CES – Conferenza degli insegnanti di religione
Il potere di Gesù Cristo e della dottrina pura – Giugno 2023


Il potere di Gesù Cristo e della dottrina pura

Il potere di Gesù Cristo e della dottrina pura con l’anziano Neil L. Andersen

domenica 11 giugno 2023

Anziano Neil L. Andersen: Grazie, anziano Gilbert. Grazie, fratello Webb. Due miei amici e cari colleghi. Voglio loro molto bene.

Il coro non è stato fantastico? E talmente riverente! Siete stati impressionanti. Grazie infinite!

Riflettevo sulle parole dell’inno quando avete iniziato a cantare tutti insieme alla terza strofa: “Sei luce per me e forza, o Re, m’attende la vittoria accanto a Te”1. Se riuscissimo a far entrare il senso di queste parole nell’intimo delle persone cui insegniamo, questo di per sé potrebbe tenerle al sicuro.

È incredibile essere nel Tabernacolo, vero? Non abbiamo più occasione di venire qui molto spesso. Alcuni di voi potrebbero non esserci mai stati perché sono troppi giovani. Alcuni di noi hanno molti ricordi di questo grandioso e antico Tabernacolo. Quanti qui presenti hanno un bel ricordo di questo luogo perché ci sono stati in precedenza? (Alzata delle mani).

Trent’anni fa, io e l’anziano Christofferson siamo stati chiamati alla conferenza generale di aprile. Ricordo che sedevamo proprio laggiù prima di venire a sederci in quelle sedie rosse. Uno degli apostoli, l’anziano Marvin Ashton, era ammalato durante la conferenza, così io e l’anziano Christofferson abbiamo portato la nostra umile testimonianza. Non abbiamo avuto molto tempo per prepararci.

Ho un altro ricordo qui che vorrei raccontarvi.

Non avevo parlato nel Tabernacolo da quella testimonianza nel 1993. Stavamo venendo all’ultima conferenza che si sarebbe tenuta qui nel Tabernacolo; era l’ottobre del 1999.

È successo qualcosa che mi ha sconvolto. Era il venerdì prima della conferenza, alle 07:30 della mattina. Ero nel mio ufficio quando ha suonato il telefono. La voce dall’altra parte ha detto: “Fratello Andersen, sono il presidente Hinckley”. Ero un’Autorità generale, ma avevo passato veramente poco tempo con il presidente Hinckley. Le sue prime parole — sul serio — sono state: “Che tipo di sostituto battitore sei?”. Non sapevo davvero come rispondere, ma ho mugugnato qualcosa. Lui ha continuato: “L’anziano Robert Hales sta male. Subirà un’operazione lunedì e non potrà parlare domattina. Vorremmo che parlassi al suo posto sabato mattina. Ok? Buona giornata!”. Sono seguite molte ore di agitazione. Questa è stata la mia unica esperienza in cui ho tenuto un discorso alla Conferenza generale qui nel Tabernacolo.

Se avessimo il tempo, ci piacerebbe ascoltare tutte le vostre esperienze.

Vorrei cominciare esprimendo il mio affetto e l’affetto della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici per ciascun di voi. Rispettiamo e ammiriamo profondamente la vostra fede e devozione per il nostro Salvatore Gesù Cristo e la Sua santa opera. Questi sono giorni storici di grande importanza. La vita di centinaia di migliaia di giovani santi degli ultimi giorni ricade delicatamente sotto la vostra influenza. Che siate stati chiamati come insegnanti di Seminario o di Istituto nel vostro rione o palo o scelti come insegnanti in uno dei nostri 638 Istituti in tutto il mondo o nel Seminario in orario scolastico — ho appena chiesto al fratello Webb quante classi abbiamo e lui ha detto probabilmente circa 80.000 classi di Seminario. Il Seminario in orario scolastico, ovviamente, è negli Stati Uniti occidentali, in Canada e nelle scuole della Chiesa. Oppure, se servite in qualsiasi ruolo d’ausilio all’opera dei Seminari e degli Istituti, vi ringrazio sinceramente da parte della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici. Vi vogliamo bene e preghiamo per voi. Vi consideriamo i nostri codiscepoli di Gesù Cristo, mentre prepariamo un popolo retto tra le nazioni, le culture e le lingue del mondo, in preparazione al glorioso ritorno del Salvatore sulla terra.

