Riunioni 2021
Coraggiosi nella testimonianza di Gesù


Coraggiosi nella testimonianza di Gesù

Riunione mondiale di S&I per i Giovani Adulti

10 gennaio 2021

Cari fratelli e care sorelle, ecco un meraviglioso desiderio per un nuovo anno, cantato in spagnolo: “Una speranza, il mondo gioisce — la luce di un nuovo giorno è nata!”1.

Io e la sorella Gong siamo rimasti sorpresi e preoccupati quando siamo risultati positivi al COVID-19. Grazie dei vostri messaggi e delle vostre preghiere perché guarissimo completamente. Anche se eravamo in isolamento, non ci sentivamo isolati. Ora io e la sorella Gong preghiamo ancora di più per tutti quelli che soffrono a causa delle difficoltà legate alla pandemia.

Nel mondo ci sono circa un miliardo e quattrocentosettanta milioni di adulti tra i diciotto e i trent’anni. Nella nostra Chiesa, due milioni e trecentomila adulti tra i diciotto e i trent’anni vivono in sei continenti in circa centottanta paesi e territori. Il Libro di Mormon viene letto in oltre centoquattordici lingue.

Io e la sorella Gong amiamo riunirci con voi, a prescindere che sia a Rexburg, nell’Idaho (USA); a Manaus, in Brasile; a Bogotá, in Colombia; nel resto del mondo,2 in ogni continente, in ogni circostanza.

Sapete che ora abbiamo un Palo del Polo Nord, in Alaska?

Oggi ci riuniamo tramite la tecnologia. Prego che lo Spirito Santo ci unisca nella fede, che vi tocchi il cuore e vi prepari la via in questo periodo difficile.

Cari fratelli e care sorelle, Dio vive. Vi prego di venire a sentire il Suo amore e il Suo potere per progredire e cambiare. Lasciate che Egli vi circondi “con le braccia della salvezza”3 rassicurandovi che siete abbastanza. Voi avete una capacità divina immensa che potete sviluppare ogni giorno.

Oggi vi estenderò tre inviti che hanno contribuito a ispirarmi a: 1) approfondire il mio rapporto con Dio, 2) cambiare il futuro adesso e 3) diventare una persona migliore. Prego che, presi insieme, questi inviti rafforzino la vostra fede e vi portino più vicino a Dio e a coloro che vi circondano mentre trovate la gioia duratura sul Suo sentiero dell’alleanza.

Il primo invito. Con amore profondamente inclusivo, il Padre Celeste ha promesso: “Fermatevi, […] e riconoscete che io sono Dio”4.

Sono cresciuto in città, ma amo le escursioni in montagna. Liberi di esplorare, io e i miei amici camminavamo per tutto il giorno, poi ci accampavamo nei pressi di laghi incontaminati sotto la volta celeste al canto notturno del vento.

Di recente, io e la sorella Gong ci siamo recati in un posto talmente buio e bello che riuscivamo a vedere la Via Lattea. Era luminosa quasi quanto in questa foto.

La Via Lattea è oggetto di mito, meraviglia e mistero. In cinese, Via Lattea si dice “Tian He” (“fiume del cielo”). In bielorusso, estone e finlandese viene chiamata “via degli uccelli”. Qualcuno chiama la Via Lattea la “strada per Santiago”. In cherokee, significa “la via per cui il cane è scappato”, in ebraico significa “il fiume di luce”.5

“Nel principio Iddio creò i cieli e la terra. […] E Dio vide che questo era buono”.6 Dio è sapiente, potente e buono. Lo scopo, l’eleganza e l’armonia delle Sue creazioni testimoniano del Suo amore infinito e del Suo piano di felicità ideato per ciascuno di noi. Alma attesta: “Tutte le cose denotano che vi è un Dio; sì, anche la terra e tutte le cose che sono sulla faccia della terra, sì, e il suo movimento, sì, e anche tutti i pianeti che si muovono nel loro ordine stabilito testimoniano che vi è un supremo Creatore”7.

