Grandi vite ricordate
Dan Jones (1810–1862)
Da quando la Chiesa è stata organizzata sono stati chiamati oltre un milione di missionari, ma Dan Jones è stato più di uno dei tanti di loro. Del missionario gallese il presidente Gordon B. Hinckley (1910–2008) ha detto: “In termine di numero di convertiti, Dan Jones deve essere sicuramente incluso in quella mezza dozzina di missionari più produttivi della storia della Chiesa”.1
Prima di essere un missionario, Dan emigrò dal Galles agli Stati Uniti e lavorò sul fiume Mississippi come capitano di un battello a vapore chiamato Maid of Iowa, che portò molti Santi degli Ultimi Giorni a Nauvoo, nell’Illinois. Si unì alla Chiesa nel 1843 e divenne molto amico del profeta Joseph Smith.
Le missioni di Dan adempirono l’ultima profezia scritta di Joseph Smith. La sera prima di venire ucciso, il profeta Joseph Smith udì dei colpi di arma da fuoco fuori della finestra del carcere di Carthage, così decise di dormire sul pavimento. Accanto a lui c’era Dan Jones. Il Profeta chiese a Dan se aveva paura di morire, e lui replicò: “Pensi che sia giunto il momento? Impegnato in una sì grande causa, non penso che la morte possa spaventare”. Allora Joseph Smith profetizzò: “Prima di morire tu vedrai ancora il Galles e adempirai la missione che ti è stata affidata”.2
La promessa del Profeta si adempì nel 1845, quando Dan e sua moglie, Jane, furono chiamati a servire in Galles. Dan sfruttò il suo talento oratorio per insegnare il Vangelo con grande convinzione. Conosceva correntemente il gallese e l’inglese, e dei testimoni riferirono che parlava in maniera così avvincente da poter catturare l’attenzione dei suoi ascoltatori in entrambe le lingue per ore.
Mentre si trovava in Galles, Dan pubblicò in gallese periodici, opuscoli e libri riguardanti la Chiesa. Sotto la sua direzione, i missionari in Galles stabilirono 29 rami e battezzarono quasi mille persone ciascun anno della sua prima missione. Fu chiamato in una seconda missione in Galles nel 1852 e, a dispetto della crescente persecuzione nei confronti della Chiesa, furono battezzate circa 2.000 persone in quattro anni.
Al suo ritorno nello Utah, Dan aiutò a portare molti convertiti gallesi nello stato americano. Quando morì all’età di 51 anni, si stima che avesse contribuito a portare 5.000 individui negli Stati Uniti occidentali.