Ora è il tempo per prepararsi
Ora è il tempo per prepararsi a incontrare Dio. Domani potrebbe essere troppo tardi.
Cari fratelli e sorelle, dall’ultima conferenza generale è venuta a mancare la mia dolce compagna, con la quale ho trascorso 59 anni. Mentre ero a casa, in uno di quei rari sabati in cui non sono via per la Chiesa, avevamo svolto delle faccende insieme. Lei aveva fatto il bucato e io l’avevo aiutata a portarlo, piegarlo e riporlo. Poi, mentre eravamo seduti sul divano, mano nella mano, e guardavamo un programma televisivo, la mia preziosa Dantzel si è addormentata pacificamente nell’eternità. Il decesso è giunto improvviso e inaspettato. Solo quattro giorni prima, i risultati del checkup medico di routine evidenziava che gli esami erano buoni. Dopo che il mio tentativo di rianimarla si dimostrò vano, rimasi sbalordito e fui pervaso dal dolore. La mia amica intima, madre angelica dei nostri dieci figli, nonna dei nostri cinquantasei nipoti, ci era stata sottratta.
Dantzel non era unicamente una compagna amata e affettuosa, ma un’insegnante: con il suo nobile esempio ci ha fatto apprendere la fede, la virtù, l’obbedienza e la misericordia. Mi ha insegnato ad ascoltare e amare. Grazie a lei, conosco tutte le benedizioni che possono giungere ad un marito, padre e nonno.
Con profonda gratitudine riconosco l’immensa profusione d’affetto da parte di amici cari in tutto il mondo. Sono giunti innumerevoli lettere, telefonate, biglietti e altri messaggi. Tutti esprimono ammirazione affettuosa per lei e cordoglio per noi, che ha lasciato qui. Questi messaggi sono stati tanti che, con rincrescimento, non abbiamo potuto rispondere individualmente ad ognuno di essi. Vorrei ringraziare tutti per la gran gentilezza nei nostri confronti. Grazie tanto, tanto, tanto. Le vostre espressioni di cordoglio hanno portato molto conforto in questo momento di accoramento familiare. Amiamo veramente la nostra cara Dantzel! Ci manca!
Dalla sua dipartita inaspettata possiamo apprendere una lezione assai importante: ora è il tempo per prepararsi a incontrare Dio. Domani potrebbe essere troppo tardi. Nel corso dei secoli, i profeti hanno dichiarato: «Questa vita è per gli uomini il tempo in cui prepararsi ad incontrare Dio… Non procrastinare il giorno del pentimento».1
La necessità di prepararsi ora
Ciononostante, molti procrastinano.2 Un profeta ci ammonisce: «Non potrete dire… Mi pentirò, tornerò al mio Dio. No, non potrete dirlo; poiché lo stesso spirito che possiede il vostro corpo al momento in cui uscite da questa vita, quello stesso spirito avrà il potere di possedere il vostro corpo in quel mondo eterno».3 Un altro profeta aggiunge: «Colui che è impuro resterà ancora impuro; e colui che è giusto resterà ancora giusto».4
Grande è la conoscenza che «qualsiasi principio di intelligenza noi conseguiamo in questa vita sorgerà con noi nella risurrezione».5 Dal profeta Joseph Smith, inoltre, apprendiamo che «Dio ha stabilito un tempo… in cui condurrà nel Suo riposo celeste tutti i Suoi sudditi che avranno obbedito alla Sua voce e osservato i Suoi comandamenti. Questo riposo6 è di una tale perfezione e gloria, che l’uomo necessita di una preparazione prima che possa, secondo le leggi di quel regno, entrarvi e godere le sue benedizioni… Dio ha dato all’umana famiglia certe leggi che, se osservate, sono sufficienti a prepararla per ereditare questo riposo».7 La sorella Nelson era ben preparata!
