Risorse per la famiglia
Le ordinanze e le benedizioni del sacerdozio


Le ordinanze e le benedizioni del sacerdozio

Le ordinanze del sacerdozio sono atti sacri istituiti dal Signore e celebrati mediante l’autorità del sacerdozio. Le benedizioni del sacerdozio sono impartite mediante l’autorità del sacerdozio per guarire, confortare e incoraggiare.

I fratelli che celebrano le ordinanze e impartiscono le benedizioni devono prepararsi vivendo secondo i principi del Vangelo e sforzandosi di essere guidati dal Santo Spirito. Devono celebrare ogni ordinanza e benedizione in maniera dignitosa, accertandosi che essa risponda ai seguenti requisiti:

  1. Deve essere celebrata nel nome di Gesù Cristo.

  2. Deve essere celebrata mediante l’autorità del sacerdozio.

  3. Deve essere celebrata seguendo le procedure necessarie, per esempio pronunciando determinate parole o usando olio consacrato.

  4. Deve essere autorizzata dall’autorità presiedente che detiene le relative chiavi, se necessario.

Le ordinanze che richiedono l’autorizzazione del dirigente del sacerdozio sono l’imposizione del nome e la benedizione dei bambini, la celebrazione dei battesimi e delle confer- mazioni, il conferimento del sacerdozio e l’ordinazione a un ufficio del sacerdozio, la benedizione e distribuzione del sacramento e la dedicazione delle tombe.

sacrament

Le ordinanze e le benedizioni spiegate in questa sezione aiuteranno i padri a servire come patriarchi in seno alla loro famiglia.

Imposizione del nome e benedizione dei bambini

baby blessing

«Ogni membro della chiesa di Cristo che abbia dei figli deve condurli agli anziani dinanzi alla chiesa, e questi imporranno loro le mani nel nome di Gesù Cristo e li benediranno nel suo nome» (DeA 20:70). In conformità a questa rivelazione soltanto i degni detentori del Sacerdozio di Melchisedec possono partecipare all’imposizione del nome e alla benedizione dei bambini. L’ordinanza dell’imposizione del nome e benedizione dei bambini richiede l’autorizzazione dell’autorità presiedente.

Per benedire un neonato, i detentori del Sacerdozio di Melchisedec si dispongono in cerchio e pongono le mani sotto il bambino. Quando benedicono un bambino più grande, i fratelli pongono leggermente le mani sul suo capo. La persona che impartisce la benedizione:

  1. Si rivolge al Padre celeste.

  2. Dichiara che l’ordinanza viene celebrata mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  3. Impone il nome al bambino.

  4. Impartisce una benedizione del sacerdozio secondo i suggerimenti dello Spirito.

  5. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Battesimo

baptism

Sotto la direzione dell’autorità presiedente, un degno sacerdote o detentore del Sacerdozio di Melchisedec può celebrare l’ordinanza del battesimo. Per celebrare questa ordinanza il detentore del sacerdozio:

  1. Scende nell’acqua con la persona da battezzare.

  2. Per comodità e sicurezza tiene il polso destro del battezzando con la mano sinistra; il candidato al battesimo afferra il polso sinistro del detentore del sacerdozio con la mano sinistra.

  3. Alza la mano destra piegando il braccio a squadra.

  4. Pronuncia il nome per esteso del battezzando e dice: «Essendo stato inca- ricato da Gesù Cristo, io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen» (DeA 20:73).

  5. (Per convenienza) chiede alla persona di tapparsi il naso con la mano destra; quindi pone la mano destra sulla parte superiore della schiena del candidato e lo immerge completamente, compresi i vestiti.

  6. Aiuta la persona a uscire dall’acqua.

Due sacerdoti o detentori del Sacerdozio di Melchisedec assistono come testimoni a ogni battesimo e si accertano che sia celebrato correttamente. L’ordinanza deve essere ripetuta se le parole non vengono dette esattamente come contenute in Dottrina e Alleanze 20:73 o se parte del corpo o degli indumenti della persona battezzata non vengono immersi completamente nell’acqua. La persona che celebra l’ordinanza e quella che viene battezzata devono indossare vestiti bianchi che non siano trasparenti quando bagnati.