Per rallentare e stare tranquilli ci vuole uno sforzo consapevole. Per sapere che Dio è Dio ci vogliono apertura spirituale e umiltà.8 A volte rallentare nelle cose che contano meno ci aiuta a trovare le cose che contano di più.

Un modo importante per sapere che Dio è Dio è scorgere la Sua firma nelle creazioni fatte per allietare il cuore. Noi cantiamo:

Per la terra tutta in fior,

per il terso tuo ciel,

per l’amor che abbiamo qui,

dall’infanzia al dipartir,

o Signor noi Ti lodiam

e in cor Ti ringraziam.9

Un altro modo per conoscere Dio è vedere bontà e significato nei rapporti divini — in tenerezza, serendipità, riconciliazione, perdono, sacrificio.

Di recente il presidente Russell M. Nelson ha sottolineato che l’arte, la letteratura e la musica possono arricchirci.10 Altrettanto fa la scienza, quando compresa con fede.

Ecco due famose visioni del cielo notturno.

Dal punto di vista scientifico, un’immagine in campo profondo del telescopio Hubble ci ricorda, come videro i grandi profeti Mosè e Abrahamo, che nelle creazioni di Dio vi sono innumerevoli galassie su galassie, anche in luoghi in cui il cielo notturno sembra vuoto.

Dal punto di vista artistico, Vincent Van Gogh catturò il Cielo stellato subito prima dell’alba con olio su tela. La ricostruzione astronomica del cielo fatta a giugno del 1889 suggerisce che la stella del mattino di Van Gogh sia il pianeta Venere. La grande arte ispira nuovi modi di vedere la bontà di Dio.

La bontà di Dio può arricchire la nostra anima. Il mondo rumoroso, caotico e inquinato di oggi può rendere difficile il fermarsi e sapere che Egli è Dio.11 Noi non ricordiamo quanto rumore faccia la cappa della cucina finché non la spegniamo. La superficialità, i miraggi, situazioni intricate proprie di questo mondo distraggono e confondono. La paura di rimanere esclusi (FOMO) è storia vecchia, anche se rimaniamo incollati ai nostri dispositivi. Alcuni pensano che essere versatili ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, ci renda più preziosi o importanti.

Mettiamo in posa e inquadriamo la vita in modo che sia “Insta-perfetta” per il prossimo post di Instagram, anche se sappiamo che ciò che è “Insta-perfetto” non è davvero né “istantaneo” né “perfetto”. Ci preoccupiamo che i nuovi filtri, altrettanto irreali e irrealistici, influiscano sulle visualizzazioni e i “Mi piace”.

Nel documentario intitolato The Social Dilemma, i tecnici addetti ai lavori avvertono: “Se non state pagando per il prodotto, il prodotto siete voi”. Ora alcuni esperti temono che i social media danneggino inaspettatamente il benessere personale e della società. Temono che gli algoritmi dei social media, progettati per ottimizzare l’uso online, la condivisione e i profitti pubblicitari monetizzati, favoriscano anche sospetti, divisioni e depressione.12 Forse la cosa più significativa è che questi guru della tecnologia proteggono i loro familiari dall’uso eccessivo dei social media.

Fermarsi e riflettere non vuol dire essere soli. Leonardo da Vinci disse: “Quando sei da solo, sei tutto tuo”13. Rallentare mi riordina la mente e il cuore. Dopodiché, la gratitudine e la sua virtù gemella, l’umiltà, possono aprirmi gli occhi e le orecchie spirituali alle evidenze della Sua generosa abbondanza che ci circonda.

Un commentatore della lingua ebraica spiega che il termine fermatevi può significare “lasciate andare”. Riconoscete che io sono Dio si può tradurre con “riconoscete il Suo potere salvifico nella vostra vita”14. In altre parole, “fermatevi e riconoscete che io sono Dio” significa lasciare che Dio prevalga nella nostra vita.15

Il presidente Nelson dice: “Nulla apre i cieli come la combinazione di una maggiore purezza, di un’obbedienza esatta, di una ricerca sincera, del nutrirsi abbondantemente ogni giorno delle parole di Cristo nel Libro di Mormon e del tempo regolarmente dedicato al lavoro di tempio e di storia familiare”16 — un sentiero dell’alleanza che conduce alla gioia duratura.

