Trasmissioni annuali
Tavola rotonda


Tavola rotonda

Trasmissione annuale di addestramento S&I 2021

Martedì 19 gennaio 2021

Fratello Chad H Webb: Grazie di esservi uniti a me. Questo è il fratello Rory Bigelow; è il nostro amministratore associato per la gestione operativa, cioè si occupa di cose nell’Edificio degli uffici della Chiesa come le risorse umane, le finanze e le proprietà immobiliari. Lui è Adam Smith, il nostro amministratore associato che segue l’istruzione e collabora con le divisioni che si occupano di formazione e corsi, degli studenti e così via.

Prima di iniziare, vorrei dedicare un minuto a dare un minimo di contesto e di prospettiva alla direzione che speriamo di prendere. Al momento nei Seminari e negli Istituti (S&I) stiamo facendo un ottimo lavoro nel soddisfare le esigenze di molti dei nostri studenti attuali. In realtà, però, gli studenti che frequentano sono di solito quelli che partecipano attivamente e che sono devoti membri della Chiesa. In genere, gli altri non vengono influenzati e la verità è che a livello mondiale le iscrizioni a S&I stanno diminuendo.

La nostra speranza più grande è di invertire la rotta. Speriamo che S&I possa avere un ruolo più significativo nella necessità urgente di “radunare” un’intera generazione di giovani e giovani adulti. Ricorderete che il presidente Nelson ha insegnato che radunare Israele è l’opera più importante del mondo. Ovviamente include l’opera missionaria e il lavoro di tempio, ma il presidente Nelson ha detto che consiste anche nell’edificare la fede e una testimonianza nel cuore di coloro che serviamo. Ha aggiunto che ogni volta che facciamo qualcosa che aiuta qualcuno a stipulare le sue alleanze con Dio e a tenervi fede, stiamo radunando Israele.

Ci preoccupiamo perché stiamo perdendo alcuni dei nostri giovani e giovani adulti. Invece di parlare in termini di persi o ritrovati, molto più spesso le Scritture parlano di dispersi e radunati. Ci sono alcuni giovani che hanno problemi di fede. Noi, però, sappiamo dove sono; per noi non sono persi. Sono, invece, dispersi dalle influenze del mondo e potrebbero essersi allontanati dallo stare con noi. Abbiamo un’opportunità formidabile e un bisogno urgente di contribuire a “radunare” questa porzione di Israele.

Il modo per farlo è promuovere esperienze che portino alla conversione, che siano pertinenti e che facilitino un senso di appartenenza, e fare in modo che tali esperienze siano accessibili a quanti più studenti possibile. E lo faremo rimanendo fedeli alle nostre origini. Non vogliamo cambiare tanto per il gusto di farlo. Continueremo a insegnare il Vangelo così come spiegato nelle Scritture tramite il potere dello Spirito Santo; tuttavia, per creare queste esperienze, dobbiamo apportare alcune modifiche.

Dobbiamo passare

  • dal raccontare e dire al coinvolgere e invitare;

  • dal dire agli studenti dove devono essere all’incontrarli lì dove sono;

  • dal lodare solo l’ideale all’onorare anche la lotta;

  • dalle attività di socializzazione a un’interazione sociale significativa;

  • dal concentrarci sui crediti e sul diploma al concentrarci sulla crescita spirituale e sul divenire;

  • da studenti passivi su cui agire a partecipanti attivi che sono strumenti dello Spirito Santo.

Ci incontreremo con gli amministratori dei programmi, con i supervisori del Seminario, con i direttori dell’Istituto e con i coordinatori in modo da definire più chiaramente le esperienze e le aspettative dell’insegnamento e dell’apprendimento, per fornire addestramento e sostegno e per dare i parametri necessari per aiutarci a capire se sta funzionando.

L’addestramento e le risorse che riceverete e i cambiamenti che verranno fatti saranno portati avanti con lo scopo di radunare Israele, creando esperienze che soddisfino le necessità di tutti i giovani e giovani adulti e facendo sì che queste siano accessibili su scala più ampia. Ci concentreremo su questo obiettivo almeno per i prossimi tre anni. A quel punto valuteremo i nostri progressi e apporteremo le modifiche necessarie.

L’invito che estendo a ciascuno di voi è che vi uniate al presidente Nelson nella più grande opera sulla terra: il bisogno urgente e l’opportunità di radunare Israele, di radunare coloro che permettono a Dio di prevalere nella loro vita. Accadranno cose straordinarie, persino miracoli. Che grande benedizione sarà farne parte!

Perciò, prima di chiedervi di parlare di alcuni cambiamenti relativi a Seminari e Istituti, posso chiedervi semplicemente che cosa non cambierà mai?

Fratello Rory Bigelow: Una cosa che secondo me resterà la stessa è il nostro obiettivo generale. Noi esistiamo per aiutare i giovani e i giovani adulti a comprendere gli insegnamenti e l’Espiazione di Gesù Cristo e a farvi affidamento. Desideriamo aiutarli a qualificarsi e a prepararsi per le benedizioni che li attendono. Questo non cambierà mai. La nostra attenzione generale sarà incentrata su di loro, e li ameremo. Sono importanti. Inoltre, vogliamo aiutare ogni singolo giovane a vivere la giusta esperienza nei Seminari e Istituti di Religione.

Fratello Adam Smith: Vorrei aggiungere che rimarremo sempre concentrati sulle esigenze degli studenti, che dobbiamo essere consapevoli di ciò di cui gli studenti hanno bisogno nell’esperienza in classe, che le Scritture sono fondamentali per ciò che facciamo per contribuire a soddisfare tali esigenze, e il Salvatore è il fulcro di tutta questa esperienza.

