Natale fatto in casa
Stabilire alcune regole fece in modo che i nostri doni natalizi avessero molto più significato per chi dava e chi riceveva.
Durante i quattro anni e mezzo in cui la mia famiglia visse in Sud America, vivemmo dei Natali diversi da qualsiasi altro festeggiato negli Stati Uniti.
I Natali erano semplici, se confrontati con ciò a cui eravamo abituati. Per via della situazione economica, l’aspetto commerciale della festività era minimizzato.
Facemmo ritorno negli Stati Uniti al termine del nostro incarico in Sud America proprio nel periodo natalizio. Andando nei negozi vedemmo centinaia di articoli in vendita: giochi, orologi, stereo, televisori, macchinine, bambole parlanti, modellini di aeroplani, videoregistratori, forni a microonde e così via. Era difficile adattarsi a tanta improvvisa abbondanza.
La domanda era ovvia: «Che cos’è il Natale?» Natale significa il giorno della nascita. In inglese, se si divide la parola Christmas , si ottiene Christ [Cristo] e mas . In spagnolo la parola mas significa «di più». Ci sembrava che per alcune persone Natale volesse dire mas y mas y mas («di più, di più e di più»). La parte «Christ» [Cristo], e il vero donare, sembravano essere stati dimenticati.
Tutto ciò che riguarda il vero spirito del Natale—la commemorazione della nascita di Cristo e il provare gioia nel dare, nell’amare e nel prendersi cura gli uni degli altri—sembrava essere messo da parte, almeno per noi, a causa del trambusto che lo accompagnava. Sentimmo la forte pressione di dover comprare dei regali per gli altri, forse più per obbligo che per il vero spirito del donare.
Regole di famiglia per donare
Ci chiedemmo come potevamo mettere il vero spirito del donare nel Natale (e nei compleanni), più di quanto ci eravamo mai impegnati a fare. Decidemmo di seguire queste regole:
-
Pochi doni, o nessuno, potevano essere acquistati.
-
La maggior parte dei doni dovevano essere fatti a mano o essere il frutto dell’impiego del nostro tempo.
-
Solo alcune parti del dono, se necessario, potevano essere acquistate. Si doveva improvvisare.
-
Si doveva donare il proprio tempo, i talenti o sé stessi, concentrandosi sui bisogni del ricevente.
Questa è stata una bellissima esperienza per la nostra famiglia. Abbiamo scoperto che, seguendo queste regole, pensiamo più profondamente alla persona a cui facciamo un dono e preghiamo di più per capire quali siano i suoi bisogni o desideri. Lavorare a un dono significativo per molti mesi prima di un compleanno o del Natale ci aiuta a interiorizzare lo spirito di condivisione. Questo metodo ci ha anche aiutato a renderci conto che possiamo essere più autosufficienti di quanto pensiamo.
Ricordo di aver aiutato mio figlio di otto anni a fare il regalo per sua madre. Aveva deciso di ricavare un portachiavi da un pezzo di legno. Seguendo la regola di non acquistare nulla, trovammo un vecchio pezzo di legno. Ci impiegammo tre volte il tempo necessario per levigarlo, poiché non era un legno pregiato.
Quando fu il momento di pitturarlo, ci rendemmo conto di non avere un pennello. Prendemmo dei fili di paglia e del bambù da un vecchio cestino e lo facemmo noi stessi. Mi chiedevo se sarebbe venuto bene una volta finito, ma con nostra sorpresa il bambù e la paglia funzionarono bene come qualsiasi pennello che avessi mai adoperato.
Volevo comprare gli anelli per infilare le chiavi, ma mio figlio mi ricordò che non potevamo farlo. Finimmo con l’usare dei chiodi senza testa cui demmo la forma con pazienza, grande amore e dedizione. Diventarono degli anelli belli come quelli che avremmo potuto acquistare in ferramenta. Quando fu tutto terminato, fu il nostro dono dal cuore per mamma.
Buoni regalo ai vicini
Ci sono altri tipi di doni che facciamo ai nostri vicini o amici. Noi li chiamiamo i buoni regalo familiari. Su un foglio di carta disegnamo un buono regalo che indichi il nome della persona e l’opera di servizio da prestare. Alcuni buoni appaiono così:
-
Neve spalata gratuitamente dal vialetto
-
Un taglio gratuito del prato
-
Pulizia gratis del garage
-
Un lavaggio gratuito dell’automobile
-
Una esibizione al pianoforte di uno dei nostri figli
-
Due pagnotte gratuite (non dalla mamma, ma da parte dei figli)
-
Servizio di baby-sitter gratuito
-
Due ore di lavoro per riparare una finestra
-
Una riunione al caminetto per insegnare il Vangelo
Ripeto, questi doni personali hanno un significato più profondo.
Buoni regalo ai familiari
Diamo gli stessi tipi di buoni regalo ai membri della famiglia, che includono:
-
Rifare il vostro letto sette volte (a turno da parte dei figli)
-
Lavare i piatti per tre volte in qualsiasi momento si voglia far valere il buono
-
Un’ora al pianoforte con papà che canta
-
Una gita in montagna
-
Pulizia del garage per te
-
Un’ora da solo con mamma o papà per sei volte
-
Un’ora in pace e armonia (dedicate a mamma e papà) per sei volte
-
Dodici lettere, una al mese per un anno (per una madre lontana)
Se cercate di condividere in accordo con lo Spirito del Signore e delle Scritture (vedere a fianco), vi accorgerete di dare sempre più di voi, di pensare di più a chi riceve, di esprimere amore dal profondo dell’animo, di pregare il Signore perché vi aiuti a fare un dono accettevole e di sentirvi fortemente realizzati per aver dato in quel modo.
Man mano che ci abitueremo a dare con il giusto spirito, ci avvicineremo al Signore. Possa ognuno di noi emulare più pienamente il Signore Gesù Cristo, Colui che ci insegnò il vero spirito del donare e amare. Possiamo noi concentrarci sul Natale e sul modo di donare, non sempre più cose, ma con lo spirito di Cristo.
Adattato da «A Christmas Made at Home», Ensign, dicembre 1984, 56–59.
I seguenti insegnamenti del Signore indicano che c’è un vero spirito con cui dare e che i doni più grandi, quelli di maggior valore, sono doni di tempo, mezzi o talenti. Il regalo più grande è il dono di sé.
Servizio
«Io sono il buon pastore; il buon pastore mette la sua vita per le pecore» (Giovanni 10:11; corsivo dell’autore).
Amore
«Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo» (Giovanni 3:16; corsivo dell’autore).
Doni Retti
«Andate anche voi nella vigna, e vi darò quel che sarà giusto » (Matteo 20:4; corsivo dell’autore).
Dare
«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » (Matteo 10:8; corsivo dell’autore).
«Ricordarsi delle parole del Signor Gesù, il quale disse egli stesso: Più felice cosa è il dare che il ricevere» (Atti 20:35; corsivo dell’autore).
«E a chi molto è stato dato, molto sarà ridomandato » (Luca 12:48; corsivo dell’autore).
Dare Con Allegria, Non Di Mala Voglia
«Dia ciascuno secondo che ha deliberato in cuor suo; non di mala voglia , né per forza perché Iddio ama un donatore allegro » (2 Corinzi 9:7; corsivo dell’autore).
«Se un uomo… fa un dono, [e] lo fa a malincuore… gli è contato come se avesse trattenuto il dono» (Moroni 7:8).