Quando ci fermiamo e cerchiamo con fede, la nostra prospettiva cambia. Durante un giorno di preparazione quando era un giovane missionario in Australia, l’anziano Marion G. Romney (che sarebbe diventato apostolo e membro della Prima Presidenza), meditò su Dottrina e Alleanze 76.

“Quando finì di leggere si sorprese rendendosi conto che era notte. […] Alzò lo sguardo al cielo, in cui la Croce del Sud e le altre stelle splendevano con inusuale magnificenza. Mentre guardava meravigliato, gli sembrò che lo Spirito lo portasse oltre le stelle fino a vedere le cose di cui aveva letto. In modo miracoloso, gli fu dato di sapere che quelle cose non erano favole, ma erano realtà dal significato più profondo”.17 Nella sua biografia c’è scritto: “Da allora in poi ebbe una prospettiva eterna”18.

Oggi la prospettiva eterna può essere la nostra ancora. Come profetizzato: “Tutte le cose saranno in tumulto”19. Il Signore dice che la Sua voce si sente nei terremoti, nelle tempeste, nelle pestilenze, nelle onde del mare che si scagliano al di là dei loro limiti.20 In tali momenti, alcuni chiamano il bene male e il male bene;21 altri dicono: “Mangiate, bevete e siate allegri; […] poiché domani morremo”22. Ma la luce e la verità spirituali scacceranno le tenebre di mezzo a noi.23

Il Signore assicura: “Taci, calmati”24. “Stiamocene fermi, con la massima fiducia, a vedere la salvezza di Dio, e che il suo braccio si riveli”25. Vi prego, cari fratelli e care sorelle, fermatevi e riconoscete che Dio è Dio.26

Ora, il nostro secondo invito: sviluppare rapporti che cambino il futuro adesso.

Di recente, sono stato grato di aver potuto ringraziare qualcuno che non ho mai incontrato di persona ma che ha cambiato il mio futuro.

Si chiama Melba Oakes (nessuna parentela con il presidente Dallin H. Oaks).

Quando Melba aveva ventuno anni, era una sposina che viveva a San Mateo, in California. Melba e una ragazza di diciassette anni convertita da poco di nome Jean divennero amiche.

Unico membro della sua famiglia a unirsi alla Chiesa, Jean frequentava la scuola lontano da casa. Qualcuno dei parenti di Jean sperava che, in un nuovo posto, avrebbe dimenticato la Chiesa.

Tuttavia, in modi piccoli e semplici, Melba e altri erano lì con Jean. Quando Jean si diplomò, Melba era presente. Melba Oakes ha ancora l’invito al matrimonio di Jean.

Jean si innamorò di un uomo meraviglioso di nome Walter e lo sposò. In effetti, si sposarono tre volte: con un matrimonio cinese, con una cerimonia americana e con un suggellamento per il tempo e l’eternità nel sacro tempio. Quando si incontrarono, Walter aveva una forte testimonianza cristiana, ma non conosceva ancora La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Perciò Jean e altre persone gli fecero conoscere il vangelo restaurato. Divenne un membro fedele della Chiesa e un patriarca di palo.

Come avrete capito, sposando Walter Gong, Jean divenne Jean Gong, la mia cara madre. Oggi mia madre ha novantaquattro anni. Melba Oakes ne ha novantotto. Sono amiche nel Vangelo da settantasette anni.

Di recente, ho saputo che la sorella Melba Oakes abita a St. George, nello Utah. Le ho telefonato per ringraziarla di aver cambiato il mio futuro e quello della mia famiglia. Aiutando Jean Gong quando era una fragile prima convertita, Melba Oakes benedisse quelle che ora sono quattro generazioni della famiglia Gong da questa parte del velo e trentaquattro generazioni documentate della famiglia Gong dall’altra parte del velo, fino a Primo Dragone Gong, nato nell’837 d.C.

