Vedere la bontà di Dio

Brigitte Dassler

Come potevo portare a termine la verifica se non riuscivo nemmeno a vedere il foglio?

Illustrazione di Michael Mullan

Un giorno, quando ero alle superiori, stavo svolgendo una verifica in cui mi veniva chiesto di riconoscere e nominare ogni paese e continente nel mondo. Sembra difficile, vero? Beh, lo era. Soprattutto considerando che sono quasi cieca.

Ho una visione a tunnel, ossia il mio occhio — dato che ne ho solo uno funzionante — può focalizzarsi solo su una minima porzione della pagina alla volta. Non è la condizione ideale per una verifica in cui era necessario avere sott’occhio la mappa completa.

Ben presto mi sono scoraggiata. Non riuscivo a distinguere l’Europa dal Sud America o l’Africa dall’Australia. Mi sentivo così frustrata che ho iniziato a piangere, rendendo quel miscuglio di forme sul mio foglio ancora più sfocate. Grazie al cielo, sono stata portata in salvo da mio padre quando è entrato per portarmi a casa a fine giornata.

L’insegnante mi ha dato del tempo extra per ultimare la verifica a casa. Quella sera, dopo cena, mi sono messa al tavolo pronta a riprovare, mentre i miei fratelli guardavano un video in salotto.

Ho cominciato a compilare la mappa quando qualcosa nel video ha catturato la mia attenzione. Un uomo cieco stava chiedendo al Salvatore di ridargli la vista. In quel momento, quello era ciò che desideravo più di qualunque altra cosa.

Improvvisamente, mi sono resa conto che se c’era qualcuno che poteva aiutarmi, quello era Gesù Cristo. Non mi è stata restituita la vista quel giorno, ma mentre ascoltavo il Salvatore che guariva quell’uomo, ho provato gioia! Sapevo che Gesù Cristo mi voleva bene e che mi avrebbe aiutata a finire la verifica.

Mi sono inginocchiata e offerto un ringraziamento sincero al mio Padre Celeste per il dono di Suo figlio. Poi, con ritrovata determinazione, ho preso la matita, pronta a riprovare.

L’autrice vive in California, USA.