Scritto da te
Vai a sederti vicino a lui
Sierra F., 12 anni, Utah, USA
Un giorno, a scuola, ho sentito che un bambino veniva bullizzato. Mi sentivo triste. Nessuno dovrebbe essere trattato in quel modo.
Più tardi, quel giorno, la nostra classe ha organizzato una festa. Il bambino che era stato bullizzato è venuto alla festa e si è seduto da solo. Quando l’ho visto, mi sono ricordata di quello che era successo. Ho sentito una voce che mi diceva di sedermi accanto a lui, ma non volevo essere l’unica a farlo. Starà bene, ho pensato. Non ha bisogno di qualcuno che gli si sieda accanto. Ho allontanato quella sensazione.
La voce mi è giunta di nuovo, più forte. Vai a sederti accanto a lui.
Ho guardato il bambino. Sembrava solo e triste. Va bene, ho pensato. Quando mi sono seduta accanto a lui, sembrava a disagio. Gli ho detto il mio nome e gli ho fatto delle domande personali. All’inizio ero nervosa, ma mentre parlavamo io mi sentivo in pace e lui non sembrava più solo o triste.
Quando è dovuto tornare in classe, gli ho detto che gli avrei parlato più tardi. Ha fatto un piccolo sorriso e ha detto che era d’accordo. La mia insegnante è venuta da me e mi ha detto: “Grazie, Sierra. Sei stata molto gentile”. Mi sono limitata a fare un cenno con la testa.
Il resto della giornata è passato velocemente, ma quella sensazione di pace non è svanita. Sapevo di aver fatto la cosa giusta. A volte le persone non vengono trattate bene quando sono diverse. Non mi piace, ma succede.
Siamo tutti figli di Dio. Dovremmo trattare gli altri con gentilezza. So che, se lo faremo, Dio ci benedirà.
Illustrazioni di Kristin Sorra