Purtroppo, altre amiche di mia madre non sono più nella Chiesa. Una se n’è andata dopo che alcuni membri della Chiesa l’hanno esclusa per motivi razziali. Un’altra si è allontanata quando ha creduto di dover scegliere tra amici appartenenti alla Chiesa e amici non appartenenti alla Chiesa. Una terza amica ha permesso alle pressioni del mondo di insinuare in lei dei dubbi sugli insegnamenti della Chiesa. Ovviamente, oggi voi affrontate sfide ancora più intense.

Sarò eternamente grato a Melba Oakes e a chiunque abbia aiutato mia madre quando era nuova nel Vangelo. Rendo merito anche mia madre. È stata ferma nella fede e coraggiosa nella testimonianza. Lei e mio padre avevano preso la ferma decisione di essere forti nella loro appartenenza alla vera Chiesa di Dio. Ci sono riusciti nonostante le pressioni della società e alcuni membri della Chiesa con pregiudizi razzisti.

Fratelli e sorelle, ci sono delle Jean Gong e delle Melba Oakes tutto attorno a noi — nel nostro appartamento, sul posto di lavoro, nel rione o ramo, nelle nostre cerchie e nei nostri gruppi. Nessuno vuol essere un progetto. Ciascuno di noi è alla ricerca di socialità e opportunità per apportare un contributo. A tutti serve un posto sicuro per cercare e chiedere, uno spazio sicuro per imparare e vivere la dottrina del Vangelo e la cultura della Chiesa. Vogliamo essere responsabili ed essere considerati adulti, e vogliamo contribuire in quanto tali.

Vogliamo che la Chiesa sia un luogo in cui non ci giudichiamo a vicenda e in cui ci pentiamo se qualcuno si sente giudicato da noi in modo offensivo. La matrona del Tempio di Guadalajara, in Messico, dice che il sacro tempio la ispira a “giudicare meno e amare di più”. Ha ragione. Venite così come siete. Abbiamo bisogno di voi. Quando diventiamo compassionevoli e inclusivi, e invitiamo gli altri a fare lo stesso, la nostra comunità evangelica diventa più aperta e accogliente e sarà più facile entrare a farne parte. In un certo senso, tutti diventiamo nuovi convertiti, membri che ritornano e nuovi trasferiti che cercano la propria via.

Nelle società divise, i discepoli di Gesù Cristo possono condividere una divinità e un’umanità comuni più grandi di qualsiasi differenza. In tempi oscuri, a volte claustrofobici, i credenti irradiano la Sua luce e la Sua verità liberatrice. Laddove c’è fame spirituale nel paese,27 celebriamo Colui che è acqua viva e pane della vita.

In un mondo arido, assetato di un sorriso, affamato di un saluto, possiamo ridefinire le nostre zone di conforto. Sedetevi vicino a una persona sola. Includete, complimentatevi, incoraggiate di persona e in rete. Concedete il beneficio del dubbio. Ascoltate, andate, siate presenti. Ministrate con un pensiero o un versetto opportuni. Notate una lacrima o un sorriso. Pregate sempre.

Oggi voi aiutate me. Domani io aiuterò voi. Siamo qui gli uni per gli altri. Questo è ciò che fanno gli amici e le famiglie nel Vangelo.

So che molti di voi sono i soli membri in famiglia, o gli unici attivi. Siete coraggiosi e fedeli, ma spesso è dura. Vi prego di continuare a tenervi stretti alla verga di ferro — o, come ha detto un giovane adulto di Manaus, in Brasile: “Non mollate la presa”. Decidete di essere costanti e fermi, un anello forte della vostra generazione. Ne varrà la pena.

Essere la prima o la sesta generazione nella Chiesa è meno importante di essere valorosi nella nostra testimonianza di Gesù Cristo. Vi invito a piantare, nutrire e proteggere il prezioso seme della fede. Permettetegli di radicarsi con forza e di sbocciare in voi e nella vostra famiglia eterna.

Vi prego di essere una Melba Oakes o una Jean Gong; instaurate oggi rapporti che cambieranno il futuro per il prossimo anno, per i prossimi cinque o addirittura i prossimi settantasette anni.

