L’importanza di ricevere una testimonianza personale
La nostra testimonianza fornisce una luce che ci guida ad un impegno che stabilisce la nostra condotta e il nostro modo di vivere.
Miei amati fratelli e sorelle, questa mattina abbiamo assistito a un’occasione storica. È stato un grande onore e un privilegio unirci a voi in solenne assemblea per sostenere il presidente Howard W. Hunter come profeta, veggente e rivelatore e presidente della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.
Quando alziamo la mano per sostenere il profeta, è importante che ognuno di noi abbia una testimonianza personale che Dio vive e che Gesù è il Cristo, che guida la Sua chiesa oggi per mezzo del profeta che Egli ha scelto.
La nostra testimonianza scaturisce dal dono e potere dello Spirito Santo. La testimonianza che riceviamo e portiamo in noi ci consente di mantenere una rotta sicura nei tempi prosperi e di vincere il dubbio e il timore nei tempi avversi. Ognuno di noi deve sapere cos’è una testimonianza, come possiamo ottenerla e quali sono i nostri doveri una volta che l’abbiamo ricevuta.
La testimonianza è lo spirito di profezia (vedi Apocalisse 19:10). È una rivelazione personale ricevuta tramite lo Spirito Santo, che lascia nell’anima un’impressione profonda e duratura.
Le testimonianze dei singoli fedeli sono le fondamenta e la forza della Chiesa. La nostra testimonianza fornisce una luce che ci guida ad un impegno che stabilisce la nostra condotta e il nostro modo di vivere. La nostra testimonianza è il vero Nord della nostra bussola spirituale. È una forza impellente che non si può vedere, ma si può veramente sentire. È una fiamma che arde in noi, che ci dice cos’è giusto, che fa dire al nostro cuore cose che la nostra mente non conosce (vedi Harold B. Lee, «Be Loyal to the Royal within You», Speeches of the Year: BYU Devotional and Ten-Stake Fireside Addresses 1973, Provo: Brigham Young University Press, 1973, pag. 101).
La nostra testimonianza è il frutto dell’obbedienza sotto forma di pace, gioia e conoscenza, nel più profondo del cuore, dei principi del Vangelo. La testimonianza è uno scudo di fede «col quale [saremo] in grado di respingere tutti i fieri dardi dei malvagi» (DeA 27:17).
La nostra testimonianza è una misura della nostra fede. La fede è testimonianza, la testimonianza è fede. Il possesso di una forte testimonianza ci consente di aiutare gli altri nella ricerca della verità. La nostra testimonianza è un dono di Dio. Deve essere divisa con gli altri, ma non abbiamo l’autorità di conferire a qualcun altro una testimonianza, poiché la testimonianza personale è conferita dallo Spirito Santo. Essa può aiutare gli altri ad arrivare da soli alla conoscenza, alla conoscenza che riempie il cuore, sì da non lasciare spazio al dubbio.
La nostra testimonianza è conoscere chi siamo: figli di Dio; da dove proveniamo: dalla presenza del nostro Padre celeste; e dove andremo per l’eternità se rimarremo fedeli: nuovamente alla presenza del nostro Padre celeste. Ognuno di noi deve acquisire una simile testimonianza se vuole resistere alle prove e alle avversità della vita terrena e godere del glorioso eterno futuro che tutti noi desideriamo.
Oggi gioiamo nel sostenere un nuovo presidente della Chiesa. Il presidente Hunter ha dichiarato:
«Il mio sostegno più grande durante queste ore e questi ultimi giorni è la mia incrollabile testimonianza che questa è l’opera di Dio e non degli uomini, che Gesù Cristo è il Capo autorizzato e vivente di questa chiesa e che Egli la guida con la parola e con le azioni» (Ensign, luglio 1994, pag. 4).
Cosa impariamo riguardo alla testimonianza dalla vita e dagli insegnamenti dei profeti di Dio? Impariamo che una testimonianza è una cosa individuale. Ognuno di noi può ricevere una testimonianza della verità tramite lo Spirito Santo.
Quattordici uomini hanno presieduto alla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni in questa dispensazione. Ognuno di loro ha avuto un’incrollabile testimonianza della realtà di Dio, della divinità di Gesù Cristo, della verità del Vangelo, del Libro di Mormon e della chiamata del profeta Joseph Smith. Come hanno essi ricevuto la loro testimonianza? Possiamo ricevere noi una testimonianza nella stessa maniera?