Per onorare voi e i nobili insegnanti che vi hanno preceduto in questa grande opera, recentemente ho avuto una breve conversazione con il presidente Andy Diaz, un presidente di palo qui a Salt Lake City. Abbiamo parlato di un’insegnante del Seminario di primo mattino che ha avuto da ragazzo. Ed ecco un collegamento interessante. Dopo essersi unito alla Chiesa a 13 anni nella città di Tampa, in Florida, il presidente Diaz ha cominciato a frequentare il Seminario un anno dopo nella stessa classe del Seminario mattutino della mia splendida moglie, Kathy. Ora, vi sembrerà molto più vecchio di Kathy. La vita tratta ognuno di noi in modo diverso. L’insegnante era la madre di Kathy, la mia futura suocera, la sorella Martha Williams. Ascoltate questa breve conversazione tra me e il presidente Diaz.

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Anziano Andersen: Sono qui oggi con il presidente Andy Diaz, presidente del Palo di Riverside, a Salt Lake. Io e il presidente Diaz abbiamo qualcosa in comune ed è che mia moglie, Kathy, era nella sua classe di Seminario più di 50 anni fa e, ancora più di questo, la loro insegnante era la madre di Kathy, la sorella Martha Williams. Era una donna fantastica. Io naturalmente la conoscevo bene. Da allora è passata a miglior vita. Ma volevo avere delle impressioni, dopo più di 50 anni, da un uomo che ora è presidente di palo e che si è unito alla Chiesa quando aveva 13 anni ed è andato al Seminario un anno dopo, sulla sorella Martha Williams. Presidente Diaz, descrivici un’impressione generale su questa donna che è stata la tua insegnante di Seminario.

Presidente Andy Diaz: Probabilmente è stata una delle tre donne che hanno esercitato maggiore influenza sulla mia vita: mia madre, mia moglie e la sorella Williams.

Anziano Andersen: Non starai esagerando?

Presidente Diaz: Non sto esagerando.

Anziano Andersen: Come ha fatto a essere così importante per te?

Presidente Diaz: Mi ha aiutato a crescere e a imparare il Vangelo, perché ero un membro nuovissimo nella Chiesa che aveva 13 anni e poi a 14 ho cominciato il Seminario. Essenzialmente, lei è stata quella che mi ha aiutato a imparare il Vangelo. Quando ero al terzo anno delle superiori, avevo un lavoro dove cominciavo alle 02:00 del mattino e poi andavo direttamente dal lavoro al Seminario alle 06:00, perché non volevo perderlo; era così importante per me. Lei aveva già creato un ambiente in cui avere esperienze spirituali e io volevo avere quelle esperienze spirituali.

Anziano Andersen: Si è attenuta alla purezza del Vangelo e alla semplicità del Vangelo oppure… ricordo che 50 anni fa in alcune delle mie classi indagavamo su cose di cui non sapevamo nulla.

Presidente Diaz: Mi insegnava assolutamente le pure dottrine di Cristo. Parlava della fede e del pentimento e delle cose che dovevamo fare per ritornare al Padre nei cieli, del perseverare fino alla fine.

Anziano Andersen: Ti ha aiutato con la tua conversione personale al Salvatore Gesù Cristo, che è durata tutta la tua vita?

Presidente Diaz: Sì, certo. Perché mi ha aiutato ad avere un rapporto con il nostro Padre in cielo e con il Salvatore. Ho imparato a conoscere il Salvatore da lei e tutte le cose che erano nelle Scritture che è stata in grado di aprire alla comprensione e quelle dottrine che il Salvatore ha insegnato. Lei aveva una testimonianza. Non riesco a ricordare una lezione che non sia terminata con la sua testimonianza del vangelo del Salvatore e delle cose che aveva insegnato quel giorno. Questo è stato molto importante. Era una persona molto dinamica; ti avviluppava nell’amore che aveva per il Vangelo. Osservandola, provavo a emulare quello che faceva.

Anziano Andersen: Guardandoti indietro, se dovessi dire qualcosa agli insegnanti del Seminario e dell’Istituto — a qualcuno come te, nuovo nella Chiesa, che è appena arrivato — che cosa li incoraggeresti a fare, presidente Diaz?