Questa meta gloriosa sembra molto distante se ci lasciamo scoraggiare dalle preoccupazioni e tenebre del mondo. Mi ricordo un amico che, dopo una giornata difficile, esclamò: «Oh, perché sono nato?» Il piano di Dio risponde a questa domanda. Siamo venuti sulla terra per ricevere un corpo fisico. Possiamo innamorarci e sposarci. Possiamo avere figli e affrontare le prove della vita terrena. (Perdonatemi per aver menzionato i figli e le prove della vita nella stessa frase. Li percepisco entrambi come facenti parte del processo di crescita). La Chiesa è stata restaurata—la terra è stata creata—in modo che le famiglie potessero essere suggellate nei sacri templi. Se così non fosse, la terra intera sarebbe «completamente devastata».8
Siamo qui per essere messi alla prova e per scegliere.9 Le decisioni che prendiamo determinano il nostro destino. Siamo «liberi di scegliere la libertà e la vita eterna, tramite il grande Mediatore… o di scegliere la schiavitù e la morte».10 Coloro che optano per la via del Signore probabilmente soffriranno persecuzioni,11 però la loro ricompensa è certa. Coloro che si dimostrano fedeli «erediteranno il regno di Dio… e la loro gioia sarà completa per sempre».12 La sorella Nelson si è meritata questo premio. Quale conforto è ciò per me e la mia famiglia!
Le tribolazioni e le prove sono di-stribuite tra i ricchi e i poveri. Anni fa, mi fu chiesto di operare un uomo assai facoltoso. La biopsia aveva confermato che aveva un cancro in stato avanzato, che si era diffuso per tutto il corpo. Quando gli riferii il referto, reagì immediatamente facendo affidamento sulle proprie ricchezze. Sarebbe andato dovunque o avrebbe fatto di tutto per curarsi. Pensava che avrebbe potuto comprare la guarigione, ma ben presto morì. Qualcuno chiese: «Quante ricchezze si è lasciato indietro?» Ovviamente, la risposta fu: «Tutte!»
Aveva dato la precedenza alle cose del mondo. Aveva appoggiato la sua scala del successo sul muro sbagliato. Quando leggo questo versetto penso a lui: «Ecco, i vostri giorni di prova sono passati; avete procrastinato il giorno della vostra salvezza finché è… troppo tardi».13
In fulgente contrasto, sorella Nelson si è preparata durante tutta l’esistenza per il momento in cui sarebbe ritornata a Dio. Ha vissuto ogni giorno come se fosse l’ultimo. Ha tenuto in gran conto ogni ora, sapendo che il tempo sulla terra è prezioso.
Alcune persone vivono come se non ci fosse il giorno della resa dei conti, altre sprecano il presente per un timore invalidante del futuro o una preoccupazione paralizzante per gli errori del passato. Ognuno farebbe bene a prestare attenzione alle parole di un poeta, scritte su una meridiana:
L’ombra proiettata dal mio dito
divide il futuro da ciò che fu.
Davanti l’ora non ancora giunta dorme
nell’oscurità oltre la tua portata.
Dietro la sua linea senza ritorno è
l’ora dileguata non più tua.
Un’ora solamente stringi tra le mani:
l’ATTIMO su cui l’ombra fuggevole cade.14
In che modo ci prepariamo?