Altre due cose che non cambieranno mai sono il fatto che saremo sempre fedeli alle priorità profetiche e alla guida che riceviamo dai profeti e apostoli; e che ci impegneremo sempre ad avere la compagnia dello Spirito Santo nella nostra vita privata, quando ci prepareremo e, soprattutto, quando saremo in classe con gli studenti.

Fratello Webb: Grazie di averlo detto. Penso che questo sia veramente importante. Queste cose, che sono più importanti, non cambieranno mai. Il fulcro della nostra identità non cambierà mai.

Parlando di ciò che sta cambiando, questa trasmissione è diversa. Quindi, siamo passati da Una serata con un’Autorità generale. che si teneva in questo periodo dell’anno, a questa trasmissione di addestramento mondiale. Perciò, potreste entrambi parlare del motivo di tali cambiamenti?

Fratello Bigelow: I motivi sono tanti, ma ce ne sono due che sarebbe importante conoscere. Il primo è che, per tanto tempo — dal 1912, quando abbiamo iniziato con il Seminario di Granite — abbiano incentrato gran parte del nostro ciclo di addestramenti su un calendario accademico basato perlopiù sugli Stati Uniti. Nel 1991 le cose sono cambiate per noi. Nel 1991 avevamo più studenti di Istituto fuori dagli Stati Uniti che all’interno.

Quindi, dato che continuiamo a crescere a livello internazionale, non aveva senso per noi continuare a operare in base a un calendario strutturato sul calendario accademico statunitense. Perciò questa è una delle ragioni: il desiderio di passare, a tale proposito, a un calendario che sia più un calendario annuale piuttosto che un calendario accademico per l’emisfero boreale.

L’altra cosa è un cambiamento nella nostra filosofia e nel nostro approccio alla formazione. Per molto tempo è stato quasi come se stessimo correndo una staffetta con un testimone. L’ufficio centrale preparava un addestramento e stabiliva le priorità e poi, nelle riunioni dei direttori di area, passavamo il testimone ai direttori di area i quali, a loro volta, andavano e lo passavano alle loro aree durante gli addestramenti di area.

Ora vediamo la cosa più attraverso le lenti di una riunione dei direttori di area oppure di un addestramento che comprenderebbe più il consigliarsi insieme e stabilire insieme la direzione. E ora, avendo spostato la nostra riunione dei direttori di area da aprile a ottobre, possiamo riunirci con loro a ottobre e poi, come adesso, a gennaio, essere pronti per una trasmissione di addestramento per il mondo intero.

Fratello Webb: Questo evidenzia un altro cambiamento. A dire il vero abbiamo la metà dei direttori di area che avevamo un tempo. E così, sono stati inclusi nei nostri consigli molto più di quanto lo fossero in passato, il che permette che le esigenze di ciascuna delle aree di tutto il mondo sia meglio rappresentata in tali consigli, e permette alla comunicazione di circolare più liberamente, nello spirito di un consiglio. Perciò credo che questa sia una cosa importante.

Un altro cambiamento su cui molti pongono domande, e noi apprezziamo davvero la disponibilità di tutti ad adattarsi a tale modifica, mentre andiamo avanti con il nuovo calendario basato sul calendario annuale di Vieni e seguitami invece di quello accademico riguardo ai nostri corsi di studio. Adam, vorresti parlare di questo cambiamento?

Fratello Smith: Sì, ne sarei felice. È stato intorno a marzo 2019 che abbiamo deciso di fare il primo passo per allineare i corsi di studio del Seminario e dell’Istituto con il libro di Scritture di Vieni e seguitami. Ho portato una citazione dell’anziano Clark che voglio leggere parola per parola perché la trovo veramente d’impatto.

Quando è stato annunciato al mondo, l’anziano Clark ha detto: “Durante la Conferenza generale il profeta del Signore si è alzato e ha detto: ‘Abbiamo bisogno di un’istruzione evangelica che sia incentrata sulla casa’1. E il fatto che abbia detto questo ha cambiato tutto”.

E così abbiamo deciso che in autunno del 2019, come ricorderete, saremmo passati al Nuovo Testamento, a gennaio 2020 al Libro di Mormon. Ebbene, verso l’autunno del 2019, alcuni programmi del Seminario in orario scolastico sono venuti da noi a chiederci se potevano fare alcuni test. Volevano provare a insegnare i corsi di studio del Seminario in modo più strettamente allineato al programma di lettura di Vieni e seguitami. E abbiamo pensato che forse avremmo potuto imparare alcune cose davvero interessanti, così li abbiamo invitati a farlo

e abbiamo chiamato una squadra di ricercatori che andasse a parlare con gli studenti, con i genitori e con gli insegnanti e gli amministratori del Seminario e che confrontasse i loro risultati e la loro esperienza con quei programmi che seguivano un corso di studio più tradizionale di nove mesi, rimanendo fedeli al libro di Scritture ma insegnando comunque il corso di studio del Seminario di nove mesi.

Ebbene, ciò che abbiamo imparato da quella ricerca, e che io ho trovato fonte di grande ispirazione — e anche un po’ sorprendente — ciò che abbiamo imparato è che gli studenti non erano affatto infastiditi da alcuna ripetizione. Abbiamo anche scoperto che la comprensione del libro di Scritture da parte degli studenti era la stessa in entrambi i casi.

Ci preoccupavamo del fatto che, seguendo il calendario di Vieni e seguitami, gli studenti avrebbero perso qualcosa in una classe di Seminario per via della pausa estiva, primaverile o autunnale. Tuttavia, la comprensione del libro di Scritture da parte degli studenti si è dimostrata la stessa.

