Coppie missionarie: benedizioni dal sacrificio e dal servizio
Il vostro Padre celeste ha bisogno di voi. Il Suo lavoro, sotto la direzione del nostro Salvatore Gesù Cristo, necessita di ciò che solo voi siete preparati a dare.
Quattro anni fa, a una conferenza, parlai delle coppie anziane che svolgono missioni a tempo pieno. La mia preghiera era che «lo Spirito Santo [toccasse] i cuori e che quindi, da qualche parte un coniuge… [richiamasse] l’attenzione del proprio compagno/a e ci [fosse] un momento di verità».1 Poco dopo, una sorella mi scrisse riguardo a quell’esperienza. Ella disse: «Sedevamo nella sicurezza della nostra casa guardando la conferenza alla televisione… Mentre lei parlava, il mio cuore venne toccato profondamente. Guardai verso mio marito, ed egli mi guardò. Quel momento cambiò per sempre la mia vita».
Se siete, o se presto sarete, nell’età per essere dei missionari senior, mi rivolgo a voi questo pomeriggio per testimoniare delle benedizioni che possono cambiare per sempre la vostra vita. Il vostro Padre celeste ha bisogno di voi. Il Suo lavoro, sotto la direzione del nostro Salvatore Gesù Cristo, necessita di ciò che solo voi siete preparati a dare. Ogni esperienza missionaria richiede fede, sacrificio e servizio, che vengono sempre seguiti da una profusione di benedizioni.
Mentre parliamo di queste benedizioni, voi potrete considerare ciò che io ho chiamato le quattro «P»: paura, preoccupazione per la famiglia, possibilità di svolgere una missione adatta e problemi economici.2 Ma lasciate che aggiunga un altro principio, ancora più importante e potente: la fede. Solo tramite la nostra fede possiamo ascoltare il consiglio di Dio di «sceglie[re] oggi a chi volete servire»3—«di servire il Signore che vi ha fatto».4 Solo attraverso la prova della nostra fede possiamo ricevere le miracolose benedizioni che cerchiamo per noi stessi e per le nostre famiglie. «Poiché se non v’è fede fra i figlioli degli uomini, Dio non può fare miracoli fra loro; pertanto non Si mostrò loro se non dopo la loro fede».5
Permettetemi di raccontarvi alcune miracolose benedizioni tratte dalle lettere e dai resoconti che ricevetti negli scorsi quattro anni. Un’umile coppia dall’Idaho superò con fede la paura quando il Signore li chiamò in Russia. Essi scrissero la seguente lettera d’accettazione: «Nessuno avrebbe pensato che noi potessimo venire chiamati per tale incarico. Non abbiamo alcuna idea di come impareremo la lingua o di come potremo rendere servizio, e sebbene accettiamo con molta trepidazione, accettando questa chiamata con fede, sappiamo che il Signore, e il Suo profeta, sanno meglio di noi dove dobbiamo servire». Dieci mesi dopo, il tempio Svedese di Stoccolma ospitò 30 santi provenienti da un piccolo ramo della Russia guidati da questa coppia dall’Idaho che aveva appena iniziato a imparare il russo. Le Scritture ci dicono: «Iddio ha fornito i mezzi affinché l’uomo, mediante la fede, possa operare possenti miracoli».6 Così, l’opera di Dio è portata avanti dai Suoi figli, «affinché anche la fede aumenti sulla terra… affinché la pienezza del mio Vangelo sia proclamata dai deboli e dai semplici fino alle estremità del mondo».7
Un’altra coppia superò con fede le preoccupazioni per la famiglia. Una sorella fedele scrisse: «La decisione di servire una missione non fu difficile; ma mia madre di novant’anni, era estremamente preoccupata riguardo alla nostra partenza. Ella ricevette molto conforto quando udì che, mentre avremmo servito, le nostre famiglie sarebbero state benedette». Un fratello espresse simili titubanze sul lasciare i genitori anziani, alle quali il padre rispose: «Non usare tua madre e me come scusa per non andare in missione con tua moglie. Prega a riguardo e poi segui la guida dello Spirito». A una generazione precedente di missionari chiamati a lasciare le loro famiglie, il Signore offrì questa rassicurazione: «E se lo faranno in tutta semplicità di cuore… io, il Signore, faccio loro la promessa che provvederò alle loro famiglie».8
Ovviamente, i problemi familiari sono reali e non dovrebbero esser trattati con leggerezza; ma noi non possiamo affrontare le difficoltà della nostra famiglia senza le benedizioni del Signore e, quando ci sacrifichiamo per servire come coppie a tempo pieno, queste benedizioni arriveranno. Per esempio, una coppia si preoccupava di lasciare la loro figlia più giovane che non era più attiva nella Chiesa. Il padre scrisse: «Noi pregammo e digiunammo per lei regolarmente. Poi, durante la conferenza generale, lo Spirito mi sussurrò: ‹Se servirai, non dovrai più preoccuparti per tua figlia›. Così ci incontrammo col nostro vescovo. La settimana dopo aver ricevuto la nostra chiamata, lei e il suo ragazzo annunciarono il loro fidanzamento. Prima che partissimo per l’Africa, a casa nostra ci fu un matrimonio. [Poi riunimmo la famiglia e] tenemmo un consiglio di famiglia… Resi testimonianza del Signore e di Joseph Smith… e dissi che avrei voluto impartire a ciascuno di loro una benedizione paterna. Cominciai con il figlio maggiore e con sua moglie fino ai più giovani… [incluso il nostro nuovo genero]».
