Una mietitura ritardata
Un lunedì mattina mi sedetti alla scrivania per controllare la posta elettronica che mi era arrivata nel fine settimana. Temendo sempre i virus informatici, ero quasi pronto a eliminare un messaggio e il suo allegato che mi era stato mandato da un mittente sconosciuto. Mentre il dito era fermo sul mouse, pronto a cliccarlo, lo Spirito mi suggerì di aprire il messaggio.
«Salve, anziano Rian Jones», iniziava. «Lei avrà circa cinquant’anni ed io trentasette. Mi ricordo vagamente di lei, e non sono certo di scrivere alla persona giusta». In verità, avevo quarantacinque anni, e chi era questo tipo che mi dava dell’«anziano»? Non ero più stato chiamato in quel modo dal tempo della missione. La persona chiedeva poi se fossi ancora attivo nella Chiesa e se avessi serbato lo spirito missionario. A quel punto il messaggio suscitò la mia curiosità.
«Avevo solo dodici anni quando a Taranto lei e il suo collega mi parlaste del Vangelo. Era il 1975». La mia mente era in piena attività con l’intento di ricordare la persona. «Probabilmente si sta chiedendo se mi ha battezzato. No, perché i miei genitori si rifiutarono di concedere il permesso». La persona proseguiva con lo spiegare quanto fu doloroso e imbarazzante per lui e suo fratello fermare i missionari sui gradini d’accesso al condominio, quando stavamo per chiedere ai genitori il permesso per battezzarlo. Raccontava che per un po’ aveva continuato a venire in chiesa ma che, alla fine, aveva smesso perché non poteva essere battezzato. «Ma ho serbato nel cuore gli insegnamenti e non ho mai tradito i principi che mi sono stati insegnati», scriveva.
Dal 1975 al 1977 servii nella Missione Italiana di Roma e Taranto fu la mia prima città. Non riuscivo tuttavia a ricordare la storia che mi veniva raccontata nel messaggio di posta elettronica. La persona mi spiegava che a ventidue anni era stata chiamata a svolgere il servizio di leva nel nord d’Italia. A quel tempo aveva avuto una crisi spirituale che fece sì che pregasse per la prima volta da adulto. Ricevette una risposta alla preghiera e, grazie a ciò, cercò i missionari in quella zona. Li trovò in un fast-food e disse loro che desiderava essere battezzato. «Non mi è mai capitata una cosa del genere in missione», pensai. Quegli anziani devono essere rimasti sbalorditi.
Fu battezzato e in seguito si sposò nel Tempio di Friedrichsdorf, in Germania. Ora aveva tre figli, da qualche anno si era trasferito in Canada ed era un membro attivo della Chiesa.
«Non so se risponderà mai a questa e-mail. Se lo farà, le racconterò molte altre cose sulla mia vita e su quali benefici ho ricevuto grazie alla sua missione. Anziano, non può mai sapere dove una piccola azione buona può portare». Si firmò «Cesare Quarinto». Dopo mi spiegò che aveva trovato il mio indirizzo di posta elettronica sul sito Internet della Missione di Roma.
Per quanto ci abbia provato, non riesco a ricordare di aver insegnato le lezioni a un dodicenne di Taranto. L’allegato però era una scansione che egli aveva fatto di una pagina di una vecchia copia del Libro di Mormon. Riportava una dedica, scritta di mio pugno in italiano e datata 14 settembre 1975. In essa si leggeva:
«Caro Cesare,
ti faccio questo dono affinché possa leggerlo per trovare la bellissima verità del vangelo di Gesù Cristo. Non dimenticare mai di pregare, perché è solo attraverso la preghiera che puoi trovare la verità… So che questa è la vera chiesa e spero di parlarti di questa verità.
Il tuo amico,
anziano Rian Jones»
Improvvisamente ricordai tutto. Rileggere le parole che avevo scritto mi riportò alla mente la storia. Mi ricordo i locali in affitto che usavamo come casa di riunione di Taranto, dove insegnammo il Vangelo al giovane Cesare. Avevo regalato quella copia del Libro di Mormon poco prima di essere trasferito in un’altra città. Ricordare i fatti avvenuti e leggere l’e-mail di Cesare mi riempì di gioia irrefrenabile.
In missione riportai un certo successo ma, purtroppo, nel corso degli anni la maggior parte delle persone che battezzai si è allontanata dalla Chiesa. Mi venne alla mente un versetto: «E se accadrà che doveste faticare tutti i vostri giorni nel gridare il pentimento a questo popolo, per portare non fosse che una sola anima a me, quanto sarà grande la vostra gioia in sua compagnia nel regno di mio Padre!» (DeA 18:15).