Guardare avanti, in fondo alla strada
Per destreggiarsi nella vita, è fondamentale concentrarsi sulle cose che contano di più, soprattutto quelle che sono “avanti, in fondo alla strada” — le cose eterne.
Quando compii quindici anni, ottenni il foglio rosa che mi permetteva di guidare l’auto se accompagnato da uno dei miei genitori. Quando mio padre mi chiese se volessi fare un giro in macchina, ero felicissimo.
Guidò lui per alcuni chilometri finché non arrivammo su una lunga strada diritta a due corsie poco frequentata nella periferia della città — probabilmente l’unico luogo in cui si sarebbe sentito al sicuro, vorrei far notare. Accostò sul ciglio della strada e ci scambiammo i posti. Mi diede qualche consiglio e poi mi disse: “Immettiti lentamente sulla strada e guida finché non ti dico di fermarti”.
Seguii i suoi ordini alla lettera. Tuttavia, dopo circa sessanta secondi, mi disse: “Figliolo, accosta. Mi stai facendo venire la nausea. Continui a sbandare”. “Che cosa stai cercando?”, chiese.
Un po’ esasperato, risposi: “Sto guardando la strada”.
Allora lui replicò: “Sto osservando i tuoi occhi e tu stai guardando solo ciò che è subito davanti al cofano della macchina. Se guardi solo quello che hai subito davanti a te, non andrai mai dritto”. Poi sottolineò: “Guarda avanti, in fondo alla strada. Ti aiuterà a guidare dritto”.
A quindici anni pensai che quella fosse una buona lezione di guida. Da allora mi sono reso conto che è anche un’ottima lezione di vita. Per destreggiarsi nella vita, è fondamentale concentrarsi sulle cose che contano di più, soprattutto quelle che sono “avanti, in fondo alla strada” — le cose eterne.
Durante la vita del Salvatore, una volta capitò che Egli desiderasse rimanere solo, così “si ritirò in disparte sul monte a pregare”1. Mandò via i Suoi discepoli con l’ordine di attraversare il mare. Nell’oscurità della notte, la barca che trasportava i discepoli si imbatté in una violenta tempesta. Gesù andò in loro soccorso, ma in modo non convenzionale. Il resoconto scritturale dice: “Ma alla quarta vigilia della notte Gesù andò verso loro, camminando sul mare”2. Quando Lo videro, i discepoli cominciarono ad avere paura, poiché pensavano che la figura che si stava avvicinando a loro fosse un specie di fantasma o di spettro. Gesù, percependone l’apprensione e volendo tranquillizzare la loro mente e il loro cuore, li chiamò e disse: “State di buon animo, son io; non temete!”3.
Pietro non solo si sentì sollevato, ma anche rincuorato. Sempre coraggioso e spesso irruente, Pietro si rivolse a Gesù esclamando: “Signore, se sei tu, comandami di venir a te sulle acque”4. Gesù rispose con il Suo consueto invito senza tempo: “Vieni!”5.
Sicuramente entusiasmato da tale prospettiva, Pietro scese dalla barca, non nell’acqua, ma sull’acqua. Fintantoché si concentrò sul Salvatore, Pietro riuscì a fare l’impossibile, persino a camminare sull’acqua. Inizialmente, egli non fu turbato dalla tempesta. Il vento impetuoso6, però, alla fine lo distrasse e lui perse la concentrazione. Tornò la paura. Di conseguenza, la sua fede diminuì e lui cominciò a sprofondare. “Gridò: Signore, salvami”.7 Il Salvatore, che è sempre sollecito nel salvare, allungò la mano, lo tirò su e lo mise in salvo.
In questo resoconto miracoloso ci sono miriadi di lezioni da imparare, ma ne menzionerò tre.
Concentratevi su Cristo
Prima lezione: concentratevi su Gesù Cristo. Finché tenne lo sguardo concentrato su Gesù, Pietro fu in grado di camminare sull’acqua. La tempesta, le onde e il vento non furono un ostacolo fintantoché incentrò la sua attenzione sul Salvatore.
Comprendere il nostro scopo supremo ci aiuta a determinare quale debba essere il centro della nostra attenzione. Non possiamo vincere a un gioco se non sappiamo quale sia l’obiettivo, né possiamo vivere una vita ricca di significato se non ne conosciamo lo scopo. Una delle grandi benedizioni del vangelo restaurato di Gesù Cristo è che esso risponde, tra le altre cose, alla domanda: “Qual è lo scopo della vita?”. “Lo scopo di questa vita è di avere gioia e di prepararci a ritornare alla presenza di Dio”.8 Ricordare che siamo qui sulla terra per prepararci a tornare a vivere con Dio ci aiuta a concentrarci sulle cose che ci conducono a Cristo.