Quando pensiamo a svolgere una missione come coppia, è bene che coinvolgiamo i nostri familiari. Durante i consigli di famiglia possiamo dare ai nostri figli la possibilità di esprimere il loro sostegno, offrire speciale assistenza di cui potremmo avere bisogno e ricevere benedizioni del sacerdozio che li aiutino in nostra assenza. Quando appropriato, anche noi possiamo ricevere benedizioni del sacerdozio da loro. Quando questo padre benedisse i membri della sua famiglia, il genero sentì l’influenza dello Spirito Santo. Il padre ha scritto: «Verso la fine del nostro primo anno, il cuore di nostro genero iniziò ad aprirsi verso la Chiesa. Poco prima che noi tornassimo a casa dalla missione, lui e nostra figlia vennero a visitarci. Nella valigia del ragazzo c’era il primo vestito per la domenica che egli avesse mai posseduto. Essi vennero in Chiesa con noi e dopo il nostro ritorno a casa egli fu battezzato. Un anno dopo essi furono suggellati nel tempio».9
Sebbene i dettagli di questa storia siano piuttosto unici, il principio è valido per tutti coloro che dicono al Signore: «Ovunque mi chiami verrò, Signor».10 Testimonio che quando riponiamo la nostra fiducia nel Signore, Egli ci troverà la giusta opportunità missionaria. Egli disse: «Se uno mi serve… il Padre l’onorerà».11
Pensando alle varie opportunità missionarie, molte coppie in tutto il mondo hanno un grande desiderio di servire ma mancano di grandi mezzi. Se questo è il vostro caso, ricordate che la giusta chiamata per la missione potrebbe non essere un paese lontano con uno strano nome. La giusta chiamata per voi potrebbe essere all’interno del vostro palo o della vostra area. «Il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose».12 Consigliatevi con la famiglia estesa e il vostro vescovo o presidente di ramo. Quando i servitori del Signore comprenderanno la vostra situazione temporale, sarete meglio in grado di ricevere le benedizioni eterne del servizio missionario a tempo pieno.
Se non potete servire per via di circostanze gravi e straordinarie, potete pensare di offrire un contributo finanziario per sostenere quelli che sono in grado di farlo? Il ragionevole sacrificio dei vostri mezzi non solo benedirà i missionari e coloro che essi servono, ma anche voi e la vostra famiglia.
Ora mi rivolgo a coloro che non hanno potuto svolgere una missione da giovani, vi parlerò direttamente. Forse nel corso degli anni avete portato il fardello del rimorso, o vi siete sentiti meno all’altezza perché non avete avuto la possibilità di servire e crescere quando eravate giovani. Il mio consiglio è: guardate avanti, non indietro. Iniziate oggi la vostra preparazione missionaria come coppia. Risparmiate un po’ di denaro ogni mese. Studiate le Scritture. Accettate le chiamate di chiesa. Pregate per sentire l’amore che il Signore nutre per gli altri e ricevete il Suo amore e la Sua fiducia. Un giorno potrete reclamare tutte le benedizioni del servizio missionario!
E quanto sono meravigliose! Dopo cinquantun anni di matrimonio, mi è stato chiesto: «Quale parte della tua vita vorresti rivivere?» Non ho esitato a rispondere: «Il periodo in cui io e mia moglie abbiamo servito insieme nella grande opera missionaria del Signore». I sentimenti provati da altre coppie missionarie fanno eco ai miei e a quelli di mia moglie: «La nostra decisione di andare in missione ha portato nuovo vigore, nuove emozioni, nuovi amici, nuovi luoghi e nuove sfide. Ci ha avvicinato come marito e moglie; avevamo una meta in comune e una reale associazione. Ma più di ogni altra cosa, ha portato una crescita spirituale invece della pensione a livello spirituale». Fratelli e sorelle, non andiamo in pensione spiritualmente.
Ora, vorrei estendere una sfida ai vescovi e ai presidenti di ramo in tutto il mondo. Nei prossimi sei mesi, sarebbe possibile, per ognuno di voi, considerare di raccomandare una o più coppie missionarie, a parte coloro che hanno già pianificato di servire? La vostra miglior risorsa per affrontare questa sfida saranno tutti quei membri anziani del vostro rione che hanno già svolto una missione. Nel mio rione, un vescovo ispirato organizzò una riunione speciale per potenziali coppie missionarie e per altre che avevano già servito. Mentre portavamo le nostre testimonianze sul sacrificio e sul servizio, lo Spirito ci testimoniò che una chiamata a servire era invero una chiamata a «ricever tutte le benedizioni del Signor».13 Ho sentito parlare di un presidente di palo che organizzò una classe per coppie missionarie, per ispirare coppie potenziali e per prepararle a servire. Dirigenti del sacerdozio, mentre con l’aiuto della preghiera, cercate di incoraggiare il servizio missionario a tempo pieno, ricordatevi che quando è chiamata una coppia, essa non solo adempie il lavoro del Signore nel mondo, ma pianta un seme di servizio nelle sua famiglia che sboccerà nelle generazioni a venire. Io continuo ad essere grato per l’influenza dei miei genitori, che servirono come coppia missionaria in Inghilterra e diedero un esempio alla loro posterità.