Confermazione

I convertiti che hanno più di nove anni e coloro che ne hanno otto ma i cui genitori non sono membri della Chiesa sono confermati in una riunione sacramentale (vedere DeA 20:41). I bambini di otto anni possono essere confermati immediatamente dopo il battesimo nello stesso luogo, a condizione che almeno un genitore sia membro della Chiesa e che entrambi diano il permesso al battesimo e alla confermazione. Sotto la direzione della presidenza del ramo, uno o più detentori del Sacerdozio di Melchisedec possono celebrare questa ordinanza. Essi pongono leggermente le mani sul capo della persona. Quindi colui che celebra l’ordinanza:

  1. Pronuncia il nome della persona per esteso.

  2. Dichiara che l’ordinanza viene celebrata mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  3. Conferma la persona membro della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni.

  4. Conferisce il dono dello Spirito Santo dicendo: «Ricevi lo Spirito Santo».

  5. Impartisce una benedizione del sacerdozio secondo i suggerimenti dello Spirito.

  6. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

    confirmation

Conferimento del sacerdozio e ordinazione a un ufficio

Il presidente del ramo sovrintende al conferimento del Sacerdozio di Aaronne e all’ordinazione agli uffici di diacono, insegnante e sacerdote. Una persona, prima di essere ordinata a un ufficio del Sacerdozio di Aaronne, deve essere intervistata e ritenuta degna dal presidente del ramo. Egli, inoltre, deve essere sostenuto in una riunione sacramentale del ramo. Previa autorizzazione del presidente del ramo, un sacerdote può conferire il Sacerdozio di Aaronne a un’altra persona e può ordinarlo a un ufficio di tale sacerdozio.

Il presidente della missione sovrintende al conferimento del Sacerdozio di Melchisedec e all’ordinazione all’ufficio di anziano.

Per conferire il sacerdozio o ordinare una persona a uno dei suoi uffici, uno o più detentori del sacerdozio che sono stati autorizzati dall’autorità presiedente pongono leggermente le mani sul capo del fratello. Quindi colui che celebra l’ordinanza:

  1. Chiama il fratello con il suo nome per esteso.

  2. Dichiara l’autorità mediante la quale l’ordinazione viene celebrata (Sacerdozio di Aaronne o Sacerdozio di Melchisedec).

  3. Conferisce il Sacerdozio di Aaronne o il Sacerdozio di Melchisedec, a meno che non sia già stato conferito.

  4. Ordina il fratello a un ufficio nel Sacerdozio di Aaronne o nel Sacerdozio di Melchisedec e conferisce i diritti, i poteri e l’autorità di detto ufficio.

  5. Impartisce una benedizione del sacerdozio secondo i suggerimenti dello Spirito.

  6. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Sacramento

Il sacramento è un’ordinanza molto sacra. Prendendo il sacramento una persona ha la possibilità di ricordare la vita, gli insegnamenti e l’espiazione di Gesù Cristo. È il momento in cui possiamo rinnovare le alleanze fatte con il Signore al nostro battesimo (vedere Mosia 18:8–10).

Gli insegnanti e i sacerdoti possono preparare il sacramento, i sacerdoti possono benedirlo e i diaconi, gli insegnanti e i sacerdoti possono distribuirlo. I fratelli che detengono il Sacerdozio di Melchisedec possono preparare, benedire e distribuire il sacramento, ma di norma lo fanno solo allorché non vi siano a sufficienza detentori del Sacerdozio di Aaronne. Se un fratello ha commesso una grave trasgressione, non deve preparare, benedire o distribuire il sacramento sino a quando non si è pentito e ha risolto la questione col suo presidente del ramo.

Ogni uomo che prepara, benedice o distribuisce il sacramento o celebra queste ordinanze a beneficio di altri, lo fa per conto del Signore. Tutti i detentori del sacerdozio devono avvicinarsi a questo incarico con atteggiamento solenne e riverente. Devono essere puliti, ordinati e vestiti correttamente. L’aspetto della persona deve rispecchiare la santità dell’ordinanza.