Questo ci porta al nostro terzo invito: diventate una persona migliore lavorando insieme e accanto al Signor della mèsse.

Mentre impariamo a lavorare con fede e diligenza, il Signor della mèsse, tramite la legge del raccolto, ci può benedire con la “gioia nel frutto del [nostro] lavoro”28. Quando lavoriamo con impegno e intelligenza, le opportunità si presentano. In quella che alcuni chiamano fortuna noi riconosciamo le benedizioni. Noi sappiamo che, insieme, l’umile preghiera e l’onesta perseveranza portano miracoli a Suo tempo e modo.

Il libro dei Galati, nel Nuovo Testamento, descrive la legge del raccolto con queste parole: “Poiché quello che l’uomo [o la donna] avrà seminato, quello pure mieterà”29. Noi “non [dovremmo scoraggiarci] nel far il bene; perché, se non ci stanchiamo, mieteremo a suo tempo”30. In altre parole, raccogliamo ciò che seminiamo — il bene è restituito a ciò che è bene, come la rettitudine alla rettitudine, la giustizia alla giustizia e la misericordia alla misericordia.31

London e Luke Brockbank, fedeli missionari ritornati, suggellati di recente nel sacro tempio, dicono di aver imparato la legge del raccolto con le rispettive famiglie nell’orto, mentre crescevano.

[Inizio trascrizione del video]

London: Beh, ci svegliavamo presto, prima che arrivassero le api e prima del caldo, e provavamo a estirpare tante erbacce, a piantare tante piante e a far crescere le cose con concime e pacciame, limitandoci a mantenere tutto nella giusta stagione.

Voglio dire, a tutti piace raccogliere i frutti e goderne — e mangiarne qualcuno mentre lo si raccoglie — ma direi che la cosa più difficile è estirpare le erbacce perché si sta in ginocchio, appoggiati sulle mani e, dopo un po’, si comincia ad avvertire dolore. E si hanno le mani sporche. Ci macchiavamo le punte delle dita e i pollici di verde per quanto tiravamo.

Anziano Gong: Ecco perché si dice “avere il pollice verde”.

London: Sì, magari si pensa sia perché le piante crescono bene; ma è perché si estirpano le erbacce.

Luke: London ha parlato di come in pratica si fanno tutte le cose basilari per coltivare un orto. Bisogna concimare e piantare. Non si può semplicemente andare nell’orto una volta alla settimana e aspettarsi che tutto sia in buone condizioni.

[Fine trascrizione del video]

Anziano Gong: Ho chiesto a London e a Luke di parlare del nostro Salvatore, pensando a Lui come la vera vite che ci nutre spiritualmente.32

[Inizio trascrizione del video]

London: Quando ci prendiamo cura delle piante nel frutteto, dobbiamo concimarle in modo che ricevano i giusti nutrienti per continuare a crescere. Questo è applicabile alle nostre testimonianze, in quanto non possiamo vivere di una sola esperienza spirituale. Abbiamo bisogno di quel rinnovo costante di nuove esperienze. Ricordiamo le nostre esperienze spirituali — che sono cose meravigliose su cui riflettere — ma abbiamo un bisogno costante di averne di più.

Luke:È solo nel Salvatore che possiamo avere fiducia al 100%. E io penso che in questo senso Egli sia la vera vite, che possiamo sempre confidare in Lui. E se facciamo del nostro meglio per cercare di allineare la nostra volontà alla Sua, come è stato detto Egli è in noi e noi siamo in Lui; il Salvatore è l’unico che può veramente aiutarci a superare qualsiasi cosa.

London: Amo il Salvatore, e ho una testimonianza fortissima di Lui e di quello che ha fatto per noi. Possiamo davvero percepirlo come un migliore amico, come qualcuno che non ti abbandonerà mai. Perché sono certa che tutti noi abbiamo avuto buoni amici che ci hanno abbandonati, inaspettatamente o prevedibilmente. In entrambi i casi, non è un’esperienza piacevole. Invece è davvero meraviglioso sapere che il Salvatore non lo farà mai, che starà sempre con noi e che è lì per confortarci e aiutarci quando ne abbiamo bisogno.

