2014
Se mancate di sapienza
Maggio 2014


Se mancate di sapienza

Dio rivelerà la verità a coloro che la cercano come stabilito nelle Scritture.

Anziano Marcos A. Aidukaitis

L’altro giorno, mio figlio di dieci anni stava studiando il cervello umano in Internet. Da grande vuole fare il chirurgo. Non è difficile notare che lui è molto più intelligente di me.

A noi piace Internet. A casa comunichiamo con la famiglia e con gli amici tramite i social media, l’e-mail e in altri modi. I miei figli fanno molti dei loro compiti su Internet.

Qualsiasi sia la domanda, se ci servono maggiori informazioni, le cerchiamo on-line. In pochi secondi, troviamo molto materiale. È meraviglioso.

Internet offre molte opportunità per imparare. Ma Satana vuole che siamo infelici e distorce il vero scopo delle cose; usa questo strumento eccezionale per promuovere il dubbio e la paura, e per distruggere la fede e la speranza.

Con tutto ciò che è disponibile in Internet, dobbiamo considerare attentamente dove concentrare i nostri sforzi. Satana può tenerci occupati, distrarci e infettarci facendoci ricercare tra le informazioni, molte delle quali sono pura spazzatura.

Non bisogna perdersi tra la spazzatura.

Ascoltate questa guida, fornita dalle Scritture: “Lo Spirito di Cristo è dato a ogni uomo, affinché possa distinguere il bene dal male; vi mostro pertanto la maniera per giudicare; poiché ogni cosa che invita a fare il bene, e a persuadere a credere in Cristo, è mandata mediante il potere e il dono di Cristo; pertanto potete sapere […] che è da Dio”1.

In un certo senso, affrontiamo lo stesso dilemma che affrontò Joseph Smith nella sua giovinezza. Troppo spesso manchiamo di sapienza.

Nel regno di Dio la ricerca della verità è apprezzata, incoraggiata e in nessun modo repressa o temuta. Ai membri della Chiesa viene fortemente consigliato dal Signore stesso di cercare la conoscenza.2 Egli ha detto: “Cercate diligentemente […]; sì, cercate nei libri migliori parole di saggezza; cercate l’istruzione, sì, mediante lo studio ed anche mediante la fede”3. Ma come possiamo riconoscere la verità in un mondo sempre più sfacciato nei suoi attacchi contro ciò che riguarda Dio?

Le Scritture ci insegnano come:

Primo, possiamo riconoscere la verità osservandone i frutti.

Nel Suo meraviglioso Sermone sul Monte, il Signore disse:

“Così, ogni albero buono fa frutti buoni; ma l’albero cattivo fa frutti cattivi […]

Voi li riconoscerete dunque dai loro frutti”4.

Il profeta Mormon insegnò questo stesso principio quando disse: “Li riconoscerete dalle loro opere; poiché, se le loro opere sono buone, allora anch’essi sono buoni”5.

Invitiamo tutti a studiare i frutti e le opere di questa Chiesa.

Coloro che si interessano alla verità saranno in grado di riconoscere la differenza che la Chiesa e i suoi membri fanno nelle comunità in cui sono presenti. Noteranno anche il miglioramento nella vita di coloro che ne seguono gli insegnamenti. Coloro che li valuteranno scopriranno che i frutti della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni sono deliziosi e desiderabili.

Secondo, possiamo trovare la verità mettendo noi stessi alla prova la parola.

Il profeta Alma insegnò:

“Ora, noi paragoneremo la parola a un seme. […] Se fate posto affinché un seme possa essere piantato nel vostro cuore, ecco, se è un vero seme [e] […] se voi non lo espellete con la vostra incredulità, […] ecco, esso comincerà a gonfiarsi nel vostro petto; e […] comincerete a dirvi: Questo è […] un buon seme […] poiché comincia a dilatare la mia anima; sì, comincia a illuminare il mio intelletto, sì, comincia a essermi deliziosa.

Ed ora […] questo non rafforzerà la vostra fede? Sì, rafforzerà la vostra fede, […]

poiché ogni seme produce a sua propria somiglianza”6.

Che meraviglioso invito da parte di un profeta di Dio! Lo si può paragonare a un esperimento scientifico. Siamo invitati a mettere alla prova la parola, ci vengono dati dei parametri e ci viene detto qual è il risultato del test se seguiamo le istruzioni.

Le Scritture ci insegnano quindi che possiamo conoscere la verità osservandone i frutti o facendo personalmente un esperimento, facendo posto nel nostro cuore alla parola e nutrendola, come un seme.