Tutti conosciamo la visione avuta dal profeta Joseph Smith e il modo in cui egli ricevette la sua testimonianza di Dio Padre e di Suo Figlio Gesù Cristo. Joseph rifletté seriamente sulle religioni del suo tempo. Lesse nelle Scritture che se mancava di conoscenza poteva chiederla a Dio, e la conoscenza gli sarebbe stata data. Questo passo delle Scritture, Giacomo 1:5, entrò nel suo cuore con grande potere e sentimento. Joseph rifletté ripetutamente sulle Scritture. Poi si ritirò nei boschi per esprimere in umile preghiera il desiderio del suo cuore, ossia per fare quello che comandava Giacomo: chiedere a Dio.
Come rendiamo umilmente testimonianza al mondo, apparvero a Joseph, in risposta alla sua preghiera, proprio l’Eterno Dio dei cieli e della terra e il Suo Unigenito Figliuolo, che è il Salvatore e Redentore di tutta l’umanità. Essi apparvero a questo giovane, che agli occhi del mondo sembrava un ragazzo come tutti gli altri, per rivelare in pochi brevi momenti più verità riguardo alla natura di Dio di quella che era accessibile a tutte le chiese e professioni di fede del mondo intero. Questo ragazzo-profeta Joseph ora sapeva che Dio Padre e Gesù Cristo erano Esseri distinti. Ciascuno aveva un corpo di carne ed ossa. Essi potevano davvero rivelarSi ai Loro profeti eletti, come avevano fatto ai profeti dei tempi antichi. La testimonianza vivente, la rivelazione personale è la pietra di fondazione della vera religione.
Joseph Smith suggellò la sua testimonianza con il sangue. Il martirio del Profeta fu una volontaria accettazione della morte per suggellare la sua testimonianza del Libro di Mormon e di Dottrina e Alleanze (vedi DeA 135:1) e per portare una santa testimonianza di Gesù Cristo e del Suo vangelo in questa dispensazione. Noi non portiamo la nostra testimonianza e non diamo la nostra vita nella maniera in cui Joseph Smith, il profeta martire, dette la sua vita. Piuttosto noi portiamo testimonianza mediante un devoto servizio svolto ogni giorno della nostra vita per elevare e rafforzare gli altri.
Ogni profeta che è succeduto a Joseph Smith in questa dispensazione ricevette la sua testimonianza mediante gli stessi principi fondamentali e l’applicazione individuale. Se consideriamo attentamente la loro vita, possiamo scoprire il processo mediante il quale viene la testimonianza. Per esempio, il presidente Brigham Young ricevette una testimonianza della verità del Libro di Mormon dopo due anni di attento studio. Al presidente John Taylor occorsero soltanto tre settimane per scoprire che il vangelo restaurato di Gesù Cristo comprende la vera religione che esisteva nell’antichità, come è scritto nella Bibbia, ora nuovamente restaurata sulla terra. Il presidente Wilford Woodruff studiò diligentemente per sei anni prima di trovare la verità. Finalmente la trovò negli insegnamenti e nella testimonianza di due missionari mormoni. Il presidente Lorenzo Snow fu il quinto presidente della Chiesa. Quando incontrò il profeta Joseph Smith nel 1831, egli scrisse: «Una luce illuminò il mio intelletto, luce che non si è mai estinta» (Daniel H. Ludlow, ed., Encyclopedia of Mormonism, 4 vol., New York: Macmillan, 1992, 3:1367).
Il presidente David O. McKay fu il nono presidente della Chiesa. Durante la fanciullezza desiderava conoscere, come l’aveva conosciuta Joseph Smith, la realtà di Dio Padre e di Suo Figlio Gesù Cristo. Un giorno, mentre custodiva il bestiame sulle colline nelle vicinanze della sua casa, cercò una testimonianza per mezzo della preghiera. Egli disse:
«Scesi di sella, gettai le redini sopra la testa del cavallo e poi, accanto a un cespuglio, pregai che Dio mi proclamasse la verità della Sua rivelazione a Joseph Smith» (New Era, gennaio 1972, pag. 56).
Egli pregò fervidamente e sinceramente, con tutta la fede di cui era capace. Quando ebbe finito di parlare, attese una risposta. Nulla sembrò accadere. Deluso risalì sul cavallo, dicendo a se stesso: «Non mi è pervenuta nessuna manifestazione spirituale. Se devo essere sincero con me stesso, sono costretto a dire di essere lo stesso ragazzo che ero prima di pregare» (ibidem).
