2015
Scegliete di credere
Maggio 2015


Scegliete di credere

Il Salvatore offre il Suo vangelo perché sia una luce che guidi coloro che scelgono di credere in Lui e di seguirLo.

Lo scorso gennaio Sailor Guztler, di sette anni, e la sua famiglia si stavano recando dalla Florida all’Illinois con un aereo privato. Il padre di Sailor era al comando. Appena dopo l’imbrunire, a causa di un guasto meccanico, l’aereo è precipitato nel buio pesto delle colline del Kentucky, finendo sottosopra su un terreno piuttosto accidentato. Nell’incidente sono morti tutti tranne Sailor. Durante la caduta si è rotta un polso. Ha riportato tagli e graffi e aveva perso le scarpe. C’erano tre gradi, era una notte fredda e piovosa dell’inverno del Kentucky e Sailor indossava solo un paio di pantaloncini, una maglietta e un calzino.

Ha chiamato a gran voce la mamma e il papà, ma nessuno ha risposto. Raccogliendo ogni briciola di coraggio, si è incamminata a piedi nudi per la campagna in cerca di aiuto, attraversando torrenti e canali, e passando con coraggio in mezzo a dei rovi. Dalla cima di una collinetta, Sailor ha visto una luce in lontananza, a circa due chilometri. Inciampando nell’oscurità e nei cespugli, mentre si dirigeva verso la luce, alla fine è arrivata alla casa di un uomo gentile che non aveva mai visto prima e che si è preso subito cura di lei. Sailor era salva. È stata subito portata all’ospedale e seguita durante il processo di guarigione.1

Sailor è sopravvissuta perché ha visto una luce in lontananza e ha lottato per raggiungerla — nonostante il territorio selvaggio, la profondità della tragedia vissuta e le ferite riportate. È difficile immaginare come Sailor sia riuscita a fare ciò che ha fatto quella sera. Sappiamo, però, che ella ha riconosciuto nella luce di quella casa lontana l’opportunità di ricevere aiuto. C’è stata speranza. È stata incoraggiata dal fatto che, a prescindere da quanto brutta fosse la situazione, avrebbe trovato soccorso in quella luce.

Pochi di noi vivranno un’esperienza straziante come quella di Sailor. Tutti noi, però, prima o poi, dovremo attraversare il nostro deserto spirituale e incamminarci lungo i nostri percorsi emotivi accidentati. In quei momenti, per quanto le circostanze possano sembrarci buie e disperate, se la cerchiamo, ci sarà sempre una luce spirituale che ci invita, dandoci la speranza di soccorso e di conforto. Tale luce ha origine dal Salvatore di tutta l’umanità, Colui che è la Luce del mondo.

Percepire la luce spirituale è diverso dal vedere la luce fisica. Il riconoscere la luce spirituale del Salvatore inizia con la nostra volontà di credere. Dio vuole che cominciamo almeno con il desiderare di credere. “Se voi risveglierete e stimolerete le vostre facoltà, […] ed eserciterete una particella di fede”, insegna il profeta Alma, “sì, anche se non poteste fare null’altro che desiderare di credere, lasciate che questo desiderio operi in voi fino a che crediate, in modo che possiate far posto a una porzione delle [parole del Salvatore]”2.

L’invito di Alma a desiderare di credere e a “far posto” nel nostro cuore alle parole del Salvatore ci ricorda che, per credere e avere fede, dobbiamo operare una scelta personale e dobbiamo agire. Dobbiamo “risvegliare e stimolare le [nostre] facoltà”. Chiediamo prima che ci venga dato; cerchiamo prima di trovare; bussiamo prima che ci venga aperto. Allora riceviamo questa promessa: “Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”3.

Non ci è stata fatta nessuna supplica di credere più sincera di quella rivoltaci dal Salvatore Stesso durante il Suo ministero terreno, quando, rivolgendosi a chi Lo ascoltava incredulo, disse:

“Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete;

ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre”4.

