L’addestramento sui manuali enfatizza l’opera di salvezza
In occasione dell’addestramento mondiale per i dirigenti tenuto in febbraio 2011, i membri della Prima Presidenza e del Quorum dei Dodici Apostoli hanno dato ai partecipanti istruzioni su come utilizzare più efficacemente i nuovi manuali. Si è trattato di un seguito dell’addestramento dei dirigenti di novembre 2010, in cui erano stati presentati i manuali.
Gli oratori hanno messo l’accento su questioni quali: come usare questi manuali in modo più ispirato, l’importanza di comprenderne i fondamenti dottrinali, come mettere in pratica i principi dell’adattamento all’interno dei programmi della Chiesa, come si possono applicare i cambiamenti apportati ai manuali per compiere l’opera di salvezza e il ruolo delle donne nei consigli.
Hanno partecipato alla riunione il presidente Henry B. Eyring, primo consigliere della Prima Presidenza; gli anziani Russell M. Nelson, Dallin H. Oaks, Richard G. Scott, Robert D. Hales, Jeffrey R. Holland, David A. Bednar, Quentin L. Cook, D. Todd Christofferson e Neil L. Andersen del Quorum dei Dodici Apostoli; gli anziani Craig C. Christensen, Bruce D. Porter e W. Craig Zwick dei Settanta; e i presidenti delle ausiliarie generali.
Uso più ispirato dei manuali
Riferendosi a questa riunione come a una “seconda opportunità per scoprire come utilizzare il manuale più efficacemente”, il presidente Eyring ha incoraggiato i dirigenti ad accrescere la loro capacità di ricevere rivelazione.
“Solamente tramite lo Spirito potrete sapere come applicare ciò che leggete nel manuale”, ha puntualizzato. “Potrà sembrarvi irrealistico aspettarsi o persino sperare di ricevere il flusso di rivelazione di cui avete bisogno nel vostro servizio di ogni giorno. Non giungerà senza fede e grande impegno, ma è possibile”.
Il presidente Eyring ha promesso che se i dirigenti si sforzeranno e pregheranno per “comprendere e seguire le parole di vita” date loro, il Signore li aiuterà a servire e ad essere delle guide al di là delle loro capacità.
Il fondamento dottrinale dei manuali
“Il manuale è dottrinale”, ha detto l’anziano Oaks, “ed è più breve di quello precedente perché in molti punti rinuncia a stabilire delle regole o a dare indicazioni. Al contrario, afferma dei principi che i dirigenti ispirati possono applicare… in base alle circostanze locali”.
Gli anziani Bednar e Christofferson hanno avvertito i dirigenti di non saltare i capitoli iniziali del Manuale 2 per precipitarsi alle direttive contenute nei capitoli successivi. I primi capitoli costituiscono un fondamento dottrinale per capire e mettere in pratica i principi e le direttive che seguono.
L’anziano Bednar ha spiegato che il fatto che i manuali siano “basati sui principi ed entrino meno in dettaglio comporta per tutti noi uno sforzo spiritualmente molto più impegnativo e rigoroso”.
Principi di adattamento
“Per ciò che concerne la dottrina, le alleanze e le linee di condotta stabilite dalla Prima Presidenza e i Dodici, non ci discostiamo dal manuale”, ha fatto sapere l’anziano Nelson. “È ammessa una certa flessibilità per alcune altre attività alfine di adattarle alle realtà locali”.
Secondo l’anziano Porter, il capitolo 17, “Uniformità e adattamento”, è stato incluso per aiutare i dirigenti locali a seguire lo Spirito e determinare quando è opportuno fare degli adattamenti ai programmi. Questo capitolo spiega cosa non può essere cambiato e specifica cinque condizioni per le quali è possibile procedere a un adattamento: circostanze familiari, trasporto e comunicazione limitati, quorum o classi di piccole dimensioni, numero insufficiente di dirigenti e condizioni di sicurezza.
“Gli adeguamenti apportati in maniera opportuna non indeboliscono la Chiesa; la rafforzano”, ha detto l’anziano Porter in un discorso letto dall’anziano W. Craig Zwick dei Settanta. Nel fare adattamenti ispirati, i dirigenti locali non devono avere l’impressione che si stanno accontentando di una situazione inferiore a quella ideale. “Ogni unità della Chiesa dispone delle dottrine, ordinanze, potere del sacerdozio e doni dello Spirito necessari alla salvezza ed esaltazione dei figli di Dio”, ha scritto l’anziano Porter.
L’opera di salvezza
Le variazioni apportate al Manuale 2 hanno l’obiettivo di far avanzare l’opera di salvezza. Il presidente Eyring ha affermato: “Questo manuale diventerà per voi un bene prezioso, se lo userete per aiutare gli altri a scegliere la via della vita eterna. Questo è il suo scopo”.
