2010–2019
Opposizione in tutte le cose
Aprile 2016


15:27

Opposizione in tutte le cose

L’opposizione ci permette di crescere verso ciò che il Padre Celeste vuole che diventiamo.

Al centro del vangelo di Gesù Cristo c’è il piano di salvezza che il Padre ha preparato per il progresso eterno dei Suoi figli. Tale piano, spiegato nella rivelazione moderna, ci aiuta a capire molte cose che affrontiamo durante la vita terrena. Il mio messaggio è incentrato sul ruolo essenziale dell’opposizione all’interno del piano.

I.

Lo scopo della vita terrena per i figli di Dio è quello di fornire le esperienze necessarie “per progredire verso la perfezione, e infine realizzare il loro destino divino come eredi della vita eterna”. Come ci ha insegnato poderosamente il presidente Thomas S. Monson questa mattina, progrediamo quando facciamo delle scelte, tramite le quali veniamo messi alla prova per dimostrare che sceglieremo di osservare i comandamenti di Dio (vedere Abrahamo 3:25). Per essere messi alla prova, dobbiamo avere la libertà di scegliere tra delle alternative. Per avere alternative su cui esercitare la nostra libertà di scegliere, dobbiamo avere opposizione.

Anche il resto del piano è essenziale. Quando facciamo delle scelte sbagliate — cosa che inevitabilmente faremo — veniamo sporcati dal peccato e dobbiamo essere purificati per poter procedere verso il nostro destino eterno. Il piano del Padre dà il modo di farlo, il modo di soddisfare le richieste eterne della giustizia: un Salvatore paga il prezzo per redimerci dai nostri peccati. Questo Salvatore è il Figlio Unigenito di Dio il Padre Eterno, il Signore Gesù Cristo, il cui sacrificio espiatorio — la cui sofferenza — paga il prezzo dei nostri peccati, se ci pentiamo.

Una delle migliori spiegazioni del ruolo previsto dell’opposizione si trova nel Libro di Mormon, negli insegnamenti di Lehi a suo figlio Giacobbe.

“È necessario che ci sia un’opposizione in tutte le cose. Se non fosse così, […] non potrebbe realizzarsi la rettitudine, né la malvagità, né la santità né l’infelicità, né il bene né il male” (2 Nefi 2:11; vedere anche il versetto 15).

Di conseguenza, continuò Lehi, “il Signore Iddio concesse all’uomo di agire da sé. Pertanto l’uomo non avrebbe potuto agire da sé, a meno che non fosse attirato o dall’uno o dall’altro” (versetto 16). Similmente, nella rivelazione moderna, il Signore dichiara: “Ed è necessario che il diavolo tenti i figlioli degli uomini, altrimenti non potrebbero scegliere da se stessi” (DeA 29:39).

L’opposizione fu necessaria nel Giardino di Eden. Lehi insegnò che, se non avessero fatto la scelta che portò la mortalità, Adamo ed Eva “sarebbero rimasti in uno stato di innocenza, […] senza fare il bene, poiché non conoscevano il peccato” (2 Nefi 2:23).

Sin dall’inizio, l’arbitrio e l’opposizione erano d’importanza centrale nel piano del Padre e nella ribellione di Satana contro di esso. Come il Signore rivelò a Mosè, nel concilio dei cieli Satana “cercò di distruggere [l’arbitrio] dell’uomo” (Mosè 4:3). Tale distruzione era insita nei termini dell’offerta di Satana. Egli si presentò dinanzi al Padre e disse: “Eccomi, manda me, io sarò tuo figlio, e redimerò tutta l’umanità, affinché non sia perduta una sola anima, e sicuramente lo farò; dammi dunque il tuo onore” (Mosè 4:1).

Così facendo, Satana propose di attuare il piano del Padre in un modo che avrebbe impedito la realizzazione dello scopo del Padre, e di dare a Satana la Sua gloria.

La proposta di Satana avrebbe garantito un’uguaglianza perfetta: avrebbe redento “tutta l’umanità”, affinché non si perdesse una sola anima. Non ci sarebbero stati né arbitrio né scelta per nessuno e, dunque, nessuna necessità di un’opposizione. Non ci sarebbero stati nessuna prova, nessun fallimento e nessun successo. Non ci sarebbe stata nessuna crescita per raggiungere lo scopo che il Padre desiderava per i Suoi figli. Le Scritture riportano che l’opposizione di Satana sfociò in una “battaglia in cielo” (Apocalisse 12:7), nella quale due terzi dei figli di Dio ottennero il diritto di sperimentare la vita terrena scegliendo il piano del Padre e rifiutando la ribellione di Satana.

Lo scopo di Satana era quello di prendersi l’onore e il potere del Padre (vedere Isaia 14:12–15; Mosè 4:1, 3). “Pertanto”, disse il Padre, “per il fatto che Satana si ribellò contro di me […], feci sì che fosse gettato giù” (Mosè 4:3) con tutti gli spiriti che avevano scelto di seguirlo (vedere Giuda 1:6; Apocalisse 12:8–9; DeA 29:36–37). Essendo stati scacciati giù sulla terra come spiriti senza un corpo, Satana e i suoi seguaci tentano e cercano di ingannare e sedurre i figli di Dio (vedere Mosè 4:4). In questo modo il maligno, che avversò e cercò di distruggere il piano del Padre, in realtà lo favorì, perché è l’opposizione che consente la scelta ed è la possibilità di fare scelte giuste che conduce alla crescita che è lo scopo del piano di Dio.