Ogni giorno ciascuno di noi affronta una prova. È la prova della vita: sceglieremo di credere in Lui e permetteremo alla luce del Suo vangelo di crescere in noi oppure rifiuteremo di credere e persisteremo nel procedere da soli nel buio? Il Salvatore offre il Suo vangelo perché sia una luce che guida coloro che scelgono di credere in Lui e di seguirLo.

Dopo l’impatto, Sailor ha avuto una scelta. Avrebbe potuto scegliere di restare vicina all’aereo al buio, da sola e impaurita. Davanti, però, aveva una lunga notte e avrebbe fatto sempre più freddo. Ha scelto un’altra strada. Sailor ha risalito la collina e ha visto una luce all’orizzonte.

Mentre si faceva strada nella notte verso la luce, questa è diventata sempre più brillante. Ci saranno stati, tuttavia, momenti in cui non è riuscita a vederla. Forse l’ha persa di vista quando si è trovata in una gola o dietro agli alberi o ai cespugli, ma ha continuato a camminare. Ogni volta che riusciva a vedere la luce, Sailor ha avuto la sicurezza di trovarsi sulla giusta strada. Non sapeva ancora esattamente che cosa fosse, ma ha continuato a dirigersi verso quella luce in base a ciò che sapeva, credendo e sperando che l’avrebbe rivista se avesse continuato ad andare nella giusta direzione. Facendo così, avrebbe potuto salvarsi la vita.

Può essere così anche nella nostra vita. Possono esserci volte in cui siamo stati feriti, in cui siamo stanchi e in cui la nostra vita può sembrarci buia e fredda. Possono esserci volte in cui non riusciamo a scorgere alcuna luce all’orizzonte e possiamo avere voglia di mollare. Se siamo disposti a credere, se desideriamo credere, se scegliamo di credere, allora gli insegnamenti e l’esempio del Salvatore ci mostreranno la strada da percorrere.

Scegliete di credere

Proprio come Sailor ha dovuto credere che avrebbe trovato la salvezza in quella luce lontana, anche noi dobbiamo scegliere di aprire il cuore alla realtà divina del Salvatore — alla Sua luce eterna e alla Sua misericordia guaritrice. I profeti di tutte le epoche ci hanno raccomandato, e persino supplicato, di credere in Cristo. La loro esortazione riflette un fatto fondamentale: Dio non ci obbliga a credere. Egli ci invita, piuttosto, a credere, inviando profeti e apostoli viventi a istruirci, dandoci le Scritture e chiamandoci per mezzo del Suo Spirito. Siamo noi a dover scegliere di accogliere tali inviti spirituali, scegliendo di vedere con gli occhi spirituali la luce spirituale con cui Egli ci chiama. La decisione di credere è la scelta più importante che potremo mai fare. Influenza tutte le altre decisioni che prenderemo.

Dio non ci costringe a credere come non ci obbliga a obbedire ai comandamenti, nonostante il Suo desiderio perfetto di benedirci. Tuttavia il Suo invito di credere in Lui — di esercitare quella particella di fede e di far posto alle Sue parole — è valido anche oggi. Come disse il Salvatore: “Io rendo testimonianza che il Padre comanda a tutti gli uomini, ovunque, di pentirsi e di credere in me”5.

Credo, testimonianza e fede non sono principi passivi. Non ci capitano e basta. Il credo è qualcosa che scegliamo, in cui speriamo, per cui lavoriamo e per cui facciamo sacrifici. Non ci capita di credere per caso nel Salvatore e nel Suo vangelo così come non preghiamo o non paghiamo la decima per caso. Scegliamo attivamente di credere, proprio come scegliamo di rispettare altri comandamenti.

Mettete in pratica ciò in cui credete

All’inizio Sailor non sapeva se quello che stava facendo, quando si è incamminata nel sottobosco, avrebbe funzionato. Si era persa ed era ferita, c’era buio e faceva freddo. Eppure ha abbandonato il luogo dell’incidente e si è avventurata nella speranza di ricevere soccorso, procedendo a stento e carponi finché non ha visto una luce in lontananza. Una volta vistala, ha fatto del suo meglio per raggiungerla, ricordando ciò che aveva visto.