Presidente Diaz: Amate i vostri studenti. Fate loro sapere che amate il Padre Celeste e che il Padre Celeste li ama, che il Salvatore li ama e che, se seguite Dio e i Suoi profeti, potrete tornare a vivere di nuovo con il nostro Padre Celeste.

Anziano Andersen: Sono sicuro che i tuoi genitori sarebbero molto fieri di te. E so che anche la sorella Williams, che ha lasciato questo mondo 25 anni fa, sarebbe molto fiera di te.

Presidente Diaz: Mi fanno molto piacere queste parole.

Anziano Andersen: Grazie tante, davvero. E grazie per aver condiviso queste cose con noi.

Presidente Diaz: Prego.

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Anziano Andersen: Il fratello e la sorella Diaz sono qui con noi stasera. Potete alzarvi, fratello e sorella Diaz, così possiamo riconoscervi? Grazie infinite.

Il presidente Diaz rappresenta l’influenza che voi avete e continuerete ad avere sulla generazione emergente grazie alla vostra fede nel Redentore e al modo in cui tenete alta la Sua luce in tutto ciò che dite e fate.

Col vostro servizio già così esemplare, prego oggi di poter condividere una o due considerazioni che possano esservi spiritualmente edificanti e, anche minimamente, possano aiutarvi a rafforzare il buon servizio che state offrendo.

Ecco la prima considerazione per voi: parliamo e testimoniamo di Gesù Cristo più frequentemente e con maggior vigore.

Pensate a come queste parole del presidente Nelson all’ultima conferenza generale sono particolarmente opportune per gli studenti cui insegnante: “Quali che siano le domande o i problemi che avete, la risposta si trova sempre nella vita e negli insegnamenti di Gesù Cristo. Approfondite la vostra conoscenza della Sua Espiazione, del Suo amore, della Sua misericordia, della Sua dottrina e del Suo vangelo restaurato di guarigione e progresso. Volgetevi a Lui! SeguiteLo”2.

Quando sono stato chiamato come Autorità generale 30 anni fa nei primi anni ’90, nove adulti su dieci negli Stati Uniti si identificavano come cristiani. Secondo il Centro di ricerca Pew, i cristiani negli Stati Uniti ora sono il 64 percento della popolazione e molto probabilmente scenderanno sotto il 50 percento in pochi decenni. Altre nazioni hanno affrontato o stanno affrontando difficoltà simili per quanto riguarda la fede.

Naturalmente, non tutti voi presenti oggi sono di paesi dove la cristianità è la religione dominante e molti di voi sono di zone in cui la fede in Gesù Cristo rimane forte. Tuttavia, ovunque viviamo, ci rendiamo conto che la strada che porta alla vita eterna inizia con una conversione profonda e stabile al nostro Salvatore con riverenza per la Sua vita e missione divine.

“Toma gli disse: Signore, […] come possiamo saper la via? Gesù gli disse: Io son la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”3.

Nel messaggio di apertura di Per la forza della gioventù, la Prima Presidenza scrive: “Siete veramente tra gli spiriti eletti del Padre Celeste, mandati sulla terra in questa epoca per fare cose importanti. […] Volgetevi al Salvatore. È Lui ‘la forza della gioventù’”4.

Di recente sono stato nell’edificio del Seminario dei miei nipoti. Sono rimasto colpito dal fatto che sui muri ci fossero molte immagini del Salvatore e delle Sue parole e di altre Scritture che testimoniano di Lui.

Il fratello Chad Webb ha insegnato questo principio: “Il modo più importante in cui possiamo contribuire ad accrescere la fede nella nuova generazione è collocare più pienamente Gesù Cristo al centro del nostro insegnamento e apprendimento”5.

Non siamo forse rimasti profondamente colpiti alla conferenza generale di aprile quando il presidente Dallin H. Oaks ha citato le parole di Nefi: “Nutritevi abbondantemente delle parole di Cristo; poiché ecco, le parole di Cristo vi diranno […] tutte le cose che dovrete fare”6 e poi ha dedicato il resto del suo bel messaggio a condividere “una selezione delle parole del nostro Salvatore, ossia di ciò che ha detto” sia nel Nuovo Testamento sia nel Libro di Mormon. Il presidente Oaks ha concluso con questa semplice dichiarazione profetica: “Dichiaro la verità di questi insegnamenti, nel nome di Gesù Cristo. Amen”7.