Concentrarsi su Cristo richiede disciplina, soprattutto nelle piccole e semplici abitudini spirituali che ci aiutano a diventare discepoli migliori. Non vi è discepolato senza disciplina.
Il nostro concentrarci su Cristo diventa più chiaro quando guardiamo avanti, in fondo alla strada, verso il punto dove vogliamo arrivare e verso chi vogliamo diventare, e poi dedichiamo del tempo ogni giorno a fare quelle cose che ci aiutano a raggiungere la nostra meta. Concentrarci su Cristo può rendere più semplici le nostre decisioni e fornirci una guida su come possiamo investire meglio il nostro tempo e le nostre risorse.
Benché ci siano molte cose degne della nostra attenzione, dall’esempio di Pietro impariamo l’importanza di tenere sempre Cristo come fulcro della nostra concentrazione. È soltanto tramite Cristo che possiamo tornare a vivere con Dio. Ci affidiamo alla grazia di Cristo mentre ci adoperiamo per diventare simili a Lui e cerchiamo il Suo perdono e il Suo potere fortificante quando falliamo.
State attenti alle distrazioni
Seconda lezione: state attenti alle distrazioni. Quando distolse la sua attenzione da Gesù e la volse verso il vento e le onde che gli sferzavano i piedi, Pietro cominciò a sprofondare.
Ci sono molte cose “davanti al cofano” che possono distrarci dal concentrarci su Cristo e sulle cose eterne che ci aspettano più “avanti”. Il diavolo è un maestro di distrazione. Dal sogno di Lehi impariamo che le voci provenienti dall’edificio grande e spazioso cercano di attirarci verso cose che ci allontanano dal percorso che ci prepara a tornare a vivere con Dio.9
Ci sono però altre distrazioni meno ovvie che possono essere altrettanto pericolose. Come dice il proverbio: “L’unica cosa necessaria perché il male trionfi è che gli uomini buoni non facciano niente”. L’avversario sembra determinato a far sì che le brave persone non facciano niente o, se non altro, che sprechino il loro tempo in cose che le distraggono dai loro obiettivi e propositi nobili. Per esempio, alcune cose che, in moderazione, sono svaghi sani possono diventare distrazioni malsane in mancanza di disciplina. L’avversario capisce che le distrazioni non devono essere cattive o immorali per essere efficaci.
Possiamo essere soccorsi
Terza lezione: possiamo essere soccorsi. Quando cominciò a sprofondare, Pietro gridò: “Signore, salvami! E Gesù, stesa subito la mano, lo afferrò”10. Quando ci troviamo a sprofondare, quando affrontiamo sofferenze o quando vacilliamo, anche noi possiamo essere soccorsi da Lui.
Davanti alle sofferenze o alle prove, potreste essere come me e sperare che il soccorso sia immediato. Ricordate, però, che il Salvatore venne in aiuto agli Apostoli alla quarta vigilia della notte, dopo che avevano trascorso gran parte della nottata a faticare nella tempesta.11 Possiamo pregare affinché, se non subito, l’aiuto possa almeno giungere alla seconda o anche alla terza vigilia della proverbiale notte. Quando dobbiamo aspettare, siate certi che il Salvatore non smette mai di vegliare, assicurandosi che non dobbiamo sopportare più di quanto siamo in grado di tollerare.12 Voi che state aspettando nella quarta vigilia della notte, forse ancora nel pieno delle sofferenze, non perdete la speranza. Il soccorso giunge sempre ai fedeli, che sia durante la vita terrena o nelle eternità.
A volte affondiamo a causa dei nostri errori e delle nostre trasgressioni. Se vi trovate a sprofondare per questi motivi, fate la scelta gioiosa di pentirvi.13 Credo che poche cose diano al Salvatore più gioia del salvare coloro che si volgono o ritornano a Lui.14 Le Scritture sono piene di storie di persone che una volta erano peccatrici e imperfette ma che si sono pentite e sono diventate ferme nella fede in Cristo. Penso che queste storie siano nelle Scritture per ricordarci che l’amore che il Salvatore prova per noi e il potere che ha di redimerci sono infiniti. Non è solo il Salvatore a provare gioia quando ci pentiamo, anche noi riceviamo una gioia immensa.
Conclusione
Vi invito a essere risoluti nel “guardare avanti, in fondo alla strada” e a essere più concentrati su quelle cose che contano davvero. Prego che terremo Cristo come fulcro della nostra concentrazione. Attesto che, nel mezzo di tutte le distrazioni, delle cose “davanti al cofano” e dei turbini che ci circondano, Gesù è il nostro Salvatore, il nostro Redentore e il nostro Soccorritore. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.