Anche noi dobbiamo fare posto alla speranza di trovare una luce spirituale, accettando di credere invece di scegliere di dubitare. Le nostre azioni sono la dimostrazione del nostro credo e diventano l’essenza della nostra fede. Scegliamo di credere quando preghiamo e quando leggiamo le Scritture. Scegliamo di credere quando digiuniamo, quando rispettiamo la santità della domenica e quando rendiamo il culto nel tempio. Scegliamo di credere quando siamo battezzati e quando prendiamo il sacramento. Scegliamo di credere quando ci pentiamo e chiediamo a Dio di perdonarci e di guarirci con il Suo amore.

Non arrendetevi mai

A volte il progresso nelle questioni spirituali sembra lento e discontinuo. A volte possiamo avere la sensazione di aver perso terreno, di aver commesso errori o di non riuscire a trovare il Salvatore nonostante l’impegno. Se vi sentite così, vi prego di non arrendervi — mai. Continuate a credere in Lui, nel Suo vangelo e nella Sua chiesa. Conformate le vostre azioni al vostro credo. Nei momenti in cui la luce della vostra fede si affievolisce, permettete alla speranza che riponete nell’amore e nella grazia del Salvatore, che si trovano nel Suo vangelo e nella Sua chiesa, di prevalere sui vostri dubbi. Vi prometto che Egli è pronto a ricevervi. Con il tempo vi renderete conto di aver fatto la scelta migliore che avreste potuto mai fare. La vostra coraggiosa decisione di credere in Lui vi benedirà incommensurabilmente e per sempre.

Le benedizioni del credere

Ho sentito l’amore misericordioso del Salvatore nella mia vita. Io ho cercato Lui nei miei momenti di oscurità ed Egli mi ha soccorso con la Sua luce guaritrice. Una delle grandi gioie della mia vita è stata il viaggiare con mia moglie, Kathy, per incontrare i membri della Chiesa in molti angoli del pianeta. Questi incontri meravigliosi hanno insegnato a me e a voi l’amore che Dio ha per i Suoi figli. Mi hanno mostrato il potenziale illimitato della felicità che diventa la benedizione di chi sceglie di seguire gli insegnamenti del Signore Gesù Cristo. Ho imparato che credere in Lui e nel Suo potere redentore è il giusto sentiero che conduce alla “pace in questo mondo e [alla] vita eterna nel mondo a venire”6.

Attesto che Gesù Cristo è la fonte di luce e di speranza per tutti noi. Prego che tutti noi sceglieremo di credere in Lui. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Vedere Lindsey Bever, “How 7-Year-Old Sailor Gutzler Survived a Plane Crash” [In che modo Sailor Gutzler, di sette anni, è sopravvissuta a un disastro aereo], Washington Post, 5 gennaio 2015, washingtonpost.com; “Girl Who Survived Plane Crash Hoped Family ‘Was Just Sleeping’” [La bambina sopravvissuta al disastro aereo sperava che la famiglia stesse solo dormendo], 4 gennaio 2015, myfox8.com; “Kentucky Plane Crash: Four Killed, Little Girl Survives” [Disastro aereo in Kentucky, quattro vittime e una bambina sopravvissuta], 4 gennaio 2015, news.com.au; Associated Press, “Young Girl, Sole Survivor of Kentucky Plane Crash” [Bambina, unica sopravvissuta di un disastro aereo avvenuto nel Kentucky], 3 gennaio 2015, jems.com.

  2. Alma 32:27; corsivo dell’autore.

  3. 3 Nefi 14:8; vedere anche il versetto 7.

  4. Giovanni 10:37–38.

  5. 3 Nefi 11:32.

  6. Dottrina e Alleanze 59:23.