2010–2019
Il nome corretto della Chiesa
Ottobre 2018


15:43

Il nome corretto della Chiesa

Gesù Cristo ci ha indicato di chiamare la Chiesa con il Suo nome perché è la Sua Chiesa, piena del Suo potere.

Miei cari fratelli e mie care sorelle, in questo bel giorno del Signore gioiamo insieme delle molte benedizioni che riceviamo dal Signore. Siamo molto grati per la vostra testimonianza del vangelo restaurato di Gesù Cristo, per i sacrifici che avete fatto per rimanere o per ritornare sul Suo sentiero dell’alleanza, e per il vostro servizio consacrato nella Sua Chiesa.

Oggi mi sento ispirato a parlarvi di un argomento di grande importanza. Alcune settimane fa ho rilasciato una dichiarazione riguardo all’uso corretto del nome della Chiesa. L’ho fatto perché il Signore ha impresso nella mia mente l’importanza del nome che Egli ha stabilito per la Sua Chiesa, ossia Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

Come c’era da aspettarsi, le reazioni a questa dichiarazione e alla guida allo stile, conseguentemente modificata, sono state varie. Molti membri hanno corretto immediatamente il nome della Chiesa nei loro blog e nelle loro pagine dei social media. Altri si sono chiesti perché, con tutto quello che non va nel mondo, era necessario sottolineare qualcosa di così “irrilevante”. E alcuni hanno detto che non si poteva fare, quindi perché provarci? Vi spiego perché questo argomento ci interessa così tanto. Prima di tutto, però, lasciate che vi dica di che cosa non si tratta:

  • Non è un cambiamento di nome.

  • Non è un nuovo marchio.

  • Non è per bellezza.

  • Non è un capriccio.

  • Non è irrilevante.

Invece, è una correzione. È un comandamento del Signore. Non è stato Joseph Smith a dare il nome alla Chiesa restaurata per suo tramite; e nemmeno Mormon. È stato il Salvatore stesso a dire: “Poiché è così che dovrà essere chiamata la mia chiesa negli ultimi giorni, cioè La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni”.

Già prima, nell’anno 34, il nostro Signore risorto aveva dato istruzioni simili ai membri della Sua Chiesa quando fece loro visita nelle Americhe. All’epoca, Egli disse:

“Chiamerete […] la chiesa con il mio nome […].

E come può essere la mia chiesa, salvo che sia chiamata col mio nome? Poiché se una chiesa è chiamata col nome di Mosè, allora è la chiesa di Mosè; o se è chiamata col nome di un uomo, allora è la chiesa di un uomo; ma se è chiamata con il mio nome, allora è la mia chiesa”.

Quindi, il nome della Chiesa non è negoziabile. Quando dichiara esplicitamente quale deve essere il nome della Sua Chiesa, addirittura precedendo la Sua dichiarazione con le parole “è così che dovrà essere chiamata la mia chiesa”, il Salvatore sta parlando seriamente. E se noi permettiamo che vengano usati dei soprannomi, o addirittura li promuoviamo noi stessi, Egli si offende.

Cosa c’è dietro a un nome o, in questo caso, a un soprannome? Quando usiamo dei soprannomi della Chiesa, come “Chiesa SUG”, “Chiesa mormone” o “Chiesa dei Santi degli Ultimi Giorni”, la cosa più importante in questi nomi è l’assenza del nome del Salvatore. Rimuovere il nome del Signore dalla Chiesa del Signore è una grande vittoria per Satana. Quando noi escludiamo il nome del Salvatore, stiamo insidiosamente ignorando tutto ciò che Gesù Cristo ha fatto per noi — persino la Sua Espiazione.