[Fine trascrizione del video]

Anziano Gong: Grazie, London e Luke. London, Luke ed io abbiamo parlato della giustizia e della misericordia nell’ambito della legge del raccolto. Raccogliamo ciò che seminiamo. Ma, in più, Dio aggiunge la Sua misericordia ai nostri sforzi. Come disse Paolo: “Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma è Dio che ha fatto crescere”33. Quando fa crescere, Dio apre le cateratte del cielo e riversa le benedizioni, così tante che non vi sarà più dove riporle.34 Viste con occhi spirituali, le tenere misericordie del Signore spesso superano generosamente ciò che le nostre opere da sole possono meritare.

A volte la vita sembra ingiusta e sleale, con momenti duri, bui e solitari. Con giusto desiderio e impegnandoci a obbedire, potremmo sentire di aver fatto tutto ciò che ci era stato chiesto. Eppure le cose potrebbero non andare come avevamo sperato. È difficile. Potremmo sentirci scoraggiati, scontenti, forse persino amareggiati. In momenti del genere, ricordate che, in modi che non riusciamo a comprendere, il “Figlio dell’Uomo è sceso al di sotto di tutte queste cose”35. Egli capisce perché lo ha vissuto.36 “Ecco”, dice il nostro Salvatore, “io t’ho scolpita sulle palme delle mie mani”.37 Egli promette: “Tutte queste cose ti daranno esperienza, e saranno per il tuo bene”38.

Noi attendiamo il Signore con trepidazione e, a volte, con ansia. Le Sue promesse sono certe: “Quelli che sperano nell’Eterno acquistan nuove forze, s’alzano a volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non s’affaticano”39. “La sera alberga da noi il pianto; ma la mattina viene il giubilo”.40 “La terra non ha amarezza che il Cielo non possa guarire”.41

A Suo tempo e modo, Dio porrà rimedio alle ingiustizie, ai dolori, alle delusioni. Per i volenterosi e gli umili, il Suo è un Vangelo delle seconde e delle terze opportunità, fino a settanta volte sette.42 Coloro che rispettano i comandamenti di Dio sono e saranno “benedetti in tutte le cose”43.

Oggi, a causa dell’immensa sofferenza e dei bisogni umanitari in ogni dove, sentiamo la stimolo impellente e lo scopo divino di offrire un servizio cristiano. Per noi, l’amore per Dio e per il prossimo significa opportunità e responsabilità legate alle alleanze stipulate. Un recente sondaggio della Chiesa indica che i giovani adulti stanno individuando e affrontando necessità umanitarie urgenti in Europa, America Centrale e Sud America, Caraibi, Asia, Africa, Nord America, Pacifico e praticamente in ogni altro luogo del mondo. Voi e i vostri amici, giusto per citare qualche esempio:

  • cucite mascherine;

  • supportate i centri accoglienza per le donne;

  • date una mano nella pulizia e nei soccorsi in caso di calamità naturali;

  • provvedete al nutrimento di bambini;

  • costruite comunità locali e

  • consegnate le provviste ai banchi alimentari.44

Durante questa pandemia di COVID, i nostri membri, i nostri amici e la nostra Chiesa stanno mettendo in atto la risposta umanitaria più grande della nostra storia con 1.031 progetti di soccorso legati al COVID-19 in 151 paesi. I bisognosi stanno ricevendo ventotto milioni e quattrocentomila dispositivi di protezione individuale (DPI), tre milioni e mezzo di prodotti alimentari, un milione e ottocentomila kit per l’igiene e un milione e settantamila apparecchiature e forniture mediche.

Finora, dal produttore al consumatore, oltre settecento camion carichi di cibo e altri beni essenziali hanno percorso più di due milioni e mezzo di chilometri dal sistema dei magazzini dei vescovi della nostra Chiesa a trecentoottanta tra collette alimentari, rifugi per senzatetto e associazioni caritatevoli. Ho chiesto che contiene un tipico camion a diciotto ruote. Di solito, ogni camion trasporta tremiladuecentosessantaquattro confezioni di manzo o tacchino; settemilaquattrocentoottantotto confezioni di mais, fagiolini o polpa di pomodoro; seimilacinquecentoventotto confezioni di spezzatino, zuppa o chili e, il mio preferito, settecentonovantadue barattoli del famoso burro di arachidi prodotto dalla Chiesa.