Le differenze sono state ciò che ha davvero catturato la nostra attenzione. C’è stato un aumento rilevante — e statisticamente, è stato davvero rilevante — del numero di studenti che arrivavano in classe preparati a imparare la lezione del giorno, un aumento rilevante del numero di studenti che facevano commenti significativi, che partecipavano in classe in modo cospicuo.

E quello che ho trovato più emozionante è stato l’aumento rilevante del numero di studenti che leggevano le Scritture a casa fuori dal Seminario. Cosi, quando abbiamo visto la ricerca e abbiamo visto il confronto, abbiamo veramente capito che attuando questo cambiamento avremmo benedetto gli studenti e che avremmo benedetto le famiglie. Ha anche evidenziato qualcos’altro che l’anziano Clark ci ha insegnato spesso quando era nostro commissario.

Egli ci ha insegnato ad aiutare gli studenti ad apprendere in modo più profondo e ad avere un’esperienza di conversione mentre stanno con noi. Inoltre, penso che l’allineamento con Vieni e seguitami contribuisca ad alleggerire un po’ questo fardello di dover trattare tutto e di ciò che dobbiamo trattare necessariamente. Ora, rimarremo sempre fedeli alle Scritture, avranno sempre un ruolo centrale. E Vieni e seguitami ci permette di esaminare un libro di Scritture dall’inizio alla fine. Noi sappiamo di non poterlo trattare per intero, quindi possiamo concentrarci sulle esigenze dello studente, creando un legame con il Salvatore, facendolo nelle Scritture e facendolo mediante lo Spirito Santo.

Tuttavia, non vogliamo ignorare che qui c’è un problema, che con qualsiasi calendario scolastico, ovunque nel mondo, c’è sempre una pausa in cui non si va a scuola, che di solito dura due o tre mesi. Si tratta di due o tre mesi di contenuto scritturale che gli studenti non studieranno al Seminario. In veste di insegnanti delle Scritture, questo è fonte di preoccupazione per noi.

Quindi penso che questo getti ancora più luce sulla Padronanza dottrinale e ne aumenti l’importanza, laddove è sempre stata importante da quando è stata introdotta. Se gli insegnanti si concentreranno sul tenere settimanalmente la lezione sulla Padronanza dottrinale, indipendentemente dal calendario scolastico in tutto il mondo, gli studenti apprenderanno gli elementi più essenziali e più importanti. Penso che, a volte, perché gli insegnanti sono tanto bravi e perché vogliono insegnare l’intero blocco scritturale, la Padronanza dottrinale possa essere lasciata alla fine quando si ha il tempo di affrontarla, e noi non abbiamo mai tempo. C’è così tanto da insegnare.

E a volte, la Padronanza dottrinale potrebbe essere vista quasi come qualcosa di periferico rispetto a ciò che fanno i Seminari. In realtà, la Padronanza dottrinale è fondamentale per ciò che facciamo. Ci aiuta veramente a raggiungere il nostro obiettivo e a fare quello che i profeti ci hanno chiesto di fare. Quindi, concentrandoci sulla Padronanza dottrinale, siamo davvero in grado di colmare quella lacuna riguardante ciò che non viene trattato nell’ambito del calendario scolastico e siamo in grado di allinearci con Vieni e seguitami in un modo che benedice gli studenti e le famiglie.

Fratello Webb: Ricordo quando abbiamo mostrato la ricerca all’anziano Johnson e abbiamo parlato di tale possibilità. Fin dall’inizio, ha preferito allinearsi con Vieni e seguitami per il modo in cui benedice le famiglie e si collega allo studio che i giovani svolgono a casa, ma era anche molto preoccupato, come noi, per le lacune che si sarebbero verificate riguardo a determinati argomenti in alcune parti del mondo a causa del momento dell’anno in cui ci sono le vacanze scolastiche. L’ultima settimana della vita del Salvatore potrebbe non essere insegnata al Seminario, o la Prima Visione, o alcuni eventi e principi molto significativi del Vangelo.

Quindi, quando abbiamo discusso della possibilità di concentrarci sulle lezioni della Padronanza dottrinale e di includerle, anche se non sarebbero state fatte durante le vacanze, abbiamo pensato di creare qualche lezione riepilogativa, qualche collegamento per aiutarli a riprendere il discorso al rientro dalle vacanze, per non iniziare subito con il calendario di Vieni e seguitami, ma per cominciare con qualche lezione di collegamento su quanto saltato e poi riprendere con il programma di lettura di Vieni e seguitami. Così saremo in grado di avere i benefici descritti derivanti dal rimanere allineati con i calendari di Vieni e seguitami, ma anche di neutralizzare le preoccupazioni riguardo a quello che potrebbero perdersi. E poi dobbiamo confidare nel fatto che famiglie e individui che studieranno tali sezioni quando non sono con noi vivano un’esperienza e mediante lo Spirito Santo apprendano ciò di cui hanno bisogno. Davvero un’ottima spiegazione. Grazie.

Sapete, un’altra domanda che in molti fanno riguarda il cambiamento relativo ai requisiti di lettura: dai requisiti di lettura del testo per il corso all’abitudine quotidiana di studio delle Scritture. Quindi, che cosa ci dite riguardo a tale decisione?

Fratello Smith: Siamo tutti al corrente dei requisiti per completate il Seminario e conseguire il diploma, del fatto che monitoriamo la frequenza e invitiamo gli studenti a leggere il testo del corso. E poi abbiamo la valutazione dell’apprendimento. Inoltre, stiamo modificando leggermente i requisiti di lettura passando dal completamento delle quattro opere canoniche nel periodo in cui frequentano il Seminario all’invitarli a sviluppare un’abitudine di lettura quotidiana delle Scritture.