Pensate a questo dal Suo punto di vista: nella vita preterrena Egli era Geova, il Dio dell’Antico Testamento. Sotto la direzione di Suo Padre, Egli fu il Creatore di questo e di altri mondi. Scelse di sottomettersi alla volontà di Suo Padre e di fare per tutti i figli di Dio qualcosa che nessun altro poteva fare! Condiscese a venire sulla terra quale Unigenito del Padre nella carne, fu brutalmente oltraggiato, deriso e flagellato, e Gli sputarono addosso. Nel Giardino di Getsemani, il nostro Salvatore prese su di Sé ogni dolore, ogni peccato, e tutte le angosce e le sofferenze mai provate da voi e da me e da tutti quelli che hanno vissuto o che vivranno. Sotto il peso di quel fardello straziante, sanguinò da ogni poro. Tutta questa sofferenza fu ancora più intensa quando fu crudelmente crocifisso sul Calvario.

Attraverso queste esperienze strazianti e la Sua successiva risurrezione — la Sua Espiazione infinita — Egli ha concesso l’immortalità a tutti e ha riscattato ognuno di noi dagli effetti del peccato, a condizione che ci pentiamo.

Dopo la risurrezione del Salvatore e la morte dei Suoi Apostoli, il mondo è sprofondato in secoli di tenebre. Poi, nel 1820, Dio Padre e Suo Figlio, Gesù Cristo, sono apparsi al profeta Joseph Smith per dare inizio alla restaurazione della Chiesa del Signore.

Dopo tutto ciò che ha sopportato — e dopo tutto ciò che ha fatto per l’umanità — mi rendo conto, con profondo rincrescimento, che noi abbiamo inconsapevolmente acconsentito che la Chiesa restaurata del Signore venisse chiamata con altri nomi, ognuno dei quali non menziona il sacro nome di Gesù Cristo!

Ogni domenica, prendendo degnamente il sacramento, rinnoviamo la nostra sacra promessa al nostro Padre Celeste che siamo disposti a prendere su di noi il nome di Suo Figlio, Gesù Cristo. Promettiamo di seguirLo, di pentirci, di obbedire ai Suoi comandamenti e di ricordarci sempre di Lui.

Quando omettiamo il Suo nome dalla Sua Chiesa, stiamo inavvertitamente rimuovendo Lui quale punto centrale della nostra vita.

Prendere su di noi il nome del Salvatore include il fatto di dichiarare e testimoniare agli altri — tramite le nostre azioni e le nostre parole — che Gesù è il Cristo. Abbiamo avuto tanta paura di offendere qualcuno che ci chiamava “mormoni” da mancare di difendere il Salvatore stesso, di sostenerLo persino nel nome con cui si chiama la Sua Chiesa?

Se noi, come popolo e individualmente, vogliamo accedere al potere dell’Espiazione di Gesù Cristo — affinché ci purifichi e ci guarisca, ci rafforzi e ci faccia crescere, e alla fine ci porti all’Esaltazione — dobbiamo chiaramente riconoscerLo come fonte di quel potere. Possiamo iniziare chiamando la Sua Chiesa col nome che Lui ha stabilito.

Per gran parte del mondo, la Chiesa del Signore è attualmente travestita da “Chiesa mormone”. Ma noi membri della Chiesa del Signore sappiamo chi ne è a capo: Gesù Cristo in persona. Purtroppo, molti tra coloro che sentono il termine mormone possono pensare che noi adoriamo Mormon. Non è così! Noi rendiamo onore e rispettiamo quel grande profeta dell’antica America, ma non siamo discepoli di Mormon: noi siamo discepoli del Signore.

Agli inizi della Chiesa restaurata, termini quali Chiesa mormone e mormoni venivano spesso usati come epiteti — come termini crudeli e offensivi — pensati per mettere in ombra la mano di Dio nella restaurazione della Chiesa di Gesù Cristo in questi ultimi giorni.

Fratelli e sorelle, ci sono molte argomentazioni terrene contro il fatto di tornare a usare il nome corretto della Chiesa. A causa del mondo digitale in cui viviamo e con l’ottimizzazione dei motori di ricerca che aiutano tutti noi a trovare quasi istantaneamente le informazioni che ci servono — comprese le informazioni sulla Chiesa del Signore — i critici dicono che una correzione in questo momento non sia saggia. Altri pensano che, poiché siamo conosciuti così universalmente come “mormoni” e come “Chiesa mormone”, dovremmo sfruttare al meglio la situazione.

