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2. Sostenere individui e famiglie nell’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione


“2. Sostenere individui e famiglie nell’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione”, Manuale generale – Servire ne La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (2024).

“2. Sostenere individui e famiglie”, Manuale generale.

fotografia di famiglia

2.

Sostenere individui e famiglie nell’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione

2.0

Introduzione

Come dirigente nella Chiesa di Gesù Cristo, tu aiuti gli individui e le famiglie a compiere l’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione (vedere 1.2). Lo scopo supremo di quest’opera è di aiutare tutti i figli di Dio a ricevere le benedizioni della vita eterna e una pienezza di gioia.

Gran parte dell’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione si compie tramite la famiglia. Per tutti i membri della Chiesa, quest’opera è incentrata sulla casa. Questo capitolo ti aiuterà a ottenere una visione riguardo a:

  • Il ruolo della famiglia nel piano di Dio.

  • L’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione nella casa.

  • Il rapporto tra la casa e la Chiesa.

2.1

Il ruolo della famiglia nel piano di Dio

La famiglia è ordinata da Dio ed è il cardine del Suo piano. Ciascuno di noi “è un beneamato figlio o figlia di spirito di genitori celesti” e “possiede una natura e un destino divini” (“La famiglia – Un proclama al mondo”, ChurchofJesusChrist.org). Noi facciamo parte della loro famiglia. Vivevamo con loro prima di nascere sulla terra.

Come parte del Suo piano, il Padre Celeste ha stabilito le famiglie sulla terra. Il Suo scopo è che esse ci portino felicità. Le famiglie offrono opportunità di imparare, crescere, servire, pentirsi e perdonare. Possono aiutarci a prepararci per la vita eterna.

In questa vita, tante persone hanno opportunità limitate di avere rapporti familiari affettuosi. Nessuna famiglia è esente da difficoltà, dolori e dispiaceri. Gli individui e le famiglie esercitano fede nel Signore e cercano di vivere secondo le verità che Egli ha rivelato riguardo alla famiglia. Il Salvatore ha promesso che aiuterà a portare i fardelli di tutti coloro che si rivolgono a Lui (vedere Matteo 11:28–30).

Il piano di felicità del Padre Celeste assicura che tutti i Suoi figli avranno l’opportunità di accettare il Suo vangelo e di ricevere le Sue più grandi benedizioni (vedere Dottrina e Alleanze 137:7–10). Tutti coloro che stringono e osservano le alleanze con Dio possono provare gioia e “pace in questo mondo e vita eterna nel mondo a venire” (Dottrina e Alleanze 59:23; vedere anche Mosia 2:41).

La promessa di vita eterna da parte di Dio comprende il matrimonio eterno, i figli e tutte le altre benedizioni di una famiglia eterna. Questa promessa si applica a coloro che attualmente non sono sposati o che non hanno una famiglia nella Chiesa (vedere 38.1.4). Queste benedizioni sono assicurate a tutti coloro che si sforzano di vivere come discepoli di Gesù Cristo.

2.1.1

Famiglie eterne

Le famiglie eterne si formano quando i membri della Chiesa stipulano alleanze ricevendo le ordinanze di suggellamento nel tempio. Le benedizioni di una famiglia eterna si realizzano quando i membri tengono fede a tali alleanze e si pentono quando commettono errori. I dirigenti della Chiesa aiutano i membri a prepararsi a ricevere queste ordinanze e a rispettare le loro alleanze.

Ogni persona può assolvere diversi ruoli in una famiglia eterna. Tutti i ruoli all’interno di una famiglia sono sacri e importanti. Tra questi ruoli ci possono essere quello di madre e padre, figlia e figlio, sorella e fratello, zia e zio, nonna e nonno. Assolvere questi ruoli con amore aiuta i figli di Dio a progredire verso la vita eterna.

Un ulteriore aspetto dello stabilire famiglie eterne è la celebrazione delle ordinanze nel tempio che permettono ai membri di essere suggellati ai loro antenati defunti.

Avendo una comprensione del piano di Dio, i membri cercano le benedizioni di una famiglia eterna.

