2015
Aspettando il prodigo
Maggio 2015


Aspettando il prodigo

Prego che possiamo ricevere rivelazione per sapere come meglio aiutare i nostri cari che si sono smarriti.

Il Salvatore Gesù Cristo trascorse il Suo ministero terreno insegnando il Suo potere guaritore e redentore. In un’occasione, nel capitolo quindici di Luca, nel Nuovo Testamento, Egli fu perfino criticato perché mangiava e trascorreva del tempo con dei peccatori (vedere Luca 15:2). Il Salvatore usò queste critiche come un’opportunità per insegnare a noi tutti in che modo comportarci con coloro che hanno smarrito la via.

A chi Lo criticava rispose facendo due domande importanti:

“Chi è l’uomo fra voi, che, avendo cento pecore, se ne perde una, non lasci le novantanove nel deserto e non vada dietro alla perduta finché non l’abbia ritrovata?” (Luca 15:4).

“Ovvero, qual è la donna che avendo dieci dramme, se ne perde una, non accenda un lume e non spazzi la casa e non cerchi con cura finché non l’abbia ritrovata?” (Luca 15:8).

Il Salvatore poi insegna la parabola del figliuol prodigo. Questa parabola non riguarda cento pecore o dieci pezzi di argento, ma riguarda un figlio prezioso che si è smarrito. Nella parabola, che cosa ci insegna il Salvatore su come comportarci quando un membro della famiglia perde la via?

Il figliuol prodigo informa suo padre che vuole la sua parte di eredità subito. Egli vuole lasciare la sicurezza della sua casa e della sua famiglia per intraprendere una vita mondana (vedere Luca 15:12–13). Notate che, nella parabola, il padre risponde in maniera amorevole dando al figlio la sua parte di eredità. Sicuramente il padre avrà fatto tutto quello che poteva per convincere il figlio a restare. Tuttavia, una volta che il figlio adulto fa la sua scelta, il padre saggio lo lascia andare. Poi il padre dimostra sincero amore, e veglia e aspetta (vedere Luca 15:20).

La mia famiglia ha avuto un’esperienza simile. Io, i miei due fedeli fratelli e la mia meravigliosa sorella siamo stati cresciuti da genitori esemplari. Ci è stato insegnato il Vangelo nella nostra casa, siamo arrivati con successo all’età adulta e, tutti e quattro, siamo stati suggellati ai nostri coniugi al tempio. Tuttavia, nel 1994 nostra sorella, Susan, si sentì delusa dalla Chiesa e da alcuni dei suoi insegnamenti. Si lasciò convincere da coloro che deridevano e criticavano i primi dirigenti della Chiesa. Permise alla sua fede nei profeti e negli apostoli viventi di diminuire. Col passare del tempo, i suoi dubbi sovrastarono la sua fede e decise di lasciare la Chiesa. Susan mi ha dato il permesso di condividere la sua storia con la speranza che possa essere di aiuto per altri.

Io, i miei fratelli e la mia mamma vedova eravamo devastati. Non riuscivamo a immaginare che cosa potesse averla portata ad abbandonare la sua fede. Le scelte di mia sorella sembravano spezzare il cuore di nostra madre.

Io e mio fratello avevamo servito come vescovi e presidenti di quorum e avevamo provato la gioia del successo con i membri del rione e del quorum quando lasciavamo le novantanove e andavamo dietro all’una. Tuttavia, con nostra sorella i nostri sforzi persistenti nel cercare di soccorrerla e di invitarla a tornare indietro la spingevano solamente sempre più lontano.

Cercando una guida divina su come avremmo dovuto comportarci con lei, fu evidente che dovevamo seguire l’esempio del padre nella parabola del figliuol prodigo. Susan aveva fatto la sua scelta e noi dovevamo figurativamente lasciarla andare, ma non senza che lei sapesse e sentisse il nostro sincero amore per lei. E così, con gentilezza e amore rinnovati, noi vegliavamo e aspettavamo.

Mia madre non smise mai di preoccuparsi per Susan e di amarla. Ogni volta che lei andava al tempio metteva il nome di Susan nella lista per la preghiera e non perse mai la speranza. Mio fratello maggiore e sua moglie, che vivevano più vicino a Susan in California, la invitavano a tutti gli eventi di famiglia. Preparavano la cena a casa loro per il compleanno di Susan ogni anno. Si assicuravano di essere sempre in contatto con lei e si assicuravano che lei sapesse del loro amore genuino nei suoi confronti.

Mio fratello minore e sua moglie aiutarono i figli di Susan nello Utah, si presero cura di loro e li fecero sentire amati. Si assicurarono che i suoi figli venissero sempre invitati alle riunioni di famiglia e, quando fu il momento per la nipote di Susan di essere battezzata, mio fratello era lì per celebrare l’ordinanza. Susan aveva anche degli amorevoli insegnanti familiari e insegnanti visitatrici che non mollarono mai.

Man mano che i nostri figli andavano in missione o si sposavano, Susan era invitata a partecipare a queste celebrazioni. Cercavamo diligentemente di creare eventi di famiglia in modo che Susan e i suoi figli potessero essere con noi e potessero sapere che noi volevamo loro bene e loro facevano parte della nostra famiglia. Quando Susan si laureò in un’università della California, noi eravamo tutti lì alla cerimonia per sostenerla. Anche se non potevamo accettare tutte le sue scelte, potevamo certamente accettare lei. Abbiamo amato, abbiamo vegliato e abbiamo aspettato.

