2000–2009
La via del discepolo
Aprile 2009


2:3

La via del discepolo

Ora è il momento di abbracciare il vangelo di Gesù Cristo, diventare Suoi discepoli e camminare nelle Sue vie.

Oggi è il giorno che il mondo cristiano chiama tradizionalmente Domenica delle Palme. Ricorderete che fu in questa domenica che, circa duemila anni fa, Gesù Cristo entrò nella città di Gerusalemme durante la Sua ultima settimana di vita mortale.1 In adempimento della profezia di Zaccaria,2 Egli entrò a cavallo di un asino e, quando arrivò, una grande moltitudine uscì per salutare il Maestro e tappezzò la strada davanti a Lui di foglie di palma, rami rigogliosi e addirittura dei propri vestiti. Quando Egli si fece vicino, essi dissero a gran voce: «Benedetto il Re che viene nel nome del Signore»3 e «Osanna al Figliuolo di Davide!»4

Forse i discepoli pensarono che quello sarebbe stato il momento della svolta, il momento in cui i Giudei avrebbero finalmente riconosciuto Gesù come il Messia tanto atteso. Ma il Salvatore capì che molte delle grida di lode e acclamazione erano temporanee. Egli sapeva che presto sarebbe salito sul Monte degli Ulivi e lì, da solo, nel Getsemani, avrebbe preso su di Sé i peccati del mondo.

Il vangelo di Gesù Cristo

È giusto che, nella settimana che va dalla Domenica delle Palme a quella della Pasqua, rivolgiamo i nostri pensieri a Gesù Cristo, la fonte di luce, vita e amore. Forse le moltitudini di Gerusalemme Lo avevano visto come un grande re che li avrebbe liberati dall’oppressione politica. Ma in realtà, Egli fu molto più di questo. Egli ci diede il Suo vangelo, una perla dal valore inestimabile, la grande chiave della conoscenza che, se compresa e applicata, apre la porta a una vita di felicità, pace e appagamento.

Il Vangelo è la buona novella di Cristo. È la rivelazione che il Figlio di Dio venne sulla terra, visse una vita perfetta, espiò i nostri peccati e conquistò la morte. È il sentiero della salvezza, la via della speranza e della gioia, e la rassicurazione che Dio ha un piano di redenzione e di felicità per i Suoi figli.

Il vangelo è la via per diventare veri discepoli. Quando camminiamo su questo sentiero, possiamo provare fiducia e gioia, anche nei momenti di pericolo, dolore e incertezza.

La via del mondo

Viviamo in un tempo in cui molti si preoccupano di che vivere. Essi si preoccupano del futuro e dubitano della loro capacità di trovare soluzione alle difficoltà che si presentano. Molti hanno vissuto tragedie personali e provato tristezza. Costoro hanno fame del significato e dello scopo della vita.

Poiché questi argomenti suscitano molto interesse, il mondo non è troppo timido nell’offrire svariate nuove risposte a ogni problema che affrontiamo. Le persone corrono da una nuova idea alla successiva, sperando di trovare qualcosa che dia risposta alle pressanti domande della loro anima. Frequentano seminari e comprano libri, CD e altri prodotti. Si lasciano prendere dall’emozione della ricerca di qualcosa di nuovo. Ma inevitabilmente, la fiamma di ogni nuova teoria si spegne, lasciando il posto a una soluzione «nuova e migliore» che promette di fare ciò che quelle prima non sono riuscite a fare.

Non è che queste opzioni offerte dal mondo non contengano degli elementi di verità, molte ne contengono. Nondimeno, tutte mancano di portare quel cambiamento duraturo che cerchiamo nella vita. Quando l’entusiasmo si spegne, resta il vuoto e cominciamo a guardarci intorno alla ricerca della successiva nuova idea perché ci sveli i segreti della felicità.

Al contrario, il vangelo di Gesù Cristo ha le risposte a tutti i nostri problemi. Il vangelo non è un segreto, non è complicato o nascosto. Esso può aprire la porta alla vera felicità. Non si tratta della teoria o della proposta di qualcuno. Esso non viene in alcun modo dagli uomini, ma scaturisce dalle acque pure ed eterne del Creatore dell’universo, Colui che conosce verità che noi non possiamo neanche iniziare a comprendere. Con questa conoscenza, Egli ci ha dato il Vangelo, un dono divino, la formula suprema per la felicità e il successo.

Come diventiamo discepoli di Gesù Cristo?

Quando sentiamo le verità trascendenti del vangelo di Gesù Cristo, speranza e fede iniziano a fiorire dentro di noi.5 Più riempiamo i nostri cuori e le nostre menti con il messaggio del Cristo risorto, maggiore diventa il nostro desiderio di seguirLo e di vivere i Suoi insegnamenti. Questo fa sì che la nostra fede cresca e permette alla luce di Cristo di illuminare i nostri cuori. Quando lo fa, noi riconosciamo le imperfezioni nella nostra vita e desideriamo essere mondati dai tristi fardelli del peccato. Bramiamo la libertà dalla colpa e questo ci ispira a pentirci.