Abbiamo trascorso tanto tempo con i nostri direttori di area — e anche con un vasto numero di direttori regionali — in tutto il mondo per discutere di quello che vogliamo veramente che accada nella vita, nella mente e nel cuore degli studenti a motivo delle loro esperienze sia al Seminario che all’Istituto.

E mentre parlavamo delle esperienze vissute al Seminario e di quello che speriamo accada nella vita dei singoli studenti, abbiamo parlato di ripristinare un requisito di lettura delle Scritture al Seminario. Tuttavia, ci siamo resi conto che la cosa che volevamo sottolineare davvero, la cosa che importava di più, era la nostra capacità di aiutare il singolo studente a sviluppare un’abitudine quotidiana che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita.

Ho portato un’altra citazione. È tratta dal manuale Insegnare e apprendere il Vangelo, ma penso riassuma il concetto alla perfezione. Dice: “Sono poche le cose che gli insegnanti possono fare che avranno un’influenza positiva maggiore e più duratura, nella vita dei loro studenti, dell’aiutarli a imparare ad amare le Scritture e a studiarle quotidianamente”3. Quindi, se vogliamo che un diploma del Seminario simbolizzi un’esperienza significativa, profonda e di conversione nel corso di quattro anni, lo studio delle Scritture deve farne parte

e ci sono molti modi in cui si può misurare il coinvolgimento degli studenti rispetto alle Scritture, ma noi volevamo concentrarci sul misurare ciò che conta di più, ovvero aiutare gli studenti a sviluppare un’abitudine quotidiana e personale di studio delle Scritture. Così, lo abbiamo abbinato ad alcune risorse davvero ottime per i dirigenti degli addestramenti in servizio che speriamo vengano sfruttate dagli insegnanti e da questi dirigenti, perché tali risorse integrano veramente il requisito aiutando gli studenti a sviluppare competenze, a stabilire obiettivi e a imparare a creare un vero legame con il loro Padre Celeste e con il loro Salvatore mediante lo Spirito Santo, nelle Scritture. Tuttavia, riteniamo veramente che tale requisito raggiunga ciò che conta di più e ciò che vogliamo davvero che un diploma rappresenti.

Fratello Webb: Quindi, continuiamo a incoraggiare la lettura del testo del corso di studi. A dire il vero, il requisito — o aspettativa — di lettura giornaliera deve essere inserito nel corso di studi.

Perciò, ci auguriamo che tutti gli studenti di Seminario continueranno a leggere il testo scritturale del corso di studi. Ci auguriamo che continueranno a stabilire degli obiettivi per renderlo significativo, come hai detto. Il requisito per ottenere i crediti sarà il 75% dei giorni del quadrimestre in questione. Non daremo una definizione di cosa significa leggere ogni giorno. Se studieranno le Scritture del corso ogni giorno in qualsiasi modo, il 75% delle volte, ciò sarà un incentivo per incoraggiarli a vivere tale esperienza come parte del tempo in cui frequenteranno il Seminario.

Fratello Bigelow: Sono davvero felice che tu abbia menzionato il fatto che l’obiettivo può essere diverso e che il risultato che desideriamo per ogni studente è che leggano le Scritture ogni singolo giorno. In alcune parti del mondo in cui abbiamo il Seminario non hanno neanche le Scritture in formato cartaceo per poterle leggere. Così, questo ci permette di stabilire uno standard che si adatta a tutto il mondo. Ci permette di dire: “Vogliamo che miglioriate il vostro rapporto con il Padre Celeste tramite la parola”. E questo accadrà tramite l’abitudine quotidiana di studiare la parola di Dio.

Fratello Webb: Quindi, cogliete ogni giorno l’opportunità di ascoltare la Sua voce.

Fratello Bigelow: Esattamente.

Fratello Webb: E questo estende anche una responsabilità agli insegnanti, giusto? La responsabilità di lavorare con gli studenti individualmente per modellare la loro esperienza secondo le loro esigenze e le loro abilità. E noi ci fidiamo di voi, ed è per questo che non diamo una definizione di cosa questo significhi più di quanto non abbiamo fatto.

Fratello Bigelow: Esattamente.

Fratello Webb: Grazie. Quindi, quei cambiamenti di rotta sono già stati annunciati e implementati, e noi apprezziamo tutti i vostri sforzi per metterli in pratica nel miglior modo possibile nel benedire gli studenti. Un altro cambiamento o, forse, l’aspetto che non possiamo ignorare, è la pandemia e quello che è successo negli ultimi mesi nelle nostre classi con così tanti disagi e cambiamenti con l’apprendimento online e gli altri cambiamenti che sono stati attuati a motivo della pandemia. Rory, secondo te che cosa abbiamo imparato dalla pandemia, e che cosa cambierà a causa sua in futuro?

Fratello Bigelow: Innanzitutto, penso — e lo hai anche detto nei tuoi commenti iniziali oggi — che ci siamo resi conto di avere persone meravigliose che lavorano e che servono insieme a noi. E se si aggiungono tutte le scuole della Chiesa, tutti i missionari e tutti gli insegnanti volontari e tutti i dipendenti a tempo pieno e quelli a tempo parziale, sono più di sessantamila persone nel mondo, e sono davvero bravissime. Tuttavia, penso che la pandemia sia stata una specie di campanello d’allarme per noi riguardo a una serie di competenze che forse non avevamo.

Con il rischio di parlare di un’esperienza personale, circa sette anni fa a me e a mia moglie è stato chiesto di servire come dirigenti di missione in una missione brasiliana. Siamo partiti dopo aver studiato il portoghese. Da giovane ho servito in una missione di lingua spagnola, quindi per noi era una lingua nuova e pensavamo di aver raggiunto un certo livello o una certa dimestichezza nel parlare portoghese.

