“Quando le esperienze spirituali sono diverse da ciò che vi aspettavate”, Liahona, agosto 2024.
Giovani adulti
Quando le esperienze spirituali sono diverse da ciò che vi aspettavate
I consigli dei miei insegnanti per la preparazione al tempio hanno cambiato il modo in cui pensavo avrei sentito lo Spirito.
Io e la mia sorella minore abbiamo ricevuto insieme la nostra investitura, pochi giorni prima che lei partisse per la missione. Ero entusiasta di andare al tempio con lei ed ero pronta a fare il passo successivo sul sentiero dell’alleanza.
Ma quel giorno le mie emozioni erano in subbuglio. Era la fine dell’estate. Mi si profilava davanti un semestre scolastico impegnativo. Al pensiero di tornare al college, lasciare la mia famiglia e salutare mia sorella, mi sentii improvvisamente inconsolabile.
E sebbene la cerimonia di investitura fosse stata bellissima, avevo troppe cose da elaborare. Compresi molto poco ed ero pronta a partire non appena la sessione fosse finita.
Mia sorella ebbe un’esperienza diversa. Nella sala celeste, con calma e curiosità faceva domande ai miei genitori sull’investitura e sembrava aver capito molto più di me. Nel frattempo, io ero seduta stordita e in silenzio. Ricordo di aver trattenuto lacrime di frustrazione e imbarazzo per il fatto che la mia esperienza si stava svolgendo in modo così diverso dalla sua.
Per un momento fui tentata di provare amarezza per non aver avuto l’esperienza che speravo. Ma poi ricordai due cose specifiche che mi avevano detto i miei insegnanti per la preparazione al tempio:
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Probabilmente non avrei capito tutto quello che sarebbe accaduto durante la mia prima sessione di investitura. Mi dissero che, invece di cercare di dare un senso a tutto in quel momento, avrei dovuto cercare di concentrarmi sulla sensazione di pace all’interno del tempio.
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Uscendo dal tempio mi sarei potuta sentire spiritualmente stanca e sopraffatta. E andava bene così.
Le loro sagge parole rallentarono i miei pensieri e hanno continuato ad accompagnarmi nel corso degli anni. Credo che gli stessi consigli possano aiutarci quando facciamo i conti con le aspettative che abbiamo riguardo ad altre esperienze spirituali, sia all’interno sia all’esterno del tempio.
Adattate le vostre aspettative
Sono felice di dire che adesso mi piace frequentare il tempio e la mia comprensione dell’investitura è cresciuta negli ultimi anni. Ma mi riferisco anche al desiderio di avere aspettative specifiche per eventi spirituali, come ricevere la propria investitura o andare in missione. Io stessa sono arrivata ad aspettarmi una significativa “esperienza spirituale” ogni volta che vado al tempio o leggo le Scritture.
Ma ho imparato che avere sempre esperienze spirituali straordinarie non è realistico. Ad esempio, alcune delle mie visite al tempio sono state illuminanti ed edificanti, ma in altre ho faticato a concentrarmi o a rimanere sveglia.
Come ha recentemente testimoniato l’anziano Gary E. Stevenson del Quorum dei Dodici Apostoli: “Le questioni spirituali non possono essere forzate. Si può coltivare un atteggiamento e un ambiente che invitino lo Spirito e ci si può preparare, ma non si può dettare come o quando arriva l’ispirazione”.
Se per qualsiasi motivo vi sentite demoralizzati pensando a come ricevere rivelazione o sentire lo Spirito, ecco alcuni promemoria che mi hanno aiutato a sentirmi in sintonia con il Padre Celeste e Gesù Cristo e ad andare avanti con fede.
Ricordate che lo Spirito comunica in molti modi
Anche se può essere fonte di ispirazione ascoltare le esperienze spirituali degli altri, a volte è facile sentirsi delusi quando le nostre esperienze non sono come quelle delle altre persone.
Confrontare la mia esperienza al tempio con quella di mia sorella è stato scoraggiante per me. Poiché non volevo che quella prima esperienza mi impedisse di godere delle benedizioni del culto del tempio, dovetti decidere consapevolmente di superare le differenze in ciò che io e mia sorella avevamo provato e compreso quel giorno.
Forse vorreste aver pianto quando avete sentito lo Spirito. Forse vorreste non averlo fatto! Forse provate una certa invidia quando ascoltate storie di persone che hanno sogni e visioni rivelatori. Forse non avete mai sentito il petto ardere dentro di voi (vedere Dottrina e Alleanze 9:8). O forse qualcuno ha detto di aver sentito lo Spirito in una situazione in cui voi semplicemente non l’avete percepito.
La buona notizia è che lo Spirito ci parla in molti modi. Se i vostri modi sono diversi da quelli di un altro, ciò non significa che siano sbagliati o che lo Spirito non comunichi con voi.
Quando ci rivolgiamo al Padre Celeste per chiedere aiuto, possiamo imparare a riconoscere il modo in cui lo Spirito comunica con noi e a godere più pienamente delle nostre esperienze spirituali personali. L’anziano Ronald A. Rasband del Quorum dei Dodici Apostoli ha detto: “Abbiamo la sacra responsabilità di imparare a riconoscere l’influenza [dello Spirito Santo] nella nostra vita e ad agire di conseguenza”.
Annotate le vostre esperienze spirituali
Un modo per riconoscere l’influenza dello Spirito è annotare le vostre esperienze spirituali. Che si tratti di un diario fisico, di una nota elettronica o di un promemoria vocale, annotare le esperienze positive è un modo efficace non solo per ricordare le cose belle che avete provato, ma anche per diventare più bravi a riconoscere il modo in cui lo Spirito vi parla.
Se non sapete da dove cominciare, provate a prestare attenzione ai momenti in cui provate pace, gratitudine, ispirazione o gioia. L’anziano Craig C. Christensen dei Settanta ha detto: “Essere riempiti dello Spirito Santo significa essere riempiti di gioia. Ed essere riempiti di gioia significa essere riempiti dello Spirito Santo [vedere Atti 13:52; Mosia 4:3]”.
Facendolo, potreste rendervi conto che state sentendo lo Spirito più di quanto pensavate inizialmente.
Date priorità alla comunicazione sincera con Dio
Poiché ci è stato detto di cercare e aspettarci sia miracoli sia rivelazione personale (vedere Matteo 7:7–8), può essere particolarmente scoraggiante avere la sensazione di non ricevere nessuno dei due. A volte mi sono chiesta perché avrei dovuto continuare a porre domande a Dio se avevo l’impressione che Egli non mi stesse rispondendo. Con questa mentalità, divento ansiosa ed esigente nel mio atteggiamento nei Suoi confronti.
Ma le Scritture ci dicono: “Non cercate di dar consigli al Signore, ma di prendere consiglio dalla sua mano” (Giacobbe 4:10). Noto un cambiamento quando smetto di considerare la rivelazione come la mia unica motivazione per pregare e do invece la priorità alla comunicazione sincera con il Padre Celeste. Gli spiego i miei sentimenti, descrivo le mie preoccupazioni, esprimo la mia gratitudine e poi chiedo umilmente le cose che mi mancano. Sento una connessione reale con Dio quando smetto di considerarlo un “distributore automatico cosmico”, come ha spiegato l’anziano D. Todd Christofferson del Quorum dei Dodici Apostoli.
E anche se non sempre ricevo una risposta immediata e chiara, so che Lui mi ascolta sempre. E questo mi basta per andare avanti.
Seguite i principi guida
Quando si cerca lo Spirito e la rivelazione personale, è importante farlo nello schema di riferimento corretto. Citando Predicare il mio Vangelo, l’anziano Stevenson ha detto: “‘Avere la guida dello Spirito Santo nella [vostra] vita richiede impegno spirituale. Questo impegno comprende la preghiera fervente e lo studio costante delle Scritture. Prevede anche l’osservanza delle [vostre] alleanze e dei comandamenti di Dio. […] Prevedere di prendere degnamente il sacramento ogni settimana’ [Predicare il mio Vangelo, 105]”.
Ha poi fornito quattro ulteriori principi guida per “invitare e riconoscere i suggerimenti dello Spirito”:
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State in luoghi santi: “I nostri templi e le nostre case sono i più sacri di questi spazi dedicati”.
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State con persone sante: “Se sperate di sentire lo Spirito, state con persone con cui lo Spirito può facilmente dimorare”.
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Testimoniate delle sacre verità: “Il Consolatore fa sempre sentire la Sua voce quando noi testimoniamo con la nostra”.
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Ascoltate lo Spirito Santo: “Parla con toni lievi e pacati. […] Trovate un luogo tranquillo, un posto sacro dove potete cercare di ricevere indicazioni dallo Spirito”.
Anche se potrebbe non essere in modo teatrale o come vi aspettate che sia, lo Spirito vi accompagnerà e vi guiderà mentre fate queste cose.
Una nuova prospettiva
Come mi hanno ricordato i miei insegnanti per la preparazione al tempio, non è un problema non comprendere perfettamente il Vangelo o, nel mio caso, il tempio. E a volte la nostra ricerca spirituale potrebbe farci sentire un po’ esausti. Sono momenti come questi che possono aiutarci ad imparare la pazienza e a rivalutare il nostro rapporto con il Padre Celeste e lo Spirito Santo.
Ho notato che, quando ho usato questi sentimenti per indurmi a rallentare, ad agire con fede e a rivolgermi al Padre Celeste per chiedere aiuto, le mie aspettative sulle esperienze spirituali sono state contraddistinte dalla fede anziché dall’ansia e da un senso di pace anziché di frustrazione. In questi momenti sento l’amore del Padre Celeste per me. E, mentre aspetto le risposte, quell’amore in qualche modo è sempre sufficiente.