Una risposta diretta alla sua preghiera venne dopo molti anni. Quand’era in missione in Scozia, l’anziano McKay ricevette una possente manifestazione spirituale. In seguito ebbe a scrivere: «Mai avevo provato un’emozione simile … Fu la manifestazione che avevo chiesto in preghiera di ricevere, con tanta sincerità e intento, su una collina quando ero un giovane ancora pieno di dubbi. Per me quella fu la rassicurazione che la sincera preghiera viene esaudita, ‹non importa dove e quando›» (Francis M. Gibbons, David O. McKay, Salt Lake City: Deseret Book Co., 1986, pag. 50).
Ogni profeta ha reso testimonianza della rivelazione personale che gli è pervenuta, che gli ha fatto conoscere la verità del Vangelo, e della forza spirituale che tale rivelazione gli ha dato.
Le persone spesso mi chiedono: «Come si fa a saperlo?» «Come si può sapere che Dio vive e che Gesù è il Cristo?» Anche se non sembra che ci siano formule esatte mediante le quali ognuno di noi riceve una testimonianza, sembra che ci sia uno schema ben riconoscibile. Anche se la preghiera è importante nell’acquisire una testimonianza, non possiamo limitarci a pregare per ricevere una testimonianza, e aspettarci che ci sia data immediatamente.
Generalmente la testimonianza emerge col passare del tempo grazie alle esperienze della vita. Possiamo paragonare la testimonianza al processo che consiste nell’osservare lo sviluppo di una lastra fotografica. Le possenti impressioni dello Spirito ci colpiscono come lampi di luce che colpiscono una pellicola sensibile. Come certe sostanze chimiche sono necessarie per sviluppare una lastra fotografica, così certe condizioni ed esperienze spirituali sono necessarie nella nostra vita perché la nostra testimonianza personale si sviluppi trasformandosi in verità e conoscenza. E come una fotografia, anche la testimonianza, se non viene conservata con cura, col tempo svanisce.
La testimonianza spesso viene quando abbiamo la volontà di servire dove siamo chiamati. Viene quando abbiamo preso la decisione che ci sforzeremo sempre di essere obbedienti. La testimonianza viene grazie agli sforzi che compiamo per aiutare, edificare e rafforzare gli altri. Viene dalla preghiera e dallo studio e applicazione pratica delle Scritture. Quali che siano le nostre condizioni, per ognuno di noi vi sono dei momenti in cui può esserci rivelata la conoscenza che Dio vive e che Gesù è il Cristo. Non c’è ricerca più importante in questa vita di quella che ci porta ad acquisire una testimonianza della verità.
Anche se ognuno di noi vive in modo diverso, tuttavia ritengo che tutti possiamo, con grande fiducia, recepire dalla testimonianza degli altri come, ad esempio, da quella dei profeti, e dalla nostra personale esperienza il processo e le fasi che attraversiamo per acquisire una testimonianza.
Abbiate il sincero desiderio di conoscere la verità ed esprimete questo desiderio in umile preghiera al nostro Padre celeste. «Se non faceste null’altro che desiderare di credere, lasciate che questo desiderio agisca in voi» (Alma 32:27).
Studiate le Scritture. Continuate a pregare. Le Scritture sono ripiene delle testimonianze di coloro che vi hanno preceduto. Anch’essi, anche se morti da tanto tempo, possono arrivare al vostro cuore, illuminare la vostra mente e dare una direzione alla vostra vita.
Studiate e meditate le verità che imparate riguardo ai principi del Vangelo. Pensate ad esse. Mettetele alla prova con ulteriore preghiera. Applicatele a quello che sapete e sentite. Tutte le verità che imparerete alla fine si uniranno per formare una fervente e incrollabile testimonianza.
Siate umili e pronti a recepire i suggerimenti dello Spirito. Aprite le orecchie per ascoltare quando il Padre celeste vi conduce da qualcuno che può insegnarvi il vangelo di Gesù Cristo. Può essere un insegnante, un parente, un vicino, un amico o un conoscente. Può essere un missionario che bussa alla vostra porta o è mandato da qualcuno. Ma sappiate che se preghiamo, studiamo e abbiamo fede, animati dal desiderio di conoscere le cose spirituali, il Signore ci aprirà la via per la quale possiamo ricevere maggiore luce e conoscenza.
