Il mio difficile ritorno a casa
Mi unii alla Chiesa in Inghilterra nel 1965, ma la reazione ostile dei miei genitori e altre pressioni mi portarono a diventare meno attiva.
Fu un periodo doloroso e infelice. D’altra parte sembrava semplice rimanere fuori e suppongo che iniziai a violare la Parola di Saggezza per ingannare me stessa che la cosa non mi interessava. Arrivai al punto di convincere me stessa che il Padre celeste non mi amava e non si preoccupava di me e così mi sentii rifiutata e sola.
I membri della Chiesa continuavano a farmi visita di tanto in tanto, ma questo non servì a molto. Ero al tempo stesso infastidita e offesa.
Poi una sera una coppia di sorelle missionarie passarono a trovarmi. Ero determinata a dare loro del filo da torcere in modo che non sentissero il desiderio di ritornare a farmi visita, ma qualcosa dentro di me provava simpatia per loro. Erano venute come amiche non per far prediche o per farmi sentire in colpa.
Ritornarono ancora e ancora per lavorare nel mio giardino e per togliere la vernice da un vecchio cassettone e aiutarmi a restaurarlo, ma sopratutto per essermi amiche. Piano piano, grazie a loro, fui in grado di sentire l’amore del Salvatore per me, dato che avevano riempito la mia casa con la loro evidente gioia che scaturiva dal vivere il Vangelo. Queste sorelle guadagnarono la mia fiducia, qualcosa che per me era difficile da dare.
Prima che io fossi pronta per questo, la loro missione giunse al termine e tornarono a casa. In seguito ebbi la possibilità di far loro visita negli Stati Uniti. Il sentimento di ribellione nei confronti della Chiesa era ancora presente nel mio cuore così non partecipai ad alcuna riunione della Chiesa durante il mio viaggio, infatti provavo gusto a bere caffè in presenza delle mie due amiche perché volevo dimostrare loro che ero irraggiungibile». Molto presto scoprii di essere lontana dall’essere irraggiungibile.
Il sabato prima di Pasqua, visitammo il parco di Glendale, in California, e fummo profondamente commossi dai dipinti e da altre espressioni artistiche che avevano a che fare con il Salvatore. L’espiazione di Gesù Cristo diventò all’improvviso una realtà per me. Una settimana più tardi, mi trovavo nel Sud dell’Utah ed era la domenica della conferenza generale e in un momento in cui ero da sola, accesi il televisore mentre parlava il presidente Thomas S. Monson, primo consigliere della Prima Presidenza. Ascoltando quel grande uomo, non riuscii a contenere le lacrime per il mio senso di colpa e la mia vergogna.
Quel pomeriggio salii verso un punto di osservazione del parco nazionale che stavo visitando. Mentre camminavo cercavo di collocare la mia vita in una giusta prospettiva. Pensavo che quella salita, che era molto difficile ed estenuante, era paragonabile alle difficoltà della mia vita. Siccome mi affrettai e raggiunsi la fine della salita, potei guardare la bellezza della creazione e mi sentii felice.
Lo spirito di ribellione non era sparito completamente dal mio cuore, tuttavia sentivo che l’ostilità si stava dissolvendo. Cominciai a sentire sentimenti di amore: nuovo, bello e strano per me. Cominciai anche ad imparare che potevo essere amata. Sapevo che avevo bisogno di cambiare la mia vita e pentirmi sinceramente.
Quando ritornai a casa mi sentii molto diversa. Cominciai ad avere speranza e imparai a pregare per ricevere guida e perdono. Il vero pentimento non avvenne dall’oggi al domani, occorsero molti mesi prima che io sentissi di essere stata perdonata. Presi la decisione di riprendere a frequentare la Chiesa, tuttavia il passo più difficile fu quello di trovare il coraggio di varcare la soglia ed entrare.
Vengo sopraffatta dall’emozione quando penso al significato dell’espiazione del Salvatore: Meraviglioso è il Suo grande amor che Gli costò dolor!» (Attonito resto, 114). È altrettanto meraviglioso che due sorelle missionarie ad un certo punto entrarono nella mia vita, condividendo con me il loro amore e il loro esempio. Il mio cuore fu colmo di gioia quando una di loro fu la mia guida il giorno in cui finalmente mi recai al tempio per ricevere la mia investitura.
Dopo molti anni di vagabondaggio, finalmente ero ritornata a casa.
Mavis Grace Jones è membro del Primo Rione di Bristol, Palo di Bristol (Inghilterra)