre Celeste e al Salvatore.

4. Decidere quale enfasi dare a ogni segmento del blocco scritturale.

Con la comprensione del contesto e del contenuto del blocco scritturale, avendolo suddiviso in segmenti più piccoli secondo l’argomento e avendo individuato le verità evangeliche più importanti per gli studenti da imparare e mettere in pratica, l’insegnante è pronto a decidere quale enfasi dare a ogni segmento del blocco. Di solito, i segmenti che contengono le dottrine e i principi sui quali l’insegnante vuole concentrarsi durante la lezione riceveranno una maggiore enfasi. Questo significa che, per questi segmenti, l’insegnante guiderà gli studenti a comprenderne il contesto e il contenuto, a individuarne e comprenderne le dottrine e i principi importanti, a sentire nel cuore la veridicità e l’importanza di quelle dottrine e quei principi, e li aiuterà a valutare come metterli in pratica.

Gli altri segmenti, che potrebbero vertere meno sulle verità a cui si vuole dare risalto, non dovrebbero comunque essere saltati o ignorati. Si dovrebbe programmare di fare almeno un riassunto di questi versetti.

Nota bene: è raro avere un tempo illimitato per prepararsi. Un errore comune che fanno gli insegnanti è di dedicare così tanto tempo a leggere, studiare e decidere cosa insegnare da non averne abbastanza per preparare con attenzione come insegnare . Arriva un momento, nella preparazione di ogni lezione, in cui bisogna dire: “Penso di avere una comprensione sufficiente di cosa insegnare. Ora devo decidere come lo insegnerò efficacemente”.

Decidi come insegnare

È normale che l’insegnante sia entusiasta del blocco scritturale che insegnerà e delle verità che ha scoperto. Grazie ai suoi sforzi diligenti per studiare, comprendere e ricevere istruzioni dallo Spirito, l’insegnante si è sentito edificato e, naturalmente, avverte il desiderio di comunicare ciò che ha appreso durante la preparazione. Benché questo sia giusto, bisogna ricordare che lo scopo delle lezioni è che gli studenti comprendano le Scritture, siano istruiti dallo Spirito Santo e siano incoraggiati a mettere in pratica ciò che loro hanno imparato. Quasi sempre, questo richiede qualcosa in più che dire semplicemente agli studenti cosa si è imparato dalle Scritture e perché lo si considera importante. Non basta che l’insegnante legga un versetto, lo commenti e ne legga un altro ancora.

Gli studenti sono edificati quando vengono guidati lungo un processo di apprendimento simile a quello fatto dall’insegnante durante la preparazione della lezione. Gli studenti dovrebbero essere guidati a investigare le Scritture per poterle comprendere e a scoprire da soli le verità del Vangelo. Deve essere data loro la possibilità di spiegare il Vangelo con parole proprie, di condividere e di rendere testimonianza di ciò che sanno e sentono. Questo permette di portare il Vangelo dalla loro testa al loro cuore.

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Se gli studenti fanno esperienze di apprendimento del Vangelo di questo tipo, acquistano fiducia nella loro capacità di studiare le Scritture da soli e di apprendere tramite lo Spirito. Sentiranno il desiderio di mettere in pratica quello che imparano; saranno anche meglio preparati a spiegare agli altri quello in cui credono e a rendere testimonianza delle dottrine e dei principi del Vangelo.

L’insegnante deve sviluppare dei metodi che aiutino gli studenti a fare questo tipo di esperienza di apprendimento durante lo studio delle Scritture in classe. Mentre l’insegnante sviluppa il piano della lezione, rispondere alle seguenti domande gli offrirà le basi per decidere come insegnare:

  1. Quali metodi o attività di apprendimento aiuteranno i miei studenti a comprendere il contesto e il contenuto che hanno bisogno di conoscere?

  2. Quali metodi aiuteranno gli studenti a individuare e a esporre le dottrine e i principi chiave, dando loro la possibilità di scoprirne altri?