I fratelli che preparano il sacramento devono farlo prima che inizi la riunione. Mettono un pezzo intero di pane in ciascun vassoio apposito e dispongono i vassoi con i bicchierini per il sacramento contenenti acqua sul tavolo del sacramento. Devono ricoprire il pane e l’acqua con un panno bianco pulito.

Durante l’inno sacramentale, coloro che ufficiano al tavolo sacramentale scoprono i vassoi del pane e poi dividono quest’ultimo in piccoli pezzi. Dopo l’inno, la persona che benedice il pane si inginocchia e dice la preghiera sacramentale per il pane. I fratelli quindi distribuiscono il pane ai presenti in maniera riverente e ordinata. L’autorità che presiede la riunione riceve il sacramento per primo. Quando tutti i presenti hanno avuto la possibilità di prendere il pane, coloro che distribuiscono riportano i vassoi al tavolo sacramentale. Coloro che benedicono il sacramento coprono i vassoi appena il pane è stato distribuito.

Scoprono, a questo punto, i vassoi dell’acqua. La persona che benedice l’acqua si inginocchia e dice la preghiera sacramentale per l’acqua. I fratelli poi distribuiscono l’acqua ai presenti. I vassoi sono riportati al tavolo sacramentale e ricoperti. I fratelli che hanno benedetto e distribuito il sacramento si accomodano ai loro posti tra la congregazione.

Il sacramento è destinato ai membri della Chiesa, incluso i bambini. La persona che conduce la riunione non annuncia che sarà distribuito solo ai membri e non si deve fare nulla per impedire che lo prendano anche le persone che non fanno parte della Chiesa.

Le preghiere sacramentali devono essere recitate chiaramente, con attenzione e dignità. Se la persona che benedice il sacramento commette un errore di lettura e non si corregge, il presidente del ramo gli chiede di ripetere la preghiera correttamente.

Segue la preghiera per il pane:

«O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo nel nome di tuo Figlio, Gesù Cristo, di bene- dire e di santificare questo pane per le anime di tutti coloro che ne prendono, affinché possano mangiarne in ricordo del corpo di tuo Figlio, e possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch’essi sono disposti a prendere su di sé il nome di tuo Figlio, e a ricordarsi sempre di lui e ad obbedire ai suoi comandamenti ch’egli ha dati loro; per poter avere sempre con sé il suo Spirito. Amen» (DeA 20:77 e Moroni 4).

Segue la preghiera per l’acqua:

«O Dio, Padre Eterno, ti chiediamo nel nome di tuo Figlio, Gesù Cristo, di bene- dire e di santificare [quest’acqua] per le anime di tutti coloro che ne bevono, affinché possano farlo in ricordo del sangue di tuo Figlio, che fu versato per loro; affinché possano testimoniare a te, o Dio, Padre Eterno, ch’essi si ricordano sempre di lui, per poter avere con sé il suo Spirito. Amen» (DeA 20:79 e Moroni 5).

Il sacramento deve essere rimosso dal tavolo il più presto possibile dopo la riunione. Il pane che rimane può essere usato come cibo.

La benedizione e la distribuzione del sacramento richiedono l’autorizzazione dell’autorità presiedente.

Consacrazione dell’olio

Uno o più detentori del Sacerdozio di Melchisedec possono consacrare dell’olio d’oliva puro per il suo santo scopo di ungere gli infermi o gli afflitti. Colui che consacra l’olio:

  1. Tiene in mano un contenitore aperto di olio d’oliva.

  2. Si rivolge al Padre celeste.

  3. Dichiara di agire mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  4. Consacra l’olio (non il contenitore) e lo mette a parte per ungere e benedire gli infermi e gli afflitti.