I nostri camion trasportano anche frutta, legumi e budino prodotti o confezionati in diciannove fattorie, tre frutteti, quattro impianti di inscatolamento, un caseificio e tre allevamenti di proprietà della Chiesa. Forse vivete in una comunità in cui la nostra Chiesa ha collaborato con i gruppi locali per fornire cibo e altri beni essenziali.

Ci preoccupiamo degli aiuti alimentari e della sicurezza alimentare in tutto il mondo. Le Nazioni Unite prevedono che i disagi causati dal COVID possano spingere ulteriori centotrenta milioni di individui verso la fame cronica. Sebbene sia solo l’inizio, i nostri contributi umanitari sono continui, necessari e ben accetti in aree vulnerabili come la Somalia, lo Yemen, la Repubblica Democratica del Congo, Haiti e lo Zimbabwe e nelle regioni di conflitto in Siria, Yemen, Sudan del Sud, Repubblica Democratica del Congo e la regione africana del Sahel, tra le altre.

Ai bambini affamati serve cibo. Insieme a un ente umanitario stiamo consegnando trenta milioni di pasti ai bambini delle scuole di nove paesi in via di sviluppo. Ogni pasto contiene quattrocentoottantadue calorie fondamentali provenienti da cereali, proteine, verdura e frutta.

Come abbiamo visto, la nostra Chiesa fa donazioni umanitarie a livello globale e fornisce anche un sostegno generoso nel Nord e Sud America e in altre aree in cui vivono molti membri della Chiesa.

I profughi e gli sfollati rappresentano una grande sfida umanitaria. La nostra Chiesa è in prima fila in molteplici crisi riguardanti i profughi. Insieme a chi collabora con noi, forniamo cibo, igiene, acqua e servizi igienici, kit per rifugi, vestiario, dispositivi di protezione individuale e supporto all’istruzione in America Latina, Europa, Africa, Asia e Medio Oriente.

Provvediamo ai fabbisogni locali soddisfacendoli. Rispettiamo gli usi e la cultura locale. Per esempio, si stima che il devastante tsunami che ha colpito l’Indonesia nel 2004 abbia causato duecentoventottomila vittime, tra morti e dispersi. Il digiuno mondiale della Chiesa ha contribuito a ricostruire moschee, ad acquistare macchine da cucire per confezionare gli abiti tradizionali necessari e a ricostruire case e scuole. I dirigenti islamici ci hanno detto: “Noi digiuniamo, quindi le donazioni derivanti dal digiuno hanno un significato speciale per noi. Il vostro digiuno e il vostro sacrificio riflettono la fede e l’amore che avete per Dio”.

Quali discepoli di Gesù Cristo, appartenere all’alleanza stipulata con Dio e con il nostro prossimo ci invita a essere buoni e a fare il bene. Come sapete, la nostra Chiesa fornisce assistenza umanitaria a prescindere dall’etnia, dall’affiliazione religiosa o dalla nazionalità. Le nostre attività filantropiche non vengono utilizzate a scopo di proselitismo. Collaboriamo con enti di ogni fede o di nessuna fede. Rispondiamo a bisogni immediati e a lungo termine. Rimaniamo mentre i bisogni continuano, molto dopo che le telecamere dei telegiornali sono andate via. Promuoviamo l’autostima e l’autosufficienza. Sentiamo le benedizioni del Padre Celeste mentre esprimiamo il nostro amore per Dio facendo tutto il possibile per i nostri fratelli e le nostre sorelle, Suoi figli e Sue figlie, ovunque, in qualunque modo possibile.

