2000–2009
I preparativi per la Restaurazione e la Seconda Venuta: «La mia mano sarà su di te»
Ottobre 2005


I preparativi per la Restaurazione e la Seconda Venuta: «La mia mano sarà su di te»

La mano [del Signore] è stata sull’opera della Restaurazione da prima della fondazione di questo mondo e continuerà ad esserlo fino alla Sua seconda venuta.

Quest’anno commemoriamo il 200° anniversario della nascita del profeta Joseph Smith. Noi attestiamo al mondo che egli fu il profeta di Dio preordinato a provocare la restaurazione del vangelo di Gesù Cristo. Questo egli fece sotto la direzione del nostro Salvatore, che disse a un profeta precedente: «Il mio nome è Geova, e conosco la fine fin dal principio; perciò la mia mano sarà su di te».1

Riconosco la mano del Signore nella restaurazione del Vangelo. Mediante i sacrifici ispirati dei figli di Dio nel corso delle epoche, le fondamenta di quella restaurazione furono poste, e il mondo si sta preparando per la seconda venuta del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.

Il Suo vangelo fu stabilito sulla terra già dall’inizio con Adamo ed è stato insegnato in ogni dispensazione grazie a profeti come Enoc, Noè, Abrahamo, Mosè e altri. Ciascuno di questi profeti predisse la venuta di Gesù Cristo per espiare i peccati del mondo. Tali profezie si sono adempiute. Il Salvatore stabilì la Sua chiesa. Egli chiamò i Suoi apostoli e stabilì il Suo sacerdozio. Cosa ancora più importante, Egli diede la Sua vita e la riprese perché tutti potessimo risorgere, compiendo così il sacrificio espiatorio. Ma questa non fu la fine.

Dopo la risurrezione del Salvatore, Egli incaricò i Suoi apostoli di guidare la Chiesa e di amministrare le ordinanze del Vangelo. Fedeli a questo compito, essi furono perseguitati, e alla fine alcuni furono martirizzati. Di conseguenza, l’autorità del sacerdozio del Signore non fu più sulla terra, e il mondo cadde nelle tenebre spirituali. Nei secoli che seguirono, i figli di Dio avevano la luce di Cristo, potevano pregare e potevano sentire l’influenza dello Spirito Santo; però la pienezza del Vangelo era andata perduta. Non c’era nessuno sulla terra che avesse il potere e l’autorità di guidare la Chiesa o di celebrare sacre ordinanze come il battesimo, il conferimento del dono dello Spirito Santo o le ordinanze di salvezza del tempio. A quasi tutti fu negato l’accesso alle Scritture e la maggior parte della gente era analfabeta.

Rendere le Scritture disponibili e aiutare i figli di Dio a leggerle fu il primo passo verso la restaurazione del Vangelo. Originariamente la Bibbia fu scritta in ebraico e in greco, lingue sconosciute alla gente comune di tutta Europa. Poi, circa 400 anni dopo la morte del Salvatore, la Bibbia fu tradotta in latino da Gerolamo. Eppure le Scritture non erano ancora ampiamente disponibili. Delle copie venivano trascritte a mano, di solito dai monaci, e ci volevano anni per completare l’opera.

Poi, grazie all’influenza dello Spirito Santo, nel cuore delle persone nacque l’interesse di apprendere. Questo rinascimento, o «rinascita» si diffuse in tutta Europa. Alla fine del 1300, un prete di nome John Wycliffe iniziò una traduzione della Bibbia dal latino all’inglese. Poiché a quel tempo l’inglese era una lingua emergente e rozza, i dirigenti della Chiesa la reputarono inadatta a trasmettere la parola di Dio. Alcuni dirigenti erano certi che, se il popolo avesse potuto leggere e interpretare la Bibbia da solo, le sue dottrine sarebbero state corrotte; altri temevano che se il popolo avesse avuto accesso indipendente alle Scritture non avrebbe sentito il bisogno di andare in Chiesa e avrebbe cessato di sostenerla finanziariamente. Di conseguenza, Wycliffe fu censurato come eretico e trattato di conseguenza: dopo la sua morte e sepoltura, le sue ossa furono riesumate e bruciate. L’opera di Dio non poteva comunque essere arrestata.

Mentre alcuni furono ispirati a tradurre la Bibbia, altri furono ispirati a preparare i mezzi per pubblicarla. Nel 1455 Johannes Gutenberg aveva inventato i caratteri mobili di stampa, e la Bibbia fu uno dei primi libri che stampò. Per la prima volta fu possibile stampare copie multiple delle Scritture a un costo più accessibile a molti.