C’è un potere trascendentale nelle parole di Gesù Cristo:

“Chiedete, e vi sarà dato; cercate e troverete”.8

“Io son la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muoia, vivrà”.9

Ecco, io sono Gesù Cristo, il Figlio di Dio. […] Io sono la luce e la vita del mondo”10.

Se vi domandate mai che cosa dire, dite le parole del Salvatore. Parlate delle Sue esperienze; parlate delle Sue parabole; dite le parole delle Scritture e dei profeti che testimoniano di Lui.

Quando insegniamo e testimoniamo di Gesù Cristo, lo Spirito Santo conferma nel cuore dei nostri giovani discepoli la verità della Sua vita e dei Suoi insegnamenti con un potere di gran lunga più duraturo del potere di ciò che possiamo insegnare noi.

Valutiamo con umiltà se stiamo facendo tutto ciò che dovremmo nell’insegnare e nel testimoniare, come chiesto dal presidente Nelson, della Sua Espiazione, del Suo amore, della Sua misericordia, della Sua dottrina, del Suo vangelo restaurato di guarigione e progresso.

Poiché il nostro modello di insegnamento del passato potrebbe non essere sufficiente per oggi e per ciò che verrà nel futuro, ampliamo la nostra comprensione e, come ha consigliato il presidente Nelson, approfondiamo noi stessi e incoraggiamo i giovani e i giovani adulti della Chiesa ad approfondire la “vita e [gli] insegnamenti di Gesù Cristo”11.

Ora la mia seconda considerazione: manteniamo la dottrina pura e semplice.

Ciò che sappiamo veramente del nostro Padre Celeste, del Salvatore Gesù Cristo, della nostra vita preterrena, del piano di felicità che nostro Padre ha per noi, dei principi della fede e del pentimento, delle ordinanze di salvezza, dei comandamenti, delle alleanze, dell’obbedienza e della perseveranza; e delle benedizioni promesseci oltre questo mondo terreno — tutte queste cose sono meravigliosamente chiare. Non dovremmo mai sentire la necessità di andare “al di là del segno”12, come insegnano le Scritture.

Incentriamo il nostro insegnamento sul nostro Padre Celeste, su Gesù Cristo e sulla Loro dottrina rivelata per aiutare i nostri giovani ad accrescere la fede in Loro, a convertirsi a Loro e a ricevere le Loro benedizioni promesse.

La dottrina di Cristo si trova nelle Scritture e negli insegnamenti dei profeti, la cui responsabilità è quella di comunicare la volontà del Signore.

La dottrina contenuta nelle Scritture e insegnata dai profeti include il principio dei testimoni multipli, un principio che avete sentito spesso alla Conferenza generale e di cui ho parlato più di dieci anni fa: “Alcuni mettono in dubbio la loro fede quando trovano una dichiarazione di un dirigente della Chiesa, vecchia di decenni, che sembra incongruente con la nostra dottrina. C’è un principio importante che regola la dottrina della Chiesa: la dottrina viene insegnata da tutti i 15 membri della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici. Non è nascosta in un oscuro paragrafo di un solo discorso. I veri principi vengono insegnati spesso e da molti. La nostra dottrina non è difficile da trovare”13.

Riuscite a vedere l’importanza di portare costantemente gli insegnamenti dei profeti e degli apostoli nelle discussioni in aula? Le indicazioni del Signore riguardo alle domande e ai dubbi del nostro mondo moderno giungono da coloro che sono stati ordinati con autorità apostolica. Se la fiducia nei profeti e negli apostoli cala, le distrazioni, gli sviamenti e i sofismi del mondo possono staccare gli ormeggi spirituali. Attendete con trepidazione la Conferenza generale e discutete gli insegnamenti importanti che seguono. Identificate chiaramente il ruolo sacro degli unti del Signore. Con il progressivo allontanamento del mondo dai comandamenti di Dio, il ruolo degli apostoli sarà sempre più importante.

Nel mantenere la dottrina del Signore pura e comprensibile, state attenti a rimanere all’interno dei limiti stabiliti da Dio, evitando gli errori che si verificano con le congetture e le idee personali non dottrinali. Tali idee possono essere molto allettanti per alcuni, ma non hanno il vigore della verità che rafforza la fede.