  5. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

    blessing

Benedizione degli infermi

Soltanto i detentori del Sacerdozio di Melchisedec possono benedire gli infermi e gli afflitti. Di norma due o più detentori celebrano questa ordinanza, tuttavia un detentore del sacerdozio può farlo da solo. Se non è disponibile l’olio consacrato, un uomo che detiene il Sacerdozio di Melchisedec può impar- tire una benedizione mediante l’autorità del sacerdozio.

Un padre che detiene il Sacerdozio di Melchisedec deve benedire i membri infermi della sua famiglia. Egli può chiedere a un altro detentore del Sacerdozio di Melchisedec di assisterlo.

La benedizione degli infermi consiste di due parti: (1) l’unzione con l’olio e (2) il suggellamento dell’unzione.

Unzione con l’olio.

Un detentore del Sacerdozio di Melchisedec unge la persona inferma. Per farlo egli:

  1. Versa una goccia di olio consacrato sul capo della persona.

  2. Pone leggermente le mani sul capo della persona e la chiama con il suo nome per esteso.

  3. Dichiara di ungere la persona mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  4. Dichiara che unge con olio che è stato consacrato per l’unzione e la benedizione degli infermi e degli afflitti.

  5. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Suggellamento dell’unzione.

Generalmente due o più detentori del Sacerdozio di Melchisedec pongono leggermente le mani sul capo della persona inferma. Uno degli uomini suggella l’unzione. Per farlo egli:

  1. Chiama la persona con il suo nome per esteso.

  2. Dichiara di suggellare l’unzione mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  3. Impartisce una benedizione secondo i suggerimenti dello Spirito.

  4. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Benedizioni paterne e altre benedizioni di conforto e di consiglio

father's blessing

Le benedizioni paterne e le altre benedizioni del sacerdozio vengono impartite per offrire guida e conforto secondo i suggerimenti dello Spirito.

Un padre che detiene il Sacerdozio di Melchisedec può impartire benedizioni paterne ai suoi figli. Queste benedizioni possono essere particolarmente utili quando i figli lasciano la casa per prose- guire gli studi, partono per la missione, iniziano a lavorare, si sposano, entrano nelle Forze Armate o devono affrontare impegni difficili. Queste benedizioni possono essere un punto di forza per una famiglia. La famiglia può registrare la benedizione paterna nei documenti della famiglia, ma tale benedizione non viene conservata nei registri della Chiesa. I genitori devono incoraggiare i figli a chiedere una benedizione paterna nei momenti di bisogno.

Gli uomini degni che detengono il Sacerdozio di Melchisedec possono impartire benedizioni di conforto e di consiglio anche alla moglie, agli altri parenti e persone che le chiedono.

Per impartire una benedizione paterna o un’altra benedizione di conforto e consiglio, il detentore del Sacerdozio di Melchisedec, sia da solo o con altri uo- mini degni che detengono il Sacerdozio di Melchisedec, pone leggermente le mani sul capo della persona che riceverà la benedizione. Non è necessario usare l’olio. Quindi colui che impartisce la benedizione:

  1. Chiama la persona con il suo nome per esteso.

  2. Dichiara che la benedizione viene impartita mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  3. Impartisce una benedizione secondo i suggerimenti dello Spirito.

  4. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Dedicazione delle tombe

Chi dedica una tomba deve detenere il Sacerdozio di Melchisedec e deve essere autorizzato dal dirigente del sacerdozio che dirige la cerimonia.

Per dedicare una tomba il detentore del sacerdozio:

  1. Si rivolge al Padre celeste.

  2. Dichiara di dedicare la tomba mediante l’autorità del Sacerdozio di Melchisedec.

  3. Dedica e consacra il luogo di sepoltura come luogo di riposo per il corpo del defunto.

  4. Ove indicato, prega che il luogo sia santificato e protetto sino alla resurrezione.

  5. Chiede al Signore di confortare la famiglia ed esprime i pensieri suggeriti dallo Spirito.

  6. Conclude nel nome di Gesù Cristo.

Se la famiglia lo preferisce, una persona (preferibilmente un uomo che detiene il Sacerdozio di Melchisedec) può dire una preghiera sul luogo di sepoltura anziché una preghiera dedicatoria.