2020
In che modo Joseph Smith tradusse il Libro di Mormon?
Aprile 2020


In che modo Joseph Smith tradusse il Libro di Mormon?

Restoration Project: 213 Translation begins.  (Joseph and Oliver working on translation).

Prima di nascondere le tavole d’oro, Moroni, l’ultimo profeta del Libro di Mormon, scrisse, sul frontespizio del libro, che sarebbe stato tradotto “per dono e potere di Dio”. Questa rimane la migliore descrizione della traduzione del Libro di Mormon.

Joseph Smith dettò le parole della traduzione agli scrivani, per la maggior parte a Oliver Cowdery. Poiché Joseph stava traducendo una lingua completamente nuova, doveva affidarsi al Signore. Un modo in cui il Signore ha aiutato è stato quello di fornire a Joseph degli strumenti fisici per aiutarlo a tradurre. Dei testimoni hanno detto che Joseph guardava negli strumenti e le parole gli apparivano in inglese. Tra gli strumenti per la traduzione c’erano gli “interpreti” o “Urim e Thummim” — due pietre trasparenti incastonate in montature di metallo in modo che Joseph potesse guardarvi attraverso. Queste erano state date a Joseph insieme alle tavole. Un altro strumento usato da Joseph era la “pietra del veggente” nella quale guardava, spesso ponendola in un berretto. Joseph l’aveva trovata in precedenza e l’aveva usata per trovare oggetti nascosti o persi. Durante la traduzione, usava sia gli interpreti che la pietra del veggente, confidando sempre sull’ispirazione del cielo.

La traduzione del Libro di Mormon fu veramente miracolosa e fu realizzata mediante “il dono e il potere di Dio”.