Tuttavia c’è un terzo modo per conoscere la verità: tramite la rivelazione personale.

La sezione 8 di Dottrina e Alleanze insegna che la rivelazione è conoscenza: “conoscenza di qualsiasi cosa [noi chiederemo] con fede, con cuore onesto, credendo che [riceveremo]”7.

E il Signore ci dice come ricevere questa rivelazione. Egli ha detto: “Io ti parlerò nella tua mente e nel tuo cuore mediante lo Spirito Santo, che verrà su di te e che dimorerà nel tuo cuore”8.

Impariamo così che la rivelazione può essere ottenuta chiedendo con fede, con cuore onesto e credendo che riceveremo.

Ma notate che il Signore ci ha avvisato in modo molto chiaro: “Ricorda che senza fede non puoi far nulla; chiedi dunque con fede”9. La fede richiede un impegno: l’impegno di studiarlo nella mente e poi di chiedere in preghiera se sia giusto.

Il Signore ha detto:

“Se è giusto farò sì che il tuo petto arda dentro di te; perciò sentirai che è giusto.

Ma se non fosse giusto, non avrai tali sentimenti, ma sentirai uno stupore di pensiero che ti farà dimenticare ciò che è errato”10.

La fede senza le opere è morta.11 Quindi “[chiediamo] con fede, senza star punto in dubbio”12.

Ho un amico, non della nostra fede, che mi ha detto di non essere una persona spirituale. Non studia le Scritture e non prega perché dice di non riuscire a capire le parole di Dio e non è sicuro che Dio esista. Questo atteggiamento spiega la sua mancanza di spiritualità e il risultato sarà l’opposto della rivelazione, come spiegato da Alma: “E perciò colui che indurirà il suo cuore riceverà la minor porzione della parola”.

Tuttavia, Alma aggiunse: “A colui che non indurirà il suo cuore verrà data la maggior porzione della parola, fino a che gli sia dato di conoscere i misteri di Dio fino a che li conoscerà appieno”13.

Alma e i figli di Mosia sono un esempio del principio che la fede richiede opere. Nel Libro di Mormon leggiamo:

“[Essi] avevano scrutato diligentemente le Scritture per poter conoscere la parola di Dio.

Ma ciò non è tutto; si erano dedicati a lungo alla preghiera e al digiuno; avevano dunque lo spirito di profezia e lo spirito di rivelazione”14.

In questo procedimento, chiedere con un cuore onesto è altrettanto importante. Se cerchiamo sinceramente la verità, faremo tutto ciò che è in nostro potere per trovarla, il che può includere leggere le Scritture, andare in Chiesa e fare del nostro meglio per obbedire ai comandamenti di Dio. Vuole anche dire che, quando la troviamo, siamo disposti a fare la volontà di Dio.

Le azioni di Joseph Smith mentre cercava la sapienza sono un esempio perfetto di cosa significa avere un cuore onesto. Egli disse che voleva conoscere quale delle sette era vera, “per poter sapere a quale [unirsi]”15. Ancor prima di pregare era disposto ad agire secondo la risposta che avrebbe ricevuto.

Dobbiamo chiedere con fede e con cuore sincero. Ma ciò non è tutto: dobbiamo anche credere che riceveremo la rivelazione. Dobbiamo aver fiducia nel Signore e avere speranza nelle Sue promesse. Ricordate ciò che fu scritto: “Se alcuno di voi manca di sapienza, la chiegga a Dio che dona a tutti liberalmente senza rinfacciare, e gli sarà donata”16. Che meravigliosa promessa!

Invito tutti a cercare la verità tramite uno di questi metodi, ma soprattutto da Dio tramite la rivelazione personale. Dio rivelerà la verità a coloro che la cercano come stabilito nelle Scritture. Richiederà più impegno che una semplice ricerca in Internet, ma ne vale la pena.

Rendo testimonianza che questa è la vera chiesa di Gesù Cristo. Ne ho visto i frutti nelle comunità e nella vita di molte migliaia di persone, compresi i miei famigliari; quindi so che è vera. Per molti anni anche io ho messo alla prova la parola e ne ho sentito gli effetti sulla mia anima; quindi so che è vera. Ma, cosa più importante, ho imparato da me stesso che è vera grazie alla rivelazione tramite il potere dello Spirito Santo; quindi so che è vera. Invito tutti voi a fare lo stesso. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.