  3. Qual è il modo migliore per aiutare i miei studenti a comprendere questi principi e dottrine?

  4. Quali metodi o attività porteranno i miei studenti a sentire la veridicità e l’importanza di questi principi e li inviteranno a condividerli e portarne testimonianza?

  5. Quale potrebbe essere un modo efficace per aiutarli a vedere come mettere in pratica questi principi e per incoraggiarli a farlo?

Seguono alcune considerazioni per decidere come insegnare.

Assicurati che i metodi d’insegnamento siano in armonia con il messaggio da insegnare e che portino l’influenza dello Spirito. A volte, per cercare di intrattenere gli studenti o di mantenere il loro interesse, l’insegnante sceglie dei metodi o utilizza delle tecniche che non portano alla comprensione e all’edificazione. Quando si scelgono i metodi, l’insegnante dovrebbe valutare se il metodo migliora o sminuisce il messaggio che dovrebbe aiutare gli studenti a interiorizzare. Per esempio, un gioco istruttivo può essere divertente ed efficace per dare informazioni (come l’ordine dei libri nella Bibbia), ma quasi sicuramente sarà controproducente se l’obiettivo è quello di invitare un sentimento spirituale. Lavorare in piccoli gruppi può essere efficace ma, richiedendo una certa quantità di tempo, potrebbe non essere il metodo migliore per individuare un principio che si trova espresso in modo semplice.

L’insegnante deve accertarsi che i metodi d’insegnamento e le attività siano appropriati per un ambiente di apprendimento del Vangelo, non offendano o feriscano nessuno e che invitino l’influenza dello Spirito.

Utilizza i manuali dei corsi di studio. I manuali dei corsi di studio del Seminario e dell’Istituto contengono dei suggerimenti su come insegnare mettendo in pratica i principi fondamentali per insegnare e apprendere il Vangelo. Nel preparare ogni lezione, occorre esaminare i manuali e scegliere quali informazioni e metodi si useranno per insegnare il blocco scritturale. L’insegnante può decidere di utilizzare tutti o solo in parte i suggerimenti dati per quel blocco, oppure di adattarli ai bisogni e alle circostanze della classe.

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Conferisci rilevanza e scopo. Quando comprendono la rilevanza che ha per la loro vita ciò che stanno studiando nel blocco scritturale, gli studenti di solito sono più motivati ad apprendere e mettere in pratica gli insegnamenti del Vangelo. Riescono anche a vedere come le Scritture offrono risposte e guida in situazioni reali.

Pertanto, quando si prepara il come insegnare, sarebbe saggio riflettere sulle verità eterne contenute nel blocco scritturale e valutare come possono risultare utili e importanti per gli studenti. Tenendo presente questo, l’insegnante spesso inizierà la lezione con una domanda, una situazione o un problema che conduca gli studenti a cercare nelle Scritture principi e dottrine del Vangelo che li guidino. Nel preparare le lezioni l’insegnante deve pensare a come mantenere vivo l’interesse e il coinvolgimento degli studenti nel processo di apprendimento.

donna che studia

Stabilisci i tempi. L’insegnante deve compiere uno sforzo diligente per trattare l’intero blocco scritturale. Tuttavia, nel decidere quanto tempo dedicare alle varie parti della lezione, è importante che ricordi che sta insegnando a degli studenti, non semplicemente tenendo una lezione. L’insegnante non dovrebbe essere così rigidamente concentrato a seguire lo schema della lezione da non lasciare spazio all’ispirazione o a una partecipazione inaspettata da parte della classe, tali da rendere necessario modificare la lezione.

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Uno degli errori più comuni degli insegnanti è quello di utilizzare troppo tempo nella prima parte della lezione e poi trovarsi costretti ad andare di fretta nell’ultima parte. Durante la preparazione, l’insegnante deve calcolare quanto tempo prenderà ogni sezione della lezione usando i metodi prescelti. Dato che, quasi sempre, ci sarà più da insegnare rispetto al tempo a disposizione, l’insegnante deve decidere a quale porzione del blocco scritturale dare risalto e cosa invece riassumere.