Se si trattasse di dare un marchio a un’organizzazione creata dagli uomini, queste argomentazioni potrebbero prevalere. Ma in questa questione così cruciale, guardiamo a Colui a cui appartiene la Chiesa e riconosciamo che le vie del Signore non sono, e non saranno mai, le vie degli uomini. Se saremo pazienti e se faremo bene la nostra parte, il Signore ci guiderà nell’affrontare questo passo importante. Dopo tutto, sappiamo che il Signore aiuta coloro che cercano di fare la Sua volontà, proprio come ha aiutato Nefi a portare a termine il compito di costruire una nave per attraversare il mare.

Noi desideriamo essere cortesi e pazienti nel nostro impegno di correggere questi errori. I media coscienziosi saranno comprensivi nel rispondere alla nostra richiesta.

In una precedente Conferenza generale, l’anziano Benjamín De Hoyos ha condiviso qualcosa a riguardo, dicendo:

“Alcuni anni fa, mentre servivo nell’ufficio delle relazioni pubbliche della Chiesa in Messico, fummo invitati a partecipare a una trasmissione radiofonica […]. [Uno dei direttori del programma ci] chiese: ‘Perché la Chiesa ha un nome così lungo? […]’.

Io e il mio collega sorridemmo a questa bellissima domanda e poi procedemmo a spiegare che il nome della Chiesa non fu scelto dall’uomo. Fu dato dal Salvatore […]. Il direttore del programma immediatamente e rispettosamente rispose: ‘Allora lo ripetiamo con grande piacere’”.

Questa storia ci indica un modo di agire. Ci sarà bisogno del massimo impegno da parte di ciascuno di noi, individualmente, per correggere gli errori che si sono infiltrati nel corso degli anni. Il resto del mondo può seguire o meno il nostro esempio nel chiamarci con il nome corretto. Ma è ipocrita essere frustrati se la maggior parte del mondo chiama la Chiesa e i suoi membri con il nome sbagliato quando anche noi facciamo lo stesso.

La Guida allo stile aggiornata ci dà una mano. Dichiara: “Nel citarla la prima volta, si richiede di utilizzare il nome completo della Chiesa: ‘Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni’. Quando è necessario abbreviare, suggeriamo di usare i termini: ‘Chiesa’ o ‘Chiesa di Gesù Cristo’. Anche ‘Chiesa restaurata di Gesù Cristo’ è un riferimento accurato e suggerito”.

Se qualcuno vi chiede: “Sei mormone?”, potreste rispondere: “Se mi stai chiedendo se sono un membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, sì, lo sono!”.

Se vi chiedono: “Sei un Santo degli Ultimi Giorni?”, potreste rispondere: “Sì, lo sono. Credo in Gesù Cristo e sono un membro della Sua Chiesa restaurata”.

Miei cari fratelli e mie care sorelle, vi prometto che se faremo del nostro meglio per ritornare all’utilizzo del nome corretto della Chiesa del Signore, Colui a cui questa Chiesa appartiene riverserà il Suo potere e le Sue benedizioni sul capo dei Santi degli Ultimi Giorni in modi che non abbiamo mai visto. Avremo la conoscenza e il potere di Dio che ci aiuteranno a portare le benedizioni del vangelo restaurato di Gesù Cristo a ogni nazione, tribù, lingua e popolo, e a preparare il mondo per la seconda venuta del Signore.

Quindi, cosa c’è dietro a un nome? Quando si tratta della Chiesa del Signore, la risposta è: “Tutto!”. Gesù Cristo ci ha indicato di chiamare la Chiesa con il Suo nome perché è la Sua Chiesa, piena del Suo potere.