II.

È significativo notare che la tentazione di peccare non è l’unico tipo di opposizione della vita terrena. Padre Lehi insegnò che, se la Caduta non fosse avvenuta, Adamo ed Eva “sarebbero rimasti in uno stato di innocenza, senza provare gioia, poiché non conoscevano l’infelicità” (2 Nefi 2:23). Senza l’esperienza dell’opposizione nella vita terrena, “tutte le cose devono necessariamente essere un solo insieme”, nel quale non ci sarebbero né felicità né infelicità (versetto 11). Quindi, continuò padre Lehi, dopo che Dio ebbe creato tutte le cose “per portare a compimento i suoi scopi eterni riguardo al fine dell’uomo, […] era necessario che vi fosse un’opposizione; proprio il frutto proibito in opposizione all’albero della vita; l’uno dolce e l’altro amaro” (versetto 15). Il suo insegnamento su questa parte del piano di salvezza si conclude con queste parole:

“Ecco, tutte le cose sono state fatte secondo la saggezza di Colui che conosce tutte le cose.

Adamo cadde affinché gli uomini potessero essere; e gli uomini sono affinché possano provare gioia” (versetti 24–25).

Anche l’opposizione sottoforma di circostanze difficili che affrontiamo qui sulla terra fa parte del piano che favorisce la nostra crescita nella vita terrena.

III.

Tutti noi incontriamo diversi tipi di opposizione che ci mettono alla prova. Alcune di queste prove sono costituite dalle tentazioni a peccare. Alcune sono difficoltà terrene indipendenti dal peccato personale. Alcune sono molto grandi. Alcune sono più piccole. Alcune sono continue, altre sono solo episodiche. Nessuno di noi ne è esente. L’opposizione ci permette di crescere verso ciò che il Padre Celeste vuole che diventiamo.

Dopo aver completato la traduzione del Libro di Mormon, Joseph Smith doveva ancora trovare un editore. Non era facile. La complessità di quel lungo manoscritto e il costo della stampa e della rilegatura di migliaia di copie incutevano timore. Joseph andò prima da E. B. Grandin, un tipografo di Palmyra, il quale si rifiutò. Dopodiché cercò un altro tipografo a Palmyra, il quale respinse anch’egli la richiesta. Si recò allora a Rochester, a quaranta chilometri di distanza, e si rivolse al più importante editore della parte occidentale dello Stato di New York, ma anch’egli declinò. Un altro editore di Rochester era disponibile, ma le circostanze resero questa alternativa inaccettabile.

Erano passate settimane e Joseph dovette sentirsi sconcertato dall’opposizione che gli impediva di compiere il suo mandato divino. Il Signore non lo rese facile, ma lo rese possibile. Il quinto tentativo di Joseph, il secondo rivolto all’editore Grandin di Palmyra, andò a buon fine.

A distanza di qualche anno, Joseph fu rinchiuso nel carcere di Liberty per molti mesi in circostanze dolorose. Quando pregò per trovare sollievo, il Signore gli disse: “Tutte queste cose ti daranno esperienza, e saranno per il tuo bene” (DeA 122:7).

Tutti conosciamo altri tipi di opposizione terrena non causati dai nostri peccati personali, tra cui la malattia, la disabilità e la morte. Il presidente Thomas S. Monson ha spiegato:

“Alcuni di voi, a volte, possono aver levato la voce nella propria sofferenza, domandandosi perché il nostro Padre Celeste abbia permesso che attraversassero le prove che stanno affrontando. […]

Non è mai stato previsto, tuttavia, che la nostra vita terrena fosse facile o costantemente piacevole. Il nostro Padre Celeste […] sa che apprendiamo, cresciamo e ci raffiniamo quando affrontiamo difficoltà ardue, dolori strazianti e scelte difficili. Ognuno di noi vive giorni bui quando una persona cara muore, momenti dolorosi quando perdiamo la nostra salute, sentimenti di abbandono quando coloro che amiamo sembrano averci lasciati soli. Queste e altre prove costituiscono il vero esame della nostra capacità di perseverare”.

Il nostro impegno di migliorare l’osservanza del giorno del Signore presenta un esempio meno stressante di opposizione. Abbiamo il comandamento del Signore di onorare il Suo giorno. Alcune delle nostre scelte possono violare tale comandamento, ma altre scelte riguardanti il modo in cui impiegare il tempo durante il giorno del Signore sono soltanto una questione se faremo ciò che è semplicemente buono oppure ciò che è migliore o eccellente.

