Invitiamo tutti
L’autrice vive nello Utah, USA.
Jarom voleva che tutta la famiglia partecipasse al suo battesimo.
“Desidero esser sempre coi miei cari in ciel, e Gesù m’insegna che potrò” (Innario dei bambini, 98).
Jarom si sedette sull’erba davanti al marae di sua nonna. La festa di famiglia stava per cominciare!
Guardò le incisioni rosse sul lato dell’edificio. “Mamma, come si dice il nome della nonna nella lingua dei segni?”, chiese. La nonna di Jarom era sorda. A volte, per ricordarsi di lei, si esercitavano a comunicare nel linguaggio dei segni.
“Così”, disse la mamma. Segnò lentamente il nome della nonna. Jarom ripeté i segni. Gli piaceva conoscere meglio la sua famiglia.
“Voglio provare!”. Kati, la cugina di Jarom, si sedette accanto a loro. La mamma segnò nuovamente il nome.
“Il prossimo mese, al mio battesimo, possiamo cantare una canzone nella lingua dei segni?”, chiese Jarom.
“Certo”, rispose la mamma.
“Che cos’è il battesimo?”, chiese Kati.
La maggior parte della famiglia di Jarom non apparteneva a La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. “Il battesimo è una cosa molto speciale nella mia Chiesa”, rispose Jarom. “È il momento in cui facciamo la promessa di seguire Gesù e Lui ci promette di aiutarci”.
“Che bello!”, commentò Kati.
“Ti piacerebbe venire al mio battesimo?”. chiese Jarom.
“Certo!”. Kati sorrise. Poi Jarom guardò la mamma.
“Possiamo chiedere anche agli altri cugini di venire? E anche agli zii e alle zie?”.
La mamma annuì. “Penso che sia una bellissima idea”.
Jarom e la mamma invitarono il resto della famiglia a venire al battesimo. Neanche gli zii e le zie sapevano granché del battesimo, ma sapevano che era un giorno speciale per Jarom. “Non mancheremo!”, dissero.
Le settimane passarono. Alla fine, arrivò il giorno del battesimo di Jarom. Quando Jarom entrò nella cappella aveva un sorriso enorme. I suoi parenti riempivano tutte le file.
Per prima cosa il papà di Jarom tenne un discorso sul battesimo e sul dono dello Spirito Santo. Inoltre ricordò l’importanza della famiglia. “Siamo molto felici che oggi Jarom venga battezzato e che ci sia tutta la famiglia qui con noi”, disse. “Qual è la cosa più importante del mondo?”, domandò. “Le persone. Le persone. Le persone”.
Tutti sorrisero. Era un detto Maori molto amato.
Dopo il discorso del papà, fu il turno di Jarom e della mamma. Cantarono una canzone della Primaria nella lingua dei segni. Questo fece sentire Jarom più vicino alla nonna.
Poi Jarom e il padre si diressero verso il fonte battesimale. Mentre era in piedi, immerso nell’acqua, Jarom guardò la sua famiglia. Cugini, zie, zii: c’erano tutti!
Jarom chiuse gli occhi. Provò un sentimento di calore e tranquillità. Gli sembrò che qualcuno lo stesse abbracciando forte. Pensò alla nonna. Pensò ai suoi antenati. Sapeva che anche loro erano molto fieri di lui.
Jarom si mise dei vestiti asciutti. Poi, andò ad abbracciare a uno a uno tutti i membri della sua famiglia. Era grato per ciascuno di loro. Ed era grato per i membri della sua famiglia in cielo che un giorno avrebbe incontrato. Jarom voleva continuare a fare le scelte giuste per renderli fieri di lui.