So che Dio vive. Gesù è il Cristo. Egli guida la Sua Chiesa oggi. Di questo rendo testimonianza nel sacro nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. “Il Signore mi ha impresso nella mente l’importanza del nome che Egli stesso ha rivelato per la Sua Chiesa, la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. C’è molto che dobbiamo fare per allinearci alla Sua volontà. Nelle ultime settimane, vari dirigenti e dipartimenti della Chiesa hanno intrapreso i passi necessari per farlo. Ulteriori informazioni su questo argomento importante saranno rese disponibili nei prossimi mesi” (Russell M. Nelson, “Il nome della Chiesa” [dichiarazione ufficiale, 16 agosto 2018], www.media-mormoni.it).

  2. Alcuni precedenti presidenti della Chiesa hanno fatto una richiesta simile. Per esempio, il presidente George Albert Smith ha detto: “Non deludete il Signore chiamando questa la Chiesa mormone. Lui non l’ha chiamata Chiesa mormone” (Conference Report, aprile 1948, 160).

  3. Vedere “Guida allo stile – Il nome della Chiesa”, www.media-mormoni.it/guida-allo-stile.

  4. Dottrina e Alleanze 115:4.

  5. 3 Nefi 27:7–8.

  6. Vedere Mosè 1:33.

  7. Vedere Dottrina e Alleanze 19:18.

  8. Vedere Moroni 4:3; Dottrina e Alleanze 20:37, 77.

  9. Mormon fu uno dei quattro autori principali del Libro di Mormon; gli altri sono: Nefi, Giacobbe e Moroni. Furono tutti testimoni oculari del Signore, come lo fu il suo traduttore ispirato, il profeta Joseph Smith.

  10. Anche altri derivati di “Mormon” sono stati usati come termini di scherno, come nel caso di Mormonites in inglese (vedere History of the Church, 2:62–63, 126).

  11. Ai tempi del Nuovo Testamento sono stati usati altri epiteti. Durante il processo contro l’apostolo Paolo davanti a Felice, si fece riferimento a Paolo come al “capo della setta de’ Nazarei” (Atti 24:5). Riguardo all’uso dell’espressione “de’ Nazarei”, uno studioso ha scritto: “Questo era il nome normalmente dato ai cristiani come segno di disprezzo. Erano chiamati così perché Gesù era di Nazaret” (Albert Barnes, Notes, Explanatory and Practical, on the Acts of the Apostles [1937], 313).

    Un altro commentatore dichiara in modo simile: “Poiché il nostro Signore era chiamato, in modo dispregiativo, ‘Nazareno’ (Matt. xxvi, 71), i Giudei chiamavano i Suoi discepoli ‘Nazareni’. Non potevano ammettere che fossero indicati come cristiani, ossia discepoli del Messia” (The Pulpit Commentary: The Acts of the Apostles, a cura di H. D. M. Spence e Joseph S. Exell [1884], 2:231).

    Seguendo questa scia, l’anziano Neal A. Maxwell ha osservato: “In tutta la storia delle Scritture vediamo sforzi ricorrenti per sminuire i profeti allo scopo di screditarli, per insultarli onde annullarne la credibilità. È vero infatti che essi sono in gran parte semplicemente ignorati dai loro contemporanei e dalla storia secolare. Dopotutto i primi cristiani erano chiamati semplicemente la ‘setta de’ Nazarei’(Atti 24:5)”(“‘Fuori dall’oscurità’”, La Stella, gennaio 1985, 7–8).

  12. Vedere 1 Nefi 18:1–2.

  13. Benjamín De Hoyos, “Chiamati ad essere santi”, Liahona, maggio 2011, 106.

  14. Benché non abbiamo alcun controllo su come gli altri ci possono chiamare, siamo completamente in controllo di come noi definiamo noi stessi. Come possiamo pretendere che gli altri onorino il nome corretto della Chiesa se noi, come membri, non lo facciamo?

  15. Guida allo stile – Il nome della Chiesa”, www.media-mormoni.it/guida-allo-stile.

  16. Il termine santi viene usato spesso nella Sacra Bibbia. Nell’epistola di Paolo agli Efesini, per esempio, egli utilizza la parola santi almeno una volta ogni capitolo. Un santo è una persona che crede in Gesù Cristo e che cerca di seguirLo.

  17. Vedere Dottrina e Alleanze 121:33.