La fede e il pentimento conducono inevitabilmente alle acque purificatrici del battesimo, dove facciamo alleanza di prendere su di noi il nome di Gesù Cristo e di camminare sui Suoi passi.

Per sostenerci nel desiderio di condurre una vita purificata e santa, veniamo benedetti con il battesimo di fuoco, l’indescrivibile dono dello Spirito Santo, un Consolatore celeste che ci accompagna e ci guida lungo il sentiero della rettitudine.

Più siamo pieni dello Spirito di Dio, più ci mettiamo al servizio degli altri. Diventiamo operatori di pace nella nostra casa e all’interno della nostra famiglia, aiutiamo gli altri ovunque, con atti misericordiosi di gentilezza, di perdono, di grazia e di paziente longanimità.

Questi sono i primi passi sulla vera via della vita e della realizzazione. Questa è la via pacifica del seguace di Gesù Cristo.

Il sentiero della pazienza

Tuttavia non si tratta di una soluzione istantanea o di una cura veloce.

Di recente un conoscente mi ha scritto, confidandomi che sta attraversando un momento difficile nel tenere forte e accesa la sua testimonianza. Egli mi ha chiesto consiglio.

Gli ho risposto, suggerendo con affetto alcune cose specifiche che può fare per allineare di più la sua vita agli insegnamenti del Vangelo restaurato. Con mia sorpresa mi ha riscritto una settimana dopo. La sostanza della sua lettera era: «Ho provato ciò che mi hai suggerito. Non ha funzionato. Hai altro da dirmi?»

Fratelli e sorelle, noi dobbiamo perseverare. La vita eterna non si ottiene in un balzo, è una prova di resistenza. Dobbiamo applicare e riapplicare i principi divini del Vangelo. Giorno dopo giorno dobbiamo renderli parte della nostra vita quotidiana.

Troppo spesso trattiamo il Vangelo come un contadino che pianta un seme nel terreno al mattino e si aspetta che ci sia una pannocchia al pomeriggio. Quando Alma paragonò la parola di Dio a un seme, egli spiegò che il seme cresce e diventa un albero che porta frutto gradualmente, come risultato della nostra «fede e della [nostra] diligenza, pazienza e longanimità».6 È vero che alcune benedizioni arrivano subito; appena dopo aver piantato il seme nel nostro cuore, esso inizia a gonfiarsi, a germogliare, a crescere, e da questo sappiamo che il seme è buono. Nel preciso istante in cui mettiamo piede sul sentiero delldiscepoli, cominciano a riversarsi su di noi le benedizioni di Dio, quelle palesi e quelle nascoste.

Ma non possiamo ricevere la pienezza di queste benedizioni, se «trascur[iamo] l’albero e non [ci diamo] pensiero per il suo nutrimento».7

Sapere che il seme è buono non è abbastanza. Dobbiamo nutrirlo «con gran cura, affinché possa mettere radici».8 Solamente allora possiamo mangiarne il frutto che è «dolce più di tutto ciò che è dolce e… puro più di tutto ciò che è puro» e «fare[mo] un banchetto di questo frutto, fino a che sare[mo] sazi, cosicché non avre[mo] più fame né sete».9

Diventare discepoli richiede un cammino. Abbiamo bisogno che le lezioni raffinatrici del viaggio modellino il nostro carattere e purifichino il nostro cuore. Camminando pazientemente sul sentiero che porta a diventare discepoli, noi dimostriamo a noi stessi la misura della nostra fede e della nostra disponibilità ad accettare la volontà di Dio piuttosto che la nostra.

Non basta semplicemente parlare di Gesù Cristo o dichiarare che siamo Suoi discepoli. Non basta che ci circondiamo dei simboli della nostra religione. Diventare discepoli non è uno sport che si guarda da spettatori. Non possiamo aspettarci di ricevere le benedizioni della fede restandocene inermi a bordo campo, più di quanto non possiamo aspettarci di star bene in salute standocene seduti su un divano a guardare eventi sportivi alla televisione e dando consigli agli atleti. Eppure per alcuni, l’essere «discepoli spettatori» è il metodo preferito, se non quello principale, in cui rendere il culto.

La nostra non è una religione di seconda mano. Non possiamo ricevere le benedizioni del Vangelo semplicemente osservando il bene che fanno gli altri. Dobbiamo allontanarci dal bordo campo e mettere in pratica quello che predichiamo.

La strada è aperta a tutti

Il primo passo sul sentiero che porta a essere discepoli inizia, fortunatamente, proprio là dove ci troviamo. Non c’è bisogno di qualificarsi per fare quel primo passo. Non conta se siamo ricchi o poveri. Non è necessario essere istruiti, eloquenti o intellettuali. Non c’è bisogno che siamo perfetti, che parliamo bene o che siamo ben educati.

