Fedele alla mia decisione
Elena Ogneva Anderson, Utah, USA
Quando compii ventuno anni, sentii che dovevo andare in missione. Non ho mai pensato alla missione, quindi questi pensieri furono inaspettati. Il mio dirigente del sacerdozio mi consigliò di pregare, e io lo feci.
La risposta fu chiara: sapevo che il Signore voleva che svolgessi una missione. All’inizio ero entusiasta, ma partire in missione era molto più difficile di quanto avessi pensato.
Il mio capo non capiva perché sarei andata via 18 mesi e non voleva darmi dei permessi per la mia preparazione. Mi diede un ultimatum: “O lavori o non lavori. Scegli”. Benché mi spaventasse non lavorare nelle ultime settimane prima della missione, decisi di lasciare il lavoro.
Anche compilare i moduli riguardo alla salute fu complicato. Il mio medico in Russia non aveva mai visto i moduli della Chiesa per i missionari e si rifiutò di firmarli.
Ostacoli come questi mi facevano dubitare di aver preso la decisione giusta. Più volte fui tentata di cambiare idea. Ma in quei momenti di dubbio, ricordavo la risposta ricevuta alla mia preghiera ed ero in grado di rimanere fedele alla mia decisione. Alla fine, trovai le soluzioni per tutti questi e altri problemi.
Fui chiamata a servire nella Missione di San Pietroburgo, in Russia. I primi mesi non furono facili. Ma grazie a quanto avevo imparato affrontando le difficoltà durante la preparazione, fui in grado di affrontare i problemi della missione. La mia missione, e le difficoltà affrontate durante la preparazione, mi hanno insegnato che posso fare cose difficili, con l’aiuto del Signore.