Mi piace la lezione insegnata dal presidente Dallin H. Oaks a suo figlio quando gli ha fatto una domanda non chiaramente spiegata nella dottrina di Cristo. La sua risposta è stata: “Figlio, non conosco la risposta a questa domanda, ma fammi rispondere a una domanda che invece conosco”. Poi ha portato testimonianza del profeta Joseph Smith e della Prima Visione. Siamo disposti a dire: “Non lo so, ma questo è quello che invece so”.

Considerate queste domande e risposte:

“Fratello Jones, qual è il legame tra il Big Bang e Adamo ed Eva?”. “Non so la risposta a questa domanda, ma ti dico quello che invece so su Adamo ed Eva”.

“Sorella Gonzalez, perché non sappiamo di più sulla nostra Madre in cielo?”. “Non so la risposta a questa domanda, ma quello che so è che sei ‘un’amata figlia di genitori celesti, con una natura divina e un destino eterno’14”.

Pensate a come potete trasformare buone domande che però inducono alle congetture in risposte che edificano la fede nel nostro Salvatore Gesù Cristo. Ed ecco un sfida per voi. Contribuite a instillare nei vostri studenti il concetto che non tutte le domande sono uguali. La comprensione spirituale e la maturità aiutano a distinguere le domande importanti da quelle interessanti.

Con precisione, chiarezza e semplicità, invitiamo la testimonianza corroborante dello Spirito Santo. “Ma quando sarà venuto il Consolatore […], lo Spirito della verità […], egli testimonierà di me”15.

Brigham Young descrisse gli insegnamenti di Joseph Smith in questo modo: “Egli prese il cielo — in senso [figurato] — e lo portò sulla terra; e prese la terra e la sollevò verso l’alto, e con semplicità e chiarezza svelò le cose di Dio”16.

State attenti che i resoconti e le storie che vi sono stati raccontati non siano abbelliti. Cercate di fare in modo che le Scritture o le dichiarazioni che citate siano nel contesto per il quale erano pensate.

È facile essere attirati a qualcosa di nuovo o di fortemente intrigante oltre il limite della nostra comprensione. Rimanete nella sicurezza della dottrina pura e semplice.

Fate attenzione alle risorse multimediali, alle storie personali e alle esemplificazioni pratiche che scegliete. Se usate efficacemente, aggiungono interesse e profondità. Se enfatizzate eccessivamente, possono distrarre da ciò che insegnate. Il metodo può mettere in ombra il messaggio.

Il profeta Alma attestò che le liete novelle del Vangelo “sono rese note in termini semplici, affinché possiamo comprendere, cosicché non possiamo errare”17.

“E se la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?”.18

Pensate a come questi passi sono meravigliosamente chiari:

“Venite a me”.19

“Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a se stesso e prenda [ogni giorno] la sua croce e mi segua”.20

“Perché se voi perdonate agli uomini i loro falli, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi”.21

“In questo modo li metteremo alla prova, per vedere se essi faranno tutte le cose che il Signore loro Dio comanderà loro”.22

“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi”.23

Nel suo bellissimo sermone “AscoltateLo”, il presidente Nelson ha detto: “[Il Padre Celeste] comunica in modo semplice, tranquillo e con una chiarezza talmente sbalorditiva che non possiamo fraintenderLo”24.

Chiara, precisa, semplice è la maniera divina di insegnare.

Siate saggi mentre bilanciate la dottrina che insegnate. Date un peso appropriato a un punto di dottrina all’interno del contesto di altre verità collegate. Ricordate il consiglio del Salvatore sull’insegnare i comandamenti: “Queste son le cose che bisognava fare, senza tralasciar le altre”25.

L’anziano Neal A. Maxwell ha spiegato: “I principi del Vangelo sono intrecciati in un tessuto che li tiene sotto controllo e in equilibrio gli uni con gli altri”26.

Pensateci: l’amore di Dio e le leggi di Dio, il perdono e il pentimento, l’amore per Dio e l’amore per gli altri, l’arbitrio e la responsabilità.

Come è stato detto molte volte, insegnate non solo per essere capiti, ma insegnate così da non essere fraintesi.