La gestione del tempo è importante per l’intero corso, così come per ogni singola lezione. Per esempio, nel corso sul Nuovo Testamento, se l’insegnante dedica troppo tempo ai quattro Vangeli, non sarà poi in grado di esaminare in modo adeguato le importanti verità evangeliche che si trovano nei libri successivi.

La maggior parte dei corsi di studio del Seminario e dell’Istituto offre dei suggerimenti e un programma atti a trattare l’intero corso.

Concentrati sull’aiutare i giovani ad adempiere il proprio ruolo. Quando prepara il “come insegnare”, l’insegnante deve concentrarsi sull’allievo e non solo quello che farà lui o lei come insegnante. Invece di domandarsi solamente: “Che cosa farò oggi in classe?” o “Che cosa insegnerò ai miei studenti?”, l’insegnante dovrebbe affrontare la preparazione della lezione pensando anche : “Che cosa faranno i miei studenti in classe oggi?” oppure “Come posso aiutare i miei studenti a scoprire ciò che a loro serve sapere?”.

Varia l’uso dei metodi e delle strategie. Anche un’ottima tecnica d’insegnamento può diventare inefficace o noiosa se abusata. Benché l’insegnante non debba scegliere dei metodi solo per variare, molti insegnanti efficaci variano i modi in cui insegnano durante ogni lezione o di giorno in giorno. L’insegnante deve essere pronto a cambiare metodo durante la lezione se gli studenti perdono l’interesse o se quello che si sta facendo sembra non aiutarli a raggiungere i risultati desiderati.

Usare metodi diversi può anche aiutare a catturare l’attenzione di studenti che imparano in modo diverso. I metodi o le attività che richiedono agli studenti di usare diversi sensi, come la vista, l’udito e il tatto, migliorano la partecipazione e aiutano gli studenti a ricordare ciò che viene insegnato.

Benché di solito si scelgano metodi con cui ci si sente a proprio agio e competenti, l’insegnante dovrebbe essere disposto a provare nuovi metodi o attività che si potrebbero dimostrare ancora più efficaci.

La sezione successiva di questo manuale parlerà di diversi metodi d’insegnamento e attività che l’insegnante può prendere in considerazione quando deve decidere come insegnare.

I manuali dei corsi di studio dei Seminari e degli Istituti di Religione (S&I) sono una risorsa primaria per aiutarti a crescere come insegnante e a creare esperienze di apprendimento edificanti per i tuoi studenti. Il presidente Henry B. Eyring della Prima Presidenza ha insegnato:

“Coloro che sono chiamati dal profeta per assicurare la correttezza della dottrina insegnata nella Chiesa ripassano ogni parola, ogni immagine, ogni diagramma del manuale del corso di studio che ricevono. Possiamo liberare il potere dei manuali semplicemente avendo fede che sono ispirati da Dio. […]

Attenersi al contenuto dei manuali e alla loro sequenza attiverà i nostri particolari doni per insegnare piuttosto che soffocarli” (“The Lord Will Multiply the Harvest” [una serata con l’anziano Henry B. Eyring, 6 febbraio 1998]).

I manuali dei corsi di studio si sforzano di allineare i metodi e le attività di apprendimento alle direttive ricevute dal Consiglio della Chiesa per l’istruzione e dall’amministrazione di S&I. Usare il manuale e cercare di adottarlo e adattarlo in modo appropriato ti aiuterà ad assimilare i principi dell’insegnamento cristiano. Usando costantemente il manuale, sarai più focalizzato sui tuoi allievi e vedrai come incentrare sul Salvatore ogni esperienza di apprendimento.

Il corso di studio, inoltre, cerca di aiutarti a insegnare le Scritture in modo più efficace. Questo significa anche aiutare gli studenti a comprendere meglio il contesto e il contenuto in modo da individuare le verità del Vangelo, vederne l’importanza e metterle in pratica nella loro vita. Così facendo, si sosterranno e si incoraggeranno gli studenti nei loro sforzi di diventare più simili al Padre Celeste e a Gesù Cristo.