Messaggio della Prima Presidenza
La voce dello Spirito
Sono profondamente consapevole della responsabilità che mi assumo quando parlo di cose sacre. Sono anche consapevole che il mondo in cui viviamo sta diventando molto diverso da quello che ho conosciuto. I valori sono cambiati. La decenza e il rispetto per le cose buone stanno declinando. Le tenebre morali stanno scendendo sul mondo. Sotto molti aspetti, i nostri giovani sono la speranza del futuro, proprio come preziosi diamanti che brillano di più se messi davanti ad uno sfondo scuro.
I Santi degli Ultimi Giorni hanno un passo delle Scritture molto importante in Dottrina e Alleanze: «Porgete orecchio alla voce del Dio vivente».1 La voce dello Spirito è a disposizione di tutti. Il Signore disse: «Lo Spirito dà luce ad ogni uomo [e ad ogni donna]… che dà ascolto alla voce dello Spirito».
Egli dice inoltre che «chiunque dà ascolto alla voce dello Spirito viene a Dio, sì, al Padre».2
Vi sono alcuni che cercano una vita ricca e piena. Paolo indica chiaramente che è «lo spirito [che] vivifica».3 Sì, il Salvatore disse: «Le parole che vi ho dette sono spirito e vita».4
La gioia è un dono
Quali sono i frutti dello Spirito? Paolo dice che essi sono «amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza».5 La gioia che cerchiamo non è una profonda emozione temporanea, ma un’abituale gioia interiore che scaturisce dalla lunga esperienza e dalla fiducia in Dio. Lehi per ammaestrare suo figlio Giacobbe dichiarò: «Gli uomini sono affinché possano provare gioia».6 Per raggiungere questo grande obiettivo dobbiamo «Porge[re] orecchio alla voce del Dio vivente».
Voglio rendere testimonianza, nella mia veste di testimone vivente, che la gioia si trova ascoltando lo Spirito, poiché l’esperienza diretta me lo ha insegnato. Coloro che mettono in pratica il Vangelo imparano a vivere «in maniera felice»,7 come fecero i Nefiti. In tutto il mondo, nei molti paesi in cui la Chiesa è stata istituita, i fedeli possono aggiungere la loro testimonianza alla mia. Vi sono abbondanti prove che confermano la promessa che pace, speranza, amore e gioia sono doni dello Spirito. Le nostre voci si uniscono in una invocazione diretta a tutti i figli di Dio a diventare anch’essi partecipi di questi doni.
Le voci del mondo
Ma udiamo altre voci. Paolo dice: «Ci sono nel mondo tante e tante specie di parlari»8 che competono con la voce dello Spirito. La voce dello Spirito è sempre presente, ma è sommessa. Disse Isaia: «Il frutto della giustizia sarà la pace, e l’effetto della giustizia, tranquillità e sicurezza per sempre».9 L’Avversario cerca di soffocare questa voce con una moltitudine di richiami forti, persistenti, persuasivi e piacevoli:
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Voci che mormorano per sottolineare presunte ingiustizie.
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Voci piagnucolanti che rifuggono dall’impegno e dal lavoro.
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Voci seduttrici che offrono piaceri sensuali.
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Voci seduttrici che attirano verso la sicurezza materiale.
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Voci intellettuali che professano la raffinatezza e la superiorità.
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Voci orgogliose che esortano a confidare nel braccio di carne.
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Voci lusinghiere che ci gonfiano di superbia.
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Voci ciniche che distruggono la speranza.
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Voci attraenti che promuovono la ricerca del piacere.
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Voci commerciali che ci tentano a spendere denaro «per ciò che non ha alcun valore» e a lavorare «per ciò che non può soddisfare».10
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Voci deliranti che fanno nascere un desiderio di eccitazione artificiale. Non parlo soltanto dell’eccitazione che danno gli stupefacenti o l’alcool, ma della ricerca di esperienze pericolose, in cui si sfida la morte soltanto per un momento di emozione. La vita, anche la nostra, è talmente preziosa che dobbiamo renderne conto al Signore. Non dobbiamo metterla in pericolo. Quando viene spenta, non è più possibile riaccenderla.