Ora è il momento. Ma in che modo ci prepariamo? Iniziamo col pentirci. Le Scritture dichiarano: «Se avete cercato di agire malvagiamente durante i giorni della vostra prova, sarete allora trovati impuri dinanzi al seggio del giudizio di Dio… nessuna cosa impura può dimorare con Dio».15 Esse forniscono questa semplice regola: «Eccetto che vi atteniate alla mia legge, non potrete giungere a questa gloria».16
Ora è il tempo per mostrare riverenza per il proprio corpo fisico, che serve per tutta l’eternità da tabernacolo per lo spirito. Gli appetiti carnali vanno controllati dalla volontà del proprio spirito. Dobbiamo rifuggire da ogni empietà.17 Dobbiamo «abbandonare ogni male e… attener[ci] ad ogni bene [e]… vivere di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».18
A causa delle calamità frequenti e allarmanti nel mondo, alcune persone mettono in dubbio l’esistenza di Dio, tuttavia, di fatto, Egli sta cercando di aiutarci. Egli ha rivelato queste parole: «Quante volte vi ho esortato per bocca dei miei servitori, e mediante il ministero degli angeli, e con la mia propria voce, e con la voce dei tuoni, e… tempeste… terremoti… forti grandinate… carestie e di pestilenze di ogni sorta… e volevo salvarvi con una salvezza eterna, ma voi non avete voluto!»19
Egli spera che otteniamo la vita eterna, per la quale ci qualifichiamo mediante l’obbedienza alle alleanze e alle ordinanze del tempio per noi stessi, i nostri familiari e antenati. Non possiamo essere resi perfetti senza di loro.20 Non basta desiderare di accedere alla presenza di Dio, dobbiamo obbedire alle leggi su cui si basano le benedizioni.21
Il piano dell’Eterno è giusto: anche coloro «che sono morti senza una conoscenza di questo Vangelo, e che l’avrebbero accettato se fosse stato permesso loro di rimanere, saranno eredi del regno celeste di Dio».22 Il Suo piano è, inoltre, misericordioso: Egli «giudicher[à] tutti gli uomini secondo le loro opere, secondo i desideri del loro cuore».23
Ora è il tempo per aggiungere il nostro nome al gregge del Signore, cosa che facciamo pagando la decima, che Egli richiede al Suo popolo per riversare su di lui le benedizioni.24 La sorella Nelson ha insegnato volta dopo volta questa lezione alla nostra famiglia.25
Ora è il tempo per conformare le nostre mete a quelle di Dio. La Sua opera e la Sua gloria, ossia «fare avverare l’immortalità e la vita eterna dell’uomo»,26 possono diventare la nostra opera e la nostra gloria. Il Salvatore ha dichiarato riguardo al matrimonio nel tempio: «Se un uomo sposa una donna mediante la mia parola, che è la mia legge, e mediante la nuova ed eterna alleanza… erediter[anno] troni, regni, principati, e potestà, e domini… esaltazione e gloria in ogni cosa».27 Dobbiamo emulare l’esempio del Signore, amare come fece Lui, pregare nello stesso modo e perseverare sino alla fine, secondo il Suo esempio.28
L’importanza della morte nel piano eterno di Dio
La morte è una componente necessaria dell’esistenza eterna. Nessuno sa quando sopraggiungerà, ma è essenziale nel grande piano di felicità di Dio.29 Grazie all’espiazione del Signore, la risurrezione finale è una realtà e la vita eterna è una possibilità per tutto il genere umano.30 Tale possibilità si concreta se obbediamo alla legge di Dio. Egli insegnò: «A meno che non rispettiate i miei comandamenti… voi non entrerete in nessun caso nel regno dei cieli».31 Un giorno saremo giudicati dal Signore32 e andremo nella dimora preparata nella casa celeste di nostro Padre.33 La gloria celeste spetta a coloro che sono stati fedeli ai benevoli comandamenti di Dio.34
Fratelli e sorelle, viviamo per morire e moriamo per vivere, in un altro regno. Se siamo ben preparati, il trapasso non comporta terrore. Da un punto di vista eterno, la morte è prematura solo per coloro che non sono preparati per incontrare Dio.
Ora è il tempo di prepararsi, poi, quando la morte sopraggiungerà, potremo avanzare verso la gloria celeste che il Padre celeste ha preparato per i Suoi figli fedeli. Nel frattempo, per gli addolorati cari lasciati indietro, come nel caso mio e della mia famiglia, il pungiglione della morte è lenito da una fede salda in Cristo, un perfetto fulgore di speranza e amore verso Dio e verso tutti gli uomini, nonché da un profondo desiderio di servirli.35 Tale fede, speranza e amore ci qualificheranno per giungere alla santa presenza di Dio con i nostri compagni eterni e figli, e dimorare con Lui per sempre. Di questo vi porto testimonianza nel nome di Gesù Cristo. Amen.