Capitolo 4
Il Vangelo è stato offerto all’antico Israele — I santi entrano nel riposo del Signore — Pur essendo stato tentato in ogni cosa, Gesù è stato senza peccato.
1 Dovremmo dunque temere che, rimanendo la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi sembri esserne escluso.
2 Poiché a noi come a loro è stata annunciata una buona novella, ma la parola udita non giovò loro nulla, non essendo stata assimilata per fede da quelli che l’avevano udita.
3 Poiché noi che abbiamo creduto entriamo in quel riposo, come Egli ha detto: “Perciò giurai nella mia ira: ‘Non entreranno nel mio riposo’”, benché le sue opere fossero terminate fin dalla fondazione del mondo.
4 Perché in qualche luogo, a proposito del settimo giorno, è detto così: “E Dio si riposò il settimo giorno da tutte le sue opere”,
5 e in questo passo di nuovo: “Non entreranno nel mio riposo”.
6 Poiché dunque è riservato ad alcuni di entrarvi e quelli ai quali la buona novella fu annunziata per primi non vi entrarono a motivo della loro disobbedienza,
7 egli determina di nuovo un giorno “Oggi” dicendo nei Salmi, dopo lungo tempo, come si è detto prima: “Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori”.
8 Infatti, se Giosuè avesse dato loro il riposo, Dio non avrebbe poi parlato di un altro giorno.
9 Resta dunque un riposo di sabato per il popolo di Dio;
10 poiché chi entra nel suo riposo si riposa anch’egli dalle proprie opere, come Dio si riposò dalle sue.
11 Cerchiamo dunque di entrare in quel riposo, affinché nessuno cada seguendo lo stesso esempio di disobbedienza.
12 Perché la parola di Dio è vivente ed efficace, e più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino a dividere l’anima e lo spirito, le giunture e le midollo, e giudica i sentimenti e i pensieri del cuore.
13 E non c’è alcuna creatura che sia nascosta davanti a lui, ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale dobbiamo rendere conto.
14 Avendo noi dunque un grande Sommo Sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, manteniamo salda la professione della nostra fede.
15 Perché non abbiamo un Sommo Sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre infermità, ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare.
16 Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, affinché otteniamo misericordia e troviamo grazia per essere soccorsi al momento opportuno.