Ricordo il primissimo giorno, quando siamo arrivati nella missione e il presidente di missione uscente ci ha portato alla casa della missione. Il responsabile FM era presente e, mentre entravamo in cucina, ha detto: “Guardate, dovrete ordinare dell’acqua”. Ha messo la mano sul boccione dell’acqua e ha detto: “Dovrete procurarvi un nuovo boccione d’acqua”. Io sono andato nel panico perché mi sono reso conto di non sapere come si dice boccione d’acqua in portoghese. Voglio dire che avevo imparato altre cose. Avevamo studiato, pensavamo di aver capito. E così gli ho detto: “Può farlo per me? Lo farebbe?”. Lui ha risposto: “Certamente”.

Quello che lui non ha visto è che, quando ha fatto la telefonata, io gli ho dato le spalle, ho preso un bigliettino e ho scritto, parola per parola, come ordinare l’acqua. E ho pensato che la mia famiglia sarebbe morta in due settimane perché io forse non sarei stato capace di procurare dell’acqua.

Quell’esperienza è stata un momento di chiarezza che mi ha dimostrato che non sapevo ciò che credevo di sapere. E penso che la pandemia abbia fatto lo stesso per noi. Il nostro livello o le nostre competenze, il nostro livello di competenza in merito al fornire un’istruzione religiosa online non è quello che dovrebbe essere. Alcuni si sono adattati rapidamente e la serie di competenze era semplicemente innata, insita in loro, per cui sono stati in grado di farlo. Per altri magari non è stato così.

Quindi, penso che una delle cose che abbiamo imparato e in cui dovremo persistere è che dobbiamo continuare a migliorare. Forse questo è il termine giusto. Dobbiamo trovare dei modi per migliorare le nostre capacità.

Hai accennato a qualcosa nel tuo intervento iniziale. Continuo a citarlo, ma penso che sia davvero importante, e sono le parole dell’anziano Clark, quando ha detto: “Qualsiasi sia il nostro grado di obbedienza, di speranza o di carità; qualsiasi sia il livello di competenza o abilità professionale che possiamo aver conseguito, tutto ciò non sarà sufficiente per l’opera che ci attende”4.

E una delle cose che penso sia scaturita dalla pandemia, per me personalmente, è un desiderio profondo di migliorare, di essere sicuro di soddisfare le aspettative, le crescenti aspettative del Signore in questo mondo totalmente diverso che abbiamo adesso. Perciò, quale impatto avrà online? Non lo so. Adam, come influenzerà la nostra istruzione online? Immagino che probabilmente tu sia la persona più adatta a rispondere a questa domanda.

Fratello Smith: Beh, ribadirò quello che hai detto tu. Penso che dalla pandemia abbiamo imparato due cose veramente fondamentali a cui ricorreremo nell’andare avanti. Una è, come hai detto tu, che collaboriamo davvero con le persone migliori. I nostri insegnanti a tempo pieno, i nostri volontari, sono davvero volenterosi, eccezionali e totalmente devoti. Sono incappati davvero in una situazione difficile e si sono comportati meravigliosamente.

Abbiamo anche imparato di avere opportunità di miglioramento. E io penso che abbiamo imparato meglio quali domande dobbiamo porre per apprendere le risposte che dobbiamo imparare.

Una cosa che abbiamo fatto nell’Edificio degli uffici della Chiesa è l’organizzazione di una divisione per la Gestione della didattica digitale. Questo significa che è una divisione costituita da persone esperte che ci aiutano a progredire nell’offerta formativa online del Seminario e dell’Istituto. Il motivo per cui lo abbiamo chiamato “Gestione della didattica digitale” è perché la parola online può voler dire tante cose diverse. E quello che intendiamo davvero è qualsiasi tipo di servizio a distanza offerto attraverso la tecnologia, che si tratti di un ibrido, di una videoconferenza o di un asincrono, ci sono molti modi diversi di vedere la questione.

Tuttavia, ritengo che quello che abbiamo imparato è: “Quali domande dobbiamo porre?”. E stiamo iniziando a porre tali domande in modo da poter creare risorse, infrastrutture e un programma che contribuiscano a supportare quella che sarà un’offerta digitale sempre più ampia per le lezioni sia di Seminario sia di Istituto.

Sicuramente, quando il COVID non ci sarà più, cosa che tutti speriamo accada quanto prima, la richiesta non sarà altrettanto alta, ma sarà più alta rispetto al passato perché abbiamo di fatto raggiunto studenti che prima non raggiungevamo. Siamo stati in grado di benedire vite e famiglie che prima non benedicevamo perché eravamo in un certo senso costretti a seguire questa modalità e ora ne vediamo i benefici. Ora sappiamo quali domande porre per migliorare, e stiamo compiendo sforzi davvero concertati per apprendere quelle risposte. Quindi, penso che il futuro ci riserverà alcune cose emozionanti.

Fratello Chad Webb: Sapete, qualcuno ha chiesto: “Arriveremo mai a un punto in cui avremo effettivamente una forza lavoro dedicata all’istruzione online?”. E vorrei solo dire che stiamo ancora lottando con questo genere di domande. È del tutto possibile che arriverà il giorno in cui ci saranno insegnanti di Seminario a tempo pieno che terranno lezioni esclusivamente online, ma è anche vero che tutti noi dobbiamo possedere la comprensione basilare di come insegnare online in modo efficace. Tutti noi potremmo, a un certo punto, essere chiamati a farlo. E quando lo saremo, vorremo ovviamente farlo nel modo migliore possibile. Abbiamo visto che alcuni insegnanti lo hanno fatto incredibilmente bene. Abbiamo visto insegnanti che hanno quadruplicato le iscrizioni ai programmi di Istituto perché tengono lezioni online molto efficaci. E quindi, più importante della struttura organizzativa, possiamo apprendere le competenze necessarie per fornire un’istruzione online in modo efficace e benedire davvero le persone attraverso tale metodo?

