Messaggio della Prima Presidenza
Fratello, mi sono impegnato
Due giovani fratelli si trovavano in cima ad una piccola scogliera affacciata sulle acque azzurre e cristalline di un lago. Si trattava di un luogo famoso per i tuffi e i fratelli avevano spesso parlato di saltare da lì, cosa che avevano visto fare ad altri.
Sebbene entrambi volessero fare il salto, nessuno dei due voleva essere il primo. La scogliera non era poi così alta, ma ai due giovani sembrava che la distanza dall’acqua aumentasse ogni volta che si protendevano. Il loro coraggio stava venendo meno.
Infine, uno dei due fratelli mise un piede sul bordo della scogliera e si spostò in avanti con risolutezza. In quel momento l’altro fratello sussurrò: “Forse dovremmo aspettare la prossima estate”.
Tuttavia, lo slancio stava già tirando in avanti il primo fratello. “Fratello”, rispose questi, “mi sono impegnato!”
Così si gettò in acqua e velocemente riemerse con un grido vittorioso. Il secondo fratello lo seguì immediatamente. In seguito, entrambi risero delle ultime parole che il primo giovane aveva pronunciato prima di tuffarsi in acqua: “Fratello, mi sono impegnato”.
Impegnarsi è un po’ come tuffarsi in acqua: o siamo impegnati o non lo siamo, o avanziamo o rimaniamo fermi. Non c’è via di mezzo. Tutti affrontiamo momenti di decisione che cambiano il resto della nostra vita. Quali membri della Chiesa, dobbiamo chiederci: “Mi voglio tuffare o voglio semplicemente rimanere sul bordo? Voglio avanzare o voglio solo limitarmi a controllare la temperatura dell’acqua con la punta dei piedi?”
Commettiamo alcuni peccati perché facciamo delle cose sbagliate, ma ne commettiamo altri perché non facciamo niente. L’essere impegnati per metà al Vangelo può portare a sentimenti di frustrazione, infelicità e colpa. Questo non dovrebbe riguardarci perché siamo un popolo di alleanze: stipuliamo alleanze con il Signore quando veniamo battezzati e quando entriamo nella Sua casa; gli uomini stringono un’alleanza con il Signore quando vengono ordinati al sacerdozio. Niente può essere più importante della fedeltà ad un impegno che abbiamo preso con il Signore. Ricordiamoci della risposta che, nell’Antico Testamento, Rachele e Lea diedero a Giacobbe. Semplice e diretta, essa mostrò il loro impegno: “Fa’ tutto quello che Dio t’ha detto” (Genesi 31:16).
Coloro che sono impegnati solo per metà, possono aspettarsi di ricevere solo per metà le benedizioni della testimonianza, della gioia e della pace. Per costoro le cateratte del cielo potrebbero aprirsi solo per metà. Non sarebbe stupido pensare: “Ora mi impegno solo al 50 percento, ma quando Cristo apparirà alla Seconda Venuta, mi impegnerò al 100 percento”?
Il nostro impegno alle alleanze stipulate con il Signore è il frutto della nostra conversione. L’impegno verso il nostro Salvatore e verso la Sua chiesa forma il nostro carattere e fortifica il nostro spirito in modo che quando incontreremo Cristo, Egli ci abbraccerà e dirà: “Va bene, buono e fedel servitore” (Matteo 25:21).
C’è differenza tra intenzione ed azione: coloro che hanno solo intenzione di impegnarsi troveranno scuse ad ogni passo, coloro che si impegnano veramente affrontano apertamente le proprie sfide, dicendosi: “Sì, questo potrebbe essere un buon motivo per rimandare, ma ho fatto delle alleanze e quindi farò ciò che mi sono impegnato a fare”. Costoro scrutano le Scritture e ricercano ardentemente la guida del loro Padre che è nei cieli, accettano e magnificano le loro chiamate in chiesa, frequentano le riunioni e svolgono il loro compito di insegnanti familiari e visitatrici.
Un proverbio tedesco recita così: “Le promesse sono come la luna piena: se non vengono subito mantenute, svaniscono giorno dopo giorno”. Quali membri della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni ci siamo impegnati a percorrere il sentiero del discepolo. Ci siamo impegnati a seguire l’esempio del nostro Salvatore. Provate ad immaginare come sarebbe benedetto il mondo, e per sempre trasformato, se tutti i membri della chiesa del Signore vivessero all’altezza del loro vero potenziale, se fossero convertiti nel profondo del loro animo e impegnati a edificare il regno di Dio.
In qualche modo, ognuno di noi si trova in un luogo di decisione affacciato sull’acqua. È la mia preghiera che avremo fede, che avanzeremo affrontando le nostre paure e i nostri dubbi con coraggio, dicendo a noi stessi: “Mi sono impegnato!”