Io e voi possiamo camminare sulla strada che porta a diventare discepoli oggi. Siamo umili e preghiamo il nostro Padre nei cieli con tutto il nostro cuore; esprimiamo il nostro desiderio di avvicinarci a Lui e di imparare da Lui.

Abbiate fede. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta.10 Servite il Signore servendo gli altri. Diventate partecipanti attivi nel rione o ramo. Rafforzate la vostra famiglia, impegnandovi a vivere i principi del Vangelo. Siate di un sol cuore e di una sola mente nel vostro matrimonio e nella vostra famiglia.

Questo è il momento di mettere in ordine la vostra vita per poter avere una raccomandazione per il tempio e usarla. Questo è il momento di tenere serate familiari significative, di leggere la parola di Dio e di alzare la nostra voce in preghiera al nostro Padre celeste. Ora è il momento di riempire il nostro cuore di gratitudine per la Restaurazione della Sua chiesa, per i profeti viventi, il Libro di Mormon e il potere del sacerdozio che benedice la nostra vita. Ora è il momento di abbracciare il vangelo di Gesù Cristo, diventare Suoi discepoli e camminare nelle Sue vie.

Ci sono alcuni che credono che poiché hanno fatto degli errori, non possono più essere partecipi appieno delle benedizioni del Vangelo. Costoro comprendono ben poco gli scopi del Signore. Una delle più grandi benedizioni del vivere il Vangelo è che ci raffina e ci aiuta a imparare dai nostri errori. «Tutti [abbiamo] peccato e [siamo] privi della gloria di Dio»,11 eppure l’espiazione di Gesù Cristo ha il potere di guarirci quando ci pentiamo.

Il nostro amato amico, l’anziano Joseph B. Wirthlin, ci insegnò questo principio con chiarezza quando disse:

«Oh, è meraviglioso sapere che il Padre celeste ci ama, malgrado tutte le nostre pecche! Il Suo amore è tale che anche se dovessimo arrenderci, Egli non lo farà mai.

Noi vediamo noi stessi pensando a ieri e a oggi. Il Padre celeste ci vede con una prospettiva eterna…

Il vangelo di Gesù Cristo è un vangelo di trasformazione: ci prende come uomini terreni e ci raffina sino a diventare esseri eterni».12

A coloro che, quale che sia il motivo, hanno lasciato il sentiero che conduce a essere discepoli, rivolgo l’invito a iniziare dove siete e a ritornare al vangelo restaurato di Gesù Cristo. Camminate di nuovo nelle vie del Signore. Rendo testimonianza che il Signore benedirà la vostra vita, vi doterà di conoscenza e gioia oltre ogni comprensione, e distillerà su di voi i superni doni dello Spirito. È sempre il momento giusto per camminare nelle Sue vie. Non è mai troppo tardi.

A coloro che si sentono inadeguati perché non appartengono alla Chiesa da tutta la vita, a coloro che sentono di non poter recuperare il tempo perduto, io rendo la mia testimonianza che il Signore ha bisogno delle vostre capacità, dei vostri talenti e delle vostre abilità. La Chiesa ha bisogno di voi; noi abbiamo bisogno di voi. È sempre il momento giusto per camminare nelle Sue vie. Non è mai troppo tardi.

Le benedizioni dell’essere discepoli

In questa Domenica delle Palme, in questo periodo di Pasqua e sempre, ricordiamoci che il vangelo restaurato del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo ha il potere di riempire qualunque vuoto, guarire qualunque ferita e colmare qualunque valle di dolore. È la via della speranza, della fede e della fiducia nel Signore. Il vangelo di Gesù Cristo è insegnato nella sua pienezza nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Questa Chiesa è guidata da un profeta vivente, autorizzato dal Signore Gesù Cristo a fornire direzione e guida per aiutarci ad affrontare le difficoltà dei nostri giorni, per quanto serie possano essere.

Rendo solenne testimonianza che Gesù il Cristo vive. Egli è il Salvatore e il Redentore del mondo. Egli è il Messia promesso. Egli visse una vita perfetta ed espiò i nostri peccati. Egli sarà sempre al nostro fianco. Egli combatterà le nostre battaglie. Egli è la nostra speranza, la nostra salvezza; Egli è la via. Di questo rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.

  1. Vedere Matteo 21:6–11.

  2. Vedere Zaccaria 9:9.

  3. Luca 19:38.

  4. Matteo 21:9.

  5. Vedere Romani 10:17.

  6. Alma 32:43.

  7. Alma 32:38.

  8. Alma 32:37.

  9. Alma 32:42.

  10. Vedere Matteo 7:7.

  11. Romani 3:23.

  12. Joseph B. Wirthlin, «Il gran comandamento», Liahona, novembre 2007, 29.