Il potere spirituale del battesimo
Come possiamo applicare il potere spirituale del nostro battesimo al principio della modestia? Speriamo che una delle cose che ci rende diverse dal mondo sia il modo in cui vestiamo.
Miei care giovani amiche, quanto vi vogliamo bene! Quale gioia è essere qui con voi questa sera! Non molto tempo fa l’anziano Robert D. Hales, uno dei componenti del Quorum dei Dodici Apostoli, ci ha fatto questa domanda: «Le nostre giovani conoscono il significato delle loro alleanze battesimali?» Poi ha aggiunto: «Vorrei che lo insegnaste loro». Ricordo di aver detto a me stessa: Capisco pienamente l’importanza delle mie alleanze battesimali? Perciò questa sera parliamo per alcuni minuti di quello che significa veramente diventare membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni e di come il nostro battesimo può richiamare tante benedizioni su di noi. Il Salvatore ha paragonato il battesimo a una nuova nascita.
Voglio che pensiate a due o tre dei momenti più importanti della vostra vita: il giorno in cui nasceste e il giorno in cui foste battezzate, due vere e proprie nascite in questa vita. Nessuna di noi può ricordare il giorno in cui è nata. Potete soltanto immaginare che vostra madre vi tenne stretta tra le braccia e sognò come sareste diventata.
Probabilmente non è altrettanto difficile ricordare il giorno in cui foste battezzate, il giorno della vostra seconda nascita. Ascoltate quello che ha scritto Lan-Ting, una ragazza delle Filippine, del suo battesimo: «Sentivo che ero veramente nata di nuovo. Quale straordinario sentimento di purezza e di innocenza! Le lacrime di mia madre scorrevano come una fontana di perle e io capivo che erano lacrime di gioia. Mia madre mi disse con sincerità: ‹Lan-Ting, oggi sono molto contenta di poter dire che ti affido al Signore. Confido che Egli ti accompagnerà lungo la strada della vita›» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Il battesimo è una rinascita spirituale. Ci purifica da capo a piedi e ci consente di avere la compagnia del Salvatore tramite il dono dello Spirito Santo. Egli accompagnerà ognuna di noi lungo la strada della vita.
Quando veniamo battezzate e confermate accadono quattro cose: (1) diventiamo membri della chiesa di Cristo e ci impegnano a seguirLo; (2) riceviamo il perdono dei nostri peccati; (3) esso ci consente di entrare nel regno celeste e (4) è la porta che conduce alla santificazione. Possiamo dire che diventiamo sante.
Le prime tre cose sono ovvie. Questa sera concentriamoci quindi sulla quarta cosa: la santificazione. Cosa significa diventare santi? Poiché avete ricevuto lo Spirito Santo, siete cambiate. Siete persone diverse. Ciò significa che non potete più fare parte del mondo; non potete più tornare indietro. L’anziano Hales ha detto: «Aiutate le nostre giovani a capire che quando vengono battezzate sono ‹tolte dal mondo› e portate ‹nel Regno›» (verbali della riunione del consiglio generale delle Giovani Donne del 5 dicembre 1997). Siamo portate fuori dalle tenebre alla luce di Cristo. È l’inizio di una nuova vita.
L’anziano Henry B. Eyring, un altro componente del Quorum dei Dodici, ricorda il giorno in cui fu battezzato. Mentre tornava a casa riusciva soltanto a pensare a una cosa: «Che peccato, ora dovrò fare il bravo ragazzo». Ed è vero. Dopo il battesimo ognuna di noi ha il privilegio di essere responsabile di ogni sua azione.
Si narra la storia del figlio del re di Francia Luigi XVI che ancor giovane, quando il re fu deposto dal trono, venne rapito da uomini malvagi. Per sei mesi fu costretto a vivere tra le cose più oscene e vili che la vita aveva da offrire. E tuttavia egli non cedette mai, nonostante le insistenze. Questo fatto lasciava interdetti i suoi carcerieri, i quali gli chiesero dove trovasse tanta forza morale. La sua risposta fu semplice: «Non posso fare ciò che chiedete perché sono nato per essere re» (vedere Vaughn J. Featherstone, «The King’s Son», New Era, novembre 1975, pag. 35). Voi siete nate per essere figlie di un re. Quando siete state battezzate vi sono stati promessi i privilegi reali se vi santificherete.
E come ci santifichiamo? Come possiamo diventare più sante, in modo da poter ricevere il nostro regale retaggio? Cristo ha detto: «Seguitemi, e fate le cose che mi avete visto fare» (2 Nefi 31:12).