Fratelli e sorelle, mentre imparate, progredite e servite, e mentre vi impegnate a essere coraggiosi nella vostra testimonianza di Gesù Cristo, siate pazienti e comprensivi con voi stessi. Troppo spesso siamo troppo duri con noi stessi. Il Signore ci invita a venire come siamo, a fare tutte le cose con “saggezza e ordine”. Egli non si aspetta che corriamo più veloce di quanto ne abbiamo la forza, anche se siamo diligenti e valorosi.45

A volte, possiamo sentirci meno voluti o meno impegnati se il Signore non ci ha chiesto di fare “una qualche cosa difficile”.46 Tuttavia, spesso ciò di cui il Signore ha più bisogno è che facciamo risplendere forte la nostra luce luminosa ogni giorno. Ricordate, Gesù è la vera vite. Il vostro progresso e la vostra felicità spirituali sono preziosi per Lui.

Riassumendo, con l’inizio di questo nuovo anno, vorrei invitarvi a ricevere le piene benedizioni derivanti dai tre inviti:

  1. State fermi e tranquilli, e sappiate che Dio è Dio47. Lasciate che la Sua bontà e le Sue creazioni espandano la vostra immaginazione, vi calmino e vi rassicurino il cuore e attestino che Egli attende, pronto a rendere il vostro rapporto più profondo.

  2. Cambiate il futuro ora. Nutrite rapporti interpersonali multigenerazionali che benediranno voi e chi avete attorno per anni a venire.

  3. Confidate nel Signor della mèsse perché vi aiuti a diventare una persona migliore. Se lavoreremo con Lui e al Suo fianco nella Sua vigna, il Signor della mèsse ci farà crescere abbondantemente. Le Sue sono le benedizioni di una gioia completa.48

Tre ulteriori azioni vi aiuteranno a rafforzare la vostra fede e a essere valorosi nella vostra testimonianza di Gesù Cristo:

  1. Detenete degnamente una valida raccomandazione per il tempio. Fatelo anche se il tempio non è completamente aperto. Fatelo anche se magari dovrete mettere qualcosa in ordine nella vostra vita.

  2. Fate sapere al vostro vescovo o al presidente di ramo chi siete e dove siete. Se attualmente non detenete un incarico nella Chiesa, potreste dire: “Vescovo (o presidente di ramo), quando il Signore avrà una chiamata per me, sarò felice di servire nella nostra Chiesa”.

    Ciascuno di noi ha bisogno di ali e di radici — un’ampia cerchia di amici e di interazioni sociali e una cerchia più ristretta in cui possiamo servire regolarmente con persone come noi e dirigenti amorevoli, tra cui un vescovo che detiene le chiavi.

  3. Quando bussate, chiedete e cercate, create un ambiente personale che nutra la fede e vi aiuti a rispettare i comandamenti di Dio. Dati con amore, i comandamenti di Dio proteggono e benedicono. Vi prego, vivete in modo degno, così potrete avere la compagnia costante dello Spirito Santo che vi aiuterà a trovare ciò che vi serve e desiderate di più. Non permettete al mondo di fingere di offrirvi cose che non può darvi.

Cari fratelli e care sorelle, Dio è il nostro Padre Eterno. Il Suo Figlio diletto è il nostro Salvatore Gesù Cristo. Le ordinanze, le alleanze e la dottrina eterne si trovano nella Sua Chiesa restaurata che porta il Suo nome: La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. La Restaurazione della pienezza del vangelo di Gesù Cristo continua, dal profeta Joseph Smith al presidente Russell M. Nelson oggi. Il Libro di Mormon e le Sacre Scritture attestano, come me, che Gesù è il Cristo.

Cari amici, fate risplendere la vostra luce!49 Continuate fedeli nelle vostre alleanze e valorosi nella vostra testimonianza di Gesù Cristo. Possa Dio cullarvi nella Sua compassione e benedirvi nelle vostre speranze e nei vostri desideri retti. Vi auguro di trovare il senso di appartenenza all’alleanza e gioia nel Suo Vangelo, e un posto nella Sua Chiesa, che è la nostra Chiesa. Nel sacro e santo nome del nostro Salvatore, Gesù Cristo. Amen.

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