Siamo bombardati dai messaggi
Oggi siamo assediati da una moltitudine di voci che ci dicono come vivere, come soddisfare le nostre passioni, come avere tutto. Abbiamo a portata di mano software, modem per computer interattivi, database, ricevitori satellitari e reti di comunicazione che ci soffocano di informazioni. Vi sono meno luoghi in cui si possono trovare rifugio e serenità. La nuova generazione è bombardata dal male e dalla malvagità come nessun’altra generazione. Davanti a questa prospettiva mi sovvengono le parole di T. S. Elliot: «Dov’è la saggezza che abbiamo perduto nella conoscenza? Dov’è la conoscenza che abbiamo perduto nelle informazioni?»11
Per alcuni aspetti per la nuova generazione sarà più difficile essere fedeli, forse più difficile che tirare un carretto attraverso le praterie. Quando qualcuno moriva nelle zone disabitate della frontiera americana, i suoi resti venivano seppelliti e la carovana dei carretti a mano riprendeva il viaggio verso ovest. Ma i familiari e gli amici in lutto avevano la speranza della sopravvivenza dell’anima eterna del loro caro defunto. Quando qualcuno invece muore spiritualmente nel deserto del peccato, a questa speranza si sostituisce il tremore e il timore per il benessere eterno del defunto.
Molti della nuova generazione sono stati condizionati dal mondo a volere tutto e a volerlo subito. Molti non vogliono né risparmiare né lavorare. Questi desideri egoistici e impazienti ci rendono suscettibili alla tentazione. Il Libro di Mormon individua quattro categorie di lusinghe usate da Satana:
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Lucro.
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Ottenere potere sulla carne.
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Ottenere la popolarità agli occhi del mondo.
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Ricercare i piaceri della carne e le cose del mondo.12
La tattica di Satana consiste nel «distogliere il loro cuore dalla verità, cosicché siano accecati e non comprendano le cose che sono preparate per loro».13 Egli crea una cortina fumogena che ci annebbia la vista e distrae la nostra attenzione.
Il presidente Heber J. Grant (1856–1945) dichiarò: «Se siamo fedeli nell’osservanza dei comandamenti di Dio, le Sue promesse si adempieranno alla lettera… Il problema è che l’avversario dell’anima umana offusca la loro mente. Egli getta polvere, tanto per intenderci, nei loro occhi ed essi sono accecati dalle cose di questo mondo».14
Dare ascolto alle voci rette
Come potremo mai scegliere quali voci ascoltare e a quali voci credere? Le conseguenze per ognuno di noi sono impressionanti. Per sopravvivere spiritualmente dobbiamo fare almeno quattro cose.
Primo, dobbiamo esercitare saggiamente il libero arbitrio. Amalechi ci dice come possiamo scegliere i giusti modi: «Non vi è nulla di buono che non venga dal Signore; e ciò che è male viene dal diavolo».15 Ogni momento ci impone di fare una scelta, una dopo l’altra, tra ciò che proviene dal Signore e quello che proviene dal diavolo. Come le piccole gocce d’acqua plasmano il paesaggio, così le nostre piccole e continue scelte plasmano il nostro carattere.
Secondo, dobbiamo avere uno scopo. Il fu primo ministro israeliano, David Ben-Gurion, una volta fece una dichiarazione riguardo a Leon Trotsky, uno dei fautori della rivoluzione comunista in Russia. Trotsky, egli disse, non era un leader. Era un uomo brillante, ma non era un leader perché non aveva uno scopo.16 Tutti in questa vita devono avere uno scopo. Come appartenenti alla chiesa di Cristo, dobbiamo avere come fine la nostra salvezza.17 Qualcuno ha detto: «Dovete battervi per qualcosa, oppure cadrete a causa di qualsiasi cosa».