E, mentre impariamo di più al riguardo, ne parleremo di più nelle occasioni di addestramento così che le persone possano fare del loro meglio nel fornire un’esperienza di istruzione religiosa efficace. Penso siano delle ottime osservazioni. Grazie.

Fratello Bigelow: Non credo che questa modifica riguardante l’istruzione online, sia un totale abbandono di ciò che abbiamo fatto in passato. Tuttavia, dobbiamo adattarci, forse addirittura assumere più insegnanti di Istituto e di Seminario a tempo parziale. Internet dà alle persone un’opportunità di insegnare senza che sia a pieno carico.

Fratello Chad Webb: Ma a nessuno saranno imposti tali cambiamenti. Apporteremo queste modifiche man mano che andremo avanti e che si renderanno disponibili nuove opportunità. Mi limito a menzionare brevemente uno dei motivi alla base di questo. Abbiamo un numero crescente di donne nell’organico e siamo davvero grati del contributo che stanno apportando. E alcune di loro scelgono, per circostanze di famiglia o per una qualunque ragione, di voler magari insegnare a tempo parziale oppure online.

È altresì vero che data la presenza di più donne nell’organico, le loro opportunità di dirigere sono aumentate. Mi limiterò ad accennare al fatto che abbiamo dieci direttori di divisione nell’Edificio degli uffici della Chiesa, e ora tre di loro sono donne. E non sono state nominate o assunte in tali posizioni in quanto donne; erano i candidati più qualificati per tali posizioni e stanno apportando contributi incredibili all’opera che stiamo svolgendo.

Ma questo è solo un esempio, a mano a mano che la nostra organizzazione cresce, di quello che sta accadendo anche con i direttori regionali, con gli insegnanti o con gli amministratori dei programmi. Accenno anche a questo aspetto perché è un cambiamento nella nostra forza lavoro e dobbiamo esserne consapevoli. E gli amministratori dei programmi devono essere più consapevoli delle diverse prospettive e consigliarsi insieme, attingere all’esperienza delle persone e trarre profitto dai loro punti di vista.

Penso che sia una cosa di cui dobbiamo essere consapevoli per poter trarre benefici da una forza lavoro più variegata. E so che questo riguarda in modo specifico i dipendenti, ma vale anche in un mondo pieno di insegnanti, uomini e donne di ogni genere di provenienza, che sono volontari, che hanno moltissimo da offrire, che dobbiamo ascoltare e dei quali dobbiamo capire la prospettiva e l’esperienza così da poter benedire gli studenti nella nostra organizzazione.

Fratello Bigelow: Forse molti non ne sono consapevoli, ma noi stiamo iniziando a creare dei gruppi operativi sul campo. Questo ci permette di avere autori di corsi di studio in tutto il mondo e persone e gruppi addetti ai servizi per l’addestramento, magari provenienti da diverse parti del mondo. Questo ci consente di avere una visione di gran lunga migliore di quello che accade nel mondo, invece di una visione alquanto ristretta.

Fratello Webb: Grazie. Adam, possiamo tornare da te? Sono molte le cose accadute con Innoviamo l’Istituto; molte persone sono interessate al riguardo e hanno dato il loro contributo all’iniziativa. Quali aggiornamenti puoi darci riguardo a Innoviamo l’Istituto?

Fratello Smith: Beh, abbiamo sicuramente dedicato molto tempo e molte risorse, e molti ottimi direttori e insegnanti di Istituto che stanno esaminando cose come cambiare un ambiente fisico o le offerte di nuovi corsi o anche solo modificarne i titoli. E sono tutte cose meravigliose. Forse la cosa più importante che stiamo facendo è ascoltare gli studenti dell’Istituto, concentrandoci soprattutto sull’ascoltare quegli studenti che potrebbero essere con noi ma non lo sono. Forse hanno partecipato all’Istituto una volta e non sono tornati o forse non hanno partecipato affatto. E quindi ci stiamo concentrando veramente sull’ascoltarli.

Ritengo che l’innovazione più importante che possiamo apportare, tuttavia, sia quella di adattare un po’ il modo in cui insegniamo. Come hai detto tu, Rory, non è uno stravolgimento su larga scala, sono solo piccole modifiche, piccoli cambiamenti nelle cose che facciamo spesso. Penso, fratello Webb, al discorso che hai tenuto lo scorso giugno, in cui hai sottolineato il fatto di creare aule in cui trovare conversione, rilevanza e appartenenza. Questo è davvero il modo in cui innoviamo l’Istituto.

Infatti, volevo raccontare un episodio che mi è stato riferito da un direttore di area in merito a un insegnante di Istituto. L’insegnante si stava preparando a tenere su Zoom la prima lezione del corso “La famiglia eterna”. In vista della lezione, ha invitato ciascuno dei suoi studenti a fare una breve presentazione video di se stessi.

Uno dei suoi studenti maschi ha deciso di presentarsi alla classe rivelando di essere gay e ha raccontato di avere qualche problema con la posizione della Chiesa sulla famiglia e sul matrimonio. Questo insegnante sapeva che stava per insegnare la dottrina e i principi riguardanti la famiglia. Così ha deciso di essere veramente premuroso e attento e di pregare al riguardo. Si è rivolto a quel ragazzo con totale sincerità e gli ha fatto sapere che voleva che la classe d’Istituto fosse un luogo in cui poter non solo insegnare la dottrina e ciò che profeti e apostoli hanno insegnato, ma che fosse anche un luogo in cui gli studenti potessero sentirsi al sicuro e non giudicati così da esprimere le loro preoccupazioni, i loro problemi e le loro domande.

