Umile al punto di accettare e seguire
L’umiltà è un requisito indispensabile per essere pronti a tornare alla presenza di Dio.
Nel quinto capitolo di Alma viene posta una domanda introspettiva: “Potreste dire in cuor vostro, se foste chiamati a morire in questo momento, che siete stati sufficientemente umili?”1. Questa domanda implica che l’umiltà è un requisito indispensabile per essere pronti a tornare alla presenza di Dio.
A tutti noi piace pensare di essere sufficientemente umili, ma alcune esperienze della vita ci fanno capire che l’uomo e la donna naturali orgogliosi sono spesso molto vivi in noi.
Anni fa, quando le nostre due figlie vivevano ancora a casa, decisi di mostrare a loro e a mia moglie la divisione della quale ero responsabile nell’azienda per cui lavoravo.
Il mio vero scopo però era quello di mostrare loro un luogo in cui, a differenza di casa nostra, tutti avrebbero fatto esattamente ciò che chiedevo loro di fare senza contraddirmi. Quando arrivammo al cancello d’ingresso, che di solito si apriva automaticamente quando la mia auto si avvicinava, rimasi sorpreso che quella volta non si fosse aperto. Piuttosto, una guardia di sicurezza che non avevo mai visto prima in vita mia si avvicinò all’auto e mi chiese il tesserino di riconoscimento aziendale.
Gli dissi che non avevo mai avuto bisogno di un documento identificativo per accedere con la mia auto e poi gli posi la classica domanda da persona arrogante: “Lei sa con chi sta parlando?”.
Di contro mi rispose: “Beh, siccome non ha il suo tesserino di riconoscimento aziendale, non posso sapere chi è lei e, finché sarò a questo cancello, non le sarà permesso di entrare senza un’adeguata identificazione”.
Pensai di guardare lo specchietto retrovisore per vedere la reazione delle mie figlie a tutto quello, ma sapevo che stavano assaporando ogni secondo di quel momento! Mia moglie seduta accanto a me scuoteva la testa in segno di dissenso per il mio comportamento. Non mi restò allora che chiedere scusa alla guardia e dire che ero molto dispiaciuto per averlo trattato così male. “La perdono”, disse, “ma senza il tesserino di riconoscimento aziendale lei oggi non entra!”.
Allora tornai molto lentamente a casa per prendere il mio tesserino, avendo forse imparato questa preziosa lezione: quando scegliamo di non essere umili, finiamo per essere umiliati.
In Proverbi leggiamo: “L’orgoglio abbassa l’uomo, ma chi è umile di spirito ottiene gloria”2. Per poter sviluppare l’umiltà, dobbiamo comprenderne il vero significato nel contesto del Vangelo.
Alcune persone confondono l’essere umili con altre cose come per esempio l’essere poveri. Ma in realtà ci sono molti che sono poveri e orgogliosi, e anche molti che sono ricchi e tuttavia umili. Altri che sono molto timidi o che hanno una scarsa autostima possono sembrare all’apparenza umili, ma dentro sono pieni di orgoglio a volte.
Allora che cos’è l’umiltà? Secondo Predicare il mio Vangelo, è “la disponibilità a sottomettersi alla volontà del Signore. […] È essere disposti a imparare. […] [È] un catalizzatore essenziale per la crescita spirituale”3.
Per tutti noi ci sono certamente molte opportunità di migliorare in questo attributo cristiano. Vorrei per prima cosa esaminare quanto siamo stati, o quanto dovremmo essere, umili nel seguire il consiglio del nostro profeta. Un test a sorpresa per ognuno di noi potrebbe essere:
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Usiamo il nome completo della Chiesa in tutte le nostre interazioni? Il presidente Russell M. Nelson ha detto: “Rimuovere il nome del Signore dalla Chiesa del Signore è una grande vittoria per Satana”4.
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Stiamo permettendo a Dio di prevalere nella nostra vita accettando l’invito molto specifico del nostro profeta? “Oggi faccio appello ai nostri membri ovunque affinché siano d’esempio nell’abbandonare atteggiamenti e azioni di pregiudizio”.5
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Stiamo vincendo il mondo, confidando nella dottrina di Cristo più che nelle filosofie degli uomini, come ha insegnato il nostro profeta?6
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Siamo diventati pacificatori che dicono cose positive alle persone e su di loro? All’ultima conferenza generale il presidente Nelson ci ha insegnato: “Se vi sono cose virtuose, amabili, di buona reputazione o degne di lode che possiamo dire di un’altra persona — in faccia o alle sue spalle — questo dovrebbe essere il nostro standard di comunicazione”7.