Quando il Salvatore fece visita al continente americano, la parte più giusta dei Nefiti aveva imparato a concentrare l’attenzione per poter capire la Sua voce. «Udirono una voce come se venisse dal cielo; e gettarono attorno lo sguardo, poiché non comprendevano la voce che udivano; e non era una voce dura, né era una voce forte; nondimeno, nonostante fosse una voce lieve, essa trafiggeva fino al centro coloro che la udivano, tanto che non v’era una sola parte del loro essere che essa non facesse tremare; sì, li trafiggeva fino all’anima e faceva ardere i loro cuori».18 Udirono la voce una seconda volta, e non la capirono. Quando udirono la voce per la terza volta, essi «aprirono le loro orecchie per ascoltarla; e i loro occhi erano rivolti verso il suono; e guardavano con insistenza verso il cielo, da dove veniva il suono».19 Se vogliamo udire la voce dello Spirito, anche noi dobbiamo aprire le nostre orecchie, volgere l’occhio della fede alla fonte della voce e guardare con insistenza verso il cielo.
Terzo, dobbiamo rafforzare la nostra testimonianza. Tutti noi dobbiamo studiare il piano di salvezza e imparare a conoscere il nostro rapporto con Dio. Se camminiamo per fede faremo delle esperienze spirituali che rafforzeranno la nostra fede e la nostra testimonianza.
Quarto, dobbiamo studiare le Scritture, che sono la «voce del Signore e il potere di Dio per la salvezza».20 Il Signore ha detto anche delle Sue parole: «È la mia voce, infatti, che ve le dice; poiché vi sono date dal mio Spirito».21
Propongo una semplice soluzione per scegliere il canale sul quale dobbiamo sintonizzarci: ascoltare e seguire la voce dello Spirito. È una soluzione antica, direi eterna, e forse non è apprezzata in una società che è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Inoltre questa soluzione richiede pazienza in un mondo che chiede l’immediata gratificazione. È quieta, placida e dolce in questo mondo attratto da quello che è assordante, incessante, frenetico, pacchiano e rozzo. Ci impone di dedicarci alla riflessione, mentre i nostri amici cercano la sollecitazione fisica. (Questo può sembrare sciocco in un periodo in cui non vale la pena di ricordare gran parte delle informazioni di poco conto che ci vengono trasmesse). Questa soluzione fa parte di un solo messaggio unificato, coerente, antico in un mondo che si annoia subito dell’assenza di intensità, varietà e novità. Ci chiede di vivere per fede in un mondo governato da ciò che si vede.22 Dobbiamo vedere le verità spirituali con l’occhio della fede eterna, mentre le masse contano soltanto sulle cose temporali, che si possono conoscere soltanto tramite i sensi fisici.
Dobbiamo imparare a ponderare le cose dello Spirito e a rispondere ai Suoi suggerimenti. Dobbiamo filtrare i rumori di disturbo generati da Satana. E se ci sintonizzeremo sullo Spirito, «le [nostre] orecchie udranno dietro a [noi] una voce che dirà: ‹Questa è la via; camminate per essa›».23 Ascoltare «la voce del Dio vivente» ci porta la «pace in questo mondo e vita eterna nel mondo a venire».24 Questi sono i più grandi di tutti i doni di Dio.25
Idee per gli insegnanti familiari
Dopo aver pregato ed esservi preparati, condividete questo messaggio impiegando un metodo che incoraggi la partecipazione di coloro a cui insegnate. Seguono alcuni esempi:
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Accendete una radio e sintonizzatevi su alcune stazioni. Puntualizzate il fatto che alcune stazioni vengono ricevute con chiarezza mentre altre sono disturbate. Paragonate le interferenze alle voci del mondo e la ricezione chiara all’essere in sintonia con la voce dello Spirito. Condividete alcuni dei consigli del presidente Faust riguardo all’ascoltare lo Spirito.
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Per discutere come possiamo udire meglio la voce dello Spirito, parlate con la famiglia riguardo ad alcune delle 11 voci menzionate dal presidente Faust, che possono disturbare la nostra ricezione dello Spirito; oppure parlate dei 4 modi che egli ci consiglia per «sopravvivere spiritualmente». Invitate i membri della famiglia a raccontare le loro esperienze nel riconoscere e seguire la voce dello Spirito.
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Invitate i membri della famiglia a leggere i seguenti versetti citati dal presidente Faust: Giovanni 6:63; 2 Corinzi 3:6; DeA 50:1; 84:46–47. Invitateli a trovare il tema comune di questi passi. Leggete parti dell’articolo che descrivono le benedizioni che possono arrivarci seguendo la voce dello Spirito. Portate testimonianza del potere che lo Spirito ha nella vostra vita.