E voi, potenziali coppie missionarie, non aspettate che il vostro vescovo si incontri con voi per parlare della missione! Andate da lui. Esprimete i vostri sentimenti. Quando si tratta del lavoro missionario, il Signore si aspetta che esprimiamo i nostri desideri. Quando lo facciamo, possiamo confidare nel fatto che lo stesso Spirito, che ci ha spinto a cercare una chiamata missionaria, ispirerà un profeta a chiamarci nel giusto incarico.
E ci sono così tante chiamate! Ci sono chiamate ad insegnare il Vangelo a quelli che vogliono ricevere la verità, compresi i giovani nel Sistema Educativo della Chiesa; chiamate a lavorare nei progetti umanitari e di benessere, nei templi, nei centri genealogici, negli uffici delle missioni e nei siti storici; chiamate a fare «il bene più grande per i tuoi simili e promuover[e] la gloria di colui che è il tuo Signore».14
Considerate questi esempi: una coppia chiamata in India ha aiutato una scuola per bambini non vedenti a costruire i bagni e ad acquistare macchine da scrivere in braille. Una coppia nelle Hawaii ha portato un piccolo ramo dai 20 ai 200 membri e ha preparato 70 di essi per andare insieme al tempio. Una coppia in Perù ha organizzato le medicine e i giochi natalizi da consegnare a 550 bambini di un orfanotrofio. Una coppia in Cambogia ha insegnato alle classi di Istituto e ha guidato il ramo che, dopo soli dieci mesi, contava 180 fedeli. Una coppia in Russia ha aiutato i contadini del luogo ad aumentare i loro raccolti di patate di 11 volte rispetto a quelli delle fattorie statali, mentre una coppia nelle Filippine ha aiutato quasi settecento famiglie malnutrite ad allevare conigli e a coltivare degli orti. Una coppia in Pennsylvania ha aiutato sessanta individui nel preparare i loro registri genealogici, la metà dei quali appartenenti ad altre fedi. Una coppia in Ghana ha aiutato a scavare e restaurare pozzi, portando acqua a 190.000 persone in villaggi e campi di profughi.
Che i risultati di queste missioni siano, o no, così evidenti agli occhi mortali, tutti coloro che servono danno un contributo inestimabile al cospetto del Signore, poiché tutti hanno «pietà»,15 facendo la differenza. Le coppie missionarie sono degli esempi di forza per i missionari a tempo pieno e per i dirigenti del Sacerdozio e delle organizzazioni ausiliarie in tutto il mondo. Esprimo la mia gratitudine per tutte le coppie e le migliaia di altre persone che, in così tanti incarichi, donano milioni di ore al servizio del loro prossimo.
Miei fratelli e sorelle, se avete sentito i suggerimenti dello Spirito di prender parte in questo lavoro, per quanto sommessi tali sentimenti possano essere, non procrastinate il giorno del vostro servizio. Ora è il tempo di prepararsi, il tempo per essere chiamati, il tempo per sacrificarsi. Ora è il tempo per condividere i vostri doni e talenti, ed ora è il tempo di ricevere le benedizioni di Dio per voi e la vostra famiglia. «C’è costantemente bisogno di coppie missionarie» ha detto il presidente Gordon B. Hinckley.16 Mentre quest’opera procede, quel bisogno è in aumento. Leviamoci, nei nostri anni di maggior esperienza, maturità, saggezza, e soprattutto, della nostra fede, per soddisfare quel bisogno come solo noi possiamo fare.
Noi, più di tutti, abbiamo una ragione speciale per farlo. Dalle esperienze della nostra vita possiamo riconoscere la bontà del nostro Padre celeste e di Suo Figlio, Gesù Cristo, verso di noi e le nostre famiglie. Come un fratello spiegò: «Io e mia moglie vorremmo servire cinque missioni—una per ciascuno dei figli con cui il Signore ci ha benedetto». Qualunque siano le benedizioni che abbiamo ricevuto individualmente, io porto testimonianza che noi tutti abbiamo ricevuto la benedizione più grande: «Iddio [il nostro Padre celeste] ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo»,17 e Suo Figlio, Gesù Cristo, «ama il mondo al punto di deporre la sua vita stessa».18 Porto la mia speciale testimonianza che il Suo sacrificio espiatorio è l’espressione suprema di quell’amore.
Come membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, abbiamo il grande privilegio di restituire il Suo amore attraverso il sacrificio e il servizio, e di rivendicare la Sua santa promessa: «E chiunque depone la sua vita nella mia causa, per amore del mio nome, la ritroverà, sì, la vita eterna».19 Possiamo noi farlo, è la preghiera del mio cuore, nel nome di Gesù Cristo. Amen.