Ascoltate le storie di alcune giovani che seguono la luce di Cristo:
Una Lauretta dell’Arizona scrive: «Eravamo a ottobre e si avvicinava rapidamente la data del ballo annuale della scuola. Avevo soltanto quindici anni e mezzo quando un ragazzo mi invitò al ballo. Pensai di accettare e di incontrarlo al ballo. I miei genitori non l’avrebbero saputo. Poi mi resi conto che non importava se i miei genitori lo avrebbero saputo o no, poiché il Padre celeste e Gesù Cristo sanno sempre ogni cosa ed Essi sono quelli che contano veramente. Non andai al ballo. Invece invitai a casa una mia amica. Mi sentii tanto felice, tranquilla e piena di vita» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Rebecca, della classe delle Api, ha scritto nel suo diario: «Qualche volta penso che le scuole medie siano difficili. Nella mia classe c’è un ragazzo che bestemmia spesso. Allora io dico una breve preghiera che mi aiuti a non prestargli attenzione e impedisca alle sue parole di mettere radice nella mia mente. E la preghiera funziona. Se preghiamo, possiamo risolvere ogni più piccolo problema» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Un’altra giovane dice: «Quest’anno non mi sono fatta molte amiche, ma questo non mi ha scoraggiato perché la pace dello Spirito ha riempito la mia anima …Anche nei momenti in cui mi sentivo sola o a disagio in compagnia di altre persone, il Signore era là, pronto ad aiutarmi» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Una Damigella dell’Utah scrive: «Quest’anno ho attraversato un periodo difficile. Persi la compagnia dello Spirito, poi accadde una cosa incredibile. Andai dal vescovo. Non ricordo di aver mai avuto tanta paura. Ma il Signore era con me in quella stanza e teneva la mia mano tremante. Sapevo che potevo essere perdonata. La via è stata difficile—ho dovuto umiliarmi, pentirmi e imparare di nuovo a pregare. Ma Egli era là; non mi ha abbandonato neppure per un minuto. Sono stata sia da una parte che dall’altra, e posso dire che la parte nella quale splende la luce è sicuramente il luogo più bello in cui possiamo trovarci» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Grazie, miei care giovani, per il vostro desiderio di seguire la luce del Salvatore. Tutte voi incontrate dei momenti difficili; ma conoscete la fonte della vostra forza spirituale. Ogni volta che pregate o portate testimonianza o difendete la verità, respingete i poteri del male.
Quando camminate lungo i corridoi della scuola e osservate gli altri studenti, dite a voi stesse: Sono diversa? Non siete migliori di loro, ma la vostra conoscenza del Salvatore e l’impegno che sentite verso di Lui vi rendono persone diverse, e questa diversità può essere un vantaggio, una benedizione.
Una delle cose più difficili per molte di voi è la modestia. Come possiamo applicare il potere spirituale del nostro battesimo al principio della modestia? Speriamo che una delle cose che ci rende diverse dal mondo sia il modo in cui vestiamo. Marcie Matthews, una Lauretta di Chicago, nell’Illinois, ha raccontato la sua storia:
«Il 1998 fu l’anno in cui potei vedere i risultati di molte lezioni, discorsi e consigli impartiti alle Giovani Donne. Sono una normale ragazza mormone. Rimanere sulla retta via, forte nella fede, non è stato facile. Ho come obiettivo, in ogni momento, quello di rafforzare la mia testimonianza e osservare le mie norme.
Recentemente abbiamo tenuto un’attività della AMM sull’importanza della modestia. Ogni lezione tenuta in precedenza mi aveva convinto che vestivo con modestia; tuttavia sapevo che c’era una cosa ancora che potevo cambiare: i miei pantaloncini e la lunghezza delle mie gonne. Era l’unica debolezza di cui ero consapevole, una debolezza su cui avevo cercato di sorvolare. Tutte le ragazze portavano i pantaloncini e le minigonne, e io avevo acquistato questi capi con il mio denaro. Poi ci fu la lezione sulla modestia. Tornai a casa, decisa ad aprire l’armadio e gettare via ogni capo di vestiario che non avesse rispettato la modestia; per non averlo più davanti agli occhi a tentarmi. Poi dissi ai miei genitori che forse speravo che mi dicessero che non c’erano obiezioni al modo in cui vestivo, e mi lasciassero continuare.
Quella sera mio padre mi disse che era orgoglioso di me e che mi avrebbe comprato un vestito lungo sino alle ginocchia per andare in chiesa. Il passo successivo fu quello di esaminare tutto il mio guardaroba e dare via ogni cosa. Fu difficile per me rinunciare alle mie gonne e pantaloncini preferiti che mi piacevano tanto, ma lo feci. Non mi vedrete mai più in pantaloncini o minigonna.
Non mi sono mai sentita più soddisfatta di me. Mi piace poter entrare nel tempio e in chiesa e sentire che sono una figlia di Dio, degna di rappresentarLo con i vestiti che indosso.
Esorto ogni giovane donna a compiere questo passo. Vi aiuterà a scoprire chi siete e quello che rappresentate. Quando dobbiamo rinunciare a una cosa che fa parte di noi, le benedizioni che si riverseranno su di noi sono più grandi di quanto possiamo immaginare» (lettera nell’archivio dell’ufficio delle Giovani Donne).
Il grande esempio di Marcie rispecchia il tema delle Giovani Donne, sapete, quella parte che dice: «Staremo come testimoni di Dio in ogni occasione, in ogni cosa e in ogni luogo»—e in tutti i vestiti che indossiamo ai balli.
Abbiamo parlato del potere spirituale del nostro battesimo. Possiamo rinnovare questo potere ogni settimana quando prendiamo degnamente il sacramento. «Non c’è espressione più eloquente delle preghiere sacramentali. Vi invitiamo a imparare a memoria le alleanze e le promesse contenute nelle preghiere dette sul pane e sull’acqua» (anziano Dallin H. Oaks, appunti di proprietà dell’autore). Meditate sul loro significato, affinché vi siano di aiuto e di sostegno.
Prego che ricorderete e osserverete le vostre alleanze battesimali. Quando dite le preghiere, specialmente ogni sabato sera, chiedete l’aiuto del Padre celeste per prepararvi a prendere il sacramento in modo che questo potere possa essere presente nella vostra vita. Nel nome di Gesù Cristo. Amen. 9