Nel frattempo, l’ispirazione di Dio era anche sugli esploratori. Nel 1492 Cristoforo Colombo decise di trovare una nuova rotta per l’estremo oriente. Colombo fu guidato dalla mano di Dio nel suo viaggio. Egli disse: «Dio mi diede la fede, e poi il coraggio».2

Queste invenzioni e scoperte posero le basi per ulteriori contributi. All’inizio del XIV secolo, il giovane William Tyndale si iscrisse alla Oxford University. Là Egli studiò l’opera dello studioso biblico Erasmo, che credeva che le Scritture fossero «il cibo dell’animo umano; e devono permeare le profondità del suo cuore e della sua mente».3 Grazie ai suoi studi, Tyndale sviluppò una passione per la parola di Dio e il desiderio che tutti i figli di Dio potessero nutrirsi direttamente di essa.

Circa a quel tempo, un monaco tedesco di nome Martin Lutero identificò novantacinque tesi sugli errori della chiesa di quel tempo, che coraggiosamente elencò in una lettera ai suoi superiori. In Svizzera, Huldrych Zwingli stampò sessantasette articoli di riforma. Giovanni Calvino in Svizzera, John Knox in Scozia e molti altri contribuirono a questo processo. Aveva avuto inizio una riforma.

Nel frattempo, William Tyndale era diventato un prete istruito e conosceva bene otto lingue. Egli riteneva che una traduzione diretta dal greco e dall’ebraico in lingua inglese fosse più accurata e leggibile della traduzione di Wycliffe dal latino. Tyndale, quindi, illuminato dallo Spirito di Dio, tradusse il Nuovo Testamento e una parte dell’Antico Testamento. I suoi amici lo avvertirono che, se lo avesse fatto, sarebbe stato ucciso, ma egli era determinato. Una volta, mentre disputava con un uomo colto, disse: «Se Dio mi risparmierà la vita, fra non molti anni farò sì che un ragazzo che spinge l’aratro conosca le Scritture meglio di voi».4

Alla fine Tyndale, come altri, fu ucciso per i suoi sforzi: fu strangolato e messo al rogo vicino a Bruxelles; ma le credenze per cui diede la vita non andarono perdute. Milioni di persone hanno sperimentato ciò che Tyndale pensò per tutta la vita: «La natura della parola di Dio è tale che, chiunque la legge, comincerà immediatamente a essere migliore ogni giorno di più, fino alla statura di uomo perfetto».5

Momenti di turbolenza politica portarono dei cambiamenti. A causa di disaccordi con la Chiesa di Roma, re Enrico VIII si proclamò capo della chiesa in Inghilterra e richiese che copie della Bibbia inglese fossero poste in ogni parrocchia. Affamate del vangelo, le persone si accalcavano in queste chiese, leggendosi le Scritture a vicenda finché non avevano più voce. La Bibbia veniva anche usata come testo per insegnare a leggere. Grazie ai martiri che continuarono in tutta Europa, la buia notte dell’ignoranza stava giungendo al termine. Un predicatore dichiarò prima di essere arso: «In questo giorno accenderemo una candela, per grazia di Dio, in Inghilterra, che confido non verrà mai spenta».6

Esprimiamo gratitudine a tutti coloro che vissero in Inghilterra e in tutta Europa, che contribuirono ad accendere quella luce. Per grazia di Dio, la luce è diventata più splendente. Conscio delle divisioni all’interno del suo paese, il re inglese Giacomo I decise di avere una nuova versione ufficiale della Bibbia. È stato calcolato che più dell’ottanta percento delle traduzioni di William Tyndale del Nuovo Testamento e una buona parte dell’Antico Testamento (il Pentateuco, ossia dalla Genesi al Deuteronomio, e da Giosuè a Cronache) siano state mantenute nella versione di Re Giacomo.7 Col passare del tempo, quella versione trovò spazio in una nuova terra e fu letta da un quattordicenne che spingeva l’aratro di nome Joseph Smith. Non c’è da stupirsi che la versione di Re Giacomo sia la Bibbia approvata dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Le persecuzioni religiose in Inghilterra continuarono sotto il figlio di Giacomo, Carlo, e molti furono spinti a cercare libertà in nuove terre. Tra loro vi furono i padri pellegrini, che salparono per l’America nel 1620 e approdarono nella stessa parte del mondo che Colombo aveva esplorato più di cent’anni prima. Seguirono altri colonizzatori, tra cui Roger Williams, fondatore e, in seguito, governatore di Rhode Island, che continuò a ricercare la vera chiesa di Cristo. Williams disse: «Non vi è alcuna chiesa regolarmente costituita sulla terra, né alcuna persona qualificata per celebrare le ordinanze ecclesiastiche; né potranno esserci finché il Grande Capo della chiesa non avrà mandato dei nuovi apostoli la cui venuta io sto aspettando».8

