“La chiamata a servire di Orson Pratt”, Rivelazioni nel contesto (2016)
“La chiamata a servire di Orson Pratt”, Rivelazioni nel contesto
La chiamata a servire di Orson Pratt
Orson Pratt era un bambino curioso e assetato di conoscenza. Egli ricorda che, in tenera età, aveva “ricevuto numerose serie impressioni riguardo a Dio e alla vita dopo la morte”1. Sebbene non si fossero uniti a nessuna chiesa in particolare, i suoi genitori, Jared e Charity Pratt, incoraggiarono il figlio a leggere la Bibbia per trovare le risposte alle sue numerose domande. La lettura generò solo altre domande.
La sua famiglia era, per usare le parole di Pratt, “annoverata tra i poveri di questo mondo”. Egli ricorda: “Una serie di eventi sfortunati li costrinse ai livelli più bassi di povertà”2. A causa della loro miseria, a undici anni i genitori mandarono Pratt a lavorare nei campi di altri agricoltori in cambio di vitto e alloggio. Per quasi nove anni, Pratt lavorò come bracciante per una serie di agricoltori tra Ohio e Long Island. Sebbene si sentisse “condotto qua e là, senza fissa dimora”, egli notò che le “prime nozioni di moralità e religione, instillatemi nella mente dai miei genitori, rimasero sempre in me”3 e furono un punto di riferimento.
Egli continuò a provare “una grande ansia di essere preparato per la vita dopo la morte”, ma non pregò sinceramente per ottenere una guida spirituale nella sua vita fino all’autunno del 1829. In seguito egli scrisse: “Nelle quiete ombre della notte, mentre gli altri erano sopiti sui loro cuscini, spesso io mi ritiravo in qualche luogo segreto tra i campi isolati o la selva solitaria e m’inginocchiavo dinanzi al Signore, pregando per ore”. Egli riassunse i sentimenti che provava in quel momento: “Il più grande desiderio del mio cuore era che il Signore manifestasse la Sua volontà nei miei riguardi”4.
Una visita inaspettata
Egli continuò a pregare fino al mese di settembre 1830, lavorando nel frattempo nelle fattorie vicino alla casa di famiglia a Canaan, nello stato di New York, in cambio di vitto e alloggio. Quel mese ricevette una visita dal fratello maggiore, Parley.
Parley P. Pratt era venuto in contatto con il Libro di Mormon solo qualche settimana prima, convertendosi alla chiesa restaurata da Joseph Smith. Appena battezzato e ordinato a predicare, Parley viaggiò verso est fino a Canaan, con l’intento di condividere con la sua famiglia l’entusiasmo per la sua nuova fede. In seguito egli notò che, sebbene i suoi genitori gli avessero creduto solo “in parte”, “mio fratello Orson, un giovane di diciannove anni, lo ricevette [il messaggio] con tutto il cuore”5.
Il messaggio che Orson Pratt ascoltò dal fratello soddisfece i suoi desideri spirituali ed egli fu battezzato il 19 settembre, nel suo diciannovesimo compleanno. Nel giro di poche settimane dal suo battesimo, egli partì per Fayette, nello stato di New York, ansioso di incontrare Joseph Smith.
Chiamato a predicare
Dopo un viaggio di più di trecento chilometri, Orson Pratt giunse alla casa di Peter Whitmer sr, dove all’epoca risiedeva Joseph Smith. Qui egli conobbe Joseph e apprese che suo fratello Parley era stato chiamato per rivelazione ad “andare fra i Lamaniti, per proclamare loro buone novelle di grande allegrezza”6. Orson Pratt, ancora ansioso di conoscere la volontà del Signore nei suoi riguardi, chiese a Joseph “se potesse discernere quale fosse la sua missione”7 Ci sarebbe stata una rivelazione per lui, come c’era stata per suo fratello?
Joseph Smith invitò Orson Pratt e John Whitmer a salire nella camera dove Joseph aveva completato la traduzione del Libro di Mormon8. . In questo luogo più intimo, Joseph chiese a Orson se sarebbe stato disposto a scrivere la rivelazione man mano che egli la pronunciava. “Essendo giovane, all’epoca, timido e consapevole della propria indegnità”, Orson chiese se John Whitmer potesse fare da scrivano al posto suo. Joseph Smith acconsentì e “tirò fuori una piccola pietra chiamata pietra del veggente, la mise in un cappello e cominciò subito a parlare”9.
Nella rivelazione, il Signore lodò Orson per la sua fede e lo chiamò al ministero: “E benedetto sei tu perché hai creduto ed ancora più benedetto sei tu perché ti chiamo a predicare il mio Vangelo”10 In seguito, Orson Pratt descrisse i sentimenti provati nell’udire il Signore parlargli tramite Joseph: “Pensai che fosse una chiamata grande e importante e mi sentii del tutto incompetente, a meno che il Signore non mi avesse qualificato tramite il Suo spirito”11.
L’1 dicembre, Joseph Smith lo ordinò anziano e Orson fece immediatamente i preparativi per imbarcarsi. Dato che la rivelazione non aveva specificato dove dovesse andare, si decise che egli avrebbe dovuto predicare a Colesville, nello stato di New York.12 Orson faceva affidamento su questa promessa contenuta nella rivelazione: “leva dunque la tua voce e non risparmiarti[,] poiché il Signore Iddio ha parlato[;] profetizza dunque[,] e ti sarà dato mediante il potere dello Spirito Santo”13. In seguito egli rifletté: “Pensai tra me che, a meno che il Signore non avesse riversato su di me il Suo Spirito più pienamente di quanto non avessi mai sperimentato prima di allora, non avrei potuto adempiere a questo impegno in maniera accettabile ai Suoi occhi”14.
Portando una lettera di presentazione firmata da Joseph Smith15, Orson arrivò a Colesville dove, con obbedienza, cominciò “ad aprire la […] bocca durante le riunioni pubbliche e insegnare le cose di Dio così come lo Spirito Santo [gli] diceva di [esprimersi]”. Il piccolo ramo della Chiesa a Colesville lo accolse con affetto16 e, più tardi quello stesso mese, egli fece ritorno a Fayette.
Pratt confessò: “Spesso mi sentivo tremare e rabbrividire, per il timore di non riuscire ad adempiere e compiere questa grande opera”17. Ad ogni modo, la rivelazione gli chiarì quale fosse la volontà del Signore e, in risposta a quella chiamata, egli servì come missionario e apostolo per più di sessanta anni.