Quello che insegnò Joseph Smith
Il conforto nell’ora della morte
Da Insegnamenti dei presidenti della Chiesa: Joseph Smith, 180–184.
Il profeta Joseph Smith sapeva che il piano di salvezza può consolarci quando muore una persona cara.
Nella vita il Profeta soffrì la perdita di molti parenti stretti e amici, tra cui il padre, sei figli e tre fratelli. Tuttavia, ottenne grande conforto dalle tante rivelazioni che ricevette sulla vita dopo la morte. Ecco alcuni suoi insegnamenti su questo argomento.
LA MORTE È UNA SEPARAZIONE TEMPORANEA
«Rivolgendomi a queste persone che piangono, che cosa hanno perduto? I loro parenti ed amici vengono separati dal loro corpo soltanto per una breve stagione; i loro spiriti che esistevano con Dio hanno lasciato il tabernacolo di creta soltanto per un breve istante, per così dire, ed essi ora vivono in un luogo dove conversano insieme, proprio come facciamo noi qui sulla terra».
«La prospettiva di rivedere i miei amici il mattino della risurrezione rallegra la mia anima e mi permette di farmi forza contro i mali della vita».
LA MORTE DEI BAMBINI PICCOLI
«Ho riflettuto sull’argomento e mi sono chiesto perché i neonati, bambini innocenti, vengono a noi strappati… Il Signore chiama a Sé molti, anche nell’infanzia, affinché possano sfuggire all’invidia dell’uomo, ai dolori e ai mali del mondo attuale; essi sono troppo puri, troppo belli per vivere sulla terra; quindi, se ci si pensa bene, invece di piangere, abbiamo motivo di rallegrarci, perché essi sono liberati dal male e presto li riavremo».
«I bambini… devono risorgere proprio come morirono. Là li potremo salutare con la stessa gloria, con lo stesso incanto nella gloria celeste».
LA FIDUCIA IN DIO
«Fu duro per me continuare a vivere sulla terra e vedere… [i] giovani… morire nel fiore degli anni. Sì, è stato duro rassegnarsi… Eppure so che dovremmo riconoscere che questo viene da Dio e dovremmo rassegnarci alla Sua volontà; va tutto bene».