Circa un secolo dopo, tali sentimenti religiosi guidarono i fondatori di una nazione sul continente americano. Per mano di Dio, essi garantirono la libertà religiosa per ogni cittadino con un’ispirata Carta dei Diritti. Quattordici anni dopo, il 23 dicembre 1805, nacque il profeta Joseph Smith. La preparazione per la Restaurazione stava per concludersi.

Da giovane, Joseph fu «stimolat[o] a serie riflessioni»9 in merito alla religione. Poiché era nato in una terra di libertà religiosa, poté domandarsi quale di tutte le chiese era vera; e poiché la Bibbia era stata tradotta in inglese, poté cercare la risposta nella parola di Dio. Egli lesse nel libro di Giacomo: «Se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio»,10 e così fece. In risposta alla sua preghiera gli apparvero Dio Padre e Suo Figlio, Gesù Cristo.11 Quest’umile contadino era il profeta scelto da Dio per restaurare l’antica chiesa di Gesù Cristo e il Suo sacerdozio in questi ultimi giorni. Questa restaurazione doveva essere l’ultima dispensazione della pienezza dei tempi, restaurando tutte le benedizioni del sacerdozio che l’uomo potesse detenere sulla terra. Con quest’incarico divino, la sua opera non fu una riforma o una protesta a ciò che già c’era sulla terra. Serviva a restaurare ciò che era andato perduto.

La Restaurazione ebbe inizio con la Prima Visione nel 1820, continuò con la venuta alla luce del Libro di Mormon, un altro testamento di Gesù Cristo. Il 21 settembre 1823, Joseph Smith fu visitato dall’angelo Moroni che gli parlò di antichi annali che contenevano «la pienezza del Vangelo eterno… in preparazione della seconda venuta del Messia».12 Scritto su tavole d’oro, il Libro di Mormon dà un resoconto del ministero di Cristo nell’emisfero occidentale, proprio come la Bibbia riporta la Sua vita e ministero in Terra Santa. Joseph Smith ricevette le tavole d’oro quattro anni dopo e, nel dicembre 1827, iniziò a tradurre il Libro di Mormon.13

Durante la traduzione, Joseph Smith e il suo scrivano, Oliver Cowdery, lessero qualcosa sul battesimo. Il loro desiderio di ricevere quella benedizione portò alla restaurazione del Sacerdozio di Aaronne il 15 maggio 1829, per mano di Giovanni Battista.14

Seguì la restaurazione del Sacerdozio di Melchisedec, che fu conferito a Joseph Smith e Oliver Cowdery dagli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, che ne detenevano le chiavi. Dopo secoli di oscurità spirituale, il potere e l’autorità di agire nel nome di Dio, di celebrare sacre ordinanze e di dirigere la Sua chiesa furono di nuovo sulla terra.

Le prime copie stampate del Libro di Mormon furono pubblicate il 26 marzo 1830. Poche settimane dopo, il 6 aprile, la vera chiesa di Cristo fu ancora una volta organizzata in questi ultimi giorni nella casa di Peter Whitmer senior, a Fayette, Stato di New York. Per descrivere gli effetti di questi eventi sul mondo, l’anziano Parley P. Pratt scrisse:

Le ombre fuggon, sorge il sol,

ed il vessil di Sion appar!

Di gloria pien risplende il ciel,…

d’un grande dì è l’albeggiar.15

La lunga notte era finalmente terminata, la rivelazione fu data e il risultato furono altre Scritture. Dottrina e Alleanze fu accettato dalla Chiesa il 17 agosto 1835. Quello stesso anno, inoltre, fu accettata La traduzione de Il Libro di Abrahamo contenuto in Perla di Gran Prezzo.

