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Tre ponti
Tratto da un discorso tenuto alla conferenza generale di ottobre 2003.
Molti anni fa lessi un libro intitolato The Way to the Western Sea, di David S. Lavender. Offre un racconto affascinante del viaggio di Meriwether Lewis e William Clark quando guidarono la famosa spedizione attraverso il continente nord-americano alla scoperta di una pista che portasse all’Oceano Pacifico.
Il loro percorso fu un incubo: tanta fatica, gole profonde da attraversare e lunghe distanze percorse a piedi, portando le loro canoe cariche di viveri fino al fiume successivo in cui continuare la navigazione.
Leggendo le loro avventure mi sono detto: «Se solo ci fossero stati i moderni ponti per attraversare le gole profonde e le acque impetuose». Mi vengono in mente i magnifici ponti della nostra epoca, che ci permettono di farlo in maniera agevole: il bellissimo Golden Gate di San Francisco; il massiccio ponte di Sydney, in Australia, e altri in diverse nazioni.
In realtà siamo tutti viaggiatori, esploratori della mortalità. Non godiamo del vantaggio derivante dall’esperienza personale. Nella nostra avventura terrena dobbiamo superare ripidi precipizi e acque turbolente.
Il nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo fu il supremo Costruttore di ponti per voi, per me e per tutta l’umanità. Egli ha costruito i ponti che noi dobbiamo attraversare per giungere alla Dimora celeste.
Gesù costruì il Ponte dell’obbedienza. Fu un esempio perfetto dell’obbedienza personale, obbedendo ai comandamenti di Suo Padre.
Il secondo ponte da attraversare costruito per noi dal Maestro è il Ponte del servizio. Guardiamo al Salvatore come esempio di servizio. Sebbene sia venuto sulla terra come Figlio di Dio, Egli servì umilmente coloro che Lo circondavano. Benedisse gli ammalati, raddrizzò gli storpi, guarì i ciechi e i sordi, e riportò persino in vita i morti.
Infine il Signore costruì il Ponte della preghiera. Egli disse: «Prega sempre, e io riverserò il mio Spirito su di te, e grande sarà la tua benedizione» (DeA 19:38).
Gesù, il Costruttore di ponti, coprì quel grande abisso che noi chiamiamo morte. «Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saran tutti vivificati» (1 Corinzi 15:22). Egli fece per noi ciò che noi non possiamo fare da noi stessi, affinché l’umanità possa attraversare i ponti da Lui costruiti e giungere alla vita eterna.