Queste sono istruzioni semplici ma efficaci. Ricordate che tutto ciò che il popolo di Mosè doveva fare per essere guarito era guardare il serpente di rame che lui aveva innalzato.8 Ma “a causa della semplicità di tale modo, ossia per la sua facilità, ve ne furono molti che perirono”9.
Durante questa conferenza abbiamo ascoltato e ascolteremo ancora i consigli infallibili dei nostri profeti e apostoli. È un’occasione perfetta per sviluppare l’umiltà e lasciare che le nostre opinioni forti siano assorbite da una convinzione ancora più forte che il Signore parla tramite questi dirigenti scelti.
Soprattutto, nello sviluppare l’umiltà dobbiamo anche comprendere e accettare che non siamo in grado di superare le nostre difficoltà o di raggiungere il nostro pieno potenziale solo grazie ai nostri sforzi. Oratori motivazionali, scrittori, allenatori e influencer in tutto il mondo, specialmente sulle piattaforme digitali, diranno che tutto dipende unicamente da noi e dalle nostre azioni. Il mondo crede nel braccio di carne.
Ma tramite il vangelo restaurato abbiamo imparato che dipendiamo grandemente dalla benevolenza del Padre Celeste e dall’Espiazione del nostro Salvatore Gesù Cristo, “poiché sappiamo che è per grazia che siamo salvati, dopo aver fatto tutto ciò che possiamo fare”10. Questo è il motivo per cui è così importante stringere alleanze con Dio e tenervi fede, in quanto questo ci darà pieno accesso al potere guaritore, capacitante e perfezionatore di Gesù Cristo tramite la Sua Espiazione.
Partecipare alla riunione sacramentale ogni settimana e andare regolarmente al tempio per partecipare alle ordinanze e ricevere e rinnovare le alleanze è un segno che riconosciamo la nostra dipendenza dal Padre Celeste e dal nostro Salvatore Gesù Cristo. Questo inviterà il Loro potere nella nostra vita per aiutarci a superare tutti i nostri problemi e infine per adempiere la misura della nostra creazione.
Non molto tempo fa il livello della mia umiltà e della comprensione della mia dipendenza dal Signore è stato nuovamente messo alla prova. Ero su un taxi diretto all’aeroporto per prendere un breve volo verso un luogo dove c’era una situazione molto difficile da risolvere. Il tassista, che non era membro della Chiesa, mi ha guardato attraverso lo specchietto e mi ha detto: “Vedo che oggi non sta bene!”.
“Si vede?”, ho chiesto.
“Certo”, ha replicato. Poi ha detto qualcosa come: “È proprio circondato da un’aura molto negativa!”.
Gli ho spiegato che avevo una situazione piuttosto difficile da affrontare, e lui mi ha chiesto: “Ha fatto tutto ciò che è in suo potere per risolvere questo problema?”.
Ho risposto che avevo fatto tutto il possibile.
Poi lui ha detto qualcosa che non ho mai dimenticato: “Allora lasci il resto nelle mani di Dio, e tutto andrà bene”.
Confesso di essere stato tentato di chiedergli: “Lei sa con chi sta parlando?”. Ma non l’ho fatto! Ciò che ho fatto è stato umiliarmi dinanzi al Signore durante quel volo di un’ora, chiedendo un aiuto divino. Quando sono sceso dall’aereo, sono venuto a sapere che la situazione difficile da risolvere era già a posto e che la mia presenza non era nemmeno più necessaria.
Fratelli e sorelle, il comandamento, l’invito e la promessa del Signore sono chiari e confortanti: “Sii umile, e il Signore Iddio ti condurrà per mano e darà risposta alle tue preghiere”11.
Possiamo noi essere umili nel seguire i consigli dei nostri profeti e accettare che solo Dio e Gesù Cristo possono trasformarci — tramite le ordinanze e le alleanze ricevute nella Sua Chiesa — nella migliore versione di noi stessi in questa vita e, un giorno, renderci perfetti in Cristo. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.