Presto seguì anche l’autorità di agire nel nome del Signore. Il 16 marzo 1836 fu dedicato il Tempio di Kirtland.16 In quel tempio, il Salvatore apparve a Joseph Smith e Oliver Cowdery, cui fecero seguito l’apparizione di Mosè, Elias ed Elia che conferirono ulteriori chiavi del sacerdozio al Profeta.17

La luce di questo vangelo non sarebbe mai più stata tolta dalla terra. Nel 1844 Joseph Smith conferì le chiavi del sacerdozio a Brigham Young, John Taylor, Wilford Woodruff e agli altri apostoli. Il Profeta disse: «Ho vissuto fino a poter vedere quest’onere, che è stato posto sulle mie spalle, cadere sulle spalle di altri uomini;… le chiavi del regno sono piantate sulla terra per non essere mai più tolte… Non importa cosa ne sarà di me».18 Purtroppo, tre mesi più tardi, il 27 giugno, Joseph Smith il profeta e suo fratello Hyrum furono uccisi a Carthage, nell’Illinois.

L’anziano John Taylor, che era con il Profeta quando quest’ultimo fu martirizzato, testimoniò di lui: «Joseph Smith, il Profeta e Veggente del Signore, ha fatto di più, a parte solo Gesù, per la salvezza degli uomini in questo mondo di qualsiasi altro uomo che vi abbia mai vissuto».19

Attesto che l’opera del profeta Joseph Smith è l’opera del Salvatore. Al servizio del Signore il cammino non è sempre facile. Spesso richiede sacrifici, e probabilmente avremo delle avversità; ma servendoLo, scopriamo che la Sua mano è veramente su di noi. Fu lo stesso per Wycliffe, Tyndale e migliaia di altri che prepararono la via alla Restaurazione. Fu lo stesso per il profeta Joseph Smith e tutti coloro che contribuirono a introdurre il vangelo restaurato. Lo stesso vale e varrà per noi.

Il Signore si aspetta che siamo fedeli, devoti e coraggiosi come coloro che sono venuti prima di noi. Essi furono chiamati a dare la loro vita per il Vangelo. Noi siamo chiamati a vivere la nostra vita per lo stesso motivo. In questi ultimi giorni, abbiamo una ragione speciale per farlo.

Prima di quella sacra notte a Betleem, gli avvenimenti della storia e le parole dei profeti di tutte le dispensazioni prepararono la via alla prima venuta del Signore e alla Sua espiazione. Similmente, la storia e le profezie posero le fondamenta per la restaurazione del Vangelo tramite il profeta Joseph Smith. Abbiamo occhi per vedere gli eventi e le profezie per il nostro tempo e ci stiamo preparando per la seconda venuta del Salvatore?

Porto speciale testimonianza che il nostro Salvatore Gesù Cristo vive. Attesto che la Sua mano è stata sull’opera della Restaurazione da prima della fondazione di questo mondo e continuerà ad esserlo fino alla Sua seconda venuta.

Che ognuno di noi si prepari ad accoglierLo, questa è la mia umile preghiera. Nel santo nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Abrahamo 2:8.

  2. Mark E. Petersen, The Great Prologue (1975), 29.

  3. Benson Bobrick, Wide as the Waters: The Story of the English Bible and the Revolution It Inspired, [2001], 89.

  4. S. Michael Wilcox, Fire in the Bones: William Tyndale—Martyr, Father of the English Bible (2004), 47.

  5. Wilcox, Fire in the Bones, XV.

  6. Bobrick, Wide as the Waters, 168; vedere anche James E. Kiefer, Biographical Sketches of Memorable Christians of the Past, «Hugh Latimer, Bishop and Martyr». http://justus.anglican.org/resources/bio/ 269.html.

  7. Vedere Wilcox, Fire in the Bones, 125–126, 197; Fox’s Book of Martyrs, William Byron Forbush, ed. (1926), 181.

  8. Vedere William Cullen Bryant, ed., Picturesque America; or, the Land We Live In, 2 volumi (1872–1874), 1:500–502; vedere anche LeGrand Richards, Un’opera meravigliosa e un prodigio, 21.

  9. Joseph Smith—Storia 1:8.

  10. Giacomo 1:5.

  11. Vedere Joseph Smith—Storia 1:11–20.

  12. Introduzione del Libro di Mormon.

  13. Vedere Joseph Smith—Storia 1:27–62.

  14. Vedere DeA 13; Joseph Smith—Storia 1:66–72; Storia della Chiesa nella pienezza dei tempi, capitolo 5, paragrafo 3.

  15. «Le ombre fuggon, sorge il sol», Inni, n. 1.

  16. Vedere DeA 109.

  17. Vedere DeA 110.

  18. Citato da Wilford Woodruff in Deseret News, 21 dicembre 1869, 2.

  19. DeA 135:3.