2017
Vincere il mondo
Maggio 2017


Vincere il mondo

Vincere il mondo non è un singolo momento decisivo di una vita intera, ma una vita intera di momenti che decidono un’eternità.

Molti anni fa il presidente David O. McKay raccontò una bellissima esperienza che visse mentre si trovava su un’imbarcazione diretta verso le Samoa. Disse: “Presi sonno e in una visione contemplai qualcosa di infinitamente sublime. Vidi in lontananza una bella città bianca. […] Ovunque abbondavano alberi dai frutti dolcissimi […] e fiori già sbocciati. […] Una grande affluenza di persone [si avvicinava] alla città. Ognuna di loro indossava un’ampia veste bianca […]. Immediatamente la mia attenzione fu attratta dal loro Capo, e benché potessi vedere soltanto il profilo del Suo viso […], Lo riconobbi all’istante come il mio Salvatore! La radiosità del Suo viso era meravigliosa […]. [La] Sua persona [emanava] una pace […] divina!”.

Il presidente McKay continuò dicendo: “La città [era la] Sua […], la Città eterna, e le persone che Lo seguivano vi avrebbero dimorato in pace e felicità eterna”.

Il presidente McKay si chiese: “Chi sono loro? Chi sono quelle persone?”.

Spiegò ciò che successe dopo con queste parole:

“[Come se leggesse] i miei pensieri, [il Salvatore] rispose indicando un semicerchio che […] apparve sopra [le persone] e sul quale erano scritte in oro queste parole: ‘Questi sono coloro che hanno vinto il mondo — che sono veramente nati di nuovo!’”.1

Per decenni ho serbato nella memoria le parole: “Questi sono coloro che hanno vinto il mondo”.

Le benedizioni che il Signore ha promesso a coloro che vincono il mondo lasciano senza fiato. Saranno “[vestiti] di vesti bianche [e registrati nel] libro della vita”. Il Signore “[confesserà i loro nomi] nel cospetto del Padre […] e nel cospetto dei suoi angeli”.2 Ognuno di loro prenderà “parte alla prima risurrezione”3, riceverà la vita eterna,4 e “non […] uscirà mai più”5 dalla presenza di Dio.

È possibile vincere il mondo e ricevere queste benedizioni? Sì, è possibile.

Amore per il Salvatore

Coloro che vincono il mondo sviluppano un amore assoluto per il nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo.

La Sua nascita divina, la Sua vita perfetta, la Sua Espiazione infinita nel Getsemani e sul Golgota garantirono la risurrezione di tutti noi. Tramite il nostro sincero pentimento, Egli soltanto è in grado di purificarci dai nostri peccati, permettendoci di tornare alla presenza di Dio. “Noi amiamo [Lui] perché Egli ci ha amati il primo”6.

Gesù disse: “Fatevi animo, io ho vinto il mondo”7.

Più avanti aggiunse: “Io voglio che vinciate il mondo”8.

Vincere il mondo non è un singolo momento decisivo di una vita intera, ma una vita intera di momenti che decidono un’eternità.

Può cominciare quando un bambino impara a pregare e canta con riverenza: “Vorrò imitar Gesù”9. Continua quando una persona studia la vita del Salvatore nel Nuovo Testamento e medita sul potere dell’Espiazione del Salvatore nel Libro di Mormon.

Pregare, pentirsi, seguire il Salvatore e ricevere la Sua grazia ci portano a comprendere meglio perché siamo qui e chi dobbiamo diventare.

Alma ne parlò in questo modo: “Un possente mutamento [viene] operato […] nel loro cuore, ed essi si [umiliano e ripongono] la loro fiducia nel Dio vero e vivente, rimanendo fedeli fino alla fine”10.

Coloro che vincono il mondo sanno che renderanno conto al loro Padre Celeste. Cambiare sinceramente e pentirci dei peccati non è più qualcosa che ci frena, bensì qualcosa che ci libera, e i “peccati [color] scarlatto, diventeranno bianchi come la neve”11.

Render conto a Dio

Per le persone del mondo è difficile accettare di dover rendere conto a Dio — come un figlio che fa una festa a casa mentre i genitori sono fuori città e si gode la baldoria rifiutandosi di pensare alle conseguenze che ci saranno al loro ritorno ventiquattro ore dopo. 

Il mondo è più interessato ad assecondare l’uomo naturale che a sottometterlo.

Vincere il mondo non consiste in un’invasione globale, bensì in una battaglia privata e personale che necessita di un combattimento corpo a corpo con i nostri nemici interiori.

Vincere il mondo significa fare tesoro del comandamento più importante: “Ama dunque il Signore Iddio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta l’anima tua e con tutta la mente tua e con tutta la forza tua”12.