Mettiamo in pratica la nostra testimonianza. Dobbiamo seguire obbedientemente gli insegnamenti del Salvatore e gli esempi dei profeti. La nostra testimonianza e il nostro esempio aiuteranno altri che stanno cercando la verità.
Portate la vostra testimonianza. «Ah se fossi un angelo», proclamò Alma, «e potessi veder esaudito il desiderio del mio cuore di andare a proclamare con la tromba di Dio» (Alma 29:1). Fate in modo che gli altri sappiano che voi sapete. Portate testimonianza nelle riunioni di digiuno. Parlatene ai vostri familiari, parlatene ai vostri amici. Scoprirete che quando rendete la vostra testimonianza, essa diventa più forte e che vi sono molti altri attorno a voi che desiderano anch’essi abbracciare la verità.
Siate disposti a sostenere la prova del tempo. Non pensate che sia facile mantenere viva una testimonianza. Altri vi metteranno alla prova. Qualche volta vi indicheranno a dito per beffeggiarvi e deridervi. Qualche volta potranno perseguitarvi apertamente. Siate pronti. Sappiate in anticipo che i migliori figli di Dio hanno dimostrato il coraggio che scaturisce dalla vera convinzione e sono stati disposti a subire le derisioni, le privazioni e anche la morte per la causa della vera testimonianza. È ognuno di noi disposto a fare altrettanto?
Ai nostri giorni coloro che hanno la fortuna di possedere una testimonianza della verità hanno lo scudo della fede che li proteggerà dai fieri dardi dell’avversario, lanciati dalle mani dei critici e dei diffamatori. Non dobbiamo permettere che siano gli altri a stabilire il livello della nostra fedeltà e influenzare la nostra testimonianza, e quindi la nostra eterna salvezza.
I dubbi nelle cose religiose che scaturiscono dalla mancanza di conoscenza si possono risolvere costruttivamente. Le soluzioni sono: l’istruzione, lo studio e la preghiera, il cui frutto è una maggiore testimonianza che scaccia ogni possibile dubbio.
Anni fa il presidente Howard W. Hunter parlò ai giovani riguardo alla loro testimonianza:
«Sento tanta comprensione per i giovani quando dei dubbi entrano nella loro mente, ed essi si impegnano in un grande conflitto per risolverli. Questi dubbi possono essere risolti se i giovani hanno il sincero desiderio di conoscere la verità, esercitando uno sforzo morale, spirituale e mentale. Essi emergeranno dal conflitto in possesso di una fede più sicura, più forte e più profonda, proprio per la lotta stessa che hanno sostenuto. Essi passeranno da una fede semplice e ingenua, attraverso il dubbio e il conflitto, a una fede solida e sicura che maturerà nella testimonianza» (Conference Report, ottobre 1960, pag. 108).
I frutti della testimonianza si possono osservare nella vita dei fedeli. Coloro che sono innalzati dal potere della testimonianza trovano maggiore felicità e fedeltà nel matrimonio. La loro testimonianza è un antidoto contro la piaga del divorzio. Essi godono di maggiore libertà, sono raramente schiavi dell’alcol, del tabacco, della droga, della violenza e delle altre forme di rilassatezza morale. Essi trovano la forza di affrontare le difficoltà della vita.
Ognuno di noi sarà tentato, e la sua testimonianza sarà messa alla prova per scoprire se rimarrà leale e fedele attraverso queste prove della sua fede.
Sappiamo anche, miei amati fratelli e sorelle, che se non continuiamo a rimanere fedeli alla testimonianza che ci è data dallo Spirito, allora la luce si attenua sino ad estinguersi. La testimonianza deve essere costantemente nutrita e difesa, altrimenti svanirà.
Alle altre testimonianze portate in questo giorno desidero aggiungere la mia testimonianza nella più forte e più diretta maniera possibile. So che Dio vive. Porto testimonianza della realtà e della divinità di Suo Figlio Gesù Cristo, che guida questa chiesa e che rivela la parola del Padre alla nostra generazione. Porto la mia testimonianza del dono e del potere dello Spirito Santo, della eterna natura del sacerdozio, della chiamata del profeta Joseph Smith, del Libro di Mormon e della sicurezza che Dio ha di nuovo parlato tramite un profeta vivente, il presidente Howard W. Hunter. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.