2004
Telefona subito a casa!
Gennaio 2004


Telefona subito a casa!

Quando Jason, nostro figlio maggiore, aveva 11 anni, avemmo un’esperienza che non dimenticheremo mai. Era domenica, e mentre il resto della famiglia si stava preparando per andare in chiesa, Jason disse di sentirsi male. Decidemmo di lasciarlo a casa e promettemmo di telefonargli per sapere come stava. La casa di riunione non era lontana e avremmo potuto correre a casa se ne avesse avuto bisogno.

Proprio prima dell’inizio della riunione sacramentale, sentii di dover chiamare Jason esattamente in quell’istante. Il telefono continuò a suonare molte volte, ma Jason non rispose. Pensai che stesse dormendo e che non sentisse il telefono. Tuttavia una brutta sensazione mi diceva che qualcosa non andava bene. Poiché a quel tempo mio marito faceva parte del vescovato ed era già seduto sul podio, lasciai gli altri figli seduti al loro posto e dissi loro che sarei tornata dopo pochi minuti.

Il percorso di cinque minuti per raggiungere casa sembrò non finisse mai. Una volta arrivata, corsi in casa e chiamai con frenesia Jason. Per un momento, che sembrò un’eternità, non ebbi risposta e non riuscii a trovarlo. Alla fine sentii un leg-gero lamento mentre Jason usciva lentamente da dietro il divano. Lo abbracciai e sentii che tremava mentre mi raccontava che cosa era accaduto.

Era rimasto sdraiato sul divano quando ebbe la sensazione di doversi nascondere. Si alzò immediatamente e si nascose dietro al divano. Solo allora sentì qualcuno davanti alla porta di casa. Pensando che fosse qualcuno di famiglia, sbirciò dal suo nascondiglio. Atterrito vide un intruso che indossava una maschera nera e dei guanti che iniziò a rovistare nei cassetti. Egli rimase in ascolto mentre l’estraneo vagava per la casa. Nel momento in cui squillò il telefono, l’intruso se ne andò. Ovviamente si trattava della telefonata che avevo fatto proprio prima di lasciare la cappella.

Sarò sempre grata per i suggerimenti dello Spirito Santo che sia io che Jason provammo quel giorno. Sono grata di essere stata spinta a venire a casa, dove Jason aveva bisogno di me. Chissà cosa sarebbe successo se Jason fosse stato scoperto dall’intruso! Egli non solo fu protetto, ma credo che lo Spirito lo abbia aiutato a guarire da questa esperienza traumatica. Oggi Jason è un missionario coraggioso e forte il cui caro compagno continua a essere lo Spirito Santo.

Barbara Elkins Catmull è membro del Settimo Rione di Ammon, Palo di Ammon, Idaho Falls, nell’Idaho.