Capitolo 8
La donna colta in adulterio viene portata davanti a Cristo — Cristo è la Luce del mondo — Egli proclama nuovamente di essere il Messia — I veri figli di Abrahamo credono in Cristo — Gesù dice: “Prima che Abrahamo fosse nato, io sono”.
1 Gesù andò al Monte degli Ulivi.
2 E sul far del giorno, tornò nel tempio, e tutto il popolo andò da lui; ed egli, postosi a sedere, li ammaestrò.
3 Allora gli scribi e i Farisei gli portarono una donna colta in adulterio; e fattala stare in mezzo,
4 gli dissero: “Maestro, questa donna è stata colta in flagrante adulterio.
5 Ora Mosè, nella legge, ci ha comandato di lapidare queste tali; e tu che ne dici?”.
6 Ora, dicevano questo per metterlo alla prova, per poterlo accusare. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere con il dito in terra.
7 E siccome continuavano a interrogarlo, egli, raddrizzatosi, disse loro: “Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”.
8 E chinatosi di nuovo, scriveva in terra.
9 Ed essi, udito ciò, e ripresi dalla loro coscienza, cominciarono a uscire ad uno ad uno, cominciando dai più vecchi fino agli ultimi; e Gesù fu lasciato solo con la donna che stava là in mezzo.
10 E Gesù, raddrizzatosi e non vedendo altri che la donna, le disse: “Donna, dove sono quei tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?”.
11 Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù le disse: “Neppure io ti condanno; va’ e non peccare più”.
12 Ora, Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: “Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
13 Allora i Farisei gli dissero: “Tu testimoni di te stesso; la tua testimonianza non è verace”.
14 Gesù rispose e disse loro: “Anche se io testimonio di me stesso, la mia testimonianza è verace, perché so da dove sono venuto e dove vado; ma voi non sapete da dove io vengo né dove vado.
15 Voi giudicate secondo la carne; io non giudico alcuno.
16 E anche se giudico, il mio giudizio è verace, perché non sono solo, ma sono con il Padre che mi ha mandato.
17 D’altronde nella vostra legge è scritto che la testimonianza di due uomini è verace.
18 Ora, sono io a testimoniare di me stesso, e il Padre che mi ha mandato testimonia di me”.
19 Pertanto essi gli dissero: “Dov’è tuo Padre?”. Gesù rispose: “Voi non conoscete né me né mio Padre: se conosceste me, conoscereste anche mio Padre”.
20 Queste parole disse Gesù nel luogo del tesoro, insegnando nel tempio; e nessuno lo prese, perché la sua ora non era ancora venuta.
21 Egli dunque disse loro di nuovo: “Io me ne vado, e voi mi cercherete, e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire”.
22 Perciò i Giudei dicevano: “Si ucciderà forse, poiché dice: ‘Dove vado io voi non potete venire’?”.
23 Ed egli disse loro: “Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo.
24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che sono io (il Cristo), morirete nei vostri peccati”.
25 Allora gli domandarono: “Chi sei tu?”. Gesù rispose loro: “Sono proprio quello che vi dico.
26 Ho molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma Colui che mi ha mandato è verace, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo”.
27 Essi non capirono che egli parlava loro del Padre.
28 Gesù dunque disse loro: “Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora saprete che sono io (il Cristo) e che non faccio nulla da me, ma dico queste cose secondo quanto il Padre mi ha insegnato.
29 E Colui che mi ha mandato è con me; Egli non mi ha lasciato solo, perché faccio continuamente le cose che gli piacciono”.
30 Mentre egli parlava così, molti credettero in lui.
31 Gesù allora prese a dire a quei Giudei che avevano creduto in lui: “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli;
32 e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”.
33 Essi gli risposero: “Noi siamo progenie di Abrahamo, e non siamo mai stati schiavi di nessuno; come puoi tu dire: ‘Voi diverrete liberi?’”.
34 Gesù rispose loro: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato.
35 Ora, lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figlio vi dimora per sempre.
36 Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi.
37 Io so che siete progenie di Abrahamo; ma cercate di uccidermi, perché la mia parola non penetra in voi.
38 Io dico quello che ho veduto presso mio Padre; e voi pure fate le cose che avete udito da vostro padre”.
39 Essi risposero e gli dissero: “Nostro padre è Abrahamo”. Gesù disse loro: “Se foste figli di Abrahamo, fareste le opere di Abrahamo;
40 ma ora cercate di uccidere me, uomo che vi ha detto la verità che ho udito da Dio; così non fece Abrahamo.
41 Voi fate le opere di vostro padre”. Essi gli dissero: “Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio”.
42 Gesù disse loro: “Se Dio fosse vostro Padre, amereste me, perché io sono proceduto e vengo da Dio, perché io non sono venuto da me, ma è Lui che mi ha mandato.
43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola.
44 Voi siete progenie del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri di vostro padre. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c’è verità in lui. Quando dice il falso, parla da sé, perché è bugiardo e padre della menzogna.
45 E a me, perché dico la verità, voi non credete.
46 Chi di voi mi dichiara colpevole di peccato? Se vi dico la verità, perché non mi credete?
47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio”.
48 I Giudei risposero e gli dissero: “Non diciamo noi bene che sei un Samaritano e che hai un demonio?”.
49 Gesù rispose: “Io non ho un demonio, ma onoro mio Padre, e voi mi disonorate.
50 Ma io non cerco la mia gloria; c’è Uno che la cerca e che giudica.
51 In verità, in verità vi dico che se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”.
52 I Giudei gli dissero: “Ora vediamo bene che tu hai un demonio. Abrahamo e i profeti sono morti, e tu dici: ‘Se uno osserva la mia parola, non gusterà mai la morte’.
53 Sei tu forse maggiore di nostro padre Abrahamo, il quale è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?”.
54 Gesù rispose: Se io glorifico me stesso, la mia gloria è un nulla; chi mi glorifica è mio Padre, che voi dite essere vostro Dio,
55 e non l’avete conosciuto; ma io lo conosco, e se dicessi di non conoscerlo, sarei un bugiardo come voi; ma io lo conosco e osservo la sua parola.
56 Abrahamo, vostro padre, ha giubilato nella speranza di vedere il mio giorno; e l’ha veduto, e se ne è rallegrato”.
57 I Giudei gli dissero: “Tu non hai ancora cinquant’anni e hai veduto Abrahamo?”.
58 Gesù disse loro: “In verità, in verità vi dico: prima che Abrahamo fosse nato, io sono”.
59 Allora essi presero delle pietre per tirargliele; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.