Capitolo 1Giobbe, un uomo retto e integro, è benedetto con grandi ricchezze — Satana ottiene dal Signore il permesso di tentare e mettere alla prova Giobbe — A Giobbe vengono portati via i suoi beni e i suoi figli, eppure egli loda e benedice il Signore. Capitolo 2Satana ottiene dal Signore il permesso di affliggere Giobbe fisicamente — Giobbe viene colpito con un’ulcera — Elifaz, Bildad, and Zofar vanno a confortarlo. Capitolo 3Giobbe maledice le circostanze della sua nascita — Chiede: “Perché non sono morto nel grembo di mia madre?”. Capitolo 4Elifaz rimprovera Giobbe, ponendo domande come: “Gli uomini retti vengono forse distrutti?”, “Può l’uomo essere puro dinanzi al suo Creatore?”. Capitolo 5Elifaz dà consigli a Giobbe: l’uomo nasce per soffrire, si deve ricercare Dio, e beato è l’uomo che Dio castiga. Capitolo 6Giobbe si lamenta della sua afflizione — Prega che Dio esaudisca le sue richieste — Si deve provare pietà per chi è afflitto — Quanto sono efficaci le parole rette! Capitolo 7Giobbe afferma che la vita dell’uomo è un duro servizio da compiere sulla terra e chiede: “Che cosa è l’uomo che tu ci faccia tanto caso?” e “Perché non perdoni le mie trasgressioni?”. Capitolo 8Bildad chiede: “Dio perverte forse il giudizio?” — Bildad dice: “I nostri giorni sulla terra non sono che un’ombra” e “Dio non rigetta l’uomo integro”. Capitolo 9Giobbe riconosce la giustizia e la grandezza di Dio e conclude che l’uomo non può disputare con Lui. Capitolo 10Giobbe prova disgusto della vita — Ragiona con Dio delle proprie afflizioni — Chiede: “Perché mi hai tratto dal grembo di mia madre?”. Capitolo 11Zofar chiede: “Puoi tu scandagliare le profondità di Dio?” — Zofar dice che la speranza dei malvagi svanirà come se fosse morta. Capitolo 12Giobbe dice che l’anima di ogni vivente è nelle mani del Signore, che nei vecchi si trova la saggezza e che il Signore governa in tutte le cose. Capitolo 13Giobbe rende testimonianza della sua fiducia nel Signore e dice: “Mi uccida pure; io spererò in lui”. Capitolo 14Giobbe rende testimonianza della brevità della vita, della certezza della morte e della garanzia di una resurrezione — Chiede: “Se l’uomo muore, può ritornare in vita?” — Giobbe risponde che attenderà la chiamata del Signore per uscire dalla tomba. Capitolo 15Elifaz descrive l’inquietudine degli empi — Non hanno speranza di uscire dalle tenebre e di risorgere. Capitolo 16Giobbe parla contro i malvagi che lo contrastano — Sebbene anche i suoi amici lo disprezzino, egli attesta che il suo Testimone è in cielo e il suo Garante è nei luoghi altissimi. Capitolo 17Giobbe parla del dolore della morte e della tomba nel giorno in cui il corpo ritorna alla polvere. Capitolo 18Bildad descrive lo stato dannato dei malvagi che non conoscono Dio. Capitolo 19Giobbe descrive i mali che gli sono avvenuti e attesta: “Io so che il mio redentore vive” — Giobbe profetizza che risorgerà e che nella sua carne vedrà Dio. Capitolo 20Zofar illustra la condizione dei malvagi — Dice: “Il trionfo dei malvagi è breve, e la gioia degli empi non dura che un istante”. Capitolo 21Giobbe ammette che i malvagi a volte prosperano in questa vita — Allora attesta che poi avverrà il loro giudizio nel giorno dell’ira e della rovina. Capitolo 22Elifaz accusa Giobbe di vari peccati e lo esorta a pentirsi. Capitolo 23Giobbe cerca il Signore e afferma la propria rettitudine — Dice che se il Signore lo mettesse alla prova, ne uscirebbe come l’oro. Capitolo 24Gli assassini, gli adulteri, chi opprime i poveri, e i malvagi in generale spesso restano impuniti per un breve tempo. Capitolo 25Bildad lamenta la condizione infima dell’uomo e lo classifica come un verme. Capitolo 26Giobbe rimprovera Bildad per la sua mancanza di empatia — Loda il potere, la grandezza e la forza del Signore. Capitolo 27Giobbe afferma la propria rettitudine — Quando i malvagi saranno sepolti dalla morte, terrori si impossesseranno di loro. Capitolo 28Le ricchezze vengono dalla terra — La saggezza non può essere acquistata — Il timore del Signore è saggezza, e fuggire il male è intelligenza. Capitolo 29Giobbe rievoca la sua prosperità e la sua grandezza di un tempo — Era benedetto a motivo della sua rettitudine, della sua carità e delle sue buone opere. Capitolo 30Giobbe viene deriso dai figli di uomini vili e meschini — Nella sua condizione di afflizione, grida al Signore — Giobbe dice di aver pianto per chi era nell’avversità. Capitolo 31Giobbe invoca un giudizio così che Dio possa conoscere la sua integrità — Se ha agito male, Giobbe accetta di buon grado la punizione che ne deriva. Capitolo 32Eliu, acceso d’ira, replica a Giobbe e ai suoi tre amici — Eliu dice: “È lo spirito che è nell’uomo, il soffio dell’Onnipotente, che lo rende intelligente” — Dice anche: “Non sono quelli in età avanzata a essere saggi”. Capitolo 33Eliu dice: “Dio è più grande dell’uomo; parla all’uomo in sogni e visioni; riscatta quelli che sono nella fossa e libera la loro anima e dà loro vita”. Capitolo 34Eliu insegna: Dio non può essere ingiusto, commettere iniquità, pervertire il giudizio né essere parziale — L’uomo deve sopportare la pena e non commettere più iniquità. Capitolo 35Eliu contrappone la debolezza dell’uomo e il potere di Dio — La nostra debolezza nuoce agli altri e la nostra rettitudine li aiuta — L’uomo deve saper aspettare il Signore. Capitolo 36Eliu dice: “Chi è retto viene fatto prosperare” — I malvagi periscono e muoiono senza conoscenza — Eliu loda la grandezza di Dio. Capitolo 37Eliu conclude, dicendo: “Il Signore controlla le leggi della natura” — Dio regna in maestà formidabile. Capitolo 38Dio chiede a Giobbe dov’era quando furono poste le fondamenta della terra, quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e quando tutti i figli di Dio davano in grida di giubilo — I fenomeni della natura manifestano la grandezza di Dio e la debolezza dell’uomo. Capitolo 39La debolezza e l’ignoranza dell’uomo vengono paragonate alle opere potenti di Dio — L’uomo sa forse come funzionano le leggi della natura? Capitolo 40Il Signore sfida Giobbe il quale risponde umilmente — Il Signore parla a Giobbe del Suo potere — Egli chiede: “Hai tu un braccio pari a quello di Dio?” — Fa notare il Suo potere nell’ippopotamo. Capitolo 41Il Signore fa notare il Suo potere nel leviatano — Tutte le cose sotto i cieli sono del Signore. Capitolo 42Giobbe si pente nella polvere e nella cenere — Vede il Signore con i suoi occhi — Il Signore castiga gli amici di Giobbe, accetta Giobbe, lo benedice e rende i suoi ultimi giorni migliori dei primi.