“AscoltarLo” è l’essenza della Restaurazione
Il fulcro del messaggio “AscoltaLo” è la restaurazione del Vangelo e il fatto che i cieli sono aperti per la dispensazione finale. La Prima Visione del 1820 fu un’introduzione affinché Joseph Smith udisse la voce di Gesù Cristo. “AscoltaLo”, 200 anni dopo, nel 2020, è la missione continua volta a far sì che il mondo ascolti il Salvatore fino al Suo ritorno.
La parola “ascoltaLo” centra e coglie l’essenza della Restaurazione, la dichiarazione fondamentale che Dio vive, che i profeti esistono e che la comunicazione è aperta. Varrà sempre fino a quando tutti avranno udito, saranno stati avvertiti o avranno avuto la possibilità di ascoltare il Vangelo, fino a quando il Salvatore verrà.
Detto questo, vorrei condividere alcuni dei modi in cui “Lo ascolto”.
Lo ascolto attraverso la preghiera risoluta
Per continuare con il significato della Prima Visione per un momento, ci sono molte lezioni che derivano da quell’esperienza nel Bosco Sacro. Non ultima è l’opposizione che Joseph Smith ha affrontato prima del grande momento in cui il Padre e il Figlio si sono rivelati. L’avversario si opponeva a quell’esperienza, incluso il tentativo di impedirgli l’uso della parola durante la preghiera, in particolare perché questa supplica avrebbe portato a quella grande rivelazione. Poi Joseph esercitò il suo potere contro quello dell’avversario, fece quel passo avanti ed ebbe la sua grande esperienza di rivelazione.
C’è una grande lezione in merito alla preghiera fisica, urgente e decisa di continuare a combattere, sia che si tratti dell’opposizione dell’avversario, delle preoccupazioni giornaliere o delle distrazioni della nostra mente. Abbiamo molte cose che possono impedirci di avere quell’esperienza divina. E noi, come Joseph, dovremo esercitare tutto il nostro potere per avere la magnifica esperienza che Dio vuole che abbiamo.
Lo ascolto ritagliandomi del tempo di qualità per pregare ad alta voce
Come fece Joseph, credo che per noi sia importante pregare ad alta voce. È fondamentale per ciò che Dio si aspetta da noi nella nostra comunicazione con Lui. Egli invita una conversazione, se volete, e vuole tanto “ascoltarci”. Dobbiamo compiere ogni sforzo per permetterGli di ascoltarci — letteralmente.
Le Scritture riferiscono occasionalmente del Signore che parla e a volte descrivono la Sua voce. A volte è una voce dolce. A volte è una voce forte. Ma è sempre una voce penetrante. È sempre una voce che attrae e coinvolge tutta l’anima. Per me, pronunciare ad alta voce le parole della mia preghiera è renderla nitida e quasi visibile. La preghiera assume un senso e una vita che non sono esattamente gli stessi quando sto solo pensando a delle parole o mormorando un po’. Quando comunichiamo chiaramente con Lui, possiamo aspettarci in cambio di “ascoltarLo” più chiaramente.
Se aspettate fino a mezzanotte, quando siete esausti, e poi dite le vostre preghiere, potrebbe essere solo una preghiera forzata prima di crollare a letto. Provate ad anticipare quella preghiera all’inizio della serata, quando siete lucidi e attenti e potete renderla più possente. Il tempo della preghiera dovrebbe essere del tempo di qualità, non solo il tempo che rimane dopo che tutto il resto viene fatto — l’ultimo respiro del giorno, per così dire.
Lo ascolto attraverso la lettura delle Scritture
Sono cresciuto con il piccolo proverbio che se volete parlare con Dio, dovete pregare e se volete che Dio vi parli, dovete leggere le Scritture. Questa è ancora una formula utile per “ascoltarLo”. C’è un motivo per cui è stato versato il miglior sangue della storia umana per la stesura, la conservazione e la canonizzazione di questi annali. Dobbiamo trattarli con l’adorazione che meritano.
Per me, il modo più evidente e più immediato con cui Dio mi ha parlato, giorno dopo giorno, è stato attraverso le Scritture. La sezione 18 di Dottrina e Alleanze insegna che se avete letto le parole, avete udito la voce di Dio (vedere Dottrina e Alleanze 18:36). È letterale per me che le parole di quella pagina sono le Sue parole. Sono canonizzate e hanno un impatto spirituale. Se sono sintonizzato, ascolto la Sua voce.
Lo ascolto attraverso l’esempio di mia moglie
Sin dalla mia giovinezza ho cercato di “ascoltarLo”. Uno dei modi in cui ho ascoltato il Signore in gioventù è stato tramite mia moglie. Eravamo fidanzatini nell’infanzia e uscivamo insieme alle superiori — ha avuto un grande impatto su di me. Crescendo, non avevo mai considerato veramente l’idea di andare in missione e non venivo da una famiglia orientata al servizio missionario. Mia moglie, invece, proveniva da una lunga tradizione di missionari, e il fatto che io andassi in missione era per lei una grande priorità. Questo ha avuto una grande influenza su di me e sulla mia decisione di servire. Mogli e mariti devono rafforzarsi a vicenda in questo modo. Una persona ha il diritto di ricevere guida, direzione e consiglio per l’altro quando c’è una vera unità nel rapporto. La mia missione divenne quindi un’esperienza cruciale nell’ottenere una mia testimonianza e nell’ascoltarLo più chiaramente da allora.
Lo ascolto fidandomi dei miei sentimenti
Un altro modo in cui “Lo ascolto” è quello di confidare in ciò che sento. Spesso mi viene chiesto: “Come faccio a sapere che ciò che sento viene dal Signore?”. Non sempre riceviamo una dichiarazione scritta e certificata in risposta alle nostre preghiere, ma se la vostra ricerca è onorevole, vera, pura e nobile, fidatevi dei sentimenti che giungono. Incoraggio le persone ad agire in base a quei sentimenti e a credere che il loro istinto può essere fondato sulla verità. A quel punto non dovete chiedervi: “È venuto da Lui?”. Egli si assicurerà che non venga da una fonte malvagia.
Dio vuole che siamo come Lui. Maturiamo e con l’impegno diventiamo più simili a Dio. Pensiamo di più ciò che pensa Lui e sentiamo di più ciò che sente Lui. Siamo uno con Lui e le nostre impressioni dovrebbero essere indistinguibili dai Suoi suggerimenti. Questa unità è una delle cose per cui il Salvatore pregò. Sforzandovi di vivere essendo uno con Lui, sarete più simili a Dio e sarete in grado di “ascoltarLo” e avrete fiducia in Lui, proprio come vi fidate dei vostri sentimenti quando Lo pregate.