Lo scrittore cristiano C. S. Lewis descrisse questo principio nel modo seguente: “Cristo dice: ‘Dammi tutto Io non voglio un tanto del tuo tempo e un tanto del tuo denaro e un tanto del tuo lavoro: voglio te’”13.

Vincere il mondo consiste nel mantenere le promesse che abbiamo fatto a Dio, ovvero le alleanze stipulate al battesimo e nel tempio, e il giuramento di fedeltà che facciamo verso il nostro coniuge per l’eternità. Vincere il mondo ci porta con umiltà al tavolo sacramentale ogni settimana, chiedendo perdono e promettendo di “[ricordarci] sempre di lui e [di] obbedire ai suoi comandamenti […] per poter avere sempre con [noi] il suo Spirito”14.

Il nostro amore per il giorno del Signore non si esaurisce quando le porte della cappella si chiudono dietro di noi; piuttosto, esso apre le porte a un giorno bellissimo in cui riposare dalle attività quotidiane, studiare, pregare e servire la nostra famiglia e le altre persone che necessitano della nostra attenzione. Invece di tirare un sospiro di sollievo al termine delle riunioni domenicali e di freneticamente alla ricerca di un televisore prima che cominci la partita, facciamo in modo di rimanere concentrati sul Salvatore e sul Suo santo giorno.

Il mondo è trascinato incessantemente da una marea di voci allettanti e seducenti.15

Vincere il mondo consiste nell’affidarsi a quell’unica voce che avverte, conforta, illumina e porta pace “non […] come il mondo dà”16.

Altruismo

Vincere il mondo significa concentrarsi sugli altri, ricordando il secondo comandamento17: “Il maggiore fra voi sia il vostro servitore”18. La felicità del nostro coniuge è più importante del nostro piacere personale. Aiutare i nostri figli ad amare Dio e ad obbedire ai Suoi comandamenti è una priorità basilare. Condividiamo di buon grado le nostre benedizioni materiali pagando la decima, le offerte di digiuno e donando a chi è nel bisogno. Se manteniamo le nostre antenne spirituali puntate verso il cielo, il Signore ci guiderà verso coloro che possiamo aiutare.

Il mondo costruisce un proprio universo attorno a sé, proclamando orgogliosamente: “Guardatemi e paragonatemi al mio vicino! Guardate quello che ho io! Guardate quanto sono importante!”.

Il mondo è facilmente irritabile, è indifferente, pretende e ama gli onori della folla, mentre vincere il mondo porta umiltà, empatia, pazienza e compassione verso le persone diverse da noi.

Sicurezza nei profeti

Vincere il mondo significherà sempre che ci saranno cose in cui crediamo che verranno messe in ridicolo dal mondo stesso. Il Salvatore disse:

“Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quel ch’è suo”19.

Questa mattina il presidente Russell M. Nelson ha detto: “I veri discepoli di Gesù Cristo sono disposti a distinguersi, a farsi sentire e a essere differenti dalle persone del mondo”20.

Un discepolo di Cristo non è preoccupato se un post che parla della propria fede non riceve mille “Mi piace” né qualche emoji di approvazione.

Vincere il mondo consiste nell’essere meno preoccupati dei nostri contatti su Internet e più interessati al nostro contatto celeste con Dio.

Il Signore ci offre sicurezza quando diamo ascolto alla guida dei Suoi profeti e apostoli viventi.

Il presidente Monson che parla

Il presidente Thomas S. Monson ha detto: “Il mondo può essere […] difficile […]. Andando [al tempio] saremo meglio in grado di sopportare ogni prova e superare ogni tentazione. […] Saremo rinvigoriti e rafforzati”21.

Tramite tentazioni, distrazioni e travisamenti sempre più grandi, il mondo cerca di ingannare le persone fedeli liquidando come sciocche illusioni le ricche esperienze spirituali che hanno vissuto.

Vincere il mondo consiste nel ricordare, anche quando siamo scoraggiati, i momenti in cui abbiamo sentito l’amore e la luce del Salvatore. L’anziano Neal A. Maxwell ha descritto una di queste esperienze in questo modo: “Ero stato benedetto e sapevo che Dio sapeva che io sapevo di essere stato benedetto”22. Anche se possiamo sentirci temporaneamente dimenticati, noi non dimentichiamo.

Vincere il mondo non significa vivere una vita isolata, protetta da tutte le ingiustizie e le difficoltà della vita terrena; significa, piuttosto, aprirsi alla visione più ampia della fede, facendoci avvicinare al Salvatore e alle Sue promesse.