Infine, come tutti sappiamo bene, queste verità vanno condivise in un clima che accolga e incoraggi lo Spirito. Non possiamo forzare lo Spirito. Preghiamo per avere lo Spirito, Lo invitiamo, ma non tentiamo di fabbricare artificialmente un’esperienza spirituale.

Più di 30 anni fa, il presidente Dallin H. Oaks mi ha raccontato un’esperienza con sua figlia Jenny, che era ancora un’adolescente. Ecco le sue parole: “Quando era adolescente Jenny era andata a una classe o a un’attività delle Giovani Donne. Quando è tornata a casa, io e mia moglie le abbiamo chiesto come fosse andata, come fanno i genitori. Jenny ha detto: ‘Beh, l’insegnante ha detto: «Stasera avremo un’esperienza spirituale. Se tutti si prendono per mano in cerchio, avremo un’esperienza spirituale»’”.

Continuo a citare il presidente Oaks: “Ho chiesto a Jenny: ‘Come ti sei sentita?’. Lei ha detto: ‘Mi sono sentita nauseata!’”. Forse oggi, 30 anni dopo, potremmo dire: “Mi sono sentita schifata”. Non sono sicuro di quali siano le parole giuste. Il presidente Oaks ha continuato: “Ho detto: ‘Mi fa piacere, perché quando sento qualcosa del genere anch’io mi sento nauseato’”. Poi il presidente Oaks ha detto: “Le ho insegnato che le esperienze spirituali non si programmano su appuntamento, ma avvengono quando cerchiamo l’influenza dello Spirito del Signore”.

Ricordate l’amore che il presidente Diaz ha percepito dalla sua insegnante di Seminario, la sorella Williams? Invitiamo lo Spirito quando insegniamo con amore, pace, dolcezza, mitezza e fede.

Voi tutti conoscete questo passo delle Scritture: “Colui che riceve la parola mediante lo Spirito di verità la riceve com’essa è predicata mediante lo Spirito di verità[.] Pertanto colui che predica e colui che riceve si comprendono l’un l’altro, ed entrambi sono edificati e gioiscono insieme”27.

Quindi, questo sta non solo a voi, ma anche quelli che sono in aula. I nostri studenti impareranno da voi che soltanto tramite l’obbedienza e ricordandosi sempre di Lui possono avere continuamente il Suo Spirito con loro.

Il presidente Eyring ha detto:

“La dottrina acquisisce potere quando lo Spirito Santo conferma la sua veridicità. Prepariamo nel modo migliore possibile coloro ai quali insegniamo a ricevere i quieti suggerimenti della voce dolce e sommessa dello Spirito. Questo richiede almeno una certa fede in Gesù Cristo. Richiede almeno una certa umiltà, una certa disponibilità a seguire la volontà del Salvatore. Forse la persona che volete aiutare possiede in scarsa misura entrambi questi attributi. Ma potete fare in modo che ella desideri credere. Inoltre potete trarre fiducia da un altro dei poteri della dottrina: la verità può aprirsi da sola la via; il semplice ascolto delle parole della dottrina può piantare nel cuore il seme della fede. E anche il più piccolo seme di fede in Gesù Cristo richiama la presenza dello Spirito”.28

Bellissime parole. Beh, siete stati molto riverenti. Grazie molte per avermi consentito di trascorrere del tempo voi. Vi vogliamo bene e vi ringraziamo per tutto ciò che fate per rafforzare i nostri giovani e i giovani adulti non sposati e per rafforzare la loro fede in Gesù Cristo.

Quale servitore del Signore e con la mia autorità apostolica, vi benedico affinché la vostra mente e il vostro cuore siano ripieni dell’amore, della misericordia, degli insegnamenti e di una profonda riverenza per l’incomparabile sacrificio espiatorio del nostro Signore Gesù Cristo. Vi benedico, se è vostro desiderio, affinché la vostra capacità di insegnare la dottrina di Cristo con purezza e potere aumenti e che vediate e sentiate la testimonianza corroborante dello Spirito Santo sui vostri bravi studenti.

Vi lascio con la mia testimonianza sicura e certa che Gesù è il Cristo. Vi testimonio della Sua promessa quando ha detto: “Chiunque adunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io riconoscerò lui davanti al Padre mio che è ne’ cieli”29. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

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