Nel 2006, dopo dodici anni da quando Susan aveva abbandonato la Chiesa, la nostra figlia Katy si trasferì con suo marito in California così che lui potesse andare alla scuola di legge. Erano nella stessa città di Susan. La giovane coppia si affidò alla zia Susan per aiuto e sostegno. Le volevano bene. Susan aiutò prendendosi cura della nostra nipote di due anni, Lucy, e si ritrovò ad aiutare Lucy a dire le sue preghiere serali. Un giorno Katy mi chiamò chiedendomi se pensavo che Susan sarebbe mai tornata in Chiesa. La rassicurai dicendole che sentivo che l’avrebbe fatto e che dovevamo continuare a essere pazienti. Passarono altri tre anni, durante i quali vegliammo e aspettammo con amore continuo.

Esattamente sei anni fa, io e mia moglie Marcia eravamo seduti nella prima fila di questo centro conferenze. Dovevo essere sostenuto come nuova Autorità Generale quel giorno. Marcia, che è sempre in sintonia con lo Spirito, mi aveva scritto una nota che diceva “credo che per Susan sia arrivato il momento di tornare”. Mia figlia Katy mi suggerì di andare a chiamare Susan per invitarla a guardare la Conferenza generale quel giorno.

Spinto da queste due grandi donne, andai all’ingresso e telefonai a mia sorella. Lasciai un messaggio alla segreteria telefonica semplicemente invitandola a guardare quella sessione della Conferenza generale. Lei ricevette il messaggio. Con nostro piacere si sentì spinta a guardare tutte le sessioni della Conferenza. Ascoltò profeti e apostoli che aveva amato nei primi anni. Scoprì nuovi nomi che non aveva sentito prima come quello del presidente Uchtdorf e degli anziani Bednar, Cook, Christofferson e Andersen. Durante questa e altre esperienze di influenza divina, mia sorella, come il figliuol prodigo, tornò in sé (vedere Luca 15:17). Le parole dei profeti e degli apostoli e l’amore della sua famiglia la spinsero a cambiar strada e a iniziare il suo cammino verso casa. Dopo quindici anni la nostra figlia e sorella che era smarrita era stata ritrovata. Il vegliare e l’attendere erano finiti.

Susan descrive questa esperienza proprio come Lehi la descrive nel Libro di Mormon. Lasciò andare la verga di ferro e si ritrovò in una bruma tenebrosa (vedere 1 Nefi 8:23). Lei dice che non sapeva di essere perduta fino a quando la sua fede non è stata risvegliata dalla Luce di Cristo, che amplificò brillantemente il netto contrasto tra quello che stava sperimentando nel mondo e quello che il Signore e la sua famiglia stavano offrendo.

Negli ultimi sei anni è accaduto un miracolo. Susan ha una testimonianza rinnovata del Libro di Mormon. Ha ricevuto una raccomandazione per il tempio. Ha servito come lavorante alle ordinanze nel tempio e attualmente insegna la classe di Dottrina evangelica nel suo rione. Le cateratte del cielo si sono aperte sui suoi figli e sulle sue nipoti e, sebbene ci siano state conseguenze difficili, è quasi come se non se ne fosse mai andata.

Alcuni di voi, come la famiglia Nielson, hanno dei familiari che hanno temporaneamente smarrito la loro via. Le istruzioni del Salvatore a tutti quelli che hanno le cento pecore è di lasciare le novantanove e di andare a cercare e a soccorrere quella smarrita. Le Sue istruzioni a coloro che hanno dieci pezzi di argento e ne perdono uno è di cercare fino a quando non lo si sarà trovato. Quando a smarrirsi è vostro figlio o vostra figlia, vostro fratello o vostra sorella, e lui o lei hanno scelto di andarsene, abbiamo imparato dalla nostra famiglia che, dopo tutto quello che possiamo fare, noi amiamo quella persona con tutto il nostro cuore e vegliamo, preghiamo e aspettiamo che la mano del Signore venga rivelata.

Forse la lezione più importante che il Signore mi ha insegnato tramite questo processo l’ho imparata durante il nostro studio delle Scritture dopo che mia sorella si era allontanata dalla Chiesa. Nostro figlio David stava leggendo mentre studiavamo Luca 15. Mentre leggeva la parabola del figliuol prodigo, l’ho ascoltata in una maniera diversa da quanto avessi mai fatto prima. Per qualche motivo, mi ero sempre immedesimato nel figlio che stava a casa. Mentre David leggeva quella mattina ho realizzato che in qualche modo io ero il figliuol prodigo. Tutti noi siamo privi della gloria del Padre (vedere Romani 3:23). Tutti noi abbiamo bisogno di essere guariti dall’Espiazione del Salvatore. Tutti noi siamo smarriti e abbiamo bisogno di essere ritrovati. Questa rivelazione quel giorno mi ha aiutato a sapere che sia io che mia sorella avevamo bisogno dell’amore del Salvatore e della Sua Espiazione. Io e Susan in realtà eravamo sullo stesso percorso verso casa.

Le parole del Salvatore nella parabola, mentre descrive il padre che accoglie il suo figliuol prodigo, sono potenti, e credo possano essere la descrizione dell’esperienza che voi e io avremo col Padre quando torneremo alla nostra dimora celeste. Ci insegnano di un padre che ama, aspetta e veglia. Ecco le parole del Salvatore: “Mentr’egli era ancora lontano, suo padre lo vide e fu mosso a compassione, e corse, e gli si gettò al collo, e lo baciò” (Luca 15:20).

Prego che possiamo ricevere rivelazione per sapere come meglio aiutare i nostri cari che si sono smarriti e prego che, quando necessario, possiamo avere la pazienza e l’amore del nostro Padre nei cieli e di Suo Figlio, Gesù Cristo, amando, vegliando e aspettando il prodigo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.