Sebbene la perfezione non sia completa in questa vita, vincere il mondo mantiene viva la nostra speranza nel fatto che un giorno “[staremo] dinanzi [al nostro Redentore e vedremo] la sua faccia con piacere”23, e sentiremo la Sua voce che ci dirà: “Venite, voi, i benedetti del Padre mio; eredate il regno che v’è stato preparato”24.

L’esempio dell’anziano Bruce D. Porter

Il 28 dicembre dello scorso anno l’anziano Bruce D. Porter, nostro caro amico e amata Autorità generale, ha portato a termine la sua esperienza terrena. Aveva 64 anni.

Ho incontrato Bruce per la prima volta quando eravamo studenti alla Brigham Young University. Era uno degli studenti migliori e più brillanti. Dopo aver conseguito il dottorato presso la Harvard University, specializzandosi in storia e politica della Russia, il suo pensiero e i suoi testi lo portarono a una ribalta che avrebbe potuto farlo sviare, ma la ricchezza e gli onori del mondo non hanno mai offuscato la sua prospettiva.25 La sua lealtà andava al Salvatore Gesù Cristo; alla sua compagna eterna, Susan; ai loro figli e ai loro nipoti.

L’anziano Porter con la sua giovane famiglia

Bruce era nato con una disfunzione renale. Era stato operato, ma col tempo i suoi reni hanno continuato a indebolirsi.

Poco dopo la sua chiamata come Autorità generale nel 1995, servimmo con le nostre famiglie a Francoforte, in Germania, dove il suo lavoro si concentrò sulla Russia e sull’Europa dell’Est.

La vita dell’anziano Porter cambiò drasticamente nel 1997, quando il suo rene e la sua salute cominciarono a peggiorare. La famiglia Porter tornò a Salt Lake City.

Durante i suoi ventidue anni di servizio nel Quorum dei Settanta, Bruce fu ricoverato numerose volte e subì dieci interventi. In due occasioni i dottori dissero a Susan che Bruce non avrebbe superato la notte, ma lo fece.

Per più di dodici anni del suo servizio come Autorità generale, Bruce fu in dialisi per la pulizia del sangue. Per la maggior parte di quel periodo, la dialisi gli portava via cinque sere a settimana per quattro ore a trattamento, in modo che potesse prestare servizio nella sua chiamata durante il giorno e partecipare alle conferenze a lui assegnate durante i fine settimana. Quando la sua salute non migliorò dopo diverse benedizioni del sacerdozio, Bruce era confuso, ma sapeva in chi aveva riposto la sua fiducia.26

Nel 2010 Bruce ricevette un rene da suo figlio David. Questa volta il suo corpo non rigettò il trapianto. Fu un miracolo che portò una salute rinnovata e che alla fine gli permise di tornare insieme a Susan nella loro amata Russia e di servire nella presidenza di area.

L’anziano e la sorella Porter in Russia

Il 26 dicembre dello scorso anno, dopo aver combattuto con infezioni croniche all’ospedale di Salt Lake City, chiese ai dottori di uscire dalla stanza. Bruce disse a Susan “che egli sapeva, per mezzo dello Spirito, che non c’era nulla che i dottori potessero fare per salvargli la vita. Sapeva […] che il Padre Celeste l’avrebbe riportato a casa. Era colmo di pace”27.

Il 28 dicembre Bruce tornò a casa sua. Poche ore dopo, circondato dai suoi cari, tornò pacificamente alla sua dimora celeste.

Ritratto dell’anziano Bruce D. Porter

Diversi anni fa, Bruce Porter scrisse queste parole ai suoi figli:

“La testimonianza che ho della realtà e dell’amore di Gesù Cristo è stata la bussola della mia vita. […] È una testimonianza pura e ardente dello Spirito del fatto che Egli vive, che è il mio Redentore e il mio Amico in ogni momento di necessità”28.

“La nostra sfida […] è quella di giungere a conoscere [il Salvatore] e, tramite la fede in Lui, vincere le difficoltà e le tentazioni di questo mondo”29.

“Possiamo noi essere fedeli e leali, pieni di fiducia in Lui”30.

Bruce Douglas Porter ha vinto il mondo.

Possa ognuno di noi incrementare un po’ di più i propri sforzi per vincere il mondo, evitando di giustificare le colpe gravi, essendo tuttavia paziente con i piccoli sbagli ed errori, affrettando il proprio progresso con entusiasmo e aiutando gli altri con generosità. Se confiderete più pienamente nel Salvatore, vi prometto che riceverete la benedizione di una maggiore pace in questa vita e di una maggior sicurezza riguardo al vostro destino eterno. Nel nome di Gesù Cristo. Amen.