Per illustrare l’opposizione rappresentata dalla tentazione, il Libro di Mormon descrive tre metodi che il diavolo utilizzerà negli ultimi giorni. Primo, egli “imperverserà nei cuori dei figlioli degli uomini e li aizzerà all’ira contro ciò che è buono” (2 Nefi 28:20). Secondo, egli “pacificherà [i membri], cullandoli in una sicurezza carnale”, dicendo: “Sion prospera, tutto va bene” (versetto 21). Terzo, egli ci dirà che “l’inferno non esiste; e […] io non sono il diavolo, poiché non ve n’è alcuno” (versetto 22), e che quindi non c’è giusto e sbagliato. A causa di questa opposizione, veniamo avvertiti di non essere “[tranquilli] in Sion” (versetto 24).

Al giorno d’oggi pare che la Chiesa, nella sua missione divina, e noi, nella nostra vita personale, affrontiamo un’opposizione crescente. Forse, man mano che la Chiesa si rafforza e noi membri cresciamo in fede e obbedienza, Satana incrementa il vigore della sua opposizione, cosicché continueremo ad avere “un’opposizione in tutte le cose”.

Parte di questa opposizione proviene persino dai membri della Chiesa. Alcune persone che utilizzano il proprio ragionamento o la propria saggezza per opporsi alla guida profetica affibbiano a se stessi un titolo preso a prestito dalla politica: “La leale opposizione”. Per quanto sia opportuno per una democrazia, non c’è giustificazione per questo concetto nel governo del regno di Dio, dove si onorano le domande, ma non l’opposizione (vedere Matteo 26:24).

Un altro esempio: ci sono molte cose nella storia degli albori della Chiesa, come ciò che Joseph Smith fece o non fece nelle varie circostanze, che alcuni usano come base per muovere opposizione. A tutti dico: esercitate la fede e fate affidamento sull’insegnamento del Salvatore secondo cui “li [riconosceremo] dai loro frutti” (Matteo 7:16). La Chiesa si sta impegnando molto per essere trasparente con i documenti di cui disponiamo, ma, dopo tutto quello che possiamo pubblicare, i nostri membri a volte rimangono con degli interrogativi di fondo che non possono essere risolti con lo studio. Questa è la versione dell’“opposizione in tutte le cose” per quanto concerne la storia della Chiesa. Alcune cose si possono apprendere solo mediante la fede (vedere DeA 88:118). La fonte suprema a cui affidarci deve essere la fede nella testimonianza che abbiamo ricevuto dallo Spirito Santo.

Dio raramente viola l’arbitrio dei Suoi figli intervenendo contro qualcuno per il bene di altri. Tuttavia, Egli alleggerisce i fardelli delle nostre afflizioni e ci fortifica in modo che possiamo sopportarli, come fece con il popolo di Alma nel paese di Helam (vedere Mosia 24:13–15). Non impedisce che avvengano tutti i disastri, ma risponde alle nostre preghiere di deviarli, come ha fatto con il ciclone particolarmente potente che ha minacciato di impedire la dedicazione del tempio nelle Figi, oppure ne attutisce gli effetti come ha fatto con l’attacco terroristico che, all’aeroporto di Bruxelles, ha spezzato così tante vite, ma ha ferito solo quattro dei nostri missionari.

In tutte le opposizioni terrene, abbiamo la rassicurazione di Dio che Egli “consacrerà le [nostre] afflizioni per il [nostro] profitto” (2 Nefi 2:2). Ci è stato anche insegnato a comprendere le nostre esperienze terrene e i Suoi comandamenti nel contesto del Suo grande piano di salvezza, che ci indica lo scopo della vita e ci dà la sicurezza di un Salvatore, nel cui nome io rendo testimonianza della verità di queste cose. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.

Note

  1. “La famiglia — Un proclama al mondo”, Liahona, novembre 2010, 129.

  2. Similmente, la rivelazione moderna insegna che, se non avessimo mai provato l’amaro, non avremmo potuto conoscere il dolce (vedere Dottrina e Alleanze 29:39).

  3. Vedere Michael Hubbard MacKay e Gerrit J. Dirkmaat, From Darkness unto Light: Joseph Smith’s Translation and Publication of the Book of Mormon (2015), 163–79.

  4. Thomas S. Monson, “Joy in the Journey” (address given at the BYU Women’s Conference, May 2, 2008), womensconference.ce.byu.edu. Un breve saggio su sportività e democrazia di John S. Tanner, ora presidente di BYU–Hawaii, riporta questa considerazione su un tema a noi tutti noto: “Imparare a perdere con stile non è solo un dovere civico; è un imperativo religioso. Dio ha fatto sì che la vita terrena prevedesse ‘un’opposizione in tutte le cose’ (2 Nefi 2:11). Le battute d’arresto e le sconfitte fanno parte del Suo piano per la nostra perfezione. […] La sconfitta gioca un ruolo fondamentale nella nostra ‘ricerca di perfezione’” (Notes from an Amateur: A Disciple’s Life in the Academy [2011], 57).

  5. Vedere Dallin H. Oaks, “Buono, migliore, eccellente”, Liahona, novembre 2007, 104–108.

  6. Vedere Sarah Jane Weaver, “Rededication Goes Forward”, Church News, 28 febbraio 2016, 3.