Il capitolo 5 riunisce sotto il titolo “L’opera di salvezza nel rione e nel palo” una serie di argomenti in precedenza affrontati separatamente, tra cui il lavoro membro-missionario, il ritenimento dei convertiti, la riattivazione, il lavoro di tempio e genealogico e l’insegnamento del Vangelo.
“Paolo disse che in questa, la dispensazione della pienezza dei tempi, tutte le cose sarebbero state raccolte sotto un sol capo in Cristo” ha fatto notare l’anziano Bednar (vedere Efesini 1:10). “C’è una sola opera”.
Ad esempio, quelle cose che alcuni prima consideravano come distinte missioni della Chiesa sono “lo stesso lavoro che si espleta in sfere differenti”, ha detto. Il lavoro missionario consiste nel proclamare il Vangelo e invitare gli altri a ricevere sacre ordinanze e a stringere alleanze. Il perfezionamento dei Santi, che comprende il ritenimento, la riattivazione e l’insegnamento, è il lavoro con il quale si invitano le persone a onorare le ordinanze e le alleanze. La redenzione dei morti attraverso la genealogia e il lavoro di tempio significa dare l’opportunità a coloro che sono morti di ricevere le ordinanze e fare le alleanze.
L’anziano Holland ha osservato che in generale i cambiamenti fatti al manuale vogliono dire che i dirigenti dei quorum e delle ausiliarie non sono nel consiglio di rione semplicemente per pensare ai membri del proprio quorum od organizzazione, ma che condividono la responsabilità del benessere spirituale di tutti i membri.
L’anziano Cook ha invece aiutato a chiarire come alcune variazioni nelle linee di condotta del Manuale 2 favoriscano l’opera di salvezza.
Ha sottolineato quanto sia importante che i vescovi e i consigli di rione si occupino delle esigenze che ricadono sotto il programma di benessere ora che non esistono più delle riunioni tenute a questo scopo. Ha esposto il ruolo più preminente dei dirigenti del Sacerdozio di Melchisedec nel consigliarsi con i membri del quorum. Inoltre, ha fornito chiarimenti riguardo a quei cambiamenti che consentono ai padri non del tutto degni di andare al tempio di partecipare alle ordinanze e benedizioni dei familiari in alcune circostanze.
“Non siamo qui a lanciare programmi o gestire un’organizzazione d’affari” ha detto l’anziano Bednar. “Si tratta pur sempre di un’operazione necessaria, ma non la più importante. Qui abbiamo a che fare con l’opera di salvezza e quando si comincia a pensare in termini di ordinanze e alleanze, allora i dirigenti del sacerdozio dovrebbero chiedersi giustamente: Qual è la prossima ordinanza necessaria alla vita di questo individuo o questa famiglia e in che modo possiamo essere d’aiuto in questa preparazione?”
Donne nel consiglio
L’anziano Scott ha espresso la preoccupazione che in alcuni luoghi i dirigenti non sfruttino l’opportunità di coinvolgere le donne nei consigli. “Quando si possono incoraggiare [le donne] a prendere parte liberamente alle riunioni del consiglio di rione, le loro idee sono sempre utili e di ispirazione”, ha notato.
I dirigenti possono incoraggiare la partecipazione rivolgendosi alle sorelle per nome ed esprimendo gratitudine per i commenti e i suggerimenti offerti, ha spiegato l’anziano Scott.
“Una benedizione che accompagna all’interno della loro casa i dirigenti del sacerdozio” che seguono queste direttive è che “questi uomini possono sviluppare una maggiore riconoscenza per il sacro ruolo che hanno le loro mogli nella casa”, ha aggiunto.
Ha insegnato, inoltre, l’importanza del ricercare l’unanimità tra i membri del consiglio. Quando si percepisce questo sentimento, un dirigente potrà riconoscerlo e poi proporre un voto di sostegno. Nei casi in cui i membri possono non essere d’accordo, i dirigenti dovrebbero richiedere un parere a ciascun componente del consiglio di rione, esprimere gratitudine per gli interventi, prendere una decisione e chiedere loro di sostenerla in unità. L’anziano Scott ha altresì rimarcato l’importanza della riservatezza delle questioni trattate nei consigli di rione.
Previsione dei risultati
L’anziano Nelson ha concluso l’addestramento esprimendo una triplice speranza: che la semplificazione consenta di impiegare il tempo e le risorse dei membri con maggiore efficacia, che il potere del sacerdozio cresca in ciascun detentore per essere una benedizione per ogni singola persona e famiglia della Chiesa e che ogni membro possa sentire un più grande senso di devozione e fedeltà a Cristo.