2.1.2

Marito e moglie

Il matrimonio tra l’uomo e la donna è ordinato da Dio (vedere Dottrina e Alleanze 49:15). Lo scopo del marito e della moglie è quello di progredire insieme verso la vita eterna (vedere 1 Corinzi 11:11).

Uno dei requisiti per ottenere la vita eterna è che un uomo e una donna entrino nell’alleanza del matrimonio celeste (vedere Dottrina e Alleanze 131:1–4). Una coppia stringe quest’alleanza quando riceve l’ordinanza di suggellamento del matrimonio nel tempio. Quest’alleanza è il fondamento di una famiglia eterna. Se rispettata fedelmente, essa permette al loro matrimonio di durare per sempre. Alla fine, i coniugi potranno diventare come Dio (vedere Dottrina e Alleanze 132:19–20).

Dio ha comandato al marito e alla moglie di unirsi l’uno all’altra (vedere Genesi 2:24; vedere anche Dottrina e Alleanze 42:22). In questo contesto, la parola unirsi significa essere totalmente devoto e fedele a qualcuno. Le coppie sposate si uniscono amandosi e servendosi a vicenda.

Quest’unione prevede anche la totale fedeltà tra marito e moglie. L’intimità fisica tra marito e moglie è concepita per essere bella e sacra. È ordinata da Dio per la procreazione di figli e per l’espressione dell’amore tra marito e moglie. Alla base dei rapporti intimi devono esserci l’amorevolezza e il rispetto, non l’egoismo.

Dio ha comandato che l’intimità sessuale sia riservata al matrimonio tra un uomo e una donna. Rimanere sessualmente puri prima del matrimonio e fedeli nel matrimonio aiuta gli individui a essere davvero felici e ad evitare pericoli spirituali, emotivi e fisici. I genitori e i dirigenti della Chiesa sono incoraggiati a fare tutto il possibile per rafforzare questo insegnamento (vedere 38.6.5).

Una coppia cerca di essere unita nel formare la propria famiglia (vedere Genesi 2:24). Essere uniti nel matrimonio richiede un impegno congiunto paritario e la condivisione delle responsabilità. Agli occhi di Dio, marito e moglie sono alla pari. Uno non deve dominare l’altro. Le loro decisioni devono essere prese in unità e amore, con la piena partecipazione di entrambi.

Adamo ed Eva hanno dato l’esempio ai mariti e alle mogli. Essi lavoravano, pregavano e adoravano insieme (vedere Mosè 5:1, 4). Insegnavano il Vangelo ai loro figli e si dolevano insieme per le loro prove (vedere Mosè 5:12, 27). Erano uniti l’uno all’altra e a Dio.

2.1.3

Genitori e figli

Il primo comandamento che Dio diede a Adamo ed Eva come marito e moglie fu che avessero dei figli (vedere Genesi 1:28). I profeti degli ultimi giorni hanno insegnato che “il comandamento dato da Dio ai Suoi figli di moltiplicarsi e riempire la terra è sempre valido” (“La famiglia – Un proclama al mondo”; vedere anche Dottrina e Alleanze 49:16–17).

Per un marito e una moglie è un sacro privilegio, e una sacra responsabilità, prendersi cura dei figli che possono concepire o adottare. I genitori adottivi hanno le stesse benedizioni e responsabilità dei genitori biologici.

Un marito e una moglie amorevoli, insieme, forniscono l’ambiente migliore in cui crescere e educare i figli. Circostanze individuali possono impedire ai genitori di crescere i loro figli insieme. Ciononostante, il Signore li benedirà se cercheranno il Suo aiuto e si sforzeranno di osservare le alleanze che hanno stipulato con Lui.

I genitori hanno la responsabilità fondamentale di aiutare i figli a prepararsi a ricevere le benedizioni della vita eterna. Essi insegnano ai loro figli ad amare e a servire Dio e il prossimo (vedere Matteo 22:36–40). Insegnano loro a pregare il Padre Celeste e a studiare la parola di Dio (vedere Alma 37:36–37, 44–46). Aiutano i figli a comprendere la dottrina della fede in Gesù Cristo, del pentimento, del battesimo e del dono dello Spirito Santo (vedere Dottrina e Alleanze 68:25). Li aiutano anche a prepararsi a stringere alleanze ricevendo le ordinanze di salvezza e di Esaltazione.

“I padri devono presiedere alle loro famiglie con amore e rettitudine e hanno il dovere di provvedere alle necessità di vita e alla protezione delle loro famiglie” (“La famiglia – Un proclama al mondo”). Quando in una casa non c’è il marito o il padre, la madre presiede alla famiglia.

Presiedere alla famiglia significa avere la responsabilità di guidare i membri della famiglia affinché tornino a dimorare alla presenza di Dio. Questo viene fatto servendo e insegnando con gentilezza, mitezza e amore puro, seguendo l’esempio di Gesù Cristo (vedere Matteo 20:26–28). Presiedere in famiglia comprende guidare con regolarità i familiari nella preghiera, nello studio delle Scritture e negli altri aspetti del rendere il culto. I genitori lavorano in unità per assolvere queste responsabilità.

“La principale responsabilità delle madri è quella di educare i figli” (“La famiglia – Un proclama al mondo”). Con educare si intende nutrire, istruire e sostenere, seguendo l’esempio del Salvatore (vedere 3 Nefi 10:4). In unità con il marito, una madre aiuta la sua famiglia ad apprendere le verità del Vangelo e a sviluppare la fede nel Padre Celeste e in Gesù Cristo. Insieme essi promuovono un’atmosfera di amore in famiglia.

“In queste sacre responsabilità padre e madre sono tenuti ad aiutarsi l’un l’altro come soci con eguali doveri” (“La famiglia – Un proclama al mondo”). Essi si consultano vicendevolmente e con il Signore.

padre che insegna alla famiglia

2.2

L’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione nella casa

La Prima Presidenza ha detto: “La famiglia è la base del retto vivere” (Lettera della Prima Presidenza, 11 febbraio 1999). Nelle proprie case, gli individui e le famiglie si impegnano ad aiutare Dio nel compimento della Sua opera di salvezza e di Esaltazione.

Per sostenere i membri nello svolgimento dell’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione nella casa, i dirigenti della Chiesa li incoraggiano a stabilire una casa in cui lo Spirito sia presente. Inoltre, incoraggiano i membri a onorare il giorno del Signore, a studiare e ad apprendere il Vangelo nella casa e a tenere settimanalmente la serata familiare. I dirigenti pongono particolare enfasi sul sostenere gli individui che possono non avere assistenza o incoraggiamento da parte dei membri della famiglia.

2.2.1

Una casa in cui sia presente lo Spirito

I membri della Chiesa sono incoraggiati a rendere le loro case luoghi di forza spirituale e di gioia. Essi possono invitare lo Spirito del Signore nelle loro case con mezzi semplici.

2.2.2

Osservanza del giorno del Signore

Dio ha comandato ai Suoi figli: “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo” (Esodo 20:8). Nel giorno del riposo, i membri della Chiesa si riuniscono per prendere il sacramento in ricordo di Gesù Cristo e della Sua Espiazione (vedere Dottrina e Alleanze 59:12). Il giorno del Signore è un giorno di apprendimento e insegnamento del Vangelo in chiesa e a casa. Nel giorno del Signore, i membri possono essere rafforzati partecipando ad attività come le seguenti:

  • Adorazione personale tramite la preghiera e il digiuno.

  • Studio e apprendimento del Vangelo.

  • Ministero e servizio altruistico.

  • Storia familiare.

  • Tempo gioioso trascorso con la famiglia.

  • Altri incontri di socializzazione appropriati.

2.2.3

Studio e apprendimento del Vangelo nella casa

L’insegnamento e l’apprendimento del Vangelo sono incentrati sulla casa e sostenuti dalla Chiesa. I dirigenti della Chiesa incoraggiano tutti i membri a studiare il Vangelo a casa durante il giorno del Signore e nel corso della settimana. Lo studio del Vangelo a casa rafforza gli individui e le famiglie. Rende più profonda la conversione al Padre Celeste e al Signore Gesù Cristo.

Lo studio delle Scritture come indicato in Vieni e seguimi è il corso di studio del Vangelo suggerito per la casa.

Gli individui e le famiglie cercano ispirazione nello scegliere di studiare ciò che meglio soddisfa le loro esigenze. Oltre ai passi delle Scritture suggeriti in Vieni e seguimi, con l’aiuto della preghiera potrebbero valutare di studiare:

  • Il Libro di Mormon e altre Scritture.

  • I messaggi della Conferenza generale.

  • Le riviste della Chiesa e altro materiale edificante.

2.2.4

Serata familiare e altre attività

I profeti degli ultimi giorni hanno consigliato ai membri della Chiesa di tenere una serata familiare settimanale. Si tratta di un momento sacro in cui gli individui e le famiglie studiano il Vangelo, rafforzano le testimonianze, sviluppano l’unità e trascorrono del tempo piacevole insieme.

La serata familiare è flessibile, secondo le circostanze dei membri. Si può tenere la domenica o in altri giorni e orari. Può comprendere:

  • Studio e insegnamento del Vangelo (se lo si desidera, si può usare il materiale contenuto in Vieni e seguimi).

  • Servizio altruistico.

  • Canto o accompagnamento musicale degli inni o dei canti della Primaria (vedere il capitolo 19).

  • Sostegno dei membri della famiglia nell’iniziativa di sviluppo per bambini e giovani.

  • Un consiglio di famiglia per fissare obiettivi, risolvere problemi e coordinare gli impegni.

  • Attività ricreative.

I membri non sposati e altre persone possono riunirsi in gruppi al di fuori delle normali riunioni di culto domenicali per partecipare alla serata familiare e per rafforzarsi a vicenda attraverso lo studio del Vangelo. Vieni e seguimi può essere una risorsa per coloro che desiderano studiare insieme.

Per dare alle famiglie il tempo di stare insieme, i dirigenti devono lasciare libero il lunedì sera da riunioni e attività della Chiesa.

I dirigenti incoraggiano i membri a essere costanti nel tenere la serata familiare e nel trascorrere del tempo insieme in famiglia (vedere Dottrina e Alleanze 64:33). Ciò può comprendere consumare i pasti insieme, lavorare e servire fianco a fianco e svolgere attività ricreative.

2.2.5

Sostegno degli individui

I dirigenti della Chiesa aiutano i membri che necessitano di un supporto aggiuntivo. I dirigenti aiutano questi membri e le loro famiglie ad avere opportunità di fare amicizia, di avere sane esperienze sociali e di crescere spiritualmente. I dirigenti li incoraggiano e li aiutano nei loro sforzi di apprendere e vivere il vangelo di Gesù Cristo, e danno anche loro l’opportunità di servire nella Chiesa.

coppia che ride

2.3

Il rapporto tra la casa e la Chiesa

L’opera di Dio di salvezza e di Esaltazione è incentrata sulla casa e sostenuta dalla Chiesa. I seguenti principi si applicano al rapporto che c’è tra la casa e la Chiesa.

  • I dirigenti e gli insegnanti onorano il ruolo dei genitori e li aiutano. I dirigenti e gli insegnanti instaurano e mantengono una comunicazione efficace con i genitori.

  • Alcune riunioni della Chiesa sono essenziali in ogni rione o ramo. Tra queste ci sono la riunione sacramentale e le classi e le riunioni di quorum che si tengono la domenica. Molte altre riunioni, attività e programmi non sono essenziali. I dirigenti le organizzano secondo necessità per contribuire a soddisfare le necessità di individui e famiglie. I dirigenti tengono conto delle circostanze e delle risorse locali.

  • Gli individui e le famiglie tengono in considerazione le loro circostanze quando decidono a quali programmi della Chiesa partecipare tra quelli che non sono essenziali.

  • Il Signore benedirà i membri che servono e si sacrificano nella Sua Chiesa. Tuttavia, il tempo dedicato al servizio nella Chiesa non deve distogliere dalla capacità del membro di assolvere le sue responsabilità in casa, al lavoro e altrove. I dirigenti e i membri non devono essere aggravati con troppe responsabilità nella Chiesa, né si deve chiedere loro di fare sacrifici eccessivi per sostenere i programmi o le attività della Chiesa.

Se i membri seguiranno questi principi e i suggerimenti dello Spirito, il Padre Celeste benedirà i loro sforzi.