Poiché gli aveva parlato, quel ragazzo ha raccontato al suo insegnante che la sua intenzione era quella di rimanere in silenzio per tutta la lezione perché è quello che fa di solito. Quando qualcuno, in un qualsiasi contesto ecclesiastico, insegna qualcosa sulla famiglia, lui semplicemente distoglie l’attenzione e rimane in silenzio. Tuttavia, poiché il suo insegnante si era avvicinato a lui in quel modo, lo studente ha deciso di frequentare e di partecipare attivamente alla lezione. E la classe ha avuto un’esperienza davvero meravigliosa perché questo giovane ha contribuito in modo eccellente e le preoccupazioni e le domande che aveva hanno facilitato davvero una discussione significativa, perché era in un ambiente di fede in cui veniva insegnata la verità, e si potevano porre domande vere, oneste e sincere.

Ebbene, dopo l’esperienza vissuta in classe, lo studente ha scritto questo biglietto all’insegnante, il quale lo ha condiviso con me. E io ritengo che sia fortemente indicativo di ciò che vogliamo fare davvero per innovare l’Istituto. Ha scritto questo:

“Volevo solo ringraziarLa per il modo in cui è andata la lezione. Ero un po’ nervoso al riguardo, e non volevo dire niente, ma alla fine stavo quasi per gridare forte: ‘Grazie’. La lezione è stata fantastica. La paragono alla lezione ricevuta dopo aver dichiarato la mia omosessualità a un insegnante di Seminario, insegnante che mi ha sostenuto dopo che gli ho detto quello che mi era successo in un’altra classe. Entrambe le vostre lezioni sono state piene d’amore e di sostegno e mi hanno semplicemente cambiato la vita. Sento una rinascita del desiderio di rimanere nel Vangelo, e un rinnovato impegno a cercare di fare del mio meglio per seguire questo modello. È una cosa che cambia la vita. Grazie. Grazie anche di aver risposto alle mie domande e di aver dimostrato di volermi conoscere, e di essere stato di grande sostegno. Stavo scrivendo i miei sentimenti riguardo a ogni cosa perché ho sentito lo Spirito… forte. Ho scritto nel mio diario delle Scritture di essere pieno di gratitudine e di gioia. In questo momento sto piangendo di felicità. Grazie. Suo fratello e figlio di Dio”.

Vediamo che questo insegnante ha creato un legame significativo con uno studente in un modo che gli ha dato la speranza e il coraggio di rivolgersi al Salvatore e di continuare sul suo sentiero dell’alleanza. E ciò è avvenuto perché l’aula di questo insegnante è ora un luogo in cui trovare conversione, rilevanza e appartenenza.

Fratello Webb: Adoro il modo in cui hai risposto alla domanda. Lavoreremo sui cambiamenti ambientali, sui programmi dei corsi e su ogni genere di cosa. E man mano che si trovano nuovi modi pratici per innovare l’Istituto al fine di invitare più studenti che attualmente non frequentano e poi, quando vengono, che possano vivere un’esperienza del genere che li faccia restare e crei un legame tra loro e il Padre Celeste, questo è l’esatto scopo di tutta questa iniziativa, quindi grazie.

Bene, permettetemi di fare un’ultima domanda alla quale vorrei che entrambi rispondeste. Abbiamo parlato di molte cose di cui le persone sono già al corrente, ma una cosa che potrebbero non sapere è che saranno apportati alcuni cambiamenti al manuale Insegnare e apprendere il Vangelo e ad altre cose legate agli addestramenti in combinazione ai nostri nuovi manuali. Dunque, che cosa direste loro in merito alle novità che stanno arrivando in riferimento ai nostri addestramenti?

Fratello Smith: Stiamo davvero aumentando i nostri sforzi per concentrare la nostra attenzione, semplificare e unificare, e siamo davvero entusiasti dell’opportunità che abbiamo di collaborare con la presidenza generale della Scuola Domenicale nel Dipartimento del sacerdozio e della famiglia allo scopo di avere un unico manuale per gli insegnanti della Chiesa. Insegnare alla maniera del Salvatore e Insegnare e apprendere il Vangelo saranno accorpati, semplificati, resi più chiari e unificati per dare una definizione chiara di insegnamento, di quella che dovrebbe essere l’esperienza in classe, di quello che uno studente dovrebbe provare quando è con noi. Ora, questa sarà una risorsa generale per chi ha una chiamata di insegnante nella Chiesa e per gli insegnanti del Seminario e dell’Istituto.

Quindi, a sostegno di ciò, stiamo avviando la formazione di quella che chiamiamo Biblioteca di risorse per l’addestramento, cosicché, quando un insegnante legge la definizione di un’abilità, sa che c’è un posto in cui può andare e in cui tale abilità può essere esemplificata e spiegata, in cui può ricevere una formazione in merito, un invito a fare pratica al riguardo e a implementarla. Quindi speriamo davvero di aiutare i nostri insegnanti a individuare un’abilità in cui vogliono migliorare e ad avere le risorse per farlo. E poi, in concomitanza con questo, vogliamo davvero trovare modi per misurare i progressi: stiamo facendo quello che speriamo di ottenere? Stiamo raggiungendo il nostro obiettivo nella vita dei giovani?

Stiamo esaminando alcuni modi efficaci e significativi tramite cui l’insegnante può capire a che punto è e valutare se stesso; per migliorare il modo in cui l’insegnante è assistito da un supervisore che può essere presente e aiutarlo a progredire, a evolversi e a diventare migliore; e anche per chiedere ai nostri studenti qual è la loro esperienza e cosa sta realmente accadendo nella loro vita. E speriamo che tutto questo venga fatto con uno spirito di incoraggiamento, progresso e crescita, e semplicemente come un’opportunità per noi di utilizzare qualsiasi risorsa disponibile per essere insegnanti migliori.

Sappiamo tutti che stiamo vivendo nei giorni precedenti la Seconda Venuta del Salvatore e quei giovani che vengono nelle nostre classi sono tra i migliori che questo mondo abbia mai visto. E noi dobbiamo essere bravi perché loro sono eccezionali. Quindi vogliamo solo migliorare.

Fratello Bigelow: È interessante ciò che Adam ha delineato, ovvero questa idea di poter definire quello che speriamo accada. Possiamo addestrarci al riguardo in modo da soddisfare tale aspettativa? Inoltre, questa valutazione è fondamentale. Abbiamo persino discusso dei modi in cui provare a visualizzare questa valutazione per poi fissare alcuni obiettivi sulla base del punto in cui si trovano e in cui vorrebbero essere.

Fratello Webb: Quando parliamo di gestione delle prestazioni o di qualsiasi altra cosa, e lo facciamo diventare un termine professionale, la gente pensa: “Beh, sto insegnando il Vangelo e questo mi rende nervoso”. Tutti voi amate i vostri studenti e tutti voi volete benedirli. Quindi, avere qualcuno al vostro fianco che vi aiuti in quel progresso, in quel desiderio di benedire gli studenti e di essere un riflesso di ciò che sta accadendo in classe, e che vi aiuti a realizzare il desiderio di progredire e di benedire gli studenti — non perché vogliate tutti essere insegnanti perfetti, ma perché volete creare la migliore esperienza per i vostri studenti —

penso che questa sia davvero una cosa emozionante, e penso che quando vedrete cosa succederà, con il manuale, con la Biblioteca di risorse per l’addestramento, e anche con quelle che abbiamo definito valutazioni e che tutto ciò è una cosa davvero positiva e utile, ne sarete entusiasti. Almeno questo è ciò che ci auguriamo, giusto?

Fratello Smith: Sì.

Fratello Webb: Quindi, ora, prima che chiuda volevate dire…

Fratello Bigelow: Sì, un altro aspetto che penso sia fondamentale, ed è questo: spesso ci concentriamo sull’insegnamento e sul migliorarlo e trascuriamo la parte della dirigenza o la parte amministrativa dell’essere un direttore del Seminario o un coordinatore o un direttore regionale, un direttore di area, e così via. E ora stiamo cercando di non trascurarlo. Il nostro obiettivo è fornire un mansionario che aiuti un direttore a sapere che cosa ci si aspetta. Dunque, quando parliamo di valutazione, non è solo valutazione dell’insegnamento, ma valutazione della vostra leadership. Quindi, quando anni fa mi è stato chiesto di diventare un direttore di Seminario, avrei accolto con favore ciò di cui stiamo parlando.

Se potessi parlare ai dipendenti, alle persone della mia facoltà, agli assistenti amministrativi, direi: “Aiutatemi a sapere come sto andando”, sulla base di uno standard, “e aiutatemi a sapere cosa posso fare per migliorare”. Voglio essere il dirigente migliore che posso essere, e l’unico modo per riuscirci è sapere a che punto sono, a che punto devo essere e cosa posso fare per arrivarci. Perciò, tutto ciò di cui abbiamo parlato rientra nel contesto di aiutare più giovani e più giovani adulti ad avere un’ottima esperienza, e poi questo si applica anche alla mia leadership.

Fratello Webb: È importante sottolineare che alcune di queste modifiche avverranno fra pochissimo, nei prossimi mesi, mentre per altre ci vorrà più tempo.

Grazie. Bene, prima di concludere questa parte della trasmissione, vorrei dire solo un’altra cosa sul cambiamento in generale. Possiamo creare tutti i nuovi programmi e tutte le nuove risorse del mondo, ma niente di tutto ciò avrà davvero importanza, e niente avrà successo a meno che non siamo uniti e a meno che non siamo allineati con la volontà del Padre Celeste. Questo richiederà il meglio che abbiamo da offrire. Richiederà il fatto di lasciare che Dio prevalga nella nostra vita. Richiederà la nostra disponibilità ad accettare il cambiamento e a reagire gioiosamente ad esso. Per avere il potere di cambiare la vita delle persone, dobbiamo insegnare e rendere testimonianza con un cuore cambiato.

Mi auguro che possiamo unire i nostri cuori nell’essere completamente impegnati nella causa di Cristo e che possiamo confidare più pienamente in Lui. Se lo faremo, saremo capaci di adattarci a qualsiasi cambiamento possa avvenire. Lo Spirito Santo ci aiuterà a vedere e a cambiare le cose che dobbiamo cambiare nella nostra vita privata e nel nostro insegnamento, e sperimenteremo personalmente che il nostro Dio è il Dio di miracoli. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. Vedere Russell M. Nelson, “Discorso d’apertura”, Liahona, novembre 2018, 6–8.

  2. Insegnare e apprendere il Vangelo – Manuale per gli insegnanti e i dirigenti dei Seminari e degli Istituti di Religione [2012], 20.

  3. Kim B. Clark, “Circondati dal fuoco” (discorso tenuto alla trasmissione satellitare dei Seminari e degli Istituti di Religione, 